Se, dovendo accettare l'allontanamento di una figlia ormai adulta, una donna trova grande soddisfazione nel confezionare decine e decine di bambole, la sua passione potrebbe essere interpretata in molti modi: un sintomo da sottoporre allo psicanalista, una chiave per accedere ai ricordi, il riscoprire la gioia di una manualità prima assorbita da altri impegni, o un pretesto per esprimere tenerezza nei confronti del mondo dei bambini senza chiedersi troppo quando veramente finisca l'infanzia.
Questo libro parla di didattica, o meglio di come si può innovare la didattica nella scuola di ogni ordine e grado attraverso la Lavagna Interattiva Multimediale, una tecnologia che può facilitare la trasformazione delle metodologie di insegnamento e dei processi di apprendimento. È un libro rivolto a tutti coloro che sono interessati alle trasformazioni della scuola e in modo particolare agli insegnanti, chiamati a utilizzare le nuove tecnologie interattive nelle attività didattiche quotidiane, così come già avviene in molti Paesi europei ed extra-europei. Nel libro sono trattati tutti gli argomenti che ruotano attorno all'utilizzo della Lavagna Interattiva Multimediale: come si usa, come si costruisce una "lezione digitale", quali sono le pratiche di insegnamento più significative, in che modo possiamo integrare il libro di testo con i linguaggi multimediali della Rete. La lavagna di ardesia,quando fu introdotta, è stata una tecnologia rivoluzionaria. A distanza di tanti anni è ancora una lavagna, adesso digitale, a essere al centro del dibattito...
Questa storia della critica su Renato Serra rappresenta un contributo sostanziale alla definizione della produzione letteraria del grande critico cesenate. Storia della critica per aree tematiche e storielle, l'opera segue l'articolazione in "temi" che furono cari a Serra e ne scandirono la biografia: il ritorno al classicismo nella produzione letteraria del Novecento; la biblioteca, cui fu intimamente legato sotto il profilo professionale, in ragione del suo status di bibliotecario, e come critico militante, che ne individuava la funzione come luogo della custodia dell'enciclopedia materiale del passato; la storia, come ricerca costante e sempre inappagata di una conoscenza autentica che parta dalla ricerca d'archivio e dalle testimonianze documentarie; infine, la guerra, verso la quale il critico dimostrò una radicata e consapevole coscienza interventista, elaborandone tuttavia allo stesso tempo una concettualizzazione come sacrificio inutile e senza compenso.
Il computer, inserito in questi ultimi anni con massicci investimenti un po' in tutte le scuole del mondo, non è stato determinante per la trasformazione dei parametri dell'ambiente scuola, finendo per collocarsi disciplinatamente sui banchi di un'aula divenuta "laboratorio di informatica". Tuttavia, mentre la scuola fagocitava i nuovi media restando sostanzialmente uguale a se stessa, intorno la società subiva un processo di mutamento continuo e profondo, tanto da non poter più essere riconosciuta nei suoi principali aspetti. Trasformazioni così radicali e rapide, tutte dipendenti in modo più o meno diretto dalle tecnologie, indicano la necessità di un altrettanto radicale cambiamento nell'istruzione.
Al geniale scienziato Evgenij Rudenko è stato affidato un compito ambiziosissimo: mettere a punto un sistema in grado di trasformare i computer del mondo nei ramificati gangli di un unico, gigantesco supercervello artificiale. I suoi risultati sono strabilianti: Rudenko è riuscito a realizzare un microcomputer basato sul DNA, in pratica un chip biologico che sa elaborare le informazioni proprio come la mente umana. Ma a dargli quell'incarico non è stato un governo nazionale e gli scopi del suo esperimento non sono propriamente pacifici. Dietro Rudenko, infatti, si muovono i più alti esponenti della malavita internazionale, i cui intenti sono quelli di captare le informazioni del mondo intero.