Un preclaro teólogo, como el P. Jean Galot, nos ayuda en este libro a considerar los problemas más fundamentales del sacerdocio a la luz de Cristo, que es su modelo y su fuente. Por esta vía penetramos en el misterio del sacerdote para determinar en qué consiste ese misterio que excede a lo humano y que es la nota distintiva de la condición sacerdotal. Estamos ante una “teología del sacerdocio”. Desde ella se aclaran algunas cuestiones de actualidad, como el sacerdocio femenino o el tema del celibato, que han estado últimamente en el candelero mediático. El sacerdote es ante todo un “hombre de Dios”, no un representante del pueblo ni un cabecilla político. A la luz de Cristo, único sacerdote, se abre camino una explicación cabal de su misión en el mundo y para el mundo.
Dal silenzio di una vita umile, dal duro lavoro nelle cucine dei ristoranti, dalle strade che spazzava come netturbino, è sorta la prosa poetica di Jean Marie Kerwich, con I giorni semplici e L'angelo che zoppica, scritti con un linguaggio di semplicità francescana. Da un uomo delle periferie, da un marginale sconosciuto ai più, da un invisibile della società fiorisce la delicatezza del tratto di queste pagine.
«Dopo la fase della "storia della formazione (e delle forme letterarie)" dei Vangeli, si è anche proceduto, a livello letterario, cercando di individuare in filigrana ai racconti evangelici greci l'eventuale palinsesto semitico, il linguaggio ebraico o aramaico con cui Gesù si esprimeva, oppure la descrizione del suo comportamento esistenziale secondo i canoni socio-religiosi del tempo. A questo progetto si era consacrato Jean Carmignac, e il suo commento al Padre Nostro ne è l'espressione emblematica» (Dall'Introduzione del card. Gianfranco Ravasi).
Il volume raccoglie una serie di scritti pubblicati su varie riviste o presentati in seminari presso Università e Centri di ricerca. Comprende quattro parti. La prima riguarda aspetti di carattere generale riguardanti la geopolitica economica e la sua differenza dalla geoeconomia, riguardando la prima anche gli adeguamenti politici e sociali necessari per aumentare la competitività di un sistema paese nell'economia globalizzata, nonché le metodologie da utilizzare per definirli. Nella seconda vengono analizzate analogie e differenze fra i rischi connessi con la corruzione, le catastrofi naturali e il terrorismo. La terza è dedicata all'Europa, esaminando le prospettive che l'Unione Europea rimanga un attore geopolitico e geoeconomico globale e le problematiche connesse con l'allargamento dell'Unione ai Balcani Orientali. La quarta sezione tratta dell'energia. Vengono affrontati i problemi della cosiddetta fine dell'"era del petrolio", quelli dello smantellamento delle centrali e della gestione delle scorie nucleari, per concludere con un esame delle difficoltà che si devono affrontare in Italia, per la costruzione delle grandi opere, necessarie per la modernizzazione del Paese.
Il volume, che raccoglie taluni scritti degli ultimi anni sulla teoria della geopolitica e su quella della strategia, è diviso in quattro sezioni. La prima riguarda il concetto di sicurezza. Esso è ridivenuto multidimensionale dopo la fine della guerra fredda, durante cui era stato invece dominato dalle dimensioni tecnologiche della dissuasione nucleare. Oggi soprattutto dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, in esso hanno assunto eguale importanza l'hard e il soft power. È scomparsa la "convenzione" per la quale chi era sconfitto sul campo di battaglia, riconosceva di essere stato vinto e faceva la pace con il vincitore. Oggi la vittoria militare non coincide più con quella politica. La seconda sezione riguarda la logica della strategia e la strumentalità dell'uso della forza nelle relazioni internazionali del XXI secolo. La terza sezione approfondisce i legami esistenti fra la strategia da un lato e la storia e la geografia dall'altro, per concludere con un'analisi dei rapporti esistenti fra la geografia militare e la geostrategia. Nella quarta sezione vengono analizzati l'utilità attuale della geopolitica, il ruolo che svolgono gli esperti della disciplina ed il concetto di nemico. La sezione si conclude con un'analisi della "geopolitica dello spazio" extra-atmosferico nell'attuale competizione per il potere mondiale.
Davvero pochi sono ancora oggi i cattolici che vedono nell'eucaristia un sacramento del perdono. Eppure, per la tradizione vivente della chiesa l'eucaristia occupa un posto centrale nel mistero del perdono di Dio, è il sacramento della riconciliazione ecclesiale che edifica la chiesa pellegrinante nel tempo grazie anche alla sua azione sul peccato. Vi è una grande sintonia tra la teologia eucaristica di Jean-Marie Tillard e il magistero eucaristico di papa Francesco che non si stanca di ripetere che "l'eucaristia non è un premio per i buoni ma la forza per i peccatori".
Il volume raccoglie alcuni saggi e relazioni scritti negli ultimi anni in merito ai temi della geopolitica mondiale. Oltre a una parte di carattere generale, che riguarda le "tendenze forti" che condizionano l'evoluzione geopolitica attuale (dalle radici culturali della politica estera degli Stati Uniti, alla riscoperta dello Stato e al ritorno di Dio, della guerra e della storia, per giungere a esaminare il declino delle Nazioni Unite e il tentativo di democratizzazione dell'Islam), sono presenti delle analisi geopolitiche dei principali attori internazionali e alcune previsioni sulle future evoluzioni.
Agli inizi degli anni 70, molti preti e religiose lasciano la vita consacrata ed entrano nella vita coniugale. Il problema coinvolge anche un prete e una suora che lavorano nel cuore dell'Africa. La risposta a una domanda della suora viene messa per scritto in una lunga lettera, in cui si riflette su un celibato liberamente scelto e conservato, come mistero di povertà, di libertà per servire, di amore pieno di tenerezza nei confronti di quanti si incontrano.
Forse, senza saperlo, le "femministe" che credono di cancellare le differenze tra l'uomo e la donna fanno a quest'ultima un grande torto, oscurando ciò che costituisce la sua grandezza e la fonte delle sue gioie più intime.
Meditando i toccanti esempi della prima madre e di colei che fu la "benedetta fra tutte le donne", questo libro contribuisce a restituire alla donna cristiana la fierezza e l'amore della sua vocazione di madre. Esso esprime l'ammirazione e la gratitudine di tutti i bambini della terra verso colei che li ha messi al mondo.
Questo libro è nato da un'urgenza. Davanti al triste spettacolo delle divisioni, delle paure, delle guerre e delle disuguaglianze che si diffondono nel mondo, davanti alla depressione e alla disperazione che colpiscono tanti fra noi, Vanier fa suo il grido degli ultimi. E così, alla sera della sua esistenza, vestendo i panni del testimone, rievoca le tappe della sua avventura umana e spirituale. Per condividere con tutti una luce di speranza. Sono infatti gli ultimi, le persone con un handicap mentale, che hanno trasformato a poco a poco Vanier, liberandolo delle sue paure e rivelandogli la propria umanità. In un tempo come quello che stiamo vivendo, al fondatore de L'Arca sembra allora più che mai importante testimoniare una fraternità possibile fra gli esseri umani di culture, religioni e storie diverse. «Nulla è perduto», ci assicura: «È possibile un cammino verso l'unità, la fraternità e la pace. L'avvenire dipende da ciascuno di noi». Una delle più grandi voci spirituali vissute a cavallo fra XX e XXI secolo ci offre la sua verità sulla vita e sull'impegno per la pace e a favore dei più deboli.