In un'intervista ricca di aneddoti e curiosità, Carlo Verdone svela i retroscena del film che ha segnato gli anni '80 del nostro cinema. Una villa sull'Appia Antica, una rimpatriata organizzata dalla bella di classe, un gruppo di quarantenni che si ritrova nello spazio di una serata a rivivere sentimenti, emozioni e rancori nati lontano, persi in un passato che rimanda ai banchi liceali. Compagni di scuola è l'emblema della summa poetica di Carlo Verdone, il film che rispecchia al meglio la malinconia velata di rimpianto, l'umorismo crepuscolare, la risata liberatoria bagnata dalle lacrime di un autore che con quest'opera abbandonò il fregolismo degli esordi, per approdare verso i lidi della maturità artistica. Attraverso le parole di chi calcò il set di questo formidabile grande freddo all'italiana, il lettore potrà entrare nel cuore di tutti quei personaggi che, nello spazio della durata filmica, sono diventati anche i suoi compagni di scuola. Prefazione di Fabio Traversa. Introduzione di Andrea Scanzi.
Ormai vero e proprio cult, il pluripremiato blog Spinoza.it è il contro-notiziario satirico che da anni genera, seleziona e dispensa le migliori battute della rete, rivaleggiando in popolarità persino con quello di Beppe Grillo. Frutto di un cervello collettivo di migliaia di autori, questo libro - come sempre serissimo, filosofico, addirittura metafisico - ci offre una panoramica dei fatti italiani e internazionali presenti, passati e (chissà) futuri, condensati in 2500 perfide ed esilaranti battute in gran parte inedite. Dalla caduta del governo Monti all'autolesionismo del Pd, dallo spread alle sentenze a orologeria, dall'antipolitica al neosecessionismo: che siano eventi epocali o spigolature da ultima pagina, non c'è nulla che sfugga alle maglie della satira spinoziana, che macina e stravolge fatti e personaggi mettendoli a nudo sotto le spernacchianti forche caudine della risata. Per restituirli in una prospettiva completamente diversa: un viatico indispensabile per capire dove siamo finiti. Perché la realtà non è come ce la raccontano: è molto, molto peggiore.
"L'umorismo non è rassegnato ma ribelle", scriveva Sigmund Freud nel suo celebre "Motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio" (1905). È la definizione più sintetica e precisa del Witz, del motto di spirito. Sarcastico e sfrontato, ("Che mio padre fosse un sarto, era un'idea condivisa soltanto da lui", Groucho Marx), molto spesso provocatorio ("Che differenza c'è tra una mamma ebrea e un rottweiler? Che il rottweiler, dopo un po', il bambino lo lascia andare. La mamma ebrea mai"), spessissimo travolgente. E quasi sempre di argomento ebraico. Il Witz, spiega Freud, "rappresenta anche il principio del piacere, che sa affermarsi contro le avversità delle circostanze reali". Infatti. Di avversità gli ebrei un po' se ne intendono. Si potrebbe quasi affermare che con le avversità abbiano maturato una certa empatia. Per carità, commentano i maestri, non scherziamo, ma nella vita ci vuole pazienza e umanità. Ed è proprio vero che dove non c'è umorismo, non c'è umanità. Leggete e divertitevi.
È ormai impossibile parlare di satira in Italia senza fare i conti con Spinoza. Eletto per tre anni consecutivi miglior blog italiano e vincitore del Premio Satira di Forte dei Marmi, Spinoza.it è ormai la fonte principale a cui milioni di lettori attingono ogni giorno in cerca di un contrappunto sarcastico e irriverente a cronaca, politica e attualità. Incurante del passare degli anni (e dei governi), il collettivo guidato da Stefano Andreoli e Alessandro Bonino - frequentato dalle menti migliori e peggiori della nostra generazione - svela ogni giorno l'assurdità dei fatti e dei loro protagonisti, offrendo una visione obliqua e tutta da ridere delle notizie di ogni tipo, dalle più importanti alle più bizzarre, attraverso l'arma suprema dell'ironia. Questa nuovissima e titanica raccolta, frutto della fantasia di centinaia di navigatori, è composta da più di duemila battute, in gran parte inedite. Duemila sassolini che spogliano la realtà da convenzioni e censure per mostrarcela come non l'abbiamo mai vista: nuda, cruda, e esilarante. Questo libro è qualcosa di completamente diverso.
