Las plegarias de ordenación (del obispo, del presbítero y del diácono) en las diferentes épocas y tradiciones litúrgicas.<br/
Los autores cristianos más antiguos, después del Nuevo Testamento, son los "Padres Apostólicos". Con esta designación se engloban una serie de escritos que se caracterizan por su cercanía cronológica y espiritual con los textos apostólicos que forman el Nuevo Testamento, y que tienen una gran importancia porque representan un cuadro auténtico e inmediato de la vida, sentimientos e ideas que circulaban entre las primeras comunidades cristianas.
La expresión "Padres Apostólicos" se ha convertido en una designación útil, aunque poco rigurosa, por lo que no hay un acuerdo unánime a propósito de los escritos que se deben englobar bajo ese título.
Se trata de obras heterogéneas por su interés teológico, género literario, autoridad, datación y origen, que miran a las necesidades y circunstancias que viven las comunidades cristianas entre la segunda mitad del siglo I y mediados del siglo II.
Algunos de los autores de esos escritos son conocidos, como es el caso de Clemente de Roma, Ignacio de Antioquía, Policarpo de Esmirna o Hermas; otros han permanecido en el anonimato o en la pseudoepigrafía como la Enseñanza de los Doce Apóstoles, la Epístola del Pseudo-Bernabé, la Carta de la Iglesia de Esmirna a la Iglesia de Filomelio (también conocida como Martirio de Policarpo) o la homilía que ha llegado hasta nosotros como Segunda de Clemente.
En el presente volumen de "Padres Apostólicos" se ha incluido la denominada Carta a Diogneto, aunque en realidad es un escrito más emparentado por su temática y forma con la posterior literatura apologética: son las respuestas que un cristiano anónimo dio a las preguntas que bullían en la cabeza de un pagano llamado Diogneto.
La obra contiene los escritos siguientes:
Didaché
Doctrina de los Apóstoles
Epístola del Pseudo-Bernabé
Carta a los Corintios de Clemente de Roma
Cartas de Ignacio de Antioquía
Carta de Policarpo a los Filipenses
Martirio de Policarpo
El Pastor de Hermas
Homilía anónima
A Diogneto<br/
Antología de las plegarias que el presbítero decía en silencio para celebrar la misa con toda dignidad y piedad
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
“I cristiani non abitano città loro proprie,
abitano la città nella quale è stato dato loro in sorte di vivere”
(A Diogneto)
“Si edifica una chiesa in una città affinché essa sia Chiesa per quella città, perché la città è sempre la destinataria della presenza della chiesa e mai un semplice mezzo né un mero strumento. Non c’è chiesa senza città perché la salvezza di Dio in Cristo è sempre propter nos homines. Il messaggio biblico sulla città ci invita a pensare che progettare ed edificare una chiesa non è semplicemente dotare la comunità cristiana di un luogo di culto, ma significa trasformare in realtà l’idea che ogni chiesa è metafora della presenza della Chiesa di Dio nella città degli uomini” (Enzo Bianchi).
La Chiesa di fronte alle grandi trasformazioni oggi in atto nelle città è chiamata a non subire questo cambiamento ma a interpretarlo e valutarlo criticamente, rivelando lo stile della presenza dei cristiani nella società che è di vicinanza nella differenza e di presenza nella diaconia. È questo contesto sociale ed ecclesiale a fare da sfondo e da orizzonte al VII Convegno liturgico internazionale di Bose, di cui questo volume raccoglie i contributi, che ha affrontato dal punto di vista sociologico, storico, liturgico, teologico, architettonico e urbanistico il tema del rapporto tra Chiesa e città.
"E' ricorrendo agli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, ed unendo le forze del cuore (amore, fede, coraggio, intuizione spirituale...) che gli uomini possono sperare di mantenersi sul cammino della Verità e della Salvezza, nel grande vortice oscuro di questa fine secolo" (Marc Lorient)
A Medjugorje milioni di persone hanno abbandonato la vita di peccato per incamminarsi sulla via delle virtù; altre hanno abiurato l'ateismo dopo aver fatto esperienza dell'esistenza di Dio. Altre ancora sono guarite da traumi profondissimi o da rancori incancellabili. In questo libro sono state raccolte testimonianze di conversione e avvenimenti eccezionali accaduti in quel benedetto luogo dell'Erzegovina.
Il cd propone dieci brani della tradizione polifonica eseguiti dal Nuovo Quartetto Vocale Romano, composto da cantori della Cappella Musicale Pontificia Sistina e diretto da Luciano Luciani. Musiche di Domenico Bartolucci, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Lorenzo Perosi, Baldassarre Donato.
Nonostante la vasta fama di santità che suor Margherita M. Alacoque aveva lasciato dopo la sua morte si arrivò alla sua beatificazione soltanto quasi due secoli dopo e dopo 230 anni alla canonizzazione. Le ragioni di questo enorme ritardo del processo vanno ricercate nell'accanita ostilità dei nemici della devozione al S. Cuore e di S. Margherita che fu accusata di essersi inventata tutto. L'importanza di questo documento sta nel fatto che, iscrivendo sr. Margherita M. Alacoque nell'albo dei santi, Benedetto XV mette fine alle infondate calunnie sul suo conto e, narrando la sua "meravigliosa storia", esalta la sua personalità e ce la propone come donna equilibrata ed eroica, di cui la Chiesa può giustamente gloriarsi. Insieme alla mirabile Santa Benedetto XV celebra anche la grande mistica, di cui accetta in pieno il messaggio: il culto al Cuore di Cristo, che ha come fondamento la Rilevazione pubblica (Bibbia e Tradizione Apostolica) e che porta l'inconfondibile impronta delle rivelazioni private fatte a S. Margherita M. Alacoque.
Gli atti del Convegno Internazionale organizzato dalla Pontificia Facoltà Teologica S.Bonaventura e dalla Fondazione Giovanni Paolo II. Dal 28 al 30 ottobre 2008, a trent'anni dall'elezione di Karol Woityla alla Cattedra di Pietro, si è svolto a Roma un Convegno Internazionale, di cui questo volume raccoglie gli atti. Sono presentate ricche riflessioni sui tre argomenti del convegno: Cristo, Chiesa e Uomo e sulla profonda sintonia e reciprocità di questi temi nel Pontificato di Giovanni Paolo II. Il volume è di particolare interesse per gli studenti di Teologia e per gli esperti del Papa polacco.