I dati delle scienze umane e la sapienza della tradizione cristiana si intersecano in queste pagine per illuminare i “luoghi” in cui ogni essere umano incontra le opportunità e i rischi della crescita: il corpo, la sessualità, la coscienza morale, il desiderio di vivere, la fede cristiana... Un percorso attraverso l’alterità che fa di noi dei soggetti , perché ciascuno non è mai tanto se stesso come quando è per gli altri. Un saggio di antropologia cristiana rivolto a quanti non rinunciano al difficile compito di divenire ogni giorno più umani e a coloro che in questa fatica li aiutano.
Jean-Paul Mensior, gesuita, è medico psichiatra e psicanalista. La sua formazione e la sua esperienza l’hanno condotto a un quotidiano confronto con educatori, formatori, padri spirituali, terapeuti, così come al contatto diretto con giovani e studenti.
Un professore universitario si ritrova inchiodato nella Berlino boccheggiante d'agosto, deciso a scrivere un libro su Tiziano che da anni sta progettando. Contemporaneamente decide di mettere a tacere la televisione. E proprio questa fa da testimone al lavoro minuto dello scrittore, dei suoi propiziatori riti quotidiani e della sua estate solitaria, dall'altro una riflessione sullo stato dell'umore da quando l'amato-odiato apparecchio, occhio cieco onnipresente, è ridotto al silenzio.
Questo libro intende dimostrare, contro il relativismo culturale, che non esistono contraddizioni tra universalismo e particolarismo e, soprattutto, che la manifestazione delle identità contemporanee passa per l'utilizzo di significati globali. Secondo l'autore, la globalizzazione non data da oggi e nei secoli - dall'espansione dell'Islam alla colonizzazione europea - più che di scontro si è trattato di successive fasi di contatto che hanno connessioni tra le cultura.
Chi non ha mai visto le rane diventare grosse come buoi, i pavoni far vibrare la loro ruota o i politici posare per un manifesto elettorale ignora i poteri dell'apparenza. Insetti e orchidee, uomini e pesci rossi, tutte le specie si mettono in mostra, si imbellettano si travestono. L'immagine non cessa mai di imporre le sue leggi, si tratti di sedurre per garantirsi un buon successo riproduttivo, di camuffarsi per sfuggire al predatore o di intimorire per difendere il territorio. Questa inquietante passeggiata biologica - in compagnia di lucciole e scimpanzé, di giovinette imporporite e furtivi aeroplani - mostra a tutto tondo i meccanismi della simulazione, rivelando che la menzogna non è prerogativa unica dell'essere umano.
La prima edizione francese di questo libro apparve nel 1949. Invece di costruire un panorama storico, Chevallier ha voluto offrire al lettore una sorta di galleria di ritratti. Sono sedici i testi prescelti da Chevallier per coprire l'arco temporale che va dalla stagione dell'assolutismo (Machiavelli, Bodin, Hobbes, Bossuet) al pensiero che vi si oppone e prepara la rivoluzione (Locke, Montesquieu, Rousseau, Sieye's), all'età postrivoluzionaria (Burke, Fichte, Tocqueville), per chiudere con le due opