Questo volume intende contribuire con fedeltà e creatività a un cammino ecclesiale di confronto franco e sereno, per una comprensione della fede e un annuncio del Vangelo che incontrino le domande e la ricerca di senso che inquietano i credenti e il mondo contemporaneo
La questione della legge naturale, per molte ragioni, è un tema di eccezionale rilievo non solo nella storia della teologia cristiana, ma anche nell'attualità. Basti pensare all'enorme progresso della tecnica e il suo rapporto con la "natura", la grande importanza del nesso tra lex e natura nella storia della morale, il complesso rapporto tra il nómos greco e la lex latina da una parte e la Torah biblica dall'altra. Queste diverse ragioni raccomandano una scansione del testo che, nella sua unità sistematica, si articoli in una triplice trattazione: la Parte Prima Legge naturale. Storia del concetto, la Parte Seconda Lex naturae: saggio di teologia biblica, la Parte Terza Lex naturae: le questioni teoriche, svolte rispettivamente dai proff. Matteo Martino, Pier Davide Guenzi e Maurizio Chiodi.
"Selva oscura" nasce dal desiderio di quattro autori fiorentini di raccontare la loro città andando dietro le apparenze: una Firenze "diversa", decisamente inattesa, e comunque lontana dalle immagini rassicuranti che hanno fatto il giro del mondo e a cui siamo abituati. Tutti hanno qualcosa da nascondere, sembrano dirci gli autori, e forse Firenze con la sua storia, la sua grandezza, la sua bellezza è un luogo dove è ancora più facile nascondere questo "qualcosa". Come nel caso del giudice Guido Bevilacqua, che deve sistemare i suoi "affari" con l'avvocato Maurizio Bisunti, nel racconto di Lorenzo Chiodi; come la badante molto referenziata di Leonardo Gori, seria, onesta, affidabile, che non si tira indietro davanti a nulla; come l'enigmatico protagonista del racconto di Emiliano Gucci che mentre va avanti con i colloqui selezionando personale per un oscuro lavoro, conduce una ricerca personale che forse non si concluderà mai; o, ancora, come nel caso dell'affermato avvocato Bollini di Marco Vichi, inseguito da una storia di molti anni prima, una "ragazzata", una storia che qualcuno si ostina a non dimenticare...
Scritto rileggendo le esperienze di catechesi di un gruppo di animatori, il testo è offerto a operatori pastorali, educatori e a quanti, a vario titolo, accompagnano un cammino di fede.
Il dramma dell'abbandono suppone il dono della generazione.
Dentro e al di là del dramma, l'accoglienza adottiva di una mamma e di un papà dischiude una luce di speranza che, senza cancellare la ferita, apre una nuova possibilità di vita filiale.
La storia di Gesù compie il senso definitivo dell'esperienza adottiva mostrando l'inseparabile rapporto tra abbandono e fiducia.
Cinquant'anni fa, il 22 settembre 1970, moriva Pietro Chiodi, docente di Filosofia della storia all'Università di Torino. Nel 1939 aveva ottenuto una cattedra di storia e filosofia del liceo classico Giuseppe Govone di Alba, nel quale insegnò per 18 anni. Qui divenne intimo amico del collega di lettere Leonardo Cocito, ucciso dai nazifascisti nel 1944, ed ebbe tra i suoi allievi il futuro scrittore Beppe Fenoglio. È autore del diario partigiano Banditi (la cui prima edizione uscì nel 1946) e la sua visione filosofica è ora raccolta in Esistenzialismo e filosofia contemporanea (2007). Tra i suoi scritti più belli, i tre che qui riproponiamo: su Beppe Fenoglio, su Leonardo Cocito e sull'orgoglio di Chiodi per aver partecipato alla Resistenza. "Forse - scrisse il filosofo - per vivere bisogna dimenticare, ma certamente per capire bisogna ricordare".
Queste stimolanti meditazioni, sviluppate a partire da un corso di esercizi spirituali, ripercorrono le pagine bibliche dell’Esodo, rileggendo alla luce del vangelo di Gesù quel cammino di riscatto e di crescita, di salvezza e liberazione.
