"Quale figura di parrocchia? Quale figura di ministero? Quale figura di formazione?" sono le tre domande che accompagnano in maniera trasversale questa ricerca, alla luce della proposta di un ministero istituito. Per ogni domanda, viene offerta una problematizzazione di fondo, l'analisi di alcuni indicatori utili per avanzare nella riflessione, e una possibile azione pastorale. Nel primo capitolo, con l'aiuto del focus group, verrà presentato lo sguardo di alcune figure ministeriali, attraverso quattro ambiti di indagine. Nel secondo capitolo, si analizza Antiquum ministerium e Spiritus Domini, alla luce della storia della ministerialità della Chiesa. Nel terzo capitolo si cerca di indagare la figura di parrocchia necessaria per un ripensamento della ministerialità: prima di istituire un ministero - o per lo meno in concomitanza con esso - è necessario ripensare anche una nuova figura di comunità cristiana. Nel quarto capitolo, si analizza la figura di ministero: solamente collocando ogni ministero in relazione alla missione della Chiesa e non semplicemente in un reciproco rapporto, si può pensare a istituirne di nuovi. Infine, il quinto capitolo affronta l'ambito formativo: ciò che rende possibile una buona formazione cristiana a tutti i livelli è la presenza di una comunità di apprendimento. Un'appendice offre una proposta concreta di formazione, che desidera riassumere, per via concreta, quanto analizzato lungo il percorso di ricerca.
Il progetto Scarcerando, attivo sul territorio dell'ASL 3 di Monza, affronta il tema della salute mentale in carcere, intervenendo per mantenere la continuità terapeutica dei detenuti con sofferenza psichica e attivare il percorso di reinserimento sul territorio per le persone giunte a fine pena. Una serie di interviste restituisce il punto di vista dei diretti interessati.
Una delle caratteristiche, di sconcertante attualità, del francescanesimo primitivo è quella di essere al di fuori della divisione tra il maschile e il femminile; esso va quindi compreso come movimento di uomini e donne. Francesco e il francescanesimo maschile, per essere autenticamente se stessi, hanno avuto e continuano ad avere bisogno di Chiara e del francescanesimo femminile. Senza Chiara il francescanesimo è orfano di madre, e rischia di non riconoscere una sua componente essenziale. Il volume raccoglie i contributi di sette studiose e sette studiosi che investigano la figura di Chiara in quanto espressione di francescanesimo al femminile, accostando le fonti francescane con un approccio esegetico-ermeneutico femminile.
facendo continuo riferimento alle sollecitudini della pastores dabo vobis il libro, che apre una nuova collana, parte dalla domanda inerente all importanza dei padri della chiesa nella formazione dei sacerdoti in che senso i padri della chiesa sono maestri di formazione sacerdotale? La rifles sione procedera esaminando separatamente due aspetti della questione. Anzitutto sv olgendo il tema della formazione sacerdotale nei padri della chiesa": e`il tema principale sul quale si soffermano diversi capitoli, scegliendo alcuni testi piu`significativi per il commento e la riflessione. In secondo luogo viene trattato "lo studio dei padri nella formazione del presbitero, non una semplice questione marginale soprattutto a chi h interessato in un modo o nell'altro all'organizzazione de gli studi nei seminari e negli"
Il libro ripercorre storicamente la dottrina del peccato originale a partire da Agostino di Ippona, il vescovo africano che ne fu il grande sistematizzatore, fino alle soglie della modernità. La riflessione agostiniana si innestò su un retroterra che comprendeva l'insegnamento paolino, la tradizione patristica latina e varie espressioni di religiosità eterodossa. Il peccato ereditario come lo concepì Agostino fu oggetto di controversia soprattutto su due questioni: la possibilità di una colpa trasmessa di padre in figlio e i suoi legami con la sessualità, irrimediabilmente viziata dopo la trasgressione di Adamo. La dottrina agostiniana fu mitigata nel Medioevo a partire dal secolo XII, anche grazie all'influsso delle scienze profane veicolate dai testi greci ed arabi in circolazione.
Interamente girato nella borgata romana di San Basilio, celebre per le occupazioni e la lotta per la casa, “Non è ancora domani (La Pivellina)” è la storia di Asia, una bimba abbandonata di due anni che viene accudita e riportata alla vita dai componenti di una famiglia di circensi, vera e sincera tanto nella precarietà cronica quanto nella forza di ritrovarsi unita dopo una prova tardiva quanto inaspettata, quella di essere genitori. Rivelazione a Cannes 2009, “La Pivellina” dimostra che per raccontare gli esclusi possono bastare un grande cuore e il sorriso sulle labbra.
Un libro di dense meditazioni per la celebrazione del "mese mariano". Ogni meditazione trae spunto dal saluto delll'Angelo: "Rallegrati, Maria!". "Rallegrati, Maria!, figlia e madre, sposa e sorella! Contemplando la tua gioia anche noi gioiremo e impareremo a permettere alla Parola di Dio di rendersi attuale nel nostro quotidiano soffrire e amare".
“Nella storia di un’istituzione si compongono e vengono riproposti al nostro presente le azioni, le convinzioni e le decisioni di coloro che l’hanno fatta nascere e crescere giorno dopo giorno, le strutture fondamentali e i processi del suo funzionamento ordinario, gli eventi eccezionali e le fasi critiche che inevitabilmente irrompono nel regolare svolgimento di ogni realtà istituzionale lungo il succedersi degli anni. È per questo motivo che la storia di un’istituzione è soprattutto la storia della sua vita. E lo è in modo del tutto speciale, quando, muovendo dalle origini e da quei principî – vere e proprie tavole di valori – scolpiti direttamente per mano dei Fondatori, la ricostruzione storica cerca e osserva nella vita dell’istituzione le ragioni decisive della sua vitalità.
Ormai non lontana dal 90° anniversario della nascita, l’Università Cattolica del Sacro Cuore ancora non dispone di una serie unitaria di indagini che, appunto componendo e coerentemente ordinando elementi e fattori storici essenziali nella vita della nostra istituzione, definisca e illustri la storia davvero straordinaria – certamente desiderata, ma altrettanto sicuramente inimmaginabile quasi novant’anni fa – dell’Ateneo dei cattolici italiani. A tale carenza storiografica si incomincia ora a sopperire con questo primo volume, nel quale vengono raccolte, per la cura del prof. Alberto Cova, le Relazioni pronunciate dai Rettori in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, nell’arco di tempo che dalla fondazione dell’Università giunge quasi allo schiudersi dell’attuale secolo”.
dalla Presentazione dell’opera di Lorenzo Ornaghi
Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Marilina Labruna vive in una Milano livida, popolata di donne solitarie e di furbi che approfittano dei bisogni d'amore. Perciò lei, quarantenne non brutta ma, peggio, bruttina, deve trovare un modo diverso di trionfare. Da questo romanzo sono stati tratti un monologo teatrale (interpretato da Gabriella Franchini con la regia di Franca Valeri, adattamento di Ira Rubini) e un film (interpretato da Carla Signoris, sceneggiatura e regia di Anna Di Francisca).