"Dalle cucine della 'Prova del cuoco', direttamente nelle case degli italiani, un nuovo manuale di ricette. Questa volta al mio fianco ho voluto due fuoriclasse oltre che miei quotidiani compagni di viaggio: la 'Sfoglina' bolognese Alessandra Spisni e lo chef lombardo Sergio Barzetti, maestri di cucina e beniamini del nostro pubblico. Alessandra Spisni propone, con tutta la sua carica di simpatia, il meglio delle ricette tradizionali bolognesi, dalle paste fresche a quelle ripiene, dai grandi secondi di carne ai dolci di casa, dai ricchissimi fritti ai sontuosi piatti o dei giorni di festa. Sergio Barzetti ci spiega invece tutti i segreti della sua cucina creativa. Partendo da ingredienti stagionali e facilmente reperibili, arricchiti dall'utilizzo di erbe fresche e spontanee, Sergio suggerisce ricette innovative ed elegantissime, ideali per far colpo durante una cena o per arricchire il menu casalingo quotidiano. Le mie ricette infine vogliono dimostrare come anche una mamma e donna impegnata nel lavoro possa diventare una grande cuoca, trasformando i prodotti acquistati al supermercato in rapidi e sfiziosissimi piatti. Un mix di stili diversi, dunque, con due caratteristiche comuni: l'amore per la buona tavola e il gusto della convivialità. Rimboccatevi le maniche e armatevi di buona volontà: con questo manuale di cucina potrete finalmente stupire familiari e amici." (Antonella Clerici)
"Sono sempre stata convinta che chi non ama mangiare si perde una grossa fetta di felicità. Il tempo passa ma io resto e sarò sempre una golosa impenitente.
Ebbene sì, mi gratifico spesso con il cibo senza però farmi venire troppi sensi di colpa. Amo mangiare per coccolarmi, per cercare conforto dopo un momento di tristezza ma soprattutto per vivere delle belle emozioni.
Continua a piacermi, anno dopo anno, sperimentare nuovi piatti in trasmissione e poi... assaggiarli! Vi assicuro che tutte le proposte contenute in questo libro, siano esse dolci o salate, hanno superato brillantemente la prova palato. Questa volta, non siamo solo io e Anna a fornirvi le ricette ma anche le quattro fantastiche maestre che si sono avvicendate nella passata edizione del programma.
Non preoccupatevi se non avete piena padronanza delle tecniche. Ho imparato in questi anni che ciò che conta quando si cucina non è la perfezione ma il cuore.
Ormai l'avete capito, cucinare per me è una festa e allora... che la festa cominci anche per voi grazie a questo libro!"
Antonella Clerici
Ogni stagione dell'anno ha i suoi piatti: questione di clima, di tradizioni, di ingredienti. E la cucina, per essere davvero gustosa e genuina, deve rispettare i tempi della natura. Ecco perché il terzo libro della coppia formata da Antonella Clerici e Anna Moroni ha come filo conduttore le ricette stagionali. Una nuova infornata di segreti gastronomici per capire, oltre a come, anche quando preparare e mettere in tavola piatti prelibati in grado di soddisfare gli occhi e il palato degli ospiti.
Antipasti, primi, secondi, contorni e dolci: nel secondo volume dell'accoppiata Antonella Clerici e Anna Moroni si trovano le indicazioni per realizzare ricette semplici, veloci e deliziose alla portata di tutti. La cuoca esperta (Anna) e l'allieva pasticciona (Antonella) insegnano ai lettori come comportarsi di fronte ai fornelli, offrendo suggerimenti e consigli.
Ricette semplici, veloci, deliziose. La cucina senza vezzi ma con tanto gusto della "Prova del cuoco" è un punto di riferimento per tante donne che ogni giorno si affidano ad Antonella Clerici & co. per la preparazione dei loro piatti. Il libro ripropone la coppia Clerici-Moroni, la simpatica pasticciona e la cuoca esperta, in una raccolta di ricette capaci di soddisfare e sorprendere.
Due preziose raccolte di piatti originali per arricchire di nuove idee i vostri pasti quotidiani. Ricette semplici, veloci ed economiche, eppure gustose e innovative. La scommessa della "prova del cuoco ", infatti, sta proprio nel riuscire a cucinare in soli venti minuti, spendendo non più di una decina di euro.
