Mai come in quest'ultimo ventennio l'archeologia storica ha subito evoluzioni e cambiamenti strutturali tanto profondi. Nel corso dell'Ottocento e del Novecento si è andata consolidando, soprattutto nell'Europa centro-settentrionale, una simmetrica tradizionale che ha allargato al Medioevo il raggio di interesse. Il volume, che non si presenta come manuale ma con una sua organica e ordinata articolazione, vuole dare un'immagine della complessità delle tematiche dell'archeologia contemporanea, organizzato per voci e aggiornato che tiene conto dell'evoluzione e dei profondi cambiamenti strutturali che l'archeologia storica ha conosciuto negli ultimi decenni.
Questo volume riapre, con prospettive nuove, il dossier relativo alla cultura figurativa della Roma antica, radice imprescindibile della civiltà europea e da sempre al centro dell'interesse da parte degli studiosi. La lettura degli eventi, che ripercorre i mille anni di storia della città dalla fondazione al declino dell'impero, non è la mera descrizione di un susseguirsi di esperienze artistiche, alla quale la critica tradizionale ci ha abituato, ma vuole innanzitutto ricostruire la mentalità, le esigenze espressive di una committenza e, nel contempo, descrivere i luoghi e le modalità di svolgimento dei cerimoniali sociali, con una specifica accentuazione delle valenze ideologiche che ne sono alla base. Con il supporto di oltre quattrocento immagini, gli autori hanno articolato la narrazione storica della cultura figurativa romana in due filoni, quello formale, storico-artistico, e quello relativo ai modi specifici di esplicazione del fenomeno artistico. A Mario Torelli, storico dell'arte e della civiltà antica, si deve, oltre al progetto del libro, una ricostruzione delle strutture e delle mentalità della committenza romana, mentre Mauro Menichetti e Gian Luca Grassigli, docenti di archeologia classica nelle Università di Salerno e Perugia, hanno ripercorso i mille anni dell'arte di Roma, illustrando al lettore spazi e occasioni: dalle dimore ai sepolcri, dalle feste ai banchetti.
Il volume rappresenta una sintesi delle conoscenze acquisite dall'archeologia europea sul complesso fenomeno dei monasteri altomedievali, dei quali si indagano strutture materiali, natura, rappresentazioni, memorie e relazioni.
Attraverso un'ampia selezione di reperti, "Cina. Nascita di un Impero" racconta un millennio di storia e arte cinese, dalla dinastia Zhou (1045-221 a.C.) al Primo Impero (221 a.C.-23 d.C.), durante il quale si plasmò e consolidò un impero che ebbe continuità, con la sua raffinata cultura e la capillare struttura amministrativa, per oltre ventun secoli. Il periodo storico preso in esame, ovvero quello che va dall'ultima dinastia pre-imperiale dei Zhou (1045-221 a.C.) alle due dinastie imperiali dei Qin (221-206 a.C.) e degli Han Occidentali (206 a.C.-23 d.C.), fu caratterizzato dallo scontro tra culture diverse che, mirando all'egemonia, tendevano tanto a combattere le popolazioni vicine quanto ad assimilarne costumi e innovazioni, in un continuo processo di integrazione iniziato già in epoca neolitica. Curato da Lionello Lanciotti e Maurizio Scarpari e pubblicato in occasione della grande esposizione romana, il volume presenta una selezione di pezzi di grande raffinatezza e impatto, alcuni dei quali inediti, provenienti da quattordici musei cinesi.
Il mito Ë un racconto sacro e esemplare che riferisce un avvenimento del tempo primordiale e che fornisce allíuomo un senso determinante per il suo comportamento.
Il presente lavoro, coordinato da Julien Ries, Ë una sintesi, riccamente illustrata e documentata, dei numerosissimi miti sulle origini dellíumanit‡, sulla condizione umana, sulla rigenerazione del tempo, sullíalternanza delle stagioni, sulle cerimonie di iniziazione, sulle catastrofi cosmiche e sul passato e il futuro dellíumanit‡.
