Il libro che Benedetto XVI ha voluto fosse pubblicato dopo la sua scomparsa. Negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II, il volume "Introduzione al cristianesimo" faceva conoscere al grande pubblico un giovane teologo tedesco. Oggi, a conclusione della sua vita e in veste di papa emerito, Benedetto XVI affida in eredità quest'opera agli uomini tutti per condividere le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana. Al centro vi è la misericordia di Dio, che nasce da una passione d'amore verso ogni creatura. Al servizio di Dio sono i sacerdoti, chiamati a stare alla sua presenza e a essere testimoni del suo amore. Vi sono poi i temi del dialogo con le altre religioni, con gli ebrei, il popolo della promessa, con le confessioni cristiane, con il mondo. Questo dialogo, tuttavia, non può prescindere dai contenuti centrali del credo: l'incarnazione del Figlio di Dio, la fede nella morte e resurrezione di Gesù, la presenza eucaristica, la comunione fraterna nella Chiesa, i temi centrali della morale cristiana. Come recita il sottotitolo, il volume è quasi un testamento spirituale, dettato dalla sapienza del cuore di un maestro sempre attento alle attese e alle speranze dei fedeli. Negli anni trascorsi nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano la sua presenza discreta e la sua preghiera sono state un sostegno importante per la vita della Chiesa. Da lì osservava benevolo la natura, specchio dell'amore di Dio creatore, dal quale proveniamo e verso il quale siamo diretti. Da lì guardava al suo paese d'origine, la Germania, all'Italia ove trascorse buona parte della sua vita, alla Francia che lo accolse nella sua Académie, all'intera Europa. A questi paesi il papa emerito affida, con voce flebile ma appassionata, la sua richiesta di non rinunciare all'eredità cristiana, che è un patrimonio prezioso per l'intera umanità. In vita, Benedetto XVI non sempre è stato compreso. Nessuno, tuttavia, ha potuto negare la lucidità del suo pensiero e la forza delle sue argomentazioni, che quest'ultima opera egregiamente raccoglie.
La presente versione della Bibbia risale al 1943 e costituisce un testo di sicura dottrina cattolica, esente da quelle alterazioni moderne, di linguaggio e d’interpretazione, che si sono diffuse in seguito al nuovo corso ecclesiale.
Le introduzioni ai vari Libri e le note di commento sono a cura dell’abate Giuseppe Ricciotti, illustre biblista e archeologo.
La traduzione è fatta dal testo latino della Vulgata, ad eccezione dei passaggi in cui tale versione rende impropriamente l’originale ebraico o greco. In questi casi i traduttori hanno ritenuto di seguire il testo originale, fornendo comunque in nota, senza commento, la corrispondente traduzione della Vulgata.
Contribuiscono ad arricchire il volume le celebri illustrazioni di Gustave Doré.
Dimensioni: 14 x 20,5 x 4 cm
Le stigmate sono episodio centrale della vita di Francesco. Spesso interpretate solo come partecipazione alla sofferenza di Cristo, le stigmate sono anche la possibilità di una nuova relazione tra Dio, i fratelli e il mondo.
La morte di Francesco ci offre un modo per affrontare oggi un tema spesso esorcizzato dalla nostra cultura. Il fine della vita come una sorella a cui affidarsi per realizzare quella nuda povertà nata dall'adesione a Cristo.
Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1223, a Greccio, vicino a Rieti, san Francesco mise in scena il primo presepe della storia. Un libro per comprendere e rivivere il senso profondo di quell'evento.
Il calendarietto tascabile va dal 1° settembre 2024 al 30 settembre 2025, riporta per ogni giorno la festa o la solennità prevista dalla liturgia, la memoria obbligatoria o facoltativa del santo, l'indicazione delle letture e il ritornello del Salmo responsoriale, nonché la settimana del Salterio della Liturgia delle Ore.
L'anno del Giubileo offre l'occasione provvidenziale per sperimentare che il fastidio, la noia, lo scoraggiamento, la scarsa stima di sé che il peccato insinua in noi non si riducono a sospirare una liberazione, a dire basta, ma ci chiamano a metterci in cammino come pellegrini di speranza per ottenere il perdono e la bellezza, la gioia della vita di Dio in noi.
Mons. Mario Delpini – Arcivescovo di Milano
(dalla proposta pastorale 2024-2025 Basta. L’amore che salva e il male insopportabile)
Questa è la breve magnifica vita di una giovane medico salesiana, laica consacrata nell'Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco. Si chiama Claudia Sini (1975-2011) e per 36 anni è stata amata da tutti quelli che la conoscevano quaggiù. Ora è amata in Paradiso per l'eternità. In questo piccolo volume si racconta lei stessa. Si attinge sempre alle numerose pagine dei suoi diari, alle sue mail, ai suoi due blog e alla memoria della sua mamma e dei suoi cari. L'incontro con Claudia parte dall'espressione più frequente con cui scrive di sé: "Sono felice!". Pur attraversando un calvario di dolori, cure e speranze, non perderà mai il suo slancio di generosità e il suo entusiasmo per la vita.