Tratto da un blog già noto agli utenti della rete, che raccoglie note autentiche di professori rassegnati, indignati, a volte spaventati dalle imprese degli alunni, questo libro racconta avventure tra i banchi ai limiti dell'inverosimile. Chi lascia l'aula durante una lezione per andare a farsi un nuovo taglio di capelli, chi ordina una pizza, chi arriva in ritardo per "motivi di vento contrario". E ancora, chi si impegna a smontare la cattedra per restaurarla e chi sale sui banchi mentre l'insegnante spiega.
Uno strumento di consultazione che usa allo stesso tempo parole e immagini per fornire una guida divertente ai segreti e alle meraviglie del canone della comicità popolare italiana del Novecento. Quella comicità che comincia con il Varietà, l'Avanspettacolo e la Rivista della prima metà del Novecento (da Petrolini a Maldacea, da Totò a Peppino De Filippo) e raggiunge il suo culmine nella televisione delle origini e con la migliore stagione della Commedia all'Italiana (Tognazzi, Vianello, Walter Chiari, Renato Rascel, Aldo Fabrizi, Alberto Sordi). Una guida alla comicità, dunque; alle risorse degli attori e ai sistemi da loro usati per far ridere il pubblico in situazioni paradossali, e in contesti drammatici.
Dopo gli insegnanti, i genitori: "La prego di giustificare mio figlio per non aver svolto i compiti da lei assegnati in quanto il nostro labrador ha divelto ogni suo libro". "Prego voler giustificare l'assenza per prima sconfitta stagionale e perdita del primato in classifica nel fantacalcio." "Prego voler giustificare l'assenza per motivi di convocazione in Nazionale." "Giustifico mia figlia per l'assenza di una settimana perché fuggita di casa per andare dal suo ragazzo a Brindisi. È stata ritrovata successivamente in quest'ultimo posto con il ragazzo." Queste sono solo alcune delle surreali giustificazioni raccolte da John Beer nel suo nuovo libro. Continua la (tragi)commedia della scuola italiana, questa volta dall'altra parte della cattedra, dopo "La classe fa la ola mentre spiego".
Chi ha provato a beccarsi una nota sul registro, a scuola, sa bene quale piccolo dramma si consumi dietro quelle poche righe scritte a penna dal professore. Eppure, una nota disciplinare può far ridere fino alle lacrime se non siamo noi a prenderla! Lo dimostra questo libro, tratto da un blog già notissimo agli utenti della rete - con decine di migliaia di contatti registrati in poche settimane -, che raccoglie le imprese scolastiche più incredibili, assurde e divertenti d'Italia, documentate dalle note autentiche che diligenti professori, rassegnati, sconvolti, indignati, a volte spaventati, hanno redatto con notevole precisione e rigore. Le avventure tra i banchi, infatti, non hanno limiti: c'è chi lascia l'aula durante una lezione per andare a farsi un nuovo taglio di capelli, chi ordina una pizza, chi è occupato a vessare i compagni nei modi più fantasiosi e perversi. E ancora, chi si impegna a smontare la cattedra per restaurarla e chi inventa scuse surreali per giustificare un'assenza. L'effetto comico è irresistibile: il registro linguistico degli increduli professori spazia dall'ironico al letterario, dal burocratico all'aulico, delineando così una gamma di tipologie umane all'interno della quale tutti riconosceremo almeno un personaggio delle nostre memorie scolastiche. Qualche volta le note, piccoli capolavori di sintesi, fanno trapelare una malcelata ammirazione per la creatività, l'intelligenza e la simpatia degli studenti.
Dalla "tradizione orale" una raccolta di 100 e più barzellette, storielle e indovinelli per ragazzi (e non soltanto) che vogliono divertirsi e stare in compagnia nelle più diverse occasioni. La curatrice ha raccolto le barzellette suddividendole in sezioni a tema, premettendo che è suo desiderio aiutare a sorridere, con questo volumetto, soprattutto quanti prendono la vita troppo seriamente e quelli che temono di non aver concluso niente di buono. Anche una storiella simpatica, infatti, può riaccendere la fiducia in se stessi e servire alla serenità degli altri, e comunque far ritrovare la voglia di stare insieme. Età di lettura: da 6 anni.
Suona la campanella e comincia, inesorabile, un nuovo giorno di scuola. Tutto uguale a ieri: si potrebbe morire strozzati dalla noia se non fosse certo che anche oggi qualcuno tirerà fuori l'ennesima assurdità destinata a far ridere tutta la scuola, a essere trascritta sulla Smemo e tramandata ai posteri. E sono proprio le perle appuntate dagli studenti di tutta Italia sulla loro Smemoranda e inviate alla redazione di Sbs (Smemoranda Brothers and Sisters) il vivaio da cui sono state selezionate le più geniali battute sentite a scuola.