Le Istruzioni tenute dal Cafasso durante gli Esercizi spirituali al clero completano le Meditazioni già pubblicate nel primo volume. Sono orientate soprattutto a modellare la pratica dei compiti ministeriali del prete: ne delineano la vita interiore e la presenza nel mondo e danno indicazioni in particolare per la confessione e la predicazione. Presentano dei quadri interessanti e anche curiosi sulla vita quotidiana del clero torinese di metà Ottocento, all’interno di un periodo storico di grande abbondanza numerica di preti, ma in cui già si vedono i primi indizi di un certo distacco dalla pratica religiosa. Per affrontare quel periodo il Cafasso propone al sacerdote di tendere alla santità esercitando bene il proprio ministero pastorale: è questo il vero rimedio per combattere la mediocrità e la tiepidezza di un certo clero, che egli definisce «secolaresco».
I curatori:
Lucio Casto è docente di Storia della Chiesa e Teologia spirituale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Torino, e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino.
Alberto Piola è docente di Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Torino, e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino.
Il libro è una trattazione scientificamente attendibile e uno strumento per un'adeguata comprensione, nelle persone consacrate, di alcune condizioni umane che, a diversi livelli, non sono "psichicamente" sane: le cosiddette "personalità problematiche".
Il libro intende reagire all'attenzione quasi esclusiva che è stata accordata alla figura di don Lorenzo Milani come insegnante innovativo e socialmente impegnato, a discapito di una riflessione più meditata sull'autentico significato del suo sacerdozio. Al cuore dell'indagine dell'A. troviamo la svolta religiosa che il giovane Lorenzo Milani imprime alla sua inquieta esistenza di borghese insoddisfatto di se stesso e del mondo, e il cattolicesimo verticale e assoluto di cui egli si appropria, interpretandolo con eroica coerenza e obbedienza, oltre che con intelligente creatività, poco o punto compreso dalla maggioranza dei suoi superiori e colleghi. Lo scoglio interpretativo è che dopo la sua morte questa incomprensione di fondo non è di per sé migliorata per il fatto di essersi tramutata in ammirazione. A prevalere infatti è stato il mito del prete progressista e schierato in difesa del popolo, anticipatore del Concilio Vaticano II che si è svolto negli anni centrali del suo esilio a Barbiana. Ma da un'analisi obiettiva e libera da preconcetti emerge un quadro alquanto diverso. Al pari di un personaggio manzoniano, don Milani si è originalmente impadronito dell'idea di sacerdozio e di Chiesa uscita dal Concilio di Trento, che egli rivisita dall'interno con radicalità evangelica e "rivoluzionaria", rifiutando quel compromesso col mondo che è invece emerso dalle applicazioni del Vaticano II. Il prete che voleva essere "signore assoluto" dei suoi allievi non ha nulla a che vedere coi preti smaniosi di inserirsi nella società del nostro tempo: è una figura inattuale, inclassificabile, il memento di una direzione a cui la Chiesa attuale sembra non guardare.
Il volume raccoglie le meditazioni tenute da Giuseppe Dossetti a Ramallah (Cisgiordania) nel 1990. Il testo descrive il magistero di san Benedetto, lo spirito della grande tradizione monastica e la centralità di Gesù in tutta la sua regola. Non mancano meditazioni sul valore dell'obbedienza, l'umiltà, il silenzio monastico e la famiglia. Lo sguardo del monaco parte da Benedetto per proporre una riflessione generale sul cristianesimo di un'attualità anche oggi spiazzante.
Monsignor Giuseppe Anfossi, con quest'ultima opera, ci parla in maniera magistrale e allo stesso tempo in modo semplice e agevole delle vocazioni adulte, ovvero di quelle persone che hanno già percorso un tratto di vita ricco e intenso e che scoprono, in età adulta, la chiamata a seguire il Signore. Il vescovo emerito di Aosta quindi passa in rassegna i ricordi degli anni in cui venne istituito un Seminario Regionale Piemontese per le Vocazioni Adulte. Richiamando esperienze di vita, fa riflettere il lettore sull'importanza delle vocazioni adulte, percorso umano e spirituale ancora oggi attuale e certamente da trasmettere alle nuove generazioni.
Fu scritta nel 1223, nel cuore del medioevo cristiano impegnato a preparare la sesta crociata, ma ancora oggi è punto di riferimento per tutto il mondo cristiano e non ha perso nulla della sua originalità e del suo spirito evangelico. Che cosa è stata e cosa è oggi la Regola Francescana? Può essere ancora considerata una mappa esistenziale che orienta il vivere quotidiano? Padre Giuseppe Buffon, uno dei massimi esperti di storia del francescanesimo, offre una rilettura moderna di un testo che ha rivoluzionato la cristianità, tornando al suo spirito originario: non un ricettario di norme, ma una propedeutica al Vangelo. Cosa ci possiamo davvero aspettare da un tale documento, a 800 anni dalla sua stesura? Con il testo integrale della Regola bollata. Padre Giuseppe Buffon, uno dei massimi esperti di storia del francescanesimo, offre una rilettura moderna di un testo che ha rivoluzionato la cristianità, tornando al suo spirito originario: non un ricettario di norme, ma una propedeutica al Vangelo. Cosa ci possiamo davvero aspettare da un tale documento, a 800 anni dalla sua stesura? Con il testo integrale della Regola bollata.
Riconoscere il cammino educativo che modella la vita di ogni creatura, e integrare tale percorso nel lavoro di crescita vocazionale vuol dire aprirsi alla presenza di Dio nella storia dell'umanità. Questo è l'itinerario che la vita consacrata è chiamata a percorrere. La prospettiva di amore e di speranza che caratterizza ogni carisma proietta i religiosi e le religiose a saper riscoprire ancora una volta il senso più profondo della propria esistenza. Il loro «sì» vocazionale diventa un compito che impegna a dare una risposta specifica, anche e soprattutto quando è più difficile. Anzi, è proprio in un mondo terribilmente diverso che la vita consacrata è chiamata a riscoprire più che mai il valore educativo della propria vocazione. Si tratta di un progetto formativo che diventa vero e proprio «laboratorio di speranza», un percorso di crescita quotidiana dove le fragilità psicologiche e le prospettive vocazionali si intrecciano e si completano a vicenda. Le pagine di questo libro aiutano a riconoscere l'urgenza di questo cammino educativo.
Rivolto a formatori e operatori vocazionali, questo libro suggerisce itinerari di discernimento in contesti formativi che richiedono di associare la maturazione spirituale e vocazionale ai processi di crescita psico-educativa. A cominciare dalla centralità dell'ascolto della voce di Dio, l'autore evidenzia come il compito educativo di ogni percorso di comprensione consista nell'integrare l'ideale vocazionale con la realtà psichico-affettiva della persona. In questa prospettiva, la consapevolezza delle risorse umane e l'attenzione alle competenze relazionali alimentano la capacità di scorgere i segni della «chiamata» attraverso un continuo atteggiamento di vigilanza e di consapevolezza sul significato vocazionale della propria esistenza. I nove capitoli del volume, organizzati come un percorso di verifica e di accompagnamento psicologico nella crescita della persona, servono a guidare il lettore in tale prospettiva. A partire da una concezione educativa della fede, il volume evidenzia gli aspetti propositivi delle crisi evolutive, che emergono soprattutto quando occorre prendere decisioni importanti che impegnano in un progetto di vita.
Viene qui considerata in compito affidato da Cristo a titolo e gradi diversi ai cristiani (battezzati e ministri ordinati: vescovi, presbiteri e diaconi), a tutti con il medesimo imperativo: «chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,43-45). Il ministero viene considerato: nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento); nei Padri della Chiesa; Nella teologia del Vaticano II. A seguire vengono affrontate alcune questioni discusse: il celibato; il ministero ordinato alle donne; l'obbedienza ai superiori dei ministri ordinati; l'incompatibilità del ministero ordinato con le attività profane.
Catechesi sui sacramenti dopo il “Nuovo Catechismo”
Dall'Evangelii gaudium all'Amoris Letitia di papa Francesco, la chiesa di oggi ha il suo manifesto programmatico, una chiara indicazione di cammino, una testimonianza di felicità da offrire a tutti. Il libro si interroga se anche la Vita Consacrata contemporanea sia in sintonia con questo luminoso itinerario, o se, invece sia troppo occupata in affannosi calcoli di personale, in problematiche rivisitazioni dei carismi, in forzati ridimensionamenti delle opere…quando…addirittura, la Vita Consacrata è chiamata, per vocazione, a precedere, ad andare avanti, ad indicare per prima le sorgenti della gioia e della felicità. in maniera propositiva, nelle sue due parti, il libro mostra - con ampio dispiego di un ricco materiale letterario, teologico, magistrale, spirituale, psicologico - che si può essere "felici di essere persone consacrate", felici di stare insieme, e felici di portare agli altrui Dio di gioia, di essere entusiasti annunciatori del Regno di felicità del signore Gesù. Con l'aiuto di questo libro le consacrate e i consacrati potranno leggere se stessi in un gioioso cammino "sa sistemate a felici".
«L'identità del presbitero - ha scritto la Commissione episcopale per il clero della CEI - è connotata essenzialmente in senso relazionale: inserito sacramentalmente nel presbiterio, in comunione con il vescovo, il prete è l'uomo al servizio di tutti». Per dare solidità dottrinale al contenuto e allo stile della relazione il volume richiama alcuni principi di carattere teologico che trovano fondamento nel mistero trinitario e nell'invito di papa Francesco a vivere la «mistica dell'incontro». In forza della loro missione, che li pone a diretto contatto con la gente, i presbiteri sono chiamati a costruire autentiche relazioni personali in un contesto dominato dalla sofferenza della solitudine.