Il libro racconta storie di giovani che sono arrivati alla parrocchia 'per caso’ e vi hanno scoperto, con grande sorpresa, uno spazio e uno stile di vita in cui potersi realizzare. Sono storie comuni e insieme 'forti’, capaci di stimolare la fantasia e l’iniziativa di ciascuno, suggerendo idee e azioni che danno più sapore alla vita quotidiana.
Dalla quarta di copertina:
Parrocchia? No grazie. Oppure: Che bella, mi ricordo… E ancora: Chi la conosce?
Capita spesso che la parrocchia sia sinonimo di "cose vecchie e noiose", lontane dallo slancio e dai desideri che danno sapore e gusto alla vita. Ma, per fortuna, non è sempre così. Lo racconta questo libro, fatto di storie di alcuni giovani che sono arrivati alla parrocchia 'per caso' e vi hanno scoperto, con grande sorpresa, uno spazio e uno stile di vita in cui potersi realizzare.
Non si fa, qui, il ritratto della comunità 'doc'. Piuttosto, si dà voce a giovani che raccontano la paura di giocare se stessi e, alle prese con le proprie incertezze, riescono a fare dei loro limiti una risorsa, scegliendo di passare dalla noia dell'egoismo alla passione per la vita.
Sono storie comuni e insieme 'forti', capaci di stimolare la fantasia e l'iniziativa di ciascuno, suggerendo idee e azioni che danno più sapore alla vita quotidiana. Sono storie raccontate come una 'lettera', con cui anche tu puoi iniziare a dialogare, prendendo, se vorrai, carta e penna…
"Dare in primo luogo la dottrina che salva. Penetrare tutto il pensiero e sapere umano col Vangelo. Non parlare solo di religione, ma di tutto parlare cristianamente".
"Morte del romanzo naturalista, avvento del romanzo espressionista e anche del simbolista (Kafka?), irruzione della psicoanalisi nella tecnica o nel cuore stesso dell'arte narrativa, personaggi che sfuggono dalle mani dei loro burattinai, violento o pacifico esborso di 'monologo interiore', proustiane intermittenze del cuore ed epifanie dei personaggi di Joyce - ecco la materia di lezioni che nei quaderni formano un blocco ininterrotto. Il critico, il docente che forse sorprese gli increduli ascoltatori, giuoca col suo tema centrale: la difficoltà, forse l'impossibilità di scrivere, come il gatto col topo: lo prende, lo lascia fuggire, lo riprende. Alla fine (se ci sarà) il topo potrà risultare incommestibile." (Eugenio Montale)
Il messaggio biblico sulla creazione e i problemi legati alle teorie scientifiche in un agile opuscolo dallo stile chiaro e accattivante.
Pensieri di Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, morto il 26 novembre del 1971 e proclamato Beato il 27 aprile 2003 da Giovanni Paolo II.
Le pagine della Bibbia ci immergono nella storia della Salvezza. Gli autori sacri la delineano a partire dalla Parola che Dio, in un preciso contesto storico e sociale, rivolge all'uomo. Il contenuto e la forza di tale messaggio, aperto al credente di ogni tempo, non sempre sono di facile comprensione: la sintonia con lo Spirito e con i primi destinatari di questa Parola sono le due condizioni previe per accedervi.
Questo Atlante biblico interdisciplinare si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza del mondo biblico ponendosi nel contesto ampio dei testi sacri. A tal fine, esso pone in dialogo la storia e l'archeologia, la società e la geografia, la tradizione e la teologia, favorendo uno studio dinamico e vivace della Bibbia. Il volume è corredato da un sostanzioso apparato iconografico di miniature, sculture, ricostruzioni grafiche, fotografie, mappe (90) e da un nutrito apparato di appendici e indici.
Giacomo Perego, sacerdote paolino, ha studiato teologia a Roma nel Pontificio Ateneo "Sant'Anselmo" e si è licenziato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. In seguito ha frequentato corsi di specializzazione presso l'École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme dove, nel gennaio 2000, ha conseguito il Dottorato. Attualmente collabora alla redazione biblica delle Edizioni San Paolo.