Investire sulle giovani generazioni è la strada maestra per creare ricchezza nelle famiglie: questa è la tesi di J. Heckman, Premio Nobel per l’Economia nel 2000, contenuta in questo volume. Alla luce di tale analisi eminenti studiosi, economisti, filosofi, pedagogisti, psicologi, sociologi, argomentano come sia possibile percorrere questa direzione e quale vantaggio sia possibile ottenere entro le relazioni familiari e nel contesto sociale più ampio. Le riflessioni teoriche e la documentazione empirica contenute nei saggi qui presentati consentono di affermare che la ricchezza non è solo e soltanto possesso di beni materiali, quanto piuttosto la capacità di creare innovazione nei prodotti e nei processi, generando capitale umano e rendendo le relazioni vettori di quella risorsa strategica costituita dal capitale sociale. Una definizione relazionale della ricchezza – che sa cogliere il potenziale dei legami familiari costituito dai figli intesi come bene comune indispensabile alla società – consente di ripensare la crisi odierna declinandone gli aspetti che permettono di investire in un desiderio generativo e offre, altresì, indicazioni preziose per politiche sociali che intendano operare ‘amichevolmente’ nei confronti delle famiglie.
La collana «Studi interdisciplinari sulla famiglia» è lo strumento di divulgazione culturale scientifica del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia (CASRF) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il Centro, che opera dal 1976, si occupa di ricerca scientifica sulla famiglia e di formazione di alto livello rivolta a professionisti che lavorano con e per le famiglie. In esso si confrontano competenze pluridisciplinari attinenti principalmente gli ambiti psicologico e sociologico, con aperture alla teologia, alla demografia, all’economia, alla giurisprudenza e alla storia. Gli studiosi che fanno parte del Centro si riconoscono in una specifica prospettiva relazionale di comprensione dei fenomeni familiari che viene indicata nel settore psicologico come approccio relazionale simbolico. In tale ottica la famiglia è intesa come luogo costitutivo del legame tra generi, generazioni e stirpi. Ad essa è riconosciuto lo statuto di ‘soggetto societario’, protagonista attivo nella costruzione dell'identità personale, dell'azione educativa e delle politiche sociali.
«Garantire a tutti gli studenti, in tutte le regioni,apprendimenti adeguati.»
Quanto costa oggi la scuola italiana? E quanto costerà domani, quando molte competenze sull’istruzione passeranno dallo Stato alle Regioni? Il federalismo scolastico sarà solo uno strumento per razionalizzare la spesa, o piuttosto un’occasione per migliorare gli apprendimenti dei nostri ragazzi? E ancora: come coniugare qualità ed equità, se ancora oggi nella scuola italiana la provenienza sociale dello studente troppo sovente conta più dei suoi talenti ? Come rinnovare la didattica per essere al passo con i cambiamenti che Internet e le nuove tecnologie hanno portato nella società e nel lavoro? Domande a cui dare risposte con sguardo lungo, pensando a quale scuola vogliamo nel prossimo decennio, senza nostalgie per il passato. Su questi temi il Rapporto sulla scuola in Italia 2010 della Fondazione Giovanni Agnelli, nella scia del precedente edito nel 2009, presenta a insegnanti, famiglie e decisori politici nuove ricerc he, nuovi dati, nuove proposte.
