Torniamo sempre allo stile di Dio: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. È questa per papa Francesco la via per comprendere il vero volto di una Chiesa sinodale: tornare allo stile di Dio. Ma per noi il volto del Dio che nessuno ha mai visto si è manifestato nella vita di Gesù il Messia. È il Figlio unigenito che ci racconta il Dio che nessuno ha mai visto (cf. Gv 1,18). Nel percorso proposto in queste pagine di commento ad alcuni testi del Vangelo di Luca, cercheremo di riscoprire "lo stile di Gesù", rivelazione del Padre, come modello e punto di riferimento imprescindibili per una Chiesa dal volto sinodale. Leggendo questi testi potremo scoprire anche come la sinodalità possa diventare una "chiave ermeneutica" per far risuonare in modo nuovo le Scritture.
Nella storia del pensiero la svolta di san Tommaso costituisce un caso eccezionale per profondità e acume speculativo nonché per la sua fecondità e virtualità. Si tratta di una svolta metafisica che consiste nel portare a fondo l'emergenza dell'atto aristotelico nel definitivo oltrepassamento della forma e del contenuto. Tutt'altro che astratta e scollegata dal mondo reale, la svolta tommasiana ha delle conseguenze decisive per la fondazione della libertà radicale la quale, perché fondata sull'ipsum esse, diventa quel principio originario per il quale, nell'ambito esistenziale, possiamo essere quel che vogliamo essere mediante il nostro essere, fin d'ora e per l'eternità. Tutto è dunque da scriversi nella storia della persona e, per quanto condizionati da tanti fattori, siamo comunque radicalmente padroni di quel che saremo.
Facilmente si arriva a toccare una esacerbata, continua violenza dentro e fuori la Chiesa. Violenza dovuta all'uso improprio o semplicemente eccessivo dei mezzi di comunicazione iper-veloci; violenza nell'incapacità di un ascolto sereno e oggettivo in diverse sedi, accompagnata, spesse volte, da assenza di spirito critico. Violenza nel continuo parlar male di tutti. Mettendoci alla scuola di Cipriano di Cartagine ci rendiamo conto di quanto siano belle e preziose Unità e Concordia nella comunità ecclesiale. Leggendo pagine lontane nel tempo desideriamo apprendere la passione per la comunione, e così stupirci nel vedere come Cipriano non sia solamente un uomo del passato: la ricchezza della dottrina, la profondità spirituale, gli appelli etico-operativi che presenta possono interrogare anche la Chiesa di oggi, costituendo per essa un grande patrimonio.
"Il tempo che va dal Mercoledì delle Ceneri alla Domenica di Pasqua è per la Chiesa (...) il tempo della conversione. Ogni anno la liturgia ci offre un tempo in cui «ritornare» a ciò che ci appartiene di più profondo, la nostra identità battesimale, la nostra adesione al Signore. È un itinerario nel quale non siamo noi i protagonisti, ma lo Spirito che converte e rinnova i nostri cuori. (...) Questo testo può essere un utile strumento per vivere quell'ascolto della Parola che converte il nostro cuore. In particolare all'inizio del percorso sinodale, la Quaresima diventa una forte esperienza di ascolto e di conversione, permettendo allo Spirito Santo di continuare la sua costante opera di rinnovamento della nostra adesione al Vangelo." (dalla prefazione del cardinale Mario Grech).
La vita di un missionario saveriano ricostruita tramite le sue lettere inviate a superiori e confratelli, in particolare durante gli anni di missione in Cina nella prima metà del Novecento. Dalla guerra civile alla prigione, dal brigantaggio all'avvento della repubblica e del comunismo, il trentino mons. Faustino Tissot visse tempi drammatici e faticose frustrazioni, mantenendo una fiducia granitica nella Provvidenza e affrontando ogni evento con enorme spirito di sacrificio, gioiosamente fedele alla sua missione evangelizzatrice. Ne esce il ritratto di un uomo e sacerdote di profonda umanità, ricco di doti spirituali e di grande spessore cristiano. E, fondamentalmente, di un ottimista, sempre convinto della sua scelta missionaria.
In occasione del 10° anno del suo pontificato, queste pagine fanno scoprire al lettore curiosità, aneddoti, racconti, linguaggi che rivelano lo spirito di Papa Francesco, soprattutto verso i giovani. Il testo è arricchito dalle testimonianze di sacerdoti, giornalisti e operatori della comunicazione: riflessioni che accompagnano il lettore a scoprire sfumature inedite di un Papa che sentiamo tutti molto vicino.
Gli «Scritti» di Silvio Ferrari sono l'occasione non solo per ripercorrere l'itinerario intellettuale dello studioso di discipline ecclesiasticistiche, ma per offrire ai lettori uno spunto di autentica riflessione su quanto la libertà religiosa sia un valore da porre a fondamento per la costruzione di una società genuinamente pluralistica. E questo valore è il filo conduttore degli «Scritti» qui raccolti in tre sezioni principali: il diritto ecclesiastico: una questione di metodo; religione e religioni nello spazio pubblico; diritti religiosi e comparazione. Si snaturerebbe il pensiero dell'autore se non emergesse dalla raccolta che le discipline ecclesiasticistiche sono scienze vive, attente agli sviluppi della globalizzazione, sempre chiamate a «offrire input significativi per costruire un modello giuridico capace di gestire la diversità culturale e religiosa».
a prudenza è radicamento consapevole nella realtà, attenta valutazione delle circostanze ed equilibrio delle virtù. La prudenza è il segreto del dialogo. Cosa è necessario affinché il nostro cuore si incontri con quello dell'altro? Come deve essere il dialogo perché porti a unire? Di cosa abbiamo bisogno perché le parole dette e quelle ascoltate diventino pilastri di un ponte su cui incontrarci a metà strada, così da mettere a fuoco le rispettive esigenze, aspettative, sogni, timori e scoprire che, in fondo, stiamo cercando la stessa cosa? Giuseppe l'egiziano ci viene in soccorso per insegnarci cosa significa prendere una strada abbagliati dalla presunzione, per poi fallire, cadere, rialzarci, imparare a leggere tra le pieghe dei sogni, affidarci e incontrare di nuovo chi ci sta più a cuore.
Pochi sanno delle Alpi segrete. Eppure lassù si nascondono itinerari e storie che non si faranno dimenticare. "Le Alpi segrete sono isole meno note del grande arcipelago alpino. Isole dove sopravvive la convinzione che esistano tipi fisici speciali, o dove si trovano i segreti di vecchi alpinisti, o dove ricompare l'orso, o dove si riscoprono antiche chiese affrescate. Le Alpi segrete sono spazi sfuggiti a quel turismo che mira alla definizione di rassicuranti stereotipi. Sono invisibili perché programmaticamente ignorate dalla nostra cultura." Quando si dice Alpi, i più pensano subito alle solite (poche) cime famose: il Cervino, il Monte Bianco, il Gran Paradiso, le Dolomiti. Oppure alle località più alla moda. In realtà questi luoghi dell'industria del turismo non sono che spazi circoscritti. Oltre alle montagne da cartolina, si apre, infatti, il vasto 'mare alpino', un mondo appartato, in gran parte sconosciuto. Marco Albino Ferrari, che nel corso degli ultimi vent'anni ha percorso quelle vallate e quelle cime, racconta le loro storie e ci accompagna fra meraviglie ormai destinate a sparire nell'oblio, fra i ricordi dell'antica società montanara e l'epica della scoperta delle alte quote.