L’Esodo racconta l’epopea del popolo di Israele che esce dall’Egitto, percorre un itinerario nel deserto ed entra nella terra promessa. Nello stesso tempo, però, quelle vicende sono paradigmatiche: permettono di accedere a un dato che non è solo ebraico e cristiano, ma tocca uomini e donne di tutti i tempi.
In quel cammino spirituale viene offerta una metafora della vita universalmente umana, una emblematica parabola della libertà umana nel suo sbalorditivo incontro con la libertà di Dio. Ed è una via che riguarda ciascuno di noi, che oggi ci mettiamo in ascolto della Parola rivelata: tra promessa e compimento.
"Il testo di don Maurizio Chiodi sulla teologia morale e pastorale di don Sergio è indubbiamente un'occasione ricca e preziosa per riprendere quei temi e quei passaggi che allora sono stati (e sono tutt'ora) non solo interessanti ma anche cruciali per la morale e la pastorale delle nostre comunità". (Dalla Prefazione di Lino Casati)
Il volume si prefigge di mettere a tema i nodi critici fondamentali sottesi alle argomentazioni del cap. VIII di Amoris laetitia. Nel seguire il solco del dibattito e della riflessione teologica, secondo quanto suggerito dalla stessa AL, il saggio è suddiviso in tre capitoli, che in modo diverso si concentrano sulle tematiche morali fondamentali presenti nel capitolo VIII dell’Esortazione. Il primo capitolo propone un’analisi dettagliata della complessa recezione teologica del Documento. Il secondo capitolo presenta una breve introduzione dedicata agli antefatti. Il terzo capitolo, raccogliendo le istanze che emergono dall’AL nel capitolo in questione, intende ripensare l’esperienza umana a procedere dalla coscienza, riconosciuta nella sua valenza originariamente morale e religiosa (teologica). Il passaggio conclusivo è riservato al tema del discernimento, nel suo nesso alla saggezza (phrónesis), che è momento costitutivo della coscienza morale e credente.
Gli interrogativi suscitati dall’antropologia culturale, con lo studio delle culture, sono ancor più evidenti in un mondo globalizzato. Come la teologia morale può rispondere alla domanda posta dalla molteplicità delle culture? Si tratta solo di aggiornare il lessico della natura oppure il nuovo contesto chiede di pensare insieme l’istanza posta dalla specificità umana e dalla pluralità delle culture, che sono le forme storiche di un umano che non esiste se non nella forma di un universale concreto?
Il manuale affronta la tematica dei fondamenti basilari della morale cristiana secondo una triplice scansione: storia della riflessione teologico-morale, ermeneutica della morale biblica, ripresa teorica e sistematica degli argomenti. Il testo rappresenta inoltre il volume inaugurale della collana "Nuovo Corso di Teologia Morale", dedicata non solo agli studenti, ma più in generale ai cultori della disciplina e a chiunque si dedichi allo studio scientifico - a diverso titolo e a diverso livello - dell'etica cristiana.
L'amore, il dono e la giustizia sono nozioni spesso usate e abusate nel linguaggio ordinario. Ma anche nel pensiero critico, teologico e filosofico, non è facile giungere a un loro chiarimento teorico. Il testo che presentiamo propone di approfondire le nozioni di amore e di giustizia, a partire dalla riflessione, filosofica e biblica, di Paul Ricoeur. Ma in quest'opera il suo pensiero sarà lo spunto per elaborare anche una riflessione sulle questioni fondamentali in esso implicate. Quale contributo dà la riflessione di Ricoeur a tali interrogativi? Quale significato ha l'idea di amore, intesa da lui nel senso teologico e meta-etico di agape, non riducibile ad un comandamento? Quale rapporto ha l'agape teologica, all'interno di una economia del dono gratuito, con l'esperienza umana che si caratterizza come esperienza 'morale'? Quale è il nesso tra la giustizia del politico, la vita buona dell'etico e il teologico dell'agape?