Il Codex Purpureus Rossanensis, conservato presso il Museo Diocesano e del Codex di Rossano Calabro, è stato riconosciuto nel 2015 dall'UNESCO Patrimonio universale dell'umanità nella categoria "Memory of the world". Il manoscritto, un evangeliario greco miniato, conserva il Vangelo di Matteo, quasi tutto il Vangelo di Marco e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Perduti sono oggi i Vangeli di Luca e di Giovanni. I suoi 188 fogli membranacei purpurei, in scrittura maiuscola biblica, sono vergati con caratteri in oro e argento e, occasionalmente, in inchiostri neri. L'opera è impreziosita da 12 miniature che raffigurano eventi della vita di Gesù, e dalla raffigurazione a piena pagina dell'evangelista Marco con la Sophia. A queste si aggiungono le tavole dei canoni con i ritratti dei quattro evangelisti e una decorazione aurea che fa da cornice alla lettera di Eusebio a Carpiano. A partire dal 2012, presso i laboratori scientifici dell'ICRCPAL (oggi Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro), sono state svolte analisi e diagnostiche non distruttive al fine di verificare l'effettivo stato di conservazione del manoscritto, di caratterizzarne il supporto scrittorio membranaceo, di studiare la natura dei pigmenti delle decorazioni miniate e la natura dei materiali dei precedenti restauri attraverso l'impiego delle più moderne tecnologie. Il risultato di questo lungo percorso ha permesso una "rilettura" importante del codice stesso, fornendo alla comunità scientifica significative risposte sulla storia e sull'esecuzione del manoscritto, importanti indicazioni generali sulla fattura e lettura dei codici di analoga provenienza e periodo storico. Premesse di Giuseppe Satriano, Francesco Scoppola, Maria Cristina e introduzione di Nando Ciliberto.
I libri sono figli ribelli, possono sorprenderci imboccando strade impreviste. Ci danno soddisfazione, ci prendono alla sprovvista, ci deludono a volte. Pur essendo il loro destino imprevedibile, sono tanti gli elementi e tanti i protagonisti che contribuiscono alla costruzione della loro forma e della loro personalità. Questo manuale sui generis si propone di esplorare il mondo del libro in tutte le sue molteplici sfaccettature, cercando di dar voce al punto di vista sia di chi il libro lo ha concepito che di chi ha scommesso sulla sua realizzazione. Per arrivare sino al prodigio del lettore. Con estrema attenzione alle dinamiche professionali ma anche con uno sguardo aperto sull'attualità e sul dibattito che si muove intorno al "pubblicare libri oggi", Giulio Perrone e Paolo Di Paolo, con il contributo di alcuni autorevoli "addetti ai lavori", cercano di tratteggiare le figure professionali che operano nel settore, ma anche di spiegare le dinamiche che regolano la nascita, l'esistenza e, se possibile, il successo di una casa editrice.
La disciplina archivistica richiede sempre di più l'approfondimento di questioni e temi diversificati la cui adeguata trattazione necessita di competenze specifiche e di molta esperienza. Il volume, scritto da specialisti di diversa provenienza, coniuga la dimensione didattica e l'analisi teorica, con l'obiettivo di fornire contestualmente ai lettori le basi per un'aggiornata riflessione concettuale e metodologica e indicazioni per l'esercizio della professione, e si propone come manuale di riferimento per coloro che intendono intraprenderla, ma anche come mezzo di aggiornamento per chi già lavora nel campo.
La biblioteca come luogo del sapere e la biblioteconomia come scienza si sono dovute misurare con le numerose trasformazioni determinate dall'evoluzione tecnologica che ha investito modi e strumenti di trasmissione della conoscenza. Alle biblioteche non è più semplicemente assegnato il compito di raccogliere libri, catalogarli e gestirne prestito e conservazione, ma anche quello di realizzare una vera e propria attività editoriale, riappropriandosi di un ruolo che era stato degli scriptoria medioevali, attraverso processi di digitalizzazione e di promozione di pubblicazioni e archivi open access, configurandosi, dunque, come istituzioni capaci di costruire ed organizzare il sapere. Il volume, rivolto a studiosi, studenti e bibliotecari, presenta una trattazione organica e aggiornata delle principali questioni che investono il mondo delle biblioteche e delle tendenze in atto a livello internazionale. Affrontando gli argomenti in chiave problematica e non prescrittiva, gli autori dei saggi intendono stimolare riflessioni e discussioni su questioni e realtà attraversate da cambiamenti profondi ma, proprio per questo, affascinanti e complesse.
