Nella Bibbia ricorrono numerose le immagini di Dio: ha occhi per guardare, orecchi per ascoltare, bocca per parlare e, come ci ricorda questo libro, per sorridere. Anzi, Paolo De Benedetti nella Prefazione afferma che, in quanto Dio è amore, il suo rapporto con gli uomini è legato soprattutto alle sue labbra che sorridono. Se la storia della salvezza parte dal riso di Sara di fronte alla promessa divina, a lei sterile e anziana, di una sterminata discendenza, la Bibbia - e in particolare la Bibbia ebraica - non manca di humour, emerso dalla recente attenzione alle sue dimensioni letterarie. Ma l'origine dell'umorismo che caratterizza l'animo ebraico è da rintracciarsi nella tradizione orale della Torah e nelle procedure della letteratura talmudica con le sue serie di domande e risposte destinate a sfociare in altre domande e i suoi aneddoti spesso paradossali e irrealistici. Un'ironia biblico-teologica, dissacrante ma mai in antagonismo alla fede, si ritrova anche nella tradizione popolare americana: innumerevoli film, fumetti e cartoni sono l'espressione di una libertà nella religione di cui l'umorismo è parte essenziale.
Il libro prende in considerazione il settimo comandamento «Non rubare» -, che nel suo significato originario, pur non escludendo la condanna del furto di cose, esorta in primo luogo a non abusare delle persone violandone la dignità. Esso viene trasgredito ogni volta, per esempio, che i Paesi ricchi sfruttano risorse e persone dei Paesi del Sud del mondo oppure quando, nel campo dell’informazione, si manipolano alcune notizie «rubando» così la possibilità di crearsi una coscienza critica.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, etico e sociologico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof KiesÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Punti Forti
Questa iniziativa editoriale si basa su un progetto scolastico che è stato finanziato della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità) e che ha vinto inoltre, con menzione speciale, il premio «Lavoriamo insieme» del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e del Ministero per le Pari Opportunità.
Curatore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Autori
Olinto Brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale).
Gilberto Canteri, laureato in filosofia, ha conseguito la licenza in teologia presso lo Studio «San Domenico» di Bologna e il diploma triennale in scienze e tecniche psicologiche a Trieste. Insegna storia e filosofia pr esso alcuni licei di Trieste e si occupa di counseling scolastico.
Paolo Dal Ben, giornalista del quotidiano L’Arena di Verona, insegna teorie e tecniche del giornalismo multimediale all’Università degli Studi della stessa città. Ha conseguito un PhD in letteratura comparata e multimedia alla City University of New York.
Marco Dal Corso, teologo, ricercatore dottorale presso la Facoltà valdese di teologia, docente presso l’Istituto di Studi Ecumenici «San Bernardino» di Venezia, è formatore di educazione interculturale e giornalista pubblicista.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’ULSS 6 diVicenza.
Il libro prende in considerazione l’ottavo comandamento - «Non dire falsa testimonianza» -, di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. Si tradisce la verità quando, per esempio, si dà una falsa immagine di sé con l’ipocrisia, oppure quando si ferisce l’altro con calunnie, maldicenze, denigrazioni, manipolazioni.
Se la volontà di «fare» la verità permette di costruire relazioni più autentiche e profonde, «essere» e «dire» la verità è indispensabile per essere coerenti con se stessi e conservare quindi la fiducia degli altri.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof KiesÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Punti Forti
Questa iniziativa editoriale si basa su un progetto scolastico che è stato finanziato della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità) e che ha vinto inoltre, con menzione speciale, il premio «Lavoriamo insieme» del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e del Ministero per le Pari Opportunità.
Curatore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Autori
Annamaria Bertagnin, diplomata in scienze religiose, è insegnante di religione presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (VR).
Olinto Brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale).
Giorgio Erle è ricercatore del Dipartimento di filosofia, pedagogia e psicologia dell’Università di Verona e insegna filosofia morale nella Facoltà di lettere e filosofia della stessa università. Le sue ricerche si rivolgono in particolare alla filosofia classica tedesca.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 di Vicenza.
Daniela Sordato, laureatasi in lettere antiche presso l’Università di Padova con Emilio Pianezzola, è docente di italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (VR).
Il libro prende in considerazione il nono comandamento, «Non desiderare la donna d’altri». Esso deve essere inteso non come negazione del desiderio, ma come volontà di non impossessarsi di una persona. Non si deve perciò eliminare l’esperienza del desiderare, ma occorre rieducare il desiderio al rispetto dell’altro. All’interno della coppia, ciò significa dare spazio alla sorpresa, al dialogo, al «non possesso».
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, etico, sociologico e, in questo caso, psicologico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof KiesÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Punti Forti
Questa iniziativa editoriale si basa su un progetto scolastico che è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità) e che ha vinto inoltre, con menzione speciale, il premio «Lavoriamo insieme» del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e del Ministero per le Pari Opportunità.
