Il libro costituisce una guida per comprendere il comportamento dei mercati finanziari sia da un punto di vista operativo sia da un punto di vista psicologico. L'autore descrive le varie situazioni mentali (timore, paura, ansia, cautela, ottimismo, euforia, esaltazione) nelle quali ogni investitore si può trovare e che possono incidere sulle sue scelte operative. La prima parte del testo evidenzia come la mente umana si relaziona con i soldi e con gli investimenti in generale. In particolare, sono descritti i vari passaggi psicologici che si verificano prima, durante e dopo ogni operazione. Vengono quindi illustrate nel dettaglio alcune strategie mentali che possono essere adottate per impostare una profittevole attività di trading. Nella parte centrale del libro sono approfondite le principali tecniche operative fornite dell'Analisi Tecnica, analizzate sotto l'aspetto psicologico e tecnico. Viene presa in considerazione l'analisi dettagliata dei pattern grafici ottenuti con le candele giapponesi, dei movimenti di mercato identificati con le onde di Elliott e delle indicazioni fornite dai principali indicatori quantitativi. L'obiettivo è quello di evidenziare quali sono state le dinamiche e le forze di mercato che hanno creato una certa situazione e come l'investitore può sfruttarla a suo vantaggio. Con l'aiuto dell'analisi dei volumi e di alcuni schemi pratici si descrivono inoltre numerosi casi pratici reali, tratti dall'esperienza personale dell'autore.
Il 18 ottobre 1990 Giulio Andreotti, confermando i sospetti che circolavano da tempo, ammise per la prima volta davanti alla Commissione Stragi l'esistenza di un'organizzazione segreta chiamata Gladio, la cosiddetta Stay Behind italiana. Le parole di Andreotti ebbero un'eco fragorosa nell'opinione pubblica. Per mesi la vicenda di Gladio riempì le pagine dei giornali alimentando innumerevoli dibattiti e veementi scontri politici. Ma Gladio, nata nel 1956, era solo una porzione di un sistema di sicurezza ben più complesso e articolato, una rete anticomunista che operava fin dall'estate del 1945. Oggi, a distanza d'anni dalla rivelazione dell'esistenza della struttura e dalla definitiva archiviazione delle inchieste che coinvolsero alcuni dei suoi membri, l'esaurirsi della polemica politica rende possibile una riflessione ponderata sul caso Gladio, la cui vicenda non può essere letta in un'ottica esclusivamente giudiziaria e senza tener conto del contesto storico e politico nel quale quell'organizzazione venne creata. Giacomo Pacini, a partire dall'analisi di un'enorme mole di documenti in gran parte inediti, ricostruisce con estremo rigore la storia delle strutture paramilitari segrete che hanno operato in Italia dalla fine della Seconda guerra mondiale agli anni Novanta del Novecento. Ed è una storia finora mai raccontata, che attraversa alcune delle pagine più oscure della nostra biografia nazionale.
Il volume raccoglie i discorsi che il cardinal Lercaro fece come moderatore al Concilio Vaticano II, dove aveva come segretario Giuseppe Dossetti. Prefazione di Giuseppe Ruggieri. Introduzione di Giuseppe Alberigo.
A trentadue anni Giacomo Sintini, detto Jack, è un campione di pallavolo. Ha vinto uno Scudetto e una medaglia d'oro agli Europei con la maglia della Nazionale. La sua carriera è in ascesa. È sposato con la donna che ama ed è da poco diventato papà. Un giorno un dolore alla schiena lo costringe a interrompere gli allenamenti. Ci vogliono mesi e decine di analisi per diagnosticargli quello che lui, ormai, immagina: "Nel buio, da solo, lo confesso a me stesso. Scandisco mentalmente la parola: tu-mo-re. È un dolore cupo, profondo. È nascosto, in un punto dove i miei occhi non possono arrivare". Un linfoma maligno, molto aggressivo. Giacomo comincia in quel momento la sua lotta: per la vita, ma anche per rimanere se stesso e non farsi rubare tutto (la serenità, i sogni) dalla malattia. La combatte con gli strumenti che gli ha dato lo sport: la capacità di fare squadra con i medici e con la famiglia e una forza e una determinazione incrollabili. Dopo un durissimo ciclo di cure e un'infezione che gli fa rischiare la vita, riesce a guarire. A lui, però, non basta: vuole tornare a giocare. "Sono circondato da amore, ma è dura. Nessuno ti dice che Lazzaro per alzarsi e camminare ci ha messo settimane, se non mesi." Con i capelli ormai quasi ricresciuti, Giacomo rientra a far parte di una delle squadre più forti al mondo, il Trentino Volley. Come nel più incredibile dei film, poco prima della finale Scudetto il palleggiatore titolare si infortuna. Tocca a Jack entrare in campo...
