I problemi sollevati dall'uscita dallo stato di natura pura emergono con forza e intensità straordinarie nei dibattiti propri della filosofia moderna. La comparsa sul mercato editoriale dell'Augustinus (1640) coincise infatti con una nuova fase della plurisecolare disputa su giustificazione e libero arbitrio. Difesa da Saint-Cyran e Arnauld, nel lungo braccio di ferro che Port-Royal ingaggiò con la Compagnia, la teoria agostiniana della grazia necessaria costituì il fondamento anche della proposta apologetica elaborata da Pascal in risposta a dogmatismo e scetticismo. Due nature tra loro opposte coesistevano nel genere umano riscattato dalla Rivelazione: da un lato il peccato, conseguenza materiale della ribellione dei progenitori, dall'altro il sentimento, suscitato dalla fede, dell'antica felicità perduta insieme all'Eden. Allo scopo di illustrare tale dissidio, i sette studi raccolti nel presente volume prendono in esame alcune diverse riletture del racconto biblico della caduta originaria al crocevia tra Cinquecento e Seicento, da Montaigne ai pensatori libertini, sino a Giordano Bruno e alla critica che quest'ultimo mosse all'intera eredità cristiana.
Il peccato originale in Anselmo e Tommaso è stato un nodo teologico architettonico e strategico. Per entrambi è stato retroilluminato dall'analisi cristologica, diventando così un vero nexus mysteriorum, capace di illuminare, fecondare e interconnettere alcuni misteri di fede: vita intra ed extra trinitaria, rapporto anima-corpo, incarnazione, staurologia, soteriologia, mariologia, escatologia. L'inedito confronto sul rapporto tra cristologia e antropologia ha evidenziato come nei due Dottori della Chiesa la colpa antica sia stata compresa come felix culpa, nell'orizzonte euristico e megalogico della sovrabbondanza di grazia, offerta per noi dal Cristo incarnato, crocifisso e risorto.
Come passare da un'esistenza grigia ad una vita gioiosa lasciandosi alle spalle scoraggiamento, tristezza, inquietudine, paura, insoddisfazione, rancore, vuoto interiore, relazioni ferite. "Nella sua lettera apostolica Salvifici doloris, Papa Giovanni Paolo Il distingue la sofferenza fisica, in cui duole il corpo dalla sofferenza morale, che è il dolore dell'anima, ed aggiunge si tratta infatti del dolore di natura spirituale, e non solo della dimensione psichica del dolore che accompagna sia la sofferenza morale, sia quella fisica. La vastità e la multiformità della sofferenza morale non sono certamente minori di quella fisica; al tempo stesso, però, essa sembra quasi meno identificata e meno raggiungibile dalla terapia. Ebbene, l'haghioterapia cerca di identificare proprio la sofferenza morale mostrando come essa possa essere definita e raggiunta dalla terapia. Non si tratta di una ricerca psicologica, ma filosofica e teologica. Essa propone un modello filosofico - teologico di aiuto per le persone che vivono l'esperienza della sofferenza morale o spirituale. Lo spirito nella persona porta la vita all'intera dimensione psico-fisica. Ciò significa che la salute e la malattia non sono solo determinate da cause psico-fisiche, ma anche da cause spirituali. Per questo ritengo sia necessario un approccio filosofico e teologico per comprendere e trattare la sofferenza globalmente e con maggiore successo". (Diagnosing the soul and baghioterapy, Tomislav Ivancié) L'haghioterapia cerca di identificare da sofferenza morale mostrando come essa possa essere definita e raggiunta dalla terapia. La salute e la malattia non sono solo determinate da cause psico-fisiche, ma anche da cause spirituali.
Aldo Moro è rimasto nei cuori di molti italiani. Sicuramente è il politico di cui si è parlato più di ogni altro, dagli anni Settanta in poi. Ma si è parlato di Moro soprattutto per la tragedia che lo ha visto coinvolto e che lo ha portato alla morte, rischiando di appannare la valenza etica e la capacità dell'uomo di governo. Moro si è mosso sullo scenario politico con la consapevolezza che solo la Democrazia Cristiana poteva garantire all'Italia il permanere di un sistema democratico, a tutela delle libertà. E questo suo progetto si è articolato con una Dc, affaticata, che a volte cercava di galleggiare nella prospettiva di rinnovarsi. Aldo Moro è stato grande protagonista, fino al rapimento e all'uccisione. Con questo libro ridiamo la parola allo Statista democristiano, attraverso i suoi discorsi, i suoi articoli e le sue gesta. È un modo per capire direttamente dalle sue parole il suo pensiero, superando tutte le libere interpretazioni di cui si è arricchita la pubblicistica in questi decenni a partire dalla sua scomparsa.
Che ruolo può e deve svolgere l'innovazione nella ricostruzione di un mondo migliore? Che ruolo può e deve svolgere l'innovazione per favorire processi anti-ciclici in funzione post emergenza Covid-19? Che ruolo può e deve svolgere l'innovazione nella più ampia cornice del paradigma della Società 5.0 e delle politiche mondiali per lo sviluppo e la sostenibilità, quali l'Agenda Onu 2030, il Programma New Green Deal della Commissione europea e le Encicliche Laudato si' e Fratelli tutti di Papa Francesco? La domanda non è nuova ma nuova è la prospettiva che introduce la riflessione sviluppata nel testo (e la relativa chiave ermeneutica che la ispira): ovvero, la necessità di definire, qualificare, implementare e promuovere un nuovo ed aggiornato paradigma del concetto di innovazione, quale naturale evoluzione del modello dell'innovazione aperta e di superamento della retorica autoreferenziale delle pratiche di innovazione, mediante l'introduzione dell'idea di Innovazione Armonica (Harmonic Innovation).
La protagonista del romanzo è una giovane ragazza che vive sotto il Dominio dei Signori, in un'ambientazione situata fuori da spazio e tempo reali. Incapace di accettare una vita fatta solo di apparente felicità, va alla ricerca di una risposta che sveli il proprio mistero: "Chi sono io? E chi sei tu?... "Voglio svegliare l'aurora" è il racconto fisico e spirituale di un lungo cammino capace di portare risposte. È storia di lotta interiore, di scoperta, di coraggio. È anche storia d'amore: l'amore di due giovani che scoprono di camminare verso la stessa meta, ma soprattutto di quell'amore con cui Dio ha fatto all'uno dono dell'altro.