Quante cose succedono a bordo di uno scuolabus? Ci vuole un diario per raccontarle tutte. Anzi, un taccuino: dove annotare giorno per giorno piccoli cambiamenti e grandi scoperte. Perché sullo scuolabus si incontrano amici e nemici. C'è Catena, che sogna a occhi aperti e va pazzo per le bici. C'è il piccolo Francoseianni, con il suo enorme zaino. Ci sono le gemelle, con le loro chiacchiere, e i tre autisti, tra cui il terribile Santana, terrore di tutti i ragazzini. Ma a chi sono riservati i sedili in fondo? Perché ogni sabato si arriva in ritardo? E chi c'è alla Fermata Fantasma? Su uno scuolabus in corsa, ogni viaggio può nascondere un'avventura, piccoli misteri e amicizie inaspettate. Età di lettura: da 9 anni.
II volume presenta una serie di prose, in gran parte sconosciute, apparse sulla rivista ticinese "Ore in famiglia" tra il 1947 e il 1961, ovvero nel periodo compreso tra l'esordio di Piero Chiara, come poeta con la silloge "Incantavi" (1945), e il successo con il romanzo "Il piatto piange" (1962). Raccolte in volume per la prima volta, queste prose comprendono generi diversi: si va dai racconti ai reportage di viaggio, dai riassunti delle opere di grandi romanzieri agli scritti di critica letteraria, fino a quelli di carattere informativo più vario. Tra le prose spiccano i racconti, genuina espressione dello scrittore in fieri, e i curiosi reportage, dove Chiara da mostra della sua ironia.
E allora che cos’è Giulio?
Qualcosa che non era nei piani.
Qualcosa che non c’entrava niente.
Che non c’entra, niente.
Un mistero da accettare.
Che più pensi di poter dominare, più in quel momento ti domina.
Una passione scomoda.
Sinistra.
La vita di Nina e Bernardo è ispirata da grandi ideali di sinistra, quella di Giulio e Simonetta da principi concreti di destra.
Due coppie, insomma, con aspirazioni diverse ed esistenze fra loro apparentemente inconciliabili: ma uno scherzo del destino le fa incontrare e rivela loro una sotterranea possibilità di contatto...
Complice la Grande Storia, quella delle vicende politiche e sociali di un’Italia in piena fase di transizione, dalla caduta del Muro di Berlino al giorno esatto dell’ultima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, Chiara Gamberale racconta, con ironia e disincanto, la storia di un’attrazione che ha come suo insolito presupposto il disprezzo reciproco. Una passione che non dovrebbe esplodere eppure esplode, una passione scomoda, ambigua: sinistra.
Senza presupposti romantici, ma romantica suo malgrado: di fatto capace di travolgere differenze ideologiche e culturali e di insinuarsi nelle certezze di personaggi che, per la prima volta, si trovano così di fronte a un dubbio. A fulminante dimostrazione di come, oggi più che mai, tutto quello che più rifiutiamo – su un piano personale che si fa immediatamente politico – in qualche modo ci riguarda.
E forse ci assomiglia.
Sei storie tradizionali di un personaggio "ponte", Giufà. È, infatti, una figura presente nelle culture del bacino del mediterraneo. Ogni storia ha il testo a fronte nella lingua d'origine: siciliano (Giufà), arabo (Guhâ) e turco (Nasreddin Hoca). Un albo illustrato per avvicinare i bambini all'itinerario compiuto da molte fiabe famose nei diversi Paesi del mondo. Età di lettura: da 5 anni.
Il volume raccoglie un repertorio di riflessioni che, partendo da situazioni concrete personalmente incontrate o desunte dai giornali tracciano una pedagogia della vita quotidiana, che impegna anzitutto i genitori in una delicata responsabilità. Si parla di famiglia e rapporto genitori-figli, di scuola e bullismo, dì preghiera e sofferenza, di attualità nazionale e internazionale.
"Per essere educatori c'è bisogno di fare un passaggio molto intimo, personale, umanizzante, che non ha a che fare con le capacità organizzative, ma con la capacità di guardarsi e di scoprire che in ognuno di noi, nella nostra vita più intima e profonda, non siamo degli angeli caduti magari per sbaglio sulla Terra: per "annunciare a tutti la Salvezza" dobbiamo imparare a guardare che anche in noi c'è qualcosa che andrebbe "evangelizzato" ancora, di nuovo, forse per la prima volta. Questo è un libro tenero e allo stesso tempo molto duro. È un libro che potrà accompagnare ogni giovane o ogni adulto che sentirà dentro la voglia di donarsi per annunciare la bellezza della proposta del Vangelo. Questo libro aiuta a guardarsi dentro, a essere speleologi della più profonda vita e a considerare con delicatezza le cose (anche nostre) più strambe per provare ad abbracciarle. E poi... non lasciarle."