È possibile giungere alla fede attraverso la sofferenza? E a quali condizioni? Per trovare risposte a queste domande, l'Autore utilizza la categoria della liminalità, ovvero dell'«essere sulla soglia». Questa ricerca ha un approccio transdisciplinare, integrando contributi da discipline come la psicologia e la filosofia. Tuttavia, l'applicazione della liminalità non si limita all'individuo. Nella seconda parte dell'opera, la liminalità è impiegata come strumento per analizzare la relazione tra la Chiesa e il mondo. La Chiesa è antitetica rispetto al mondo: mentre quest'ultimo cerca realizzazione nel potere, la Chiesa vive nella tensione del «già e non ancora», in attesa del suo Sposo.
"Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità, come ho indicato nell'Enciclica Fratelli tutti (cfr. nn. 3-4). Urge, quindi, che quanti sono coinvolti nell'investigazione scientifica scoprano la responsabilità storica del loro impegno nei diversi ambiti del sapere, superando la tentazione di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza". Papa Francesco
Papa Francesco esorta gli scienziati a evitare l’isolamento e a promuovere una nuova cultura della conoscenza, basata sul rispetto per ogni individuo e sulla gratitudine per i doni divini. Le riflessioni presenti negli Atti del Meeting ci spingono a esaminare in modo critico il futuro della scienza e il suo ruolo nella costruzione di un mondo migliore.
Breve saggio a due voci in cui l'esperienza del narrare viene esplorata dal punto di vista filosofico e dal punto di vista teologico, in relazione al fenomeno della parola e della parola di Dio. Le applicazioni di massa dell'intelligenza artificiale pongono molte questioni sulla natura umana del raccontare, irriducibile alla sola produzione tecnica di testi in quanto espressione del mistero dell'autocoscienza e del suo formarsi. Dapprima gli autori analizzano il confronto tra i due principali paradigmi generativi di sapere, quello scientifico e quello narrativo, mettendo in discussione il primato del primo sul secondo. In seguito si concentrano sulla proposta filosofica di Paul Ricoeur (circa l’identità umana come identità narrativa) e sulla reinterpretazione dell'identità cristiana in chiave stilistica (C. Theobald).
Antonio Fogazzaro (1842-1911), scrittore, poeta e saggista, è stato uno dei grandi protagonisti della letteratura e della scena culturale italiana. Più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, interprete del Modernismo e di una via italiana al Romanticismo, fu sempre di orientamento cattolico, pur affrontando spesso nelle sue opere tematiche scottanti quali la reincarnazione e il destino delle anime e dimostrandosi aperto verso le moderne teorie della scienza. Con L'Origine delle Specie, nel 1859 Charles Darwin diede un colpo decisivo sia alle teorie creazioniste che si fondavano sulla tradizione biblica, sia all'evoluzionismo lamarckiano. Fogazzaro, che lesse il libro del Darwin nel 1889, ne fu conquistato e turbato insieme; consapevole dei seri problemi che la nuova teoria, alla quale aderì senza riserve, comportava per il magistero della Chiesa, egli volle tentare di conciliarla con il pensiero cattolico, ritenendo di trovare una perfetta sintesi nelle teorie di Joseph Le Conte. Con questo spirito lo scrittore tenne a Venezia nel 1891 una storica conferenza sul tema Per un recente raffronto delle teorie di Sant'Agostino e di Darwin sull'evoluzione.
Al centro del dibattito pubblico attuale, le norme alimentari ebraiche coinvolgono sia l'aspetto etico (la sofferenza dell'animale) che quello politico (il rapporto con i territori e le identità locali), divenendo un fattore di divisione all'interno dei paesi europei. Ritenute intollerabili dal mondo ellenistico, hanno ricevuto un attacco anche dalla tradizione cristiana, a partire dalla predicazione evangelica e dalle Lettere di Paolo, alimentando così l'idea di un ebraismo chiuso in se stesso ed insensibile agli ideali universalistici dell'uguaglianza e della fraternità. Confrontandosi con argomenti divisivi come questi e intervistando rappresentanti autorevoli del mondo ebraico e cristiano, Davide Assael mostra come il dibattito sulle norme alimentari ebraiche sia il tassello di una deriva assimilazionista, provocando la reazione di movimenti identitari.