A partire dallíarte rupestre fino ai miti studiati ancora nelle culture orali contemporanee, il volume, diretto ad un largo pubblico colto, vuole far comprendere e vedere, attraverso il ricco apparato iconografico, che dallíarte delle caverne ai nostri giorni i miti trasmettono, grazie al loro linguaggio simbolico, un messaggio veritiero concernente la condizione umana, il posto dellíuomo nellíuniverso e il mistero della vita e della morte.
La tradizione classica non consiste nella fedeltà a un testo fondativo, nella consegna di un patrimonio dato per immutabile: è invece traduzione, trasmissione, traslazione, trascrizione, travisamento. La sopravvivenza delle forme, dei testi, delle idee e dei miti antichi, è affidata al tenace desiderio di una misura "classica" e alla plasticità di un codice culturale che si perpetua attraverso meccanismi di manipolazione, di riuso. E l'originale è, da sempre, assente: una statua romana di Antinoo usata come testimonial per la pubblicità di un profumo "classico"; un'Ultima Cena di Socrate-Cristo in un mosaico tardo-antico; la figura di Eracle come allegoria della salvezza cristiana; Meleagro figura del corpo di Cristo.
Il Messico settentrionale e il sud-ovest degli Usa furono storicamente omogenei rispecchiando l'aridità di clima e ambiente, la povertà delle economie praticabili nomadi o sedentarie. Le popolazioni vi hanno creato, in un largo arco cronologio qui rappresentato, varie forme espressive dalla rock art alle terracotte dipinte, dagli edifici in mattoni di fango essiccato a complessi insediamenti urbanistici.
Questo dizionario è uno strumento utile per chi desidera approfondire la conoscenza di questa straordinaria civiltà. Facilmente consultabile, comprende elementi di storia politica, archeologia, lingua, religione, vita pubblica e privata, topografia, museografia. Interamente illustrato, è corredato da una cronologia e una bibliografia essenziali.
Un definitivo volume di riferimento e insieme una accessibile introduzione per il grande pubblico
Questo volume intende offrire al lettore uno strumento di sintesi, aggiornato e riccamente illustrato, sull’architettura dei popoli precolombiani in Mesoamerica, dopo che, per decenni, il lavoro dell’archeologo messicano Ignacio Marquina ha costituito il fondamentale riferimento sul tema. A giustificare la nuova impresa editoriale che qui presentiamo non è stata semplicemente la necessità di mettere in valore le nuove e ricchissime scoperte archeologiche degli ultimi decenni. Si è trattato sì di svolgere un aggiornamento dello stato di conoscenze dell’architettura delle varie culture della Mesoamerica, ma anche di proporre finalmente l’architettura precolombiana all’interno della Storia dell’Arte Universale, con l’evidente ausilio dell’archeologia e dell’antropologia. Sotto la direzione di María Teresa Uriarte il volume inizia proprio col porre il problema storico-artistico dell’architettura precolombiana nella sua genesi, nel suo svolgimento e nelle conseguenze sull’architettura messicana sino all’età contemporanea. Altro elemento oggi fondamentale della storia dell’arte è l’individuazione del «contesto» antropologico da cui l’architettura è scaturita. Al legame cultura-architettura, sempre nell’ampia parte introduttiva che impegna i primi capitoli, viene affiancata l’identificazione delle tecniche. L’opera prosegue con la valutazione dell’evoluzione storica dell’architettura nelle varie zone e culture della Mesoamerica. Il libro possiede uno straordinario accompagnamento iconografico a colori che lo rende accessibile anche al largo pubblico. Inoltre gode di ampi apparati scientifici, planimetrie e disegni compresi, che lo rendono il primo reference attualmente disponibile sulla materia. Il direttore dell’opera, oltre a scrivere in prima persona, ha coinvolto alcuni tra i maggiori studiosi messicani e nordamericani a dare una sintesi interpretativa e attualizzata delle loro conoscenze sulle varie zone-culture della Mesoamerica.
Il volume percorre la storia indiana dall'inizio della penetrazione islamica fino alla definitiva crisi dell'impero Mugal. Nell'Asia sudorientale vengono esaminate le storie di Birmania, Thailandia, Cambogia, Giava e Sumatra, Filippine.