Si fa presto a dire mamma... Sembra che il vecchi adagio "di mamma ce n'è una sola" sia assolutamente da rivedere. Dopo la Mamma Tigre, severa e inflessibile, la Mamma Cocker superaffettuosa e coccolona, ecco arrivare la "Peggior Mamma d'America". Così è stata definita Lenore Skenazy per aver permesso al suo bambino di nove anni di viaggiare da solo nella metropolitana di New York. Prendendo spunto da questo accadimento, Lenore si è fatta portabandiera di un'educazione "Free Range Kids". Dopo aver scritto su diversi quotidiani e aver partecipato a molte trasmissioni televisive, Lenore ha aperto un blog. Ed è proprio da questo blog che Lenore sostiene con fermezza che il vero danno è rappresentato dall'iper apprensività dei genitori. Infaticabile sostenitrice di un'educazione che lasci i bambini liberi di provare e sperimentare, l'autrice si scaglia contro tutti coloro che soffocano i propri figli impedendo loro di diventare adulti maturi e indipendenti. L'ultimo punto del suo decalogo recita: bisogna dare ai propri figli "radici e ali". Non solo quindi radici.
"Non ditemi quali monumenti ci sono vicino a casa vostra ma quali alberi." Così si presenta Tiziano Fratus, che è riuscito nella mirabile impresa di rendere la passione di cercatore d'alberi un vero e proprio - seppur bizzarro - lavoro. Come scrive nella prefazione: "Non sono poche le persone che affermano di parlare con gli alberi e di ascoltare gli alberi. Ed è una buona notizia; nessuna malattia mentale, come talvolta ironicamente rispondo quando mi si chiede: 'Anche lei parla con gli alberi?'. Ascoltare gli alberi vuol dire capire, vuol dire conoscere, vuol dire approfondire, vuol dire abbellirsi e arricchirsi, vuol dire espandere la capacità di sentirsi una creatura di Dio - o della Natura - nel mezzo di un pianeta che vive e pulsa e respira, a ogni suo battito". Un manuale che si pone l'ambizione d'essere una guida pratica e al contempo filosofica per tutti quelli che vogliono allevare il cercatore di alberi che riposa in loro, al di là della propria istruzione e del tempo a disposizione per passeggiate in mezzo al verde o nell'alveo di una riserva naturale piuttosto che nella Milano dell'Expo o della Roma immobilizzata dal traffico. Un libro per imparare e riflettere: un viaggio nella natura, sempre e necessariamente con il naso all'insù.
"Il primo bacio segna un confine tra un prima e un dopo, tra chi si è stati e chi si cerca di diventare." In questa frase è raccolto il cuore del libro, il messaggio più forte che Alberto Pellai vuole trasmettere. Come già nei suoi precedenti testi dedicati a quell'età speciale e unica che è l'adolescenza, Pellai sa parlare sia ai ragazzi sia ai genitori. Anche "Il primo bacio" è rivolto alla famiglia, nella sua interezza. E contiene una bella provocazione e uno spunto di riflessione inedito e originale: anche il primo bacio - e non solo "la prima volta" - dei nostri figli merita di essere messo al centro di un'attenzione educativa positiva e costruttiva. Perché in quel gesto non c'è solo eccitazione. C'è molto di più: ci sono emozione e pensiero, c'è la consapevolezza di una forma di relazione. E soprattutto c'è l'atto che si fa eterno nella nostra memoria. Un libro quindi da leggere, rileggere, custodire!
Testa e cibo. Psiche e alimentazione. Un binomio inscindibile. Se non ci nutriamo in maniera corretta, non possiamo fornire al nostro corpo gli elementi necessari per vivere al meglio e senza stress. Se non impariamo ad accettare noi stessi e il nostro corpo, non possiamo avere un rapporto equilibrato con il cibo. Tutto, in noi, è collegato e si influenza reciprocamente. Paola Vinciguerra - psicoterapeuta - e Giorgio Calabrese nutrizionista clinico - si alleano per aiutarci a combattere lo stress. Da una parte la psicoanalisi, che insegna a piacersi un po' di più. Dall'altra la scienza della nutrizione, che bilancia e ottimizza la nostra dieta. Una dieta sana e un approccio più naturale verso noi stessi contribuiscono ad allontanare paure e ansie, ossessioni e malattie. Quello che rimane è il piacere di una vita vissuta nella sua totalità.
