Il libro è il pellegrinaggio avvincente di Giovanna Negrotto Cambiasio, un’autobiografia di una donna dai molteplici volti. L’autrice ama sottolineare nella sua esistenza il filo che lega tra loro i vari eventi che di volta in volta la portano a compiere scelte importanti di vita. Il libro offre un contributo straordinario per una lettura della complementarietà dei rapporti tra cristianesimo e induismo, con incontri e colloqui indimenticabili con persone semplici e con monaci di grande santità conosciuti lungo il corso del Gange, ai piedi dell’Himalaya, fino alla sorgente che nel 1998 sarà il suo Tabor.
Raccolta di riflessioni sulla risurrezione della carne.
"Un libro del genere non può prescindere, in prima battuta, da tutto il materiale che negli anni è stato messo a disposizione relativamente al commento dei testi della band: interviste, pubblicazioni, articoli di giornale e, non ultimi, i siti web; appassionati da ogni angolo del pianeta hanno pubblicato studi minuziosi sul significato del "The Cinema show" o di "Supper's ready". In taluni casi, l'interpretazione corretta è un dato storicamente acclarato - magari perché dichiarata dallo stesso autore - e null'altro si può fare se non riportarla nella maniera più fedele possibile all'originale. In molti altri casi è stato necessario avanzare ipotesi e spingersi un po' più in là con l'immaginazione per trovare un significato plausibile e in linea con riferimenti assolutamente indecifrabili (almeno in prima battuta). Pur consapevole di affrontare un terreno periglioso, mi auguro di offrire a voi lettori un panorama esaustivo, che possa avviarvi a comprendere il significato dei testi di un gruppo senza tempo." (Giovanni De Liso)
La scuola in Italia è una scuola a rischio. Le indagini internazionali sugli apprendimenti delineano un quadro impietoso del gap di competenze linguistiche, matematiche e scientifiche che già a 15 anni separa i ragazzi italiani dai loro coetanei europei. I nostri insegnanti appaiono nel complesso sfiduciati, penalizzati dall'assenza di incentivi retributivi e professionali, demotivati dalla caduta di prestigio del proprio ruolo sociale. L'autonomia scolastica, nata dieci anni fa sull'onda delle spinte al decentramento, è ancora oggi monca, incapace di dare vita a una distinzione efficiente di ruoli fra governo centrale, governi locali e scuole, e men che mai di alimentare nei singoli istituti sostanziali miglioramenti della didattica e dell'organizzazione dello studio. Allo stesso modo segna il passo anche il processo per sottoporre la scuola a un efficace e trasparente sistema di vantazione, complemento indispensabile dell'autonomia. È una situazione allarmante quella descritta dal rapporto della Fondazione Agnelli che, dopo aver fotografato lo stato generale di degrado e abbandono del nostro sistema educativo, propone linee di sviluppo futuro fondate non solo sul confronto con l'estero ma anche su una seria e approfondita operazione di rinnovamento e potenziamento professionale del corpo insegnante.
Una nuova biografia di Chiara per comprendere sempre meglio l'esperienza tutta femminile e tutta cristiana di questa donna, la cui vita è stata trasformata dall'ardente amore per il Crocifisso povero". "
Questo volume tratta la figura di Maria Vergine, come icona centrale nella devozione popolare.
"La cultura filosofica italiana dal 1945 al 2000 attraverso le riviste" è il tema del convegno di studi organizzato a Palermo nel novembre del 2005, i cui Atti sono stati pubblicati nel 2006 con il titolo "La cultura filosofica italiana attraverso le riviste. 1945-2000". Così come preannunciato nella nota introduttiva di quel volume, puntualmente, a distanza di meno di due anni (nell'aprile del 2008), è stato organizzato un secondo convegno, rivolto alla ricostruzione storica della filosofia italiana della seconda metà del secolo XX, attraverso la rilettura delle riviste filosofiche edite nel nostro paese. Questi due convegni si legano agli altri organizzati nel maggio 2001 (Le avanguardie della filosofia italiana nel XX secolo), nell'ottobre 2002 (Giovanni Gentile. La filosofia italiana tra idealismo e anti-idealismo) e nel marzo 2004 (Idealismo e anti-idealismo nella filosofia italiana del Novecento). Si tratta di testi fondamentali per chi volesse ripercorrere le tappe più significative della cultura filosofica italiana del Novecento, posta a confronto con quella europea ed extraeuropea, sulla scia del convegno di Anacapri organizzato nel 1981 e i cui Atti (La cultura filosofica italiana dal 1945 al 1980) furono pubblicati nel 1982, segnando una nuova stagione di storiografia filosofica.
In questo libro vengono esaminati i sistemi di numerali in uso in alcune delle comunità socio-culturali nate in Italia in seguito ai fenomeni migratori. Si analizzano in particolare sistemi numerici, modalità di rappresentazione dei numeri e alcune particolarità delle culture dei Paesi arabi, della Cina, di alcuni Paesi dell'Europa orientale, delle Filippine, del subcontinente indiano, dell'Eritrea e di alcune aree africane. Si danno anche indicazioni generali sul ruolo della matematica in queste culture e sulle aspettative di cui le famiglie che ne partecipano possono investire la scuola.
Grazia Deledda, unico premio Nobel femminile per le lettere italiane, era anche una eccellente cuoca e il cibo non poteva non assurgere a importante elemento letterario nelle sue opere.
Si tratta di un classico della critica dell'architettura moderna, già pubblicato negli anni '60, l'autore era un celebre semiologo, progettista della metropolitana di Roma. Di questa ristampa si sentiva da tempo la necessità perchè nel suo genere è un libro attualissimo e insuperato. L'architettura moderna, infatti, invecchia male, e non sa invecchiare, se non altro per i materiali che usa, ma a volte anche per le forme che passano di moda molto velocemente.infatti il punto di massima attualità e bellezza un edificio moderno solitamente lo raggiunge appena finito e non ancora abitato, poi peggiora, al contrario degli edifici antichi che migliorano nell'invecchiare
Nella primavera del 1884 Don Bosco è a Roma alle prese con problemi finanziari e impegnato a ottenere per la sua Congregazione un rassicurante stato giuridico. In questo periodo si accentua in lui anche la preoccupazione di dare stabilità e unità alle sue opere e al tempo stesso di rafforzare lo stile educativo tipico del sistema preventivo. In questo contesto nasce la Lettera da Roma indirizzata ai suoi giovani di Valdocco e ai loro educatori. Il suo contenuto è da considerare come uno dei più ricchi documenti pedagogici di Don Bosco: è come fosse il suo testamento, e un testamento va preso sul serio per realizzare quanto in esso richiesto. Questo libretto la ripropone con l'accompagnamento di un agile commento che la attualizza.
L'autrice affronta il problema del bullismo con un approccio narrativo che rende l'idea del clima di tensione e violenza che facilmente accompagna oggi la vita dell'adolescente, aprendo a molti interrogativi di ordine psicologico, pedagogico e sociologico. Vengono narrate vicende di prepotenza e sopraffazione, crudeltà e maltrattamento, storie che fanno discutere, parlare, che invitano ad un ascolto attento alle difficoltà degli adolescenti e che inducono a chiedersi come sia possibile che i giovani arrivino ad odiarsi tanto da fare intenzionalmente del male all'altro.