Età di lettura: da 7 anni.
Federico Ozanam (1813-1853) fu l'iniziatore di quella che diverrà la "Società di San Vincenzo De' Paoli", che in pochi anni si diffonderà in Francia e in altri paesi. Malgrado il progredire di una grave malattia, Federico continua a impegnarsi instancabilmente per i più poveri e i più deboli della società.
John Moore è poco più di un ragazzo quando, nell'estate del 1779, viene mandato a difendere, alla testa di un pugno di uomini, un avamposto britannico a est del Massachusetts, durante la guerra di indipendenza americana. Da quell'ultima fortezza, in cima a un boscoso e impervio grumo di terra che domina la baia di Penobscot, la corona inglese spera di organizzare la propria riscossa. Ma il governo del Massachusetts, deciso a "catturare, uccidere o distruggere gli invasori", mette insieme una spedizione punitiva inviando un'imponente flotta contro il nemico. La battaglia, che scriverà una delle pagine più drammatiche e significative di quella guerra fratricida, avrà però un esito sorprendente. Questa è la storia di quella battaglia ed è la storia dimenticata, o volutamente nascosta da qualcuno, di John Moore: un uomo pronto a combattere per una causa superiore, pronto a morire per l'amore di una donna e pronto a cambiare le sorti di un combattimento armato soltanto del proprio cuore. È la storia di un eroe.
Cosa spinge un uomo a commettere atti valorosi se non il desiderio di rendersi meritevole di lodi? Che ne sarebbe delle donne oneste se non ci fossero quelle di facili costumi, pronte a soddisfare i più bassi bisogni dell'uomo? Insomma, quale vantaggio verrebbe alla nazione se non esistessero il lusso, la volontà di prevalere, di accumulare e di possedere? Mandeville risponde senza ipocrisia né moralismo: coloro che rimpiangono l'età dell'oro, oltre all'onestà, dovrebbero accettare anche le ghiande. Così "La favola delle api", paradossale analisi della società degli uomini attraverso le vicende di un alveare, diventerà un'opera di riferimento per i filosofi e gli economisti dei secoli successivi, da Smith a Ricardo, da Marx a Nietzsche, e si rivela ancora oggi apologo di sorprendente efficacia. Introduzione di Carlo Sini.
Se la fede è in crisi, nelle Chiese d’Occidente, la pratica sacramentale lo è ancora di più. Ma quali sono le ragioni di questa difficoltà di “praticare”, molto più grande della difficoltà di credere? Probabilmente si possono spiegare ponendo l’accento su come la fede rinvii innanzitutto alla persona del Cristo, assai generalmente rispettata, mentre la pratica sacramentale rinvii invece alla Chiesa, più volentieri criticata, quando non rigettata.
In questo volume Sesboüé ci invita a credere e a “praticare” attraverso una comprensione più alta dei sacramenti, sacramenti che ci spiega sono legati alla sfera del sacro, al rito che inscrive i suoi partecipanti in un ordine simbolico delle cose, estraneo forse al modo di fare e di pensare del nostro mondo pratico, efficiente e secolarizzato, ma essenziale per vivere appieno la pienezza della fede.
Destinatari
Sacerdoti
Autore
Bernard Sesboüé, nato nel 1929 a La Suzesur-Sarthe (Francia centro-occidentale), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1948 e, dopo gli studi filosofici e teologici, ha insegnato teologia e patrologia in varie università. Ha fatto parte della Commissione teologica internazionale, ed è autore di numerose opere, di cui molte pubblicate in italiano dalle Edizioni San Paolo, tra le quali: La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con Bernard Sesboüé (a cura di S.Tanzarella, 1998); «Fuori dalla Chiesa nessuna salvezza». Storia di una formula e problemi di interpretazione (2009); L’avvenire della fede. La teologia del XX secolo (2009); Lo Spirito senza volto e senza voce. Breve storia della teologia dello Spirito Santo (2010).
Punti forti
Un autore di chiara fama.
Un tema da considerarsi centrale nella vita
di ogni cristiano.
Questo testo presenta due dimensioni fondamentali della vita e degli scritti di Madeleine Delbrêl: l’eucaristia e il discernimento spirituale.
È importante, nel cammino di conversione dall’ateismo al cristianesimo di Madeleine Delbrêl (1904-1964), conoscere l’itinerario spirituale che ha caratterizzato il suo rapporto con il Signore e la vita dedicata interamente agli altri sia nel lavoro di assistente sociale sia negli stretti rapporti con il movimento dei preti operai.
L’autore presenta l’eucaristia e il discernimento attingendo alle opere, alle lettere e alla vita di Madeleine Delbrêl.
Nella dimensione eucaristica emerge la prospettiva “missionaria”, come assimilazione e unione alla Parola fatta carne.
Nella dimensione del discernimento emerge il cammino di adesione alla volontà di Dio che, nel rispetto della libera adesione di ogni persona, richiede ricerca, apertura e capacità di cambiamento continuo per dare spazio alla verità e alla carità.