Ci sono molte domande in cui ci imbattiamo ogni giorno, ma quella che ci assilla più di tutte da quando eravamo bambini è sempre la stessa: perché? Quali sono i motivi, i principi, le leggi che regolano il funzionamento del grande orologio dell'Universo? E chi è l'orologiaio, ammesso che esista? L'avventura della fisica, e di chi ha provato a fornire all'umanità risposte a queste domande, è esaltante, romantica e "in progress". In questo libro troverete successi, fallimenti, concetti grazie ai quali abbiamo capito qualcosa di più del nostro mondo e alcune idee che lo avrebbero cambiato per sempre, tutti raccontati e sviluppati in un percorso accessibile e divertente attraverso la fisica classica. Non mancheranno semplici esperimenti da realizzare anche in casa. Siamo quotidianamente immersi in principi che possiamo toccare, esperimenti che possiamo gustare e teorie da provare. La fisica non è qualcosa di incomprensibile: al contrario può aiutarci a capire meglio. Dal funzionamento del cosmo a quello dello sbrinatore della macchina, dalle elettrocalamite al tostapane: ecco gli strumenti per dare risposte ad alcune delle nostre domande irrisolte, soprattutto a quella che resta più scottante: perché? Prefazione di Luciano Maiani.
Quando trattarli da grandi e appellarsi alla loro intelligenza non dà alcun frutto, occorre giocare d'astuzia (senza malizia, però). Gli autori hanno quindi collezionato e organizzato una serie di consigli per la salvaguardia della specie dei genitori e il sabotaggio delle battaglie quotidiane. Applicando questi trucchetti, selezionati da stuoli di mamme e papà soddisfatti, scoprirete i vostri bambini più educati e bendisposti che mai. Nemmeno Mary Poppins vantava raggiri simili. Illuderlo di comandare renderà vostro figlio un soldatino, e le peggiori "torturine" si riveleranno giochi divertentissimi. Si pettinerà i capelli, mangerà tutto, (quasi) vorrà andare dal dottore, metterà a posto i suoi giocattoli e dirà di sì. Risultati garantiti da storie, finzioni, filastrocche e personaggi immaginari.
Due antipasti, due primi piatti, due secondi e due dessert: questa è la sfida degli Chef per un giorno, personaggi del mondo dello spettacolo che, alcuni per la prima volta nella loro vita, affrontano i fornelli e sfidano il giudizio del pubblico, non ultimo il "tavolo dei critici", dove colleghi chef e temibili critici gastronomici affilano - proprio come il cattivissimo Anton Ego del film Ratatouille - coltelli e forchette. Ora il verdetto passa ai lettori: a cavallo tra ricettario di cucina e racconto culinario, e attraverso la biografia gastronomica dei vari personaggi, il libro permette agli appassionati di cucina di costruire con creatività un menu sulla base della propria storia personale, o magari ispirato proprio dalle ricette dei vip coraggiosi che hanno raccolto la sfida del programma. Finalmente arrivano su carta lo "Stinco di Santo con Patate Carogne" di Carlo Lucarelli o la "Melunera" di Morgan! Inoltre le ricette di Lella Costa, Natasha Stefanenko, Nicole Grimaudo, Patrizio Roversi, Enrico Silvestrin, Amanda Sandrelli, Fiona May, Lucia Rizzi, Max Tortora e Marina Massironi.
Questo volumetto è dedicato a chi ha sofferto per amore ma continua a innamorarsi.
A chi ha fatto soffrire e ora agirebbe diversamente.
A chi ha fatto soffrire e meriterebbe una lezione (di stile, non una vendetta).
A chi crede che l'educazione sentimentale andrebbe insegnata nei primi anni di vita e si è solo in parte rassegnato all'abbandono.
È dedicato a chi, nonostante tutto, non smette di meravigliarsi della piega di un polso o di un sorriso disegnato nella folla di un binario affollato.
Non troverete in questo libro un manuale per curare le vostre ferite né una storia zuccherina su come coltivare l'amore perfetto.
Roberto Ruspoli compone un elegante sillabario sull'amore e sullo stile nell'amore in cui meritano una comparsa i seduttori universali quanto gli ex, le crocerossine masochiste e le Madame Bovary che albergano in tutti noi, i vampiri e gli inguaribili romantici.