La fine del libro cartaceo si avvicina? Qualche anno fa, i primi e-book non facevano certo temere per un'estinzione del sapere stampato; di recente, tuttavia, la tecnologia ha molto migliorato la funzionalità del libro elettronico, rendendolo più maneggevole ed efficace. Alcuni si entusiasmano per le innumerevoli possibilità editoriali che questo cambiamento epocale comporta; altri, invece, evocano scenari apocalittici. Poco meno di seicento anni fa, la comparsa del libro stampato aveva suscitato altrettanti entusiasmi e timori in una società che sino ad allora aveva conosciuto solo la scrittura a mano. A Venezia, città che aveva intensamente vissuto la nascita e gli sviluppi dell'"ars typographica" il rapido propagarsi della stampa aveva rivoluzionato i meccanismi socio-culturali, provocando situazioni contrastanti. Se disponiamo di ampie testimonianze circa le vicende giuridiche e amministrative relative ai primi esperimenti editoriali, documentare le diffidenze e i timori che li avevano accompagnati è invece impresa meno agevole. Qualche interessante testimonianza ci proviene da pochi e frammentari scritti marginali (in genere poesie), stesi talvolta a corredo di opere più importanti e raccolti ora in questa antologia. Grazie a essi, l'euforia e l'ostilità nei confronti della stampa, conosciute soprattutto attraverso cifre e statistiche industriali, trovano anche un'espressione lettetaria.
Archivi, biblioteche e musei ecclesiastici sono parte integrante, viva e propositiva dell'impegno della Chiesa che è in Italia. Costituiscono un punto di riferimento e di orientamento pastorale che chiede di essere sempre più conosciuto e considerato adeguatamente. Sono luoghi che conservano e diffondono la conoscenza - altrimenti destinata a rimanere patrimonio di pochi - e, quindi, a superare distanze, avvertite o reali che siano. Sono luoghi privilegiati d'incontro tra persone, talvolta tra culture e orientamenti religiosi diversi. Veri e propri presidi della cultura e della fede, sono certamente anche luogo di aggregazione sociale. Forte di queste convinzioni, sono particolarmente contento di introdurre con queste righe il volume Del Culto e della Cultura. Archivi biblioteche e musei ecclesiastici in Italia, curato dall'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici. A un primo livello di lettura può presentarsi come una sorta di manuale, che restituisce informazioni utili alle ricerche di chi vuole scoprire presenze e contatti di archivi, biblioteche e musei ecclesiastici. In realtà, dietro a tale lavoro non si stenta a intuire un investimento significativo soprattutto in termini di relazioni: è la loro preziosità alla base del presente risultato; sono esse, infatti, ad aver permesso la raccolta di informazioni aggiornate su un numero così consistente di istituti culturali.
Dal rotolo di papiro o di pergamena al codice, dalle biblioteche del mondo ellenistico agli 'scriptoria' dei monasteri e delle sedi vescovili, tutti gli aspetti del mondo editoriale nell'antichità: tirature e prezzi, i vari generi di lettura, le edizioni-pirata, la diffusione dei libri sino al tramonto dei secoli bui.
La Biblioteca nazionale centrale di Firenze con questo strumento presenta il prototipo di un nuovo sistema di indicizzazione per soggetto. Il lavoro interessa non solo chi opera nel mondo delle biblioteche, ma anche coloro che presso archivi, musei, mediateche, centri di documentazione, si occupano di rendere disponibili risorse semantiche relative a documenti cartacei e digitali. Il soggettario è costituito da un volume a stampa che contiene la guida al nuovo sistema di indicizzazione per soggetto e da un CD-ROM che, oltre alla guida in formato pdf, contiene la chiave di accesso al Thesaurus su web. Il volume rende inoltre accessibile su web, tramite il CD-ROM allegato, l'archivio digitale in cui sono cumulati tutti i termini (voci principali e suddivisioni) del Soggettario del 1956 e delle Liste di aggiornamento 1956-1985. In aggiunta al patrimonio lessicale del nuovo soggettario, saranno dunque rintracciabili anche i termini contenuti nei precedenti strumenti.
Acolit considera le opere liturgiche dei riti latini della Chiesa cattolica. La loro particolare fisionomia, legata alla funzione, e la prevalente redazione in lingua latina, rimasta in vigore fino agli anni Sessanta del XX secolo, richiedono un approccio specifico e un'approfondita conoscenza della loro variegata tipologia. L'evoluzione delle forme della liturgia ha comportato una rilevante redazione di testi, prima manoscritti e poi a stampa: dalle opere liturgiche del Medioevo a quelle emanate dopo il Concilio di Trento. La riforma seguita al Concilio Vaticano II ha determinato l'abbandono progressivo del latino a favore delle lingue nazionali, con la conseguente moltiplicazione delle denominazioni delle opere in numerose lingue.