Dopo la grande impresa della "Letteratura italiana", apparsa fra il 1982 e il 2000 in 16 volumi, e dopo la "Storia europea della letteratura italiana" (apparsa presso Einaudi nel 2009 in tre volumi), la quale segnava per la prima volta il carattere compiutamente europeo della nostra letteratura, con la "Breve storia della letteratura italiana" Alberto Asor Rosa chiude il cerchio, fornendo al lettore un quadro al tempo stesso sintetico ed esaustivo della nostra fenomenologia letteraria. Ancora una volta, il noto critico e storico, sulla scorta di una magistrale conoscenza dei testi affinata negli anni, mette al centro della narrazione i due grandi protagonisti di ogni letteratura di ogni tempo, gli Autori e le Opere, ricollegandoli a quadri storici chiari e ben definiti. La divisione della Breve storia in due volumi, "L'Italia dei Comuni e degli Stati" e "L'Italia della Nazione", àncora la narrazione non solo a due fasi storiche profondamente diverse ma anche a due logiche della produzione intellettuale, culturale e letteraria ispirate a valori, principi e scelte umane di tutt'altra natura, e costituisce perciò anch'essa un ulteriore motivo di chiarezza.
Aristide pensa di dover morire in ogni istante della sua vita, e ha pianificato la sua intera esistenza intorno a uno di questi potenziali momenti fatali. Tonino invece non crede che invecchierà mai, fino a che un incontro casuale gli restituisce il peso di tutti gli anni che ha sulle spalle. Tommaso non immaginava che l'amore esistesse al di fuori dei libri: la poesia greca sarà lo strumento per recitare in pubblico i suoi sentimenti... Sei racconti esemplari, sapienti e ironici, sull'amore e il tempo, sulla morte e la memoria. Esiste una vita che si può definire impenetrabile alle influenze esterne? Forse sì. Basta cercarla in quelle esistenze fondate sull'errore, inteso come allontanamento sistematico dalle regole della società o della natura. Anche le vite tenute in scacco dalla paura, o rese incolori da un'indifferenza che sembra inestirpabile, all'improvviso possono venire illuminate dalla più elementare - eppure più difficile - delle epifanie: di fronte alla morte non si può far altro che voler continuare a vivere. Sei ritratti di "uomini non illustri" che sono, da un lato, apologhi sui grandi e piccoli addii che costellano le nostre esistenze e, dall'altro, struggenti storie d'amore. Con uno sguardo sempre vigile sui destini dei suoi personaggi, Alberto Asor Rosa compone un prezioso apprendistato all'arte del congedo.
La morte di papa Paolo VI, avvenuta nell'estate del 1978 a pochi mesi dall'omicidio di Aldo Moro, segna un passaggio decisivo per la Chiesa cattolica e riaccende il dibattito sul concilio Vaticano II. In quei mesi, un gruppo di studiosi e ricercatori dell'Istituto di scienze religiose di Bologna, nato dall'intuizione di Giuseppe Dossetti, decide di scrivere un memorandum per i cardinali convocati in Conclave. Non si tratta di un appello pubblico o di un'azione di lobbying a favore di un candidato, ma di una riflessione riservata sul "rinnovamento del servizio papale nella Chiesa alla fine del XX secolo" volta a suggerire al nuovo pontefice atteggiamenti, idee, letture. Redatto inizialmente da Giuseppe Alberigo, Giuseppe Ruggieri e Massimo Toschi, il documento riceve apporti di altri, primi fra tutti Antonio Acerbi ed Enzo Bianchi, e viene recapitato ai cardinali prima dell'elezione di Giovanni Paolo I. Il memorandum torna a più riprese sui modi di un esercizio collegiale, e per questo libero, credibile, povero, del ministero petrino ed evoca i grandi nodi di un cattolicesimo che ha davanti a sé la possibilità di una riforma. Quel documento, riletto a distanza di 35 anni e dopo la rinuncia di papa Benedetto XVI, rivela visioni datate, ma anche una paradossale attualità poiché rimette al centro i temi della povertà, della collegialità, della credibilità ecumenica e della magnanimità misericordiosa verso tutti.