Essere il figlio della "coppia più bella del mondo" non lo ha reso un ragazzo felice, ma lo ha costretto a un lungo cammino di ricerca interiore. In questa confessione a cuore aperto Giacomo Celentano - secondogenito di Adriano e di Claudia Mori - racconta la sua esperienza di depressione e il percorso di guarigione psichica e spirituale che lo ha portato all'accettazione di sé e alla serenità grazie a un cammino di fede iniziato a Lourdes, durante un pellegrinaggio con i suoi genitori. Sono rievocati gli anni sereni dell'infanzia, quando papà Adriano gli parlava di Gesù, le prime crisi dell'adolescenza, fino al profondo disagio della fatica di vivere e della malattia. Sono pagine toccanti, in cui Giacomo racconta anche i suoi quaranta giorni in monastero, il desiderio confuso di farsi monaco e poi la scoperta dello straordinario potere curativo della preghiera. Una storia di malattia e guarigione. Una testimonianza di fede.
A cento anni dalla fondazione del primo nucleo della congregazione paolina, questa raccolta di scritti di don Giacomo Alberione nasce con l’intento di sensibilizzare l’uomo contemporaneo a dare testimonianza della propria fede con le nuove forme di comunicazione
e interazione umana, seguendo il percorso formativo che il beato ha lasciato alla famiglia paolina con i suoi scritti e predicazioni.
In questo nuovo anno accogliamo l’invito di don Alberione: «Un concetto, un’idea quest’anno deve dominare in tutti: portare progresso. L’uomo progredisce perché ha la libertà e può scegliere sempre ciò che è migliore». Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), il 4 aprile 1884. Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, poi si trasferì nel seminario di Alba. Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, durante l’adorazione eucaristica, ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e, il 9 aprile 1908, conseguì la laurea in Teologia. Il 20 agosto 1914, ad Alba, pose il primo germe della futura Congregazione, aprendo la Scuola Tipografica Piccolo Operaio. Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo, che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano. Il giorno successivo donGiacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe. Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari. Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma, dove morì il 26 novembre 1971, confortato da una visita di Paolo VI.
DESTINATARI
Credenti, specialmente chi opera nel settore della Comunicazione.
In questi tre volumi le Edizioni Ares ripropongono fedelmente in copia anastatica la monumentale opera ottocentesca di Giacomo Margotti "Memorie per la storia dei nostri tempi", salvandola dall'oblio. Sacerdote e giornalista, amico del papa e conosciuto nella Corte dei Savoia, Margotti fu elemento di primissimo piano nel panorama culturale e politico ottocentesco. In sei volumi, raccolti fin dalla seconda edizione nei presenti tre tomi, egli racconta il Risorgimento come lo ha vissuto giorno per giorno, dando dettagliata cronaca di quanto successe negli anni 1856-1866. Come un coraggioso giornalista d'inchiesta, Margotti ebbe una vita avventurosa e scampò miracolosamente a un attentato il 27 gennaio 1856; e quando, un anno più tardi, divenne deputato, la sua elezione fu arbitrariamente invalidata. In effetti, in queste pagine si rivive in presa diretta come corruzione e tradimento siano state le armi principali utilizzate dal potere sabaudo nella campagna di unificazione, pervenendo a una lettura del Risorgimento assolutamente in controtendenza rispetto a tutta la storiografia tradizionale successiva. Questo perché, sottolinea la storica Angela Pellicciari nella sua introduzione, sono sempre i vincitori a scrivere la Storia e si tendono a cancellare le tracce degli oppositori che ne denunciarono soprusi e ingiustizie.
Il beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, aveva una grande venerazione per Maria che chiamava Regina degli Apostoli, per mettere in evidenza il suo compito affettuoso di guida e sostegno degli apostoli di ogni tempo: e dunque anche di quelli che si erano uniti a lui per diventare amici di Gesù e diffondere il Vangelo attraverso i moderni mezzi di comunicazione. Per aiutare i suoi figli e figlie spirituali a crescere nella bontà e a camminare verso la meta di una vita santa e intensa, don Alberione compose – intorno agli anni 1937-1938 – una bella preghiera a Maria che inizia con le parole: Ricevimi, o Madre. Questa preghiera è qui riproposta in un albo illustrato da Marta Carraro dedicato ai bambini.