L'autore compone un mosaico soggettivo e universale al tempo stesso, dal primo incontro all'ultimo addio, passando per l'alta infedeltà e il matrimonio. Scherza sul gioco amoroso, allude all'impero delle emozioni in cui i sensi confliggono con gli imperativi morali e scioglie ogni riserva a favore della libertà: senza vittime, però!
Un'elegia fin troppo vera sul materiale più incandescente e caduco di tutti i tempi, su un tema intimissimo, spesso custodito nella solitudine più sconfinata.
Roberto Silvio Nicola Rossi Ruspoli ha studiato pittura alla School of Visual Arts di New York e le sue opere sono state esposte in numerose personali. E' tra i protagonisti di Cortesie per gli ospiti in onda su Real Time. Vive a Roma.
Tutti odiavano il signor Rao, un uomo infido e capace di tirare fuori il peggio da ciascuno dei condòmini, per starsene poi a guardarli sprofondare nelle calunnie gongolante.
Karunakar Rao era un uomo dall'aspetto innocuo ma dal potere devastante: più che cattivo, perfido. Ciononostante, malgrado tutti gli abitanti dell'Ala A del condominio Utkrusha avessero almeno una buona ragione per volerlo morto, quando il suo corpo esanime venne trovato nell'ascensore, una cappa oscura piombò sul Palazzo e nessuno di loro riuscì a gioire di quella liberazione.
È la nipote di Miss Lalli - la detective in pensione della Omicidi di Bombay - a raccontare, con molta immaginazione e un pizzico di logica, le vicende degli ultimi due mesi dell'Utkrusha, nel quale abitano anche loro. L'aspirante scrittrice batte a macchina su una Brother la storia di come il signor Rao avesse continuato a seminare zizzania con la solita ostinazione e una rinnovata caparbietà...
Le molte voci del condominio fanno eco alle mille storie di Bombay, con le cangianti contraddizioni della città, in cui i mendicanti sanno come salvarsi la pelle scampando alle offerte dei benefattori europei, le donne muoiono uccise per la dote nell'omertà domestica e le tradizioni e il conformismo possono ancora più di ogni legge. Sono proprio le voci degli abitanti dell'Utkrusha che si accavallano, come in un coloratissimo radiodramma, a permettere a Lalli, la detective sessantenne con una passione per la cucina e compassione per i criminali, a ricostruire il percorso omicida che appare ispirato alla Canzone del giardiniere, una geniale filastrocca nonsense di Lewis Carroll.
Kalpana Swaminathan (1956), medico e scrittrice, vive e lavora a Bombay, inesauribile fonte di ispirazione per il suo lavoro letterario. Già autrice di libri per bambini e di una raccolta di racconti polizieschi, scrive per periodici indiani recensioni e articoli sotto lo pseudonimo di Kalpish Ratna.
Il primo romanzo della serie con protagonista Miss Lalli è Sapori assassini a Bombay (Kowalski, 2009).
Come tenere insieme emozioni e bisogno di regole davanti a camerette che sembrano campi di battaglia, e a piccoli sconosciuti più attenti ai loro sms che a quanto gli stanno dicendo mamma e papà? E si arriva al punto di non ritorno: "Questa casa non è un albergo!" urlate disperati. Il soccorso viene allora da questo libro, dove Alberto Pellai ha riunito in una pratica scatola degli attrezzi tutti gli strumenti per raccogliere le sfide che l'adolescenza lancia ai genitori. In questo percorso, gli spunti di riflessione offerti dalle lettere di altri genitori in difficoltà, dai libri e film consigliati, dai test di autoanalisi e dalle pratiche checklist di fine capitolo (con le "cose che fanno bene", e quelle "da evitare") propongono chiavi di lettura della propria situazione familiare e una mappa per ridefinire i nuovi confini della relazione genitori-figli. Grazie a tutti questi elementi, il manuale si trasforma in una sorta di libro-diario da leggere e costruire insieme, giorno per giorno: la scatola degli attrezzi diventa così la "scatola degli affetti" dove ogni famiglia può tenere traccia della propria storia personale, della bellezza del diventare grandi e del crescere insieme: perché i figli ricordino, in futuro, che non hanno vissuto in un albergo, ma nella casa più bella che la vita abbia messo a loro disposizione.