La Lettera ai Colossesi si colloca tra la corrispondenza autoriale e quella della prima tradizione paolina. Si tratta di uno scritto protoepistolografico, in cui risuona e rivive la memoria Pauli in una situazione di poco lontana nel tempo dalla morte dell'Apostolo. È indirizzata principalmente ai «fratelli, santi e fedeli che sono a Colosse» (Col 1,2) e alle comunità della valle del Lico (Laodicea, forse anche Gerapoli), attraversate anch'esse, a quanto pare, dalla medesima problematica: i credenti sono minacciati e sedotti molto probabilmente da una parte minoritaria del giudaismo, di stampo mistico-apocalittico, che tenta in ogni modo di presentare alternative alla salvezza in Cristo. I Colossesi daranno prova dell'essere in Cristo e resisteranno a qualsiasi forma di seduzione e/o inganno attraverso il loro ethos (comunitario e domestico).
La Prima Comunione è prima di tutto un incontro. Non uno tra i tanti, ma uno speciale: è incontrare per la prima volta Gesù, il Figlio di Dio, che per noi si è fatto pane che continua a nutrire la nostra vita. In Gesù Dio si è fatto persona, una persona che noi possiamo incontrare e che per primo vuole farsi incontrare. Il libretto propone alcune preghiere e brevi riflessioni per rafforzare il senso di questo giorno unico della vita. Età di lettura: da 9 anni.
L'esperienza personale della guerra, mai rinnegata dal futuro Papa, lo portò in seguito a ripensare il rapporto tra fede e guerra ?no a ridimensionare, dopo Hiroshima, la ragionevolezza della tradizionale dottrina della "guerra giusta". L'esperienza del cappellano Roncalli in guerra fu decisiva nell'elaborazione di una delle encicliche più famose e conosciute.
È la prima volta che in Italia vengono presentate contemporaneamente, in un solo volume, le traduzioni del libro di Qohélet della LXX, della Pesi?t? e del Targum, corredate di interessanti "Introduzioni" e ricche note esplicative. Sono tre diverse redazioni di quell'unica Parola che si è compiaciuta di offrirsi all'uomo di ogni tempo e cultura, una sorta di "lettera d'amore", la Scrittura che il Signore ha voluto lasciare all'amata del Suo cuore: la comunità di Israele, prima, e la Chiesa di Gesù Cristo, dopo.
L'atto della lettura sottende mille significati, non è solo un'operazione intellettuale astratta. Chi legge mette in gioco il proprio corpo e si relaziona con un certo spazio. Modi diversi di leggere si rivelano spia di diverse mentalità e culture, di trasformazioni nei rapporti sociali: corre ad esempio una differenza sostanziale tra la lettura ad alta voce degli antichi e quella silenziosa dei moderni, così come i cambiamenti storici intervenuti nel supporto fisico dei testi - dal codice antico alla tecnologia digitale - hanno innegabilmente trasformato anche il nostro modo di leggere e di concepire il libro. "Gli autori non scrivono libri: essi scrivono testi che diventano oggetti scritti - manoscritti, incisi, stampati e, oggi, informatizzati maneggiati in maniere diverse da lettori in carne e ossa le cui modalità di lettura variano secondo i tempi, i luoghi, i contesti. È questo il processo, troppo spesso dimenticato, posto al centro di questa opera, la quale mira a rintracciare, all'interno delle sequenze cronologiche considerate, i mutamenti fondamentali che hanno trasformato le pratiche di lettura nel mondo occidentale e, al di là di esse, i rapporti con lo scritto."
Un affascinante percorso dello scrivere e del leggere nelle diverse forme e maniere attraverso la Grecia di epoca classica ed ellenistica, l'età romana repubblicana e imperiale, la morente antichità, i primi secoli del medioevo barbarico-occidentale e bizantino. Per ciascuno di questi periodi sono prese in esame, oltre alle fonti letterarie, soprattutto le testimonianze direttamente conservate di scrittura e lettura - rotoli di papiro, tavolette, codici, documenti, iscrizioni, graffiti - risalendone agli usi e alle funzioni mediante l'osservazione e la valutazione della quantità, natura, varietà dei supporti scritti, dei contenuti testuali, delle caratteristiche grafiche, della diffusione, qualità e distribuzione sociale dell'alfabetismo. Si tratta di una storia delle culture scritte greca e latina nel corso di molti secoli e alla luce di avvicendamenti istituzionali, inquietudini spirituali, trasformazioni sociali, mentalità, una storia vista nel riflesso della città antica, rappresentata da cinque poli di attrazione - Atene, Alessandria, Roma, Ravenna, Costantinopoli - che sono stati di epoca in epoca centri e simbolo delle due operazioni-cardine della nostra civiltà, lo scrivere e il leggere, restituendone tutte le declinazioni.