Diciotto anni è il tempo trascorso da Antonella Clerici alla guida del primo programma di cucina italiano, il più longevo e di successo. Dopo una breve parentesi, il suo atteso ritorno su Rai 1 nell'unico appuntamento del mezzogiorno italiano in Tv. Antonella riprende il timone della fascia oraria televisiva che le appartiene, e il suo rientro è in grande stile, con un programma che si annuncia davvero nuovo per contenuti e per format. Il libro ci farà respirare tutto questo. Non è una cucina qualsiasi quella in cui entriamo leggendo il nuovo libro. Siamo tutti invitati attorno al grande tavolo della sua casa, per ascoltare storie e condividere cibo sano e genuino, coltivato nel rispetto dell'ambiente e secondo l'alternarsi delle stagioni. Ricette semplici cucinate da grandi chef, gli stessi che accompagnano da molto tempo il sodalizio di Antonella con la grande cucina d'autore. Oltre le vetrate della casa si apre un bosco, per ricordarci che siamo tutt'uno col mondo che abitiamo e che dobbiamo preservarlo per chi verrà dopo di noi, con azioni sostenibili che cominciano proprio dal nostro rapporto col cibo. Il nuovo libro di Antonella Clerici è un'ode alla terra, alla cucina e alla convivialità, all'insegna dei valori sostenibili e dell'amore per il territorio.
Comunemente si sente parlare di pena canonica, di processi ecclesiastici tristemente noti come quello effettuato contro l’Or­dine dei Templari o quelli ancora più efferati compiuti dalla Santa In­quisizione, perseguitando le cosiddette streghe, per futili motivi o per superstizioni estremiste, che hanno visto diversi uomini e donne in­nocenti condannati al rogo con sommarie sentenze di eresia o blasfe­mia. Ma occorre soffermarsi su concetti più profondi che definiscono la pena all’interno del diritto della Chiesa, evitando di cadere in facili fraintendimenti, talvolta anche molto fuorvianti. Le pene della Chiesa non sono come quelle degli ordinamenti statuali, dai quali differiscono sostanzialmente. Le pene sono di ordine spirituale e operano nell’am­bito della coscienza.
Dopo un breve excursus storico, l’Autore ben evidenzia questa pecu­liarità, cercando di far comprendere al lettore il vero spirito della norma penale canonica, rilevando come il diritto della Chiesa sia tutto ispirato a suggerire cautela nel comminare le sanzioni. Solo quando ci si sia resi conto che senza l’applicazione di una pena non è possibile che venga riparato lo scandalo, che sia ristabilita la giustizia o che venga emendato il colpevole (peccatore), occorre infliggere la sanzione.
La principale finalità della pena canonica, infatti, rimane la conver­sione del reo, nella speranza che questo accetti la punizione come espia­zione del suo peccato, nella prospettiva della misericordia cristiana.
Giacinto Dragonetti (1738-1818), nobile aquilano che percorse la carriera di magistrato nei regni di Napoli e di Sicilia, ma che aderì anche alla Repubblica Napoletana, scrisse Delle virtù e de' premi quando era ancora un giovane avvocato. Il breve trattato, pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1767, ebbe una rapidissima fortuna, sebbene non incontrastata, come dimostrano le polemiche suscitate intorno all'opera e gli attacchi cui fu sottoposto l'autore. Nel giro di nove anni ne uscì quasi una ventina di edizioni e il libro fu tradotto in francese, tedesco, inglese, russo, svedese, polacco e spagnolo. I modelli immediati di Dragonetti erano, da un lato, il trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, pubblicato nel 1764, e, dall'altro lato, l'insegnamento dell'economia civile di Antonio Genovesi, del quale Dragonetti medesimo era stato allievo. Tanto "Dei delitti e delle pene" quanto "Delle virtù e de' premi" si inserivano, peraltro, nel più ampio dibattito in corso intorno al tema delle punizioni e (più frettolosamente) delle ricompense, che aveva avuto la sua origine più prossima nella reazione alle tesi sostenute da Hobbes. All'interno di questo variegato quadro di influenze, Delle virtù e de' premi si venne a caratterizzare per tre elementi principali: la concentrazione del discorso sulle sole ricompense, dissociandolo da quello sulle punizioni; l'accantonamento esplicito di qualsiasi discorso sulle virtù cristiane e sugli esempi proposti dalle Sacre Scritture; il riferimento a una concezione eroica della virtù, fondata sulla tradizione dell'antichità classica. È proprio la complessità dei riferimenti filosofici, etici, giuridici, economici e politici presenti nel trattato, dettagliatamente analizzati nel saggio che accompagna il testo critico, che contribuisce a spiegare la vastissima diffusione avuta dal trattato stesso negli anni immediatamente successivi alla sua prima uscita, così come la nuova stagione di successo editoriale conosciuta nei decenni centrali dell'Ottocento, e che induce a riflettere sulle ragioni della terza fase della sua fortuna, quella attuale, iniziata alla fine del Novecento.