Un personaggio (Madeleine Delbrêl) conosciuto per la sua conversione dall’ateismo a un cristianesimo vissuto nel sociale.
Studio inedito su due dimensioni poco note tratte dagli scritti e dalla vita di Madeleine Delbrêl.
Il libro propone interessanti spunti di riflessione sull’Eucaristia, che possono essere opportunamente valorizzati in occasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale (Ancona, 3-11 settembre 2011).
Autore Bernard Pitaud è membro della Congregazione dei Preti di San Sulpicio. Superiore del Seminario dei Carmelitani a Parigi, è docente di spiritualità all’Institut Catholique. Ha condotto studi approfonditi sulla Scuola francese di spiritualità, sul discernimento dello spirito e sulla direzione spirituale. È uno dei maggiori conoscitori dell’opera di Madeleine Delbrêl.
Anno del Signore 480: dopo secoli di dominio romano, la Britannia ha finalmente conquistato l'indipendenza, ma libertà non significa necessariamente pace: forze oscure tramano nell'ombra e i sassoni si sono già impadroniti dei territori a est dell'isola. Il vecchio re Uther Pendragon, il Drago Rosso, è ormai prossimo alla morte, e il suo unico erede legittimo, il nipote Mordred, non è che un bimbo di pochi mesi, nato storpio nel cuore dell'inverno. L'unico in grado di riunire il paese contro i sassoni è Artù, leggendario guerriero detentore della magica spada nella roccia, forgiata nell'Oltretomba dal dio Gofannon e donatagli da Merlino, affinché riporti pace e giustizia nel regno. Un regno che Artù conosce bene: lì ha passato gli anni migliori della sua vita, ha combattuto e si è guadagnato la venerazione dei compagni. Il cammino verso la pace però è costellato di insidie, e quando incontra la bella Ginevra, nobildonna senza più terra né ricchezze, le cose precipitano irrimediabilmente: Artù si ritrova circondato da nemici su tutti i fronti, e sembrano sul punto di infliggere alla Britannia il colpo di grazia...
Il volto e la figura bonaria di San Vincenzo de' Paoli è ormai icona universale per tante associazioni di carità portate avanti da innumerevoli gruppi di laici, come le ben note Conferenze di San Vincenzo". Coed. Elledici- Velar. "
Per il sentimento filiale che ha ispirato queste pagine, l’autore potrebbe ripetere con il Petrarca della canzone Alla Vergine: «Amor mi spinge a dir di te parole». Per quanto concerne il contenuto, egli ha inteso dare voce ad alcuni grandi “cantori” di Maria del sempre affascinante mondo francescano.
Molti cantori mariani, appartenenti a tale movimento, meriterebbero un posto d’onore in un’ipotetica, ampia e diramata galleria. Per comprensibili motivi, ne sono stati selezionati sette, come le note musicali: innanzitutto Francesco d’Assisi, che nutriva un amore ineffabile e illimitato per la Madre di Gesù, poi due figure femminili dalla intensa e tenera esperienza mariana (Chiara d’Assisi e Angela da Foligno), quindi tre mariologi raffinati e devoti di Maria (Antonio di Padova, Bonaventura da Bagnoregio e Giovanni Duns Scoto), infine Massimiliano Maria Kolbe, che ha dedicato tutta la sua vita all’Immacolata, fino al supremo sacrificio nel campo di concentramento di Auschwitz.
Si tratta di sette celebri voci, il cui “canto” è di tale bellezza che potrebbe essere paragonato a quello dei beati in cielo, dei quali Dante, totalmente rapito, nel XXIII canto del Paradiso afferma: «Facean suonar lo nome di Maria /.../ “Regina coeli” cantando sì dolce, / che mai da me non si partì il diletto».
Destinatari
Sacerdoti e religiosi in generale.
Autore
Bernardo Commodi, nato a Gubbio (PG) nel 1945, è stato per più di tre lustri Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali dell’Umbria. Ha al suo attivo una serie di apprezzati articoli e libri sulla storia e spiritualità francescane. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Un tuffo nell’infinito. Spiritualità e attualità di Angela da Foligno (2006); Un cammino di conversione con Angela da Foligno 2008; Una virtù al mese con Angela da Foligno (2009).
Punti forti
La bellezza degli inni.
La presenza dei più grandi “cantori” francescani di Maria.
Pu Yi, salito al trono nel 1906 a tre anni, ultimo imperatore di una Cina che diverrà repubblica nel 1912, vive fino all'età adulta chiuso nella a Pechino. Negli anni trenta, ormai semplice burattino nelle mani degli invasori giapponesi, fa vita da Play Boy in Manciuria, mentre la moglie scivola in una progressiva follia: dopo cinque anni di prigionia in Russia e dieci di rieducazione in patria, Pu Yi viene riabilitato e finisce i suoi giorni in solitudine e malinconia come giardiniere della sua ex reggia, ora visitata dai turisti.