Curatore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settor (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Tra gli autori Emanuela Dugato, laureatasi in lettere presso l’Università di Verona con una tesi in estetica su Thomas Mann e la musica, è docente di italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (VR).
Marco Gay, psicoterapeuta e psicanalista junghiano, è co-fondatore della Scuola di formazione psicoterapeutica «L.I.S.T.A» e della rivista La pratica analitica. Ha collaborato con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile della Asl 20 di Verona. Saggista, è autore di La relazione analitica. Da Asclepio a Don Giovanni (1998) e curatore di Là dove il mito vive (2003). Co-fondatore della Onlus «Metis Africa», ha promosso il progetto «Confluenze», per un esperimento pilota in un quartiere di Verona ad alto tasso di immigrazione.
La storia sociale e politica dell’Europa del tardo medioevo e della prima età moderna fu caratterizzata da dinamiche conflittuali, cui le comunità erano spesso in grado di porre rimedio senza l’intervento dei poteri giudiziari, attraverso strategie di tipo mediatorio e informale. Nell’ambito di questa “giustizia negoziata” un ruolo a sé fu svolto dal ceto nobiliare il quale, in obbedienza ad un comportamento ancestrale, metastorico, difendeva la propria prerogativa di farsi giustizia attraverso la vendetta e il duello.
Obiettivo del volume è di analizzare la complessità di tali fenomeni, sia attraverso la comparazione tra distinti contesti europei (antichi Stati italiani, Monarchia spagnola, Francia, Inghilterra, Impero), sia cercando di cogliere i diversi ambiti in cui il concetto di “pace” si è inserito e ha prodotto i suoi effetti: le pratiche di giustizia nelle loro interazioni con le negoziazioni informali; l’idea di nobiltà e la sua armonizzazione con le esigenze del nascente assolutismo e dei processi di confessionalizzazione; l’evoluzione del concetto di uso delle armi in relazione all’idea di onore; il contributo dottrinale, nei suoi diversi campi, alla definizione della pace e all’opera di progressiva delimitazione del ricorso alla vendetta privata.
In questa pubblicazione, docenti ed esperti in scienze umane e religiose esplorano dimensioni inedite riguardanti diritti e doveri dell'uomo in relazione al fatto religioso. In sostanza, viene analizzato il "circolo dinamico fede-cultura-educazione": quando la fede dice all'uomo chi egli è e come deve cominciare a essere uomo, la fede crea cultura. Appartenere a una tradizione religiosa non è una limitazione della libertà e dell'inventiva personale ma, al contrario, è la condizione del loro miglior esercizio, perché fornisce un'ipotesi di partenza nella lettura del reale.
L'istituto francescano di spiritualità della Pontificia università Antonianum intende onorare la memoria di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia e presidente della Conferenza episcopale turca, barbaramente ucciso il 3 giugno 2010, con un volume che porta come titolo il suo motto episcopale. "Proprio a un anno dalla sua morte, questa iniziativa editoriale intende esprimere da parte di tutta la nostra realtà accademica grande affetto e profonda stima per questo figlio di san Francesco d'Assisi che ha dato la sua vita nella terra dell'apostolo Paolo". I contributi pervenuti da parte di tante autorità ecclesiastiche, di ricercatori e docenti, si connettono tutti, implicitamente o esplicitamente, all'attività di professore o pastorale di Luigi Padovese e pertanto ne rappresentano, in un certo senso, un'eco e un approfondimento. Il testo infatti propone anzitutto gli atti del Simposio di antichità cristiane già programmato dallo stesso mons. Padovese in Turchia per il 23-29 giugno 2010. A ciò si aggiungono contributi di molti suoi estimatori, sulle materie a lui care, quali gli studi biblici, patristici, francescani, la teologia e l'attualità. E messaggi e ricordi di personalità di spicco che lo hanno conosciuto.
Nella nostra epoca sussistono una serie di domande concrete relative alla sfera personale e sociale, a problemi materiali e spirituali che coinvolgono permanentemente la vita dell'uomo. La "Caritas in veritate", di Benedetto XVI, nel solco delle encicliche sociali della Chiesa, dalla "Rerum novarum" in poi, ha ripreso i termini attuali di dette tematiche ed in particolare quelle riguardanti i rapporti economico-sociali. L'Associazione culturale Paola Bernabei, ritenendo che tali problematiche, contenute nell'Enciclica, potessero costituire un proficuo momento di attenzione e confronto, ha promosso una serie di riflessioni di personalità ai vertici di istituzioni pubbliche, private e sociali, o che ricoprono posizioni di responsabilità nei settori del lavorò, della giustizia, sanità, assistenza e dell'istruzione, che quotidianamente si confrontano con tali temi. Si tratta di testimonianze caratterizzate dall'incidenza della "Caritas in veritate" nell'esperienza maturata dagli autori nel proprio settore nonché, di conseguenza, progetti e proposte che l'Enciclica ha suscitato.