GLI AUTORI
Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), il 4 aprile 1884. Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, poi si trasferì nel seminario di Alba. Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, durante l’adorazione eucaristica, ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e il 9 aprile 1908 conseguì la laurea in Teologia. Il 20 agosto 1914, ad Alba, pose il primo germe della futura Congregazione, aprendo la Scuola Tipografica Piccolo Operaio. Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo, che il 12 marzo 1927 divenne Società religiosa clericale di diritto diocesano. Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe. Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari. Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma, dove morì il 26 novembre 1971, confortato da una visita di Paolo VI.
Marta Carraro pendolare in treno tra Abbiategrasso, dove vive, e Milano, dove lavora come grafica. Appassionata da sempre di illustrazione, in libreria corre subito al reparto ragazzi alla ricerca di qualche libro da aggiungere alla sua collezione. Per le Edizioni San Paolo ha illustrato Dio è amore (2011) di Bruno Forte, Vieni Santo Spirito (2012) e Io parlo e tu ascolti (2012) di Lodovica Cima e Elio Sala.
DESTINATARI
Dai 5 anni.
La memoria è materia incandescente, per chi la racconta e per chi l'ascolta. Ma quando, come in questi tre testi di Giacoma Limentani raccolti sotto il titolo di "Trilogia", la memoria si fa letteratura siamo ben oltre la testimonianza: l'intreccio narrativo, lo stile, la lingua mescolano in modo sorprendente vicende personali e collettive, contingenti e millenarie, di quel mondo ebraico, e in particolare della realtà di una famiglia della comunità ebraica romana tra gli anni Quaranta e la fine del secolo scorso. "In contumacia" (1967), "Dentro la D" (1992) e "La spirale della tigre" (2003) mostrano quanto Limentani sia stata capace di elaborare una modalità di narrazione frutto di una ricerca che, distaccandosi dalle opere della cosiddetta "letteratura della Shoah", ci restituisce l'arco lungo di un tempo che torna su ciascuno e ciascuna, fatto di tragiche fratture e dolore inestirpabile, distanza e vicinanza, ironia e grande amore. Qui è la scrittura che si piega a ciò che vuole e può dire, lasciando l'indicibile tra le righe, trovando un suo stile personalissimo. Questi testi dunque risultano oggi di una potente attualità, non solo per il fascino della lettura o per i temi che trattano, ma anche per l'aderenza a un "Io" modernissimo, fratto, eppure capace di cogliere ogni sfumatura dell'anima, ogni interstizio sottaciuto della Storia. Prefazione di Lidia Ravera, postfazione di Stefania Lucamante.
A partire dalle acquisizioni teologiche essenziali sulla natura del sacramento dell'Ordine, questo libro offre una riflessione sui temi relativi alla formazione dei futuri ministri sacri o chierici, allo statuto giuridico e all'esercizio del ministero. Il volume presenta in forma sistematica la normativa canonica globale che nel Codice è distribuita in diversi libri. Si tratta di una tematica ancora oggetto di discussione e di indagine storica, biblica e teologica. Al centro dell'attenzione non sta la norma, bensì la persona e la realtà ecclesiale che la norma canonica vuole tutelare e garantire nella sua autenticità e libertà. In questa prospettiva il volume offre criteri per orientamenti pratici e stimoli utili ad un ripensamento di modalità formative e condizioni di vita del ministro ordinato.
La natura dei racconti è tale che è possibile narrare cose antiche in modo nuovo e usare parole antiche per eventi recenti.
"Sotto il guasto viene l'aggiusto": è la rassegnata, quanto efficace, filosofia di vita adottata da un popolino abituato a trarre vantaggio anche dalla cattiva sorte. Come avviene agli orfani di famiglie povere di una città del Sud, accolti, e "felicemente reclusi", in un istituto che si assume il ruolo di risollevare il loro destino, di migliorarlo rispetto alle aspettative del loro ceto. Nelle vicende di una scolaresca chiusa in collegio si riverberano le dinamiche psicologiche e sociali di una società emarginata, ancora in grave ritardo rispetto al boom economico che si appresta ad avvolgere l'Italia. Nel racconto di Giacomo Annibaldis, la memoria ritesse la vita di bambini sfortunati, i "figli dei morti", ai quali tuttavia sarà offerta una chance rispetto ai loro compagni e parenti: storia di un'infanzia del tutto inusuale, intrecciata con l'ordito di una cultura mediterranea dai riverberi arcaici.