Questo volume muove dell'analisi di un modello di vita nel disimpegno per arrivare a prospettare la vita come incontro nel senso di conrealizzazione che parte del riconoscimento della differenza come valore. Da questo approccio nasce la proposta di strutturare una pedagogia dell'incontro che, diversamente dalla pedagogia dell'accoglienza (che si limita all'assimilazione del diverso), stimoli il soggetto alla flessibilità, cioè non solo a ricevere ed accogliere ma anche a modificare se stesso per permettere il vero incontro con l'altro.
Dante pose tra i dannati dell'Inferno il padre di Enrico Scrovegni, Rainaldo, bollandolo come usuraio. Per molto tempo questa condanna ha portato ritenere che il figlio avesse fatto erigere la cappella padovana per espiare i propri peccati di usura, e quelli del genitore.
Il libro di Chiara Frugoni capovolge questa tenace interpretazione, accolta ancora di recente. Enrico, banchiere, imprenditore e uomo politico, attraverso Giotto volle proclamare il buon uso delle ricchezze, se impiegate in opere caritative, e presentarsi con il volto del mecenate. A questa tesi l'autrice giunge esaminando da una parte numerosissimi documenti d'archivio e il lungo e appassionato testamento del committente - rimasto fino ad oggi inedito, e qui pubblicato, tradotto e puntualmente commentato da Attilio Bartoli Langeli -, dall'altra analizzando scena per scena gli affreschi, riprodotti nel ricco apparato illustrativo. Un'attenzione particolare è riservata da Chiara Frugoni alla fascia dei Vizi e delle Virtú alternati a finti marmi (questi ultimi indagati nel loro significato da Riccardo Luisi), letta come la parte piú personale di Enrico.
Il saggio, intrecciando con grande finezza fonti testuali e iconografiche, disegna una biografia nuova e sorprendente di Enrico Scrovegni, desideroso di catturare attraverso il programma pittorico il consenso e la gratitudine dei concittadini.
«A cosa mirava Enrico, quando, all'incirca sulla trentina, cominciò a costruire la "parva ecclesia"? Che cosa avrebbe voluto diventare? Probabilmente in questa fase della vita l'ambizioso Scrovegni vedeva per il suo futuro più profili possibili: grande banchiere, influente uomo politico, uomo di potere e forse addirittura al potere; per questo cercava di tenere aperta ogni eventualità. [...] Attraverso gli splendidi affreschi Enrico Scrovegni volle istituire un colloquio continuo con la sua città e presentarsi ancora con un altro profilo, quello del mecenate. Facendo un uso caritatevole delle ricchezze accumulate le rimetteva in circolo, beneficando i padovani di doni spirituali. Inoltre, chi si ricorderebbe oggi di Enrico se non ci fosse stato Giotto? In definitiva quelle pitture furono il migliore affare del grande finanziere».
I due Meridiani dedicati a Piero Chiara ne offrono l'intera produzione narrativa, suddivisa tra romanzi e racconti. Il primo volume raccoglie i dieci romanzi, pubblicati presso la Arnoldo Mondatori nell'arco di un quarto di secolo, tra il 1962 ("Il piatto piange") e il 1987 ("Saluti notturni dal Passo della Cisa", postumo di qualche mese). I testi si attengono all'ultima versione approvata dall'autore. Il secondo volume accoglie tutte le raccolte "per adulti" pubblicate in vita: "Dolore del tempo" (1959, di cui alcuni testi riapparsi nelle raccolte successive vengono lì presentati, nella versione definitiva licenziata dall'autore), "Con la faccia per terra e altre storie" (1965), "L'uovo al cianuro e altre storie" (1969), "Sotto la Sua mano" (1974), "Le corna del diavolo e altri racconti" (1977), "Viva Migliavacca! E altri 12 racconti" (1982), "Il capostazione di Casalino e altri 15 racconti" (1986); a queste si aggiungono una raccolta di racconti per ragazzi, diventati un classico per diverse generazioni, "Le avventure di Pierino al mercato di Luino" (1980), una selezione di racconti postumi e inediti e, in appendice, "Itinerario svizzero" (1950) scritto giovanile e "itinerante" nel suo Canton Ticino.
Sara, Peter, Patty e Malik non vedono l'ora di andare al Green Life: nel centro per la difesa degli animali, infatti, è arrivato in gran segreto un cucciolo di leone bianco e i ragazzi hanno avuto il permesso di vederlo. Al Green Life, però, regna una certa agitazione e i quattro amici sospettano che Moon sia in pericolo... Età di lettura: da 7 anni.
Sara, Patty e Peter, insieme al camaleonte Arturo, si sono incontrati a casa di Malik per fare una scorpacciata di ciambelle. Quando escono in giardino per ammirare il suo insettario, però, si trovano davanti... un lupo! È nero come la notte e li fissa con due occhi di colori diversi, uno giallo e uno azzurro. E prima che qualcuno dei ragazzi possa dire o fare qualcosa, l'animale scappa, scomparendo tra i cespugli. I quattro amici sono senza parole: non immaginavano che nel bosco di Sun City potessero esserci i lupi! Età di lettura: da 7 anni.