Dai Presocratici ad Aristotele
Talete
Anassimandro
Anassimene
Eraclito
Pitagora
Parmenide
Empedocle
Anassagora
Democrito
Socrate
Platone
Aristotele
Dal Cinismo al Neoplatonismo
Diogene
Epicuro
Lucrezio
Zenone
Cleante
Crisippo
Seneca
Epitteto
Pirrone
Plotino
Porfirio
Proclo
Patristica e Scolastica
Gregorio di Nissa
Massimo Il confessore
Boezio
Scoto Eriugena
Anselmo d’Aosta
Avicenna
Averroè
Alberto Magno
Tommaso d’Aquino
Bonaventura da Bagnoregio
Duns Scoto
Guglielmo di Ockham
Umanesimo, Rinascimento e Rivoluzione Scientifica
Cusano
Ficino
Pico della Mirandola
Erasmo da Rotterdam
Lutero
Moro
Bruno
Campanella
Copernico
Keplero
Galilei
Newton
Empirismo e Razionalismo
Bacone
Cartesio
Malebranche
Spinoza
Leibniz
Hobbes
Locke
Berkeley
Hume
Gassendi
Pascal
Vico
Illuminismo e Kant
D’Alembert
Diderot
Condillac
La Mettrie
Voltaire
Montesquieu
Rousseau
Shaftesbury
Lessing
Giannone
Beccaria
Kant
Scritti negli anni della disputa tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello, il Tractatus de potestate regia et papali di Giovanni Quidort di Parigi e il De ecclesiastica potestate di Egido Romano sono tra i maggiori contributi medievali alla storia del pensiero politico. Nello scontro, ma anche nel dialogo, tra concezioni diverse del potere, in un fitto reticolo di rimandi comuni e di autorità intellettuali richiamate o contestate, prendono forma domande differenti sui limiti del potere, antropologie in conflitto, nuove metodologie e si mettono alla prova strumenti concepiti nei variegati contesti concettuali del sapere accademico medievale. Ne scaturisce un lavoro interpretativo ed esegetico che mette ordine nei vasti materiali giuridici, teologici, filosofici, armonizzandoli in teorie politiche nuove, articolate e coerenti.
Il volume raccoglie le due più autorevoli biografie medievali di Anselmo d’Aosta, presentate in edizione scientifica e con testo latino a fronte. La Vita Anselmi redatta da Eadmero, a parte lo stesso epistolario, è la fonte più ampia e sicura per la conoscenza della biografia anselmiana. Eadmero si presenta come «compagno di esilio dell’arcivescovo, nostro signore e padre», professandosi indegno di tale esilio e di tale compagnia. Anselmo a sua volta lo chiamerà «figlio carissimo, bastone della mia vecchiaia», «al quale - egli afferma - i miei amici sono debitori tanto quanto mi amano». L’autore ha potuto stendere il suo racconto o per aver ascoltato le effusive rievocazioni di Anselmo stesso e le testimonianze di persone affidabili, o per aver fatto constatazioni di persona nell’assidua comunione di vita. Vi troviamo il monaco amante della riflessione lucida e sottile, l’educatore illuminato e profondamente amato, il vescovo retto e tribolato, tenace difensore della «libertà della Chiesa», il pastore premuroso e umile del popolo di Dio, talora accompagnato da segni miracolosi straordinari. Autore della seconda Vita di sant’Anselmo è il colto e raffinato Giovanni di Salisbury - specialmente celebre per il Metalogicon -, il quale la redige su invito di Thomas Becket, che mirava a ottenere da papa Alessandro III la canonizzazione del suo predecessore nella sede di Canterbury. La sua fonte sono i «grossi volumi» - come egli li chiama - della Vita redatta da Eadmero: egli ne ha fatto la sintesi, al fine di offrire «un po’ di conforto a dei pellegrini». Non mancano tuttavia nella narrazione di Giovanni di Salisbury dati o parole anselmiani nuovi, che egli poté raccogliere a Canterbury e soprattutto, pur nella identità fondamentale della figura e delle sue vicissitudini, si trova elaborato e proposto un profilo di Anselmo che porta con chiarezza i segni esegetici del suo autore. Anselmo - secondo Giovanni di Salisbury - si pone nella linea della figliolanza degli apostoli e dei profeti, quale successore della loro fede ed erede della loro virtù e delle loro opere: egli è «un uomo apostolico», un vero seguace degli apostoli». Giovanni di Salisbury scorge nella vita di Anselmo, come in filigrana, lo spirito e le azioni degli apostoli, la loro santità e il loro stile. In aggiunta alle due Vite, il volume contiene una serie di altri testi Vita brevior, Epitaffi, Miracoli... relativi alla figura di Anselmo.