L'ultima testimonianza inedita, scritta da un protagonista, sulla seduta del 25 luglio 1943 che determinò la fine del regime fascista. Scritto a caldo, subito dopo gli avvenimenti su quadernetti di scuola elementare durante il periodo di clandestinità dell'autore, questo testo, ritrovato casualmente dopo un cinquantennio, è un documento eccezionale non solo per la rivelazione di particolari sconosciuti sull'andamento della storica seduta ma anche perché rappresenta una sorta di "esame di coscienza" di un intellettuale di forti convincimenti risorgimentali e liberisti di fronte alla tragedia della guerra e alla involuzione totalitaria del regime.
Per costruire una giusta integrazione nella società intra-religiosa e intra-culturale occorre rinnovare il rapporto tra religione e politica, dunque il concetto di laicità.
L'autore
Vittorio V. Alberti, docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, giornalista, officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, collabora con il Cortile dei Gentili, con l'Istituto L. Sturzo e con La Civiltà Cattolica, è direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica.
Il massone non ha modo di raggiungere gli insegnamenti esoterici se non per mezzo di leggende e simboli. In quest'opera l'autore si propone d'illustrarli e spiegarli, per trarne il significato recondito e togliere quel velo d'ignoranza e indifferenza che nasconde la vera filosofia della massoneria, dimostrando che in essa sono i fondamenti della speculazione profonda.
Un trattato che definisce la virtù della giustizia, nella convinzione imprescindibile che l'anima retta possa considerarsi tale solo nel rispetto dell'ordine della realtà, manifestazione del bene in natura. Alberto Magno è considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del Medioevo, sia per la straordinaria erudizione che per l'impegno nel conciliare fede e ragione, applicando la filosofia aristotelica al pensiero cristiano. Maestro di San Tommaso d'Aquino, è santo protettore degli scienziati e Dottore della Chiesa.
San Pier Damiani è arrivato a comprendere in profondità la bellezza della vita solitaria, e se ne è talmente innamorato che vorrebbe, proprio come Romualdo di Ravenna, "trasformare il mondo cristiano in eremo", e vedere coloro che vanno alla ricerca di Dio, già conquistati alla vita angelica nei monasteri, andare fino in fondo alla loro speranza.
Questo spiega come mai Pier Damiani abbia scritto molto in lode alla vita solitaria, e l'abbia fatto mirabilmente, con grande competenza e con quella intelligenza del cuore che vede al di là delle forme e che indovina la presenza dello Spirito Santo.
Karol Wojtyla è stato protagonista del Concilio a tutti gli effetti, contribuendo, personalmente e come successore degli apostoli, all'accoglienza del prezioso dono del Vaticano II. Il testo, attraverso la presentazione articolata degli interventi orali e scritti di Karol Wojtyla durante i quattro periodi del Concilio, vuole contribuire all'identificazione di alcune chiavi di lettura fondamentali degli insegnamenti conciliari. La partecipazione del futuro pontefice ai lavori del Vaticano II permette di riconoscere uno stile teologico-pastorale che rappresenta, personalmente ed emblematicamente, il nucleo oggettivo e fondamentale dello "stile conciliare"
Il mondo, già provato dalla crisi dei subprime, è alle prese con lo spettro di una nuova recessione mondiale se non addirittura con una seconda Grande Depressione dagli sviluppi, anche sociali, imprevedibili. Le crisi di susseguono ormai con regolarità impressionante mettendo a dura prova Stati, unioni economiche e continenti interi. Quali sono le cause di queste crisi? Che cosa frena realmente l'economia? Come eliminare gli ostacoli allo sviluppo? Come riportare l'accento sull'economia reale schiacciata negli ultimi due decenni dall'economia finanziaria? Tante domande, un'unica certezza: la via d'uscita è l'adozione di un'etica della responsabilità che punti con decisione su sussidiarietà, solidarietà e sostenibilità dell'azione di politica economica e dell'agire di imprenditori e delle altre parti sociali.
Crisi acute del movimento, della coscienza, sensoriali o psichiche: sono fenomeni che colpiscono il 10-15 % della popolazione sia nell'età evolutiva che nell'adulto. Con un linguaggio chiaro e accessibile, il volume intende fornire ai pediatri di base e alle famiglie notizie aggiornate su questi problemi, da integrare alle informazioni fornite dal medico curante; contiene inoltre informazioni sui farmaci usati sia nelle crisi epilettiche, sia nelle crisi che possono simularle.