Subito dopo l'Unità molti studiosi, veri e propri campioni della divulgazione, si impegnano a diffondere il sapere oltre la tradizionale cerchia dei dotti, interpretando al meglio la lezione illuminista. Sono intellettuali che vogliono 'insegnare a fare', diffondere una nuova cultura laica e incidere nella società più di quanto facciano i letterati 'puri'. Si tratta di figure oggi quasi dimenticate ma famosissime all'epoca: i naturalisti Antonio Stoppani e Michele Lessona, il medico-antropologo Paolo Mantegazza e Luigi Vittorio Bertarelli, che fonda nel 1894 il Touring Club Italiano. In comune hanno una formazione tecnico-scientifica, un'indiscussa fama internazionale e una straordinaria popolarità, grazie a opere di successo. Personaggi abilissimi nel proporsi al pubblico, fascinosi conferenzieri e instancabili 'operatori culturali', questi scrittori contribuiscono a diffondere nuovi generi: dal manuale alla guida turistica, all'almanacco popolare, senza dimenticare la cronaca, sia nera sia giudiziaria, seguitissima. I nuovi scrittori si impegnano nelle istituzioni - nell'università, nei comuni, al Parlamento -, contribuendo a formare una moderna e aggiornata opinione pubblica nazionale. Un'impresa purtroppo destinata a essere abbandonata dalla classe dirigente con il nuovo secolo, allo scoppiare della guerra.
La cucina è il cuore della casa da sempre e lo sarà sempre, perché preparare il cibo è un'attività immersa nella vita quotidiana, capace di dare sapore ai momenti più magici come di accompagnare quelli più prosaici. Cuciniamo tutti i giorni, nelle più diverse circostanze, quasi mai con tempo e risorse illimitati. Ecco perché in questo libro troverete ricette facili, buone, alla portata di tutti, con ingredienti che potete comprare sotto casa e un occhio al benessere, alle cotture più salutari, ai semi e alle farine integrali, alla frutta e alle verdure di stagione. Troverete ricette che possano accompagnare la vostra vita e, magari, renderla più facile. Ma non solo. Queste, infatti, sono anche le ricette di Antonella: della sua famiglia e dei suoi viaggi, dei momenti di sport, di lavoro, di affetto. Per la prima volta, l'autrice abbina alla ricca proposta di antipasti, primi, secondi, dolci anche i suoi ricordi e i suoi aneddoti, il racconto vivo della sua "vita in cucina"... e fuori. E chiama a raccolta i grandi chef della "Prova del cuoco" per un regalo speciale. Ecco quindi un ricettario che sa consigliarvi cosa fare per le emergenze della giornata impegnata, per la festa in famiglia, per una serata davanti alla Tv e in tante altre circostanze che appartengono alla vita di ognuno. Un libro per tutte le occasioni, da consultare e da tenere vicino. Ricordando che i due ingredienti principali sono sempre gli stessi: l'impegno e l'amore. Non solo ai fornelli.
«L’essenziale è invisibile agli occhi».
è la rivelazione della volpe al piccolo principe
nel famoso racconto di Antoine de Saint-Exupéry.
Senonché proprio il bambino venuto dallo spazio
incontra il bambino venuto dal cielo, Gesù:
ne rimane profondamente affascinato
e per lui si apre una nuova più grande rivelazione.
L’essenziale diventa visibile nel volto di Gesù,
nelle sue parole, nel suo insegnamento:
l’amicizia con lui genera un «addomesticamento»
tutto particolare, che sconvolge la vita.
Il racconto dei due bambini,
che dialogano vicino al pozzo di Nazaret,
si trasforma così in un nuovo messaggio
rivolto ai grandi, che vogliono diventare… piccoli.
Le note teologiche, che l’autore aggiunge,
sono l’occasione per mettere in fila
le parole più importanti del cristianesimo
in una catechesi essenziale, capace magari
di riavvicinare alla fede chi è divenuto tiepido
e dice di non credere più…