Dopo "Storie della buonanotte per bambine ribelli", Francesca Cavallo ed Elena Favilli ti propongono un libro dove raccontare i tuoi sogni, le paure, le cose di cui sei più orgogliosa. Disegnati mentre cavalchi un unicorno o scali una montagna, o stai a testa in giù. Progetta la tua personale rivoluzione! Un libro in cui scrivere la propria storia e con cui allenare il tuo spirito ribelle. Età di lettura: da 8 anni.
Quando visitiamo una casa che non è la nostra chiediamo il permesso di entrare, ci puliamo le scarpe, guardiamo solo nelle stanze in cui siamo invitati, consumiamo solo quanto ci viene offerto, domandiamo dove possiamo gettare un rifiuto quando ce ne troviamo uno in mano... È con questo spirito che dovremmo imparare a stare sulla terra, il pianeta su cui viviamo, di cui siamo i custodi ma che non ci appartiene («Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse...»: in fondo, la soluzione per la salvaguardia del nostro pianeta si trova già nella Genesi). Un saggio di testimonianza e proposte (e consigli pratici per tutti), nel continuo confronto con gli insegnamenti dell'Antico Testamento.
"Qui, o viandante in cammino verso lidi lontani, puoi vedere Maria, la bella Signora che ti accoglie dall'alto di quello scoglio. La Regina del mare, che, come l'onda, infrangendosi sugli scogli, li supera e li sovrasta, ti fa vincere gli scoraggiamenti, le tante incertezze e scogli della vita. "Come può uno scoglio arginare il mare", si domandava una sempre nota canzone di Lucio Battisti. Quando c'è Maria, ogni scoglio è un piccolo ostacolo che non potrà "arginare il mare". Di fronte a Maria non ci sono scogli insuperabili. Per questo, "anche se non voglio torno già a volare". "E, tu, devoto della Madonna dello Scoglio, non fermarti al primo scoglio che incontri. Non arrenderti di fronte alla prima difficoltà. "Alzati e cammina!" Porta a tutti la gioia del Risorto! Nostra Signora dello Scoglio ti porta a Gesù, che sulla croce sussurra al tuo cuore: Ti aiuterò, anche se non verranno meno le difficoltà e le prove. Non ti scoraggiare! Sarò con te, ti rialzerò e ti sosterrò sulle mie mani. Sii strumento dell'amore di Dio. E così darai senso alla tua vita. Maria indica il percorso da seguire: "Fate quello che egli vi dirà". Fidiamoci. Facciamo sì che la Parola del Signore diventi misura del nostro essere ed agire. Viviamola come la grande novità che trasforma il nostro modo di vedere. Lasciamoci attrarre da Lei. Da qui ritorniamo carichi della gioia che la Vergine ha cantato prima di noi: "L'anima mia magnifica il Signore... ha guardato l'umiltà della sua serva".
C'erano una volta cento ragazze che hanno cambiato il mondo. Ora ce ne sono molte, molte di più! "Storie della buonanotte per bambine ribelli" è diventato un movimento globale e un simbolo di libertà. Le autrici Francesca Cavallo ed Elena Favilli tornano con cento nuove storie per ispirare le bambine - e i bambini - a sognare senza confini: Audrey Hepburn, che mangiava tulipani per sopravvivere alla fame ed è poi diventata un'inarrivabile icona di stile e una straordinaria filantropa; Bebe Vio, grintosissima campionessa di scherma malgrado una grave malattia; J.K. Rowling, che ha trasformato il fallimento in un punto di forza e ha cambiato per sempre la storia della letteratura. Poetesse, chirurghe, astronaute, giudici, acrobate, imprenditrici, vulcanologhe: cento nuove avventure, cento nuovi ritratti per ispirarci ancora e dirci che a ogni età, epoca e latitudine, vale sempre la pena di lottare per l'uguaglianza e di procedere a passo svelto verso un futuro più giusto. Età di lettura: da 8 anni.
Dodici storie familiari, vere e appassionate, che hanno al cuore una verità non detta e custodita nel silenzio di una madre.
Le persone mentono con grande disinvoltura e spesso in maniera molto convincente. Lo fanno perché ritengono che coprire la verità produca un vantaggio. Questo probabilmente è vero, nel breve periodo. Ma custodire a lungo la menzogna – in particolar modo se ha trovato spazio nella dimensione più intima, che è quella dei rapporti familiari – è faticoso, e a volte impossibile.
Quando, per i motivi più disparati, il velo di menzogne si squarcia, le conseguenze rischiano di essere irreparabili.
Custode della verità nella famiglia è spesso la madre. A volte per paura, a volte per debolezza, spesso con le migliori intenzioni e in buona fede, è la donna che più di frequente si illude di poter salvaguardare l’integrità della propria famiglia continuando a mantenere un segreto. Ma quasi sempre questo si rivela un errore.