«Queste pagine accusano la distanza da un approfondito scavo biblico dei testi; non mi appartiene la profondità degli esegeti, che peraltro hanno tutta la mia stima e la mia gratitudine. Li considero una benedizione per tutti noi che li abbiamo avuti compagni di viaggio preziosi dai giorni del Concilio a oggi.
Oltre la distanza da una raffinata esegesi, d’istinto si potrà cogliere nel mio commento una sproporzione tra testi più a lungo commentati e altri meno approfonditi. La sproporzione viene dalla vita, la mia. Che mi ha portato a sostare più a lungo, anche per ragioni pastorali, su alcuni passaggi del Vangelo e meno su altri.
Sono innamorato – la parola è degna e bellissima – innamorato di Gesù di Nazaret, del rumore leggero dei suoi passi e a volte penso con emozione al movimento che è scaturito dai suoi passi, dal suo viaggio. Dal suo viaggio i nostri viaggi. Non saremmo quello che siamo, non ci troveremmo al punto in cui siamo, non avremmo la visione del mondo che abbiamo se non avessimo sentito il rumore dei suoi passi e se non lo avessimo seguito, pur con tutte le infedeltà che ci segnano, per acuto di nostalgia».
Un uomo percorre le strade della sua città, il corpo minuto, la fronte ampia. Scruta le persone, gli edifici, la natura, scruta se stesso e raccoglie la presenza di Dio intorno a sé. Le parole che gli affiorano alla mente o gli balzano alla vista danno vita e sostanza a un alfabeto che si scrive con le lettere degli uomini ma che il Vangelo trasforma, aprendo a significati nuovi. Per don Angelo Casati parole come Altro, Denaro, Innamorarsi, Orme, Pietre, Schiettezza, Silenzio sono l'occasione per avvicinarsi a ogni persona, varcare i confini che la quotidianità ha eretto con le sue paure, slabbrare un ritmo che ci siamo imposti ma che nulla ha a che fare con il tempo di Dio. E così la parola Contemplazione, che non è richiesta febbrile ma incanto sui volti delle persone, torna ad avere pienezza; la parola Famiglia descrive il luogo dove sorprendersi davanti al mistero di un figlio, il luogo dove insegnare a parlare ma anche ad ascoltare; le parole Giustizia e Umanità rivelano una volta di più il loro intreccio profondo, come dice la Bibbia: "Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno, il suo mantello. Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti". Con la voce tenera e insieme saggia, don Angelo Casati riscopre la luce di parole che credevamo così logore e abusate da aver perso significato, racconta quanta vita e quanta fede stanno dietro le espressioni che costituiscono il nostro lessico familiare con Dio.
Molto di ciò che siamo viene da chi e da che cosa abbiamo avuto l'avventura di incontrare lungo il cammino. Così don Angelo Casati, uomo di fede e prete di città, si ritaglia uno spazio strappato alla notte per affidare alla carta le emozioni incontrate ogni giorno dietro i volti, le storie, dietro lo Spirito che le accende. A cavallo tra un secolo e l'altro il sacerdote, seguendo l'esempio illuminato del cardinale Carlo Maria Martini, suo grande amico, si trova a percorrere molte strade che si intrecciano con il suo cammino. Le strade della città, allora, non sono solo le strade del rumore, ma diventano anche strade della sorpresa, strade degli incontri imprevisti, strade della ricerca, di accompagnamenti invisibili, della grazia. Don Casati raccoglie gli incontri con i suoi fedeli, evocando il sorriso di Dio nella sua dimensione più intensamente umana, nella vicinanza alle persone: un Dio che fuoriesce dai suoi cieli per farsi uomo, con uno sguardo di fiducia alla vita, in queste pagine che "confessano la povera misura di uno che è stato semplicemente parroco di città".
Questo ultimo commento al lezionario festivo secondo il rito ambrosiano chiude un ciclo iniziato tre anni fa. Scritto con linguaggio essenziale ma profondo, con incredibile capacità di andare al cuore delle vicende e delle persone, il volume è una raccolta di meditazioni e preghiere, sotto forma di dense omelie. Farsi accompagnare nel cammino di ogni giorno da parole di speranza, di aiuto, capaci di alleggerire dal pesante fardello quotidiano.
Prete e poeta, Angelo Casati ha un rapporto d'amore assoluto con il testo evangelico. Il suo non è un commento esegetico, ma una lettura esistenziale. Un testo che non fa sconti all'ipocrisia e al fariseismo, ma - con dolcezza e tenerezza - ci permette di alzare lo sguardo oltre la prigionia di una quotidianità senza speranza.
Angelo Casati ama definirsi un «curato di città». Le fatiche, le paure, le ansie delle donne e degli uomini che ha incontrato nelle strade della sua parrocchia milanese di San Giovanni in Laterano gli hanno donato le domande - anche scomode - da rivolgere a quella «buona notizia» scritta da Luca.
Ne esce un libro commovente e insieme sapienziale, provocatorio e spirituale: per riscoprire un vangelo non più prigioniero delle paure ecclesiastiche e dei conformismi clericali.
"Sono persuaso che l'intera crisi della sessualità sia profondamente legata al potere e al modo in cui il potere funziona nella Chiesa, a tutti i livelli, dal Vaticano al sagrestano della parrocchia. Non è il potere di Gesù, che era mite e umile di cuore. Ogni istituzione umana ruota intorno all'uso del potere […]La Chiesa purtroppo è spesso stata contagiata dalla medesima cultura del controllo […]. Quella cultura del potere che si ritrova alla radice della crisi delle violenze sessuali, la violenza del potere esercitata ai danni dei piccoli e dei vulnerabili. Non avremo una Chiesa sicura per i giovani finchè non impareremo da Cristo e diventeremo di nuovo una Chiesa umile, in cui siamo tutti pari, figli dello stesso Padre. E' allora che daremo ristoro alle nostre anime".
(Timothy Radcliffe)
La mia anima beve
silenzio.
Pulsa la luce leggera
come lampada fioca
alla punta estrema
del cuore.
“Leggendo le poesie di don Angelo Casati si prova una sensazione rara: oggetti della vita di tutti i giorni giacciono lì silenti, e lì giacciono le parole che li definiscono. All’improvviso la parola è detta e l’oggetto si colora, si anima e l’occhio che prima lo osservava ecco che lo assume e lo conduce fino al cuore: il grembiule di una casalinga, il vano di una finestra, il rintocco di una campana, la ressa di un autobus, l’asfalto di un marciapiede, le rocce di una terra santa sono altrettanti luoghi di un annuncio di vita per la vita. Non conta la pretesa nobiltà dell’oggetto, non conta la sua grandezza o maestosità, non conta il suo apparire né l’imporsi. Conta la purezza dello sguardo che vi si posa, conta la finezza dell’udito che lo ascolta, conta la docilità del cuore che lo accoglie”
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).
Angelo Casati (1931), presbitero della diocesi di Milano dal 1954. Dopo aver insegnato al seminario diocesano e aver esercitato il ministero a Busto Arsizio e a Lecco, è da oltre vent’anni parroco a San Giovanni in Laterano a Milano.
Come albero è il titolo del foglio mensile della parrocchia di San Giovanni in Laterano a Milano, in cui il parroco, don Angelo, comunica ai fedeli il proprio pensiero. L’autore è un poeta e un letterato: lo si vede dallo stile di scrittura, e non solo per le sue brevi poesie e le frequenti citazioni di autori disseminate qua e là, ma anche quando affronta problemi teologici, morali, liturgico-pastorali, sociali…
Ogni singolo intervento è completo in sé, il che non obbliga il lettore a una lettura continuata del testo. Si tratta di una serie di “riflessioni a voce alta” – anche se espresse in maniera non organica e sistematica, ma proprio per questo più fluida e appetibile – su situazioni e problemi particolari della Chiesa e della società di oggi.
Come albero è anche il paragone con cui si apre il libro dei Salmi: la Bibbia e la città sono i due riferimenti che danno unità ai testi del volume.
Sommario
Introduzione. 2001. 2002. 2003. 2004.
Note sull'autore
Angelo Casati (Milano, 1931) dopo la licenza in teologia è stato insegnante di lettere nei seminari diocesani, poi vicario parrocchiale a Busto Arsizio, parroco a Lecco e infine, dal 1986, a Milano. Ha pubblicato presso Servitium alcune raccolte di poesie: Sulla soglia (1995) e Coro e fuori coro (2003); presso l’ITL alcuni libri di commento al lezionario festivo: Ricordare le sue parole (2002), E la casa si riempì di profumo (2002), Gli occhi e la gloria (2003). Ha inoltre pubblicato: Diario di un curato di città (Centro Ambrosiano - ITL, Milano 1998), La fede sottovoce (Paoline, Milano 2002).
Il libro raccoglie le preghiere dei fedeli per la messa festiva, comprese le solennità e le feste del Signore, con un appendice specifica per il rito ambrosiano. Il testo comprende la monizione del presidente, cinque intercessioni e l’orazione finale. Le invocazioni sono caratterizzate da semplicità del linguaggio e attenzione al vissuto concreto delle persone e delle comunità cristiane, con la finalità di far cogliere i significati principali e meno scontati che emergono dai testi biblici della liturgia.
Il libro raccoglie le preghiere dei fedeli per la messa festiva, comprese le solennità e le feste del Signore, con un appendice specifica per il rito ambrosiano.
Il testo comprende la monizione del presidente, cinque intercessioni e l’orazione finale.
Le invocazioni sono caratterizzate da semplicità del linguaggio e attenzione al vissuto concreto delle persone e delle comunità cristiane, con la finalità di far cogliere i significati principali e meno scontati che emergono dai testi biblici della liturgia.