"San Porfirio è uno dei santi contemporanei più amati dal popolo greco. Al secolo Evangelos Bairaktaris, nacque nel 1906 in un villaggio nell'isola di Eubea, in Grecia, in una famiglia di contadini con molte difficoltà a mantenere la famiglia numerosa. Per questo il piccolo Evangelos, all'età di sette anni, va prima a lavorare a Chalkida in una bottega e poi si trasferisce al Pireo, in un negozio di alimentari di proprietà di un parente. All'età di dodici anni fugge di nascosto per il Monte Athos, mosso dal desiderio di imitare san Giovanni il Calibita, al quale era particolarmente affezionato da quando aveva letto la sua biografia. La grazia di Dio lo conduce all'eremo di san Giorgio, a Kafsokalyvia, sotto l'obbedienza di due anziani, che lo introducono nella vita monastica. Riceve ben presto carismi straordinari, che non lo portano al compiacimento di sé, ma a stupirsi di Cristo. A diciannove anni si ammala gravemente, tanto da dover abbandonare l'Athos. Ordinato sacerdote nel 1926, nel 1940 diviene cappellano del Policlinico di Atene. Qui rasserena gli animi e attutisce il dolore, offrendo in silenzio una consolazione che apre ad un altro mondo. Nel dicembre del 1991, Dio gli concede di tornare a morire nella cella in cui era stato consacrato monaco. Le sue ultime parole furono quelle che tanto amava e tanto spesso ripeteva: "Perché siano una cosa sola" (Gv 17,11). Il 27 novembre 2013, il Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha deciso l'inclusione formale di Porfirio di Kafsokalyvia nella lista dei santi. La sua memoria si celebra il 2 dicembre."
Charbel Makhluf, al secolo Youssef Antoun, (1828- 1898) è stato un monaco cristiano e presbitero libanese, proclamato santo da Paolo VI nel 1977. Cattolico, monaco dell'Ordine libanese maronita, è stato definito il "Padre Pio del Libano", la sua fama infatti è legata ai numerosi miracoli attribuitigli dopo la sua morte. è un vero taumaturgo, ha guarito persone affette da cancro alla gola, da paralisi della testa e della colonna vertebrale e da cecità ad entrambi gli occhi.
Annibale Maria di Francia nacque a Messina nel 1851. Nel quartiere più povero e degradato di Messina fondò gli Orfanotrofi Antoniani, opere di soccorso e di educazione dell’infanzia e della gioventù. Fondò le Figlie del Divino Zelo e i Padri Rogazionisti e fu inoltre il Padre Spirituale della serva di Dio Luisa Piccarreta, della quale si prodigò per far conoscere i diari della Divina Volontà. Sant’Annibale invocava abitualmente i Sette Arcangeli e compose molte preghiere, contenute anche in questo libro, a riguardo di questi solerti assistenti innanzi al Trono di Dio.
Note sull'autore
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli. Carmine Alvino (Avellino, 1978), avvocato, specializzato in bioetica e deontologia professionale, in diritto dell’internet e delle tecnologie informatiche. Da anni porta avanti uno studio intenso sui Sette Arcangeli, cui ha dedicato diverse pubblicazioni.
Una raccolta che contiene le storie delle sante e dei santi più noti della tradizione. Età di lettura: da 7 anni.
Patrona d'Italia, insieme a san Francesco, santa Caterina da Siena è una delle figure di certo più illustri della Chiesa. Tante le biografie su di lei e numerose le leggende, alcune così grandiose da non sembrare verosimili. Ma la vita di Caterina è davvero così conosciuta? Questo volume raccoglie le testimonianze più antiche, quelle dei suoi discepoli più intimi, che la raccontano diversamente: grandiosa, sì, ma anche fragile; solenne ma anche ilare; sapiente ma anche umile. I testi raccolti da don Belloni, alcuni mai tradotti in italiano corrente prima d'ora, letti in sequenza permettono di comporre una sintesi dei momenti principali della vita di Caterina da Siena, fornendo nuove e originali informazioni dedicate non solo e non tanto ai ricercatori ma soprattutto al vasto pubblico desideroso di approfondire la sua conoscenza. Questi testi, infatti, non sono nati con l'intento di raccontare la vita di una santa ma con l'evidente volontà di dare il giusto spazio a un corpo fragilissimo che ha contenuto un'anima miracolosa e tenacissima; di rendere immortale la breve vita di una donna straordinaria, capace di toccare anche i cuori più cinici e farne fedeli servitori della Chiesa.
In una piccola piazza di Trastevere, a Roma, vi è una chiesa dedicata a sant'Egidio. Oggi è un luogo significativo per la Comunità che vi prende il nome e che ha sede lì e in vari paesi del mondo. Chi era sant'Egidio? Qual è il messaggio che da lui deriva e in che modo si è diffuso? In tutta Europa vi sono luoghi di culto a lui dedicati, il più importante è a Saint-Gilles-du-Gard, dove è conservata la tomba. Qui sorgeva un'abbazia che si riferiva propriamente alla figura del santo, tappa fondamentale nel cammino del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, perché risalente alla nascita di una comunità monastica che aveva Egidio come fondatore. Il volume ripercorre per la prima volta la vita, i miracoli, il culto del santo che ha dato il nome alla Comunità, rivelando una storia e una tradizione antiche ma ancora vive.
L'agiografia fu un tipo di scrittura sacra praticata dai Domenicani con particolare assiduità e impegno, anche allo scopo di trasmettere ai fedeli contenuti dottrinali e morali altrimenti incomprensibili nei termini dell'alta teologia dei maestri. Duplice è il percorso tracciato dai dodici saggi pubblicati in questo volume. In primo luogo esso delinea una nuova proposta interpretativa del corpus delle fonti di Domenico di Caleruega, per poi mostrare come, l'immagine del Padre diventasse norma di vita, esempio di santità molto presente nella memoria e nella devozione dei suoi frati.
Il volume raccoglie 62 pensieri tratti al Diario di Santa Veronica Giuliani, la grande mistica vissuta tra il 1600 e il 1700.
«Era necessaria una nuova biografia di Giovanni Battista Scalabrini?». Con questa domanda si apre il presente volume, nato per l'occasione della canonizzazione del Santo dei migranti e destinato a diventare punto di riferimento per ogni studio futuro nei suoi confronti. Realizzato a cura di Graziano Battistella e con i contributi di Fabio Baggio con Luis Olivos (per il capitolo 5), Veronica de Sanctis (per i capitoli 1 e 10), Stelio Fongaro (capp. 3, 4 e 5), Gaetano Parolin (cap. 6), Matteo Sanfilippo (cap. 7) e Giovanni Terragni (cap. 9), questo libro si aggiunge alle altre narrazioni biografiche ricavandosi una propria nicchia, che «offre l'opportunità, a chi non avesse la possibilità di leggere l'ampia biografia di Francesconi (certamente la più completa, con le sue 1300 pagine), di acquisire una conoscenza sufficientemente completa di chi fosse G. B. Scalabrini come vescovo, come fondatore e come santo e soprattutto come il padre dei migranti».
«Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo»: così afferma papa Francesco, introducendo la sua Lettera apostolica Patris corde, scritta in occasione del 150° anniversario della Dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Il volume nasce come accompagnamento all’anno dedicato a San Giuseppe (8 dicembre 2020 – 8 dicembre 2021) tenendo presente l’appello della Chiesa ad andare verso di lui: Ite ad Ioseph.
Dopo l’introduzione a cura dell’Arcivescovo di Salerno, si susseguono delle agili riflessioni in ambito biblico, teologico ed artistico, al fine di condurre il lettore davanti alla ricchezza e all’attualità della figura straordinaria di Giuseppe di Nazaret.
Con scritti di:
LUIGI AVERSA , direttore del Museo Diocesano San Matteo di Salerno.
ANDREA BELLANDI, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.
FILIPPO BELLI, docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale a Firenze.
MASSIMO BORGHESI, docente di Filosofia morale l’Università di Perugia.
ANTONIO LANDI, docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana (Roma).
LORELLA PARENTE, docente di Ecclesiologia e Mariologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Salerno.
Un gruppo di Amici dell'Oratorio, appassionati non solo al carisma del S. Padre Filippo, ma alla storia che da esso ha avuto origine e si è sviluppata lungo i secoli, ha pensato a questo omaggio a Padre Edoardo Aldo Cerrato, Procuratore Generale della Confederazione per diciotto anni, fino alla sua ordinazione a Vescovo di Ivrea, avvenuta nella chiesa di S. Maria in Vallicella l'8 settembre 2012, alla presenza dei Padri partecipanti al Congresso Generale Oratoriano che si celebrava in quei giorni. Sono pagine di storiografia oratoriana quelle che compongono questo volume, voluto con affetto e riconoscenza.
L’istituzione dello Studium presso la Congregazione delle Cause dei Santi risale al 2 giugno 1984. In tale data il Santo Padre Giovanni Palo II approvò e confermò un Decreto dello stesso Dicastero, con il quale veniva istituita una scuola particolare, lo Studium appunto, destinata alla formazione specifica dei postulatori, dei collaboratori e di quanti prestavano la loro opera e la loro collaborazione alle attività interne ed esterne della Congregazione, nonché di coloro che erano chiamati a svolgere i compiti di delegati vescovili o di promotori di giustizia o di notai presso i tribunali diocesani o eparchiali per la preparazione e l’istruzione delle Inchieste principali o rogatoriali relative alle Cause dei Santi.
Il presente manuale, giunto oggi alla quarta edizione, è uno strumento di rapida consultazione per i problemi che possono emergere nella trattazione delle molteplici Cause e che necessitano di una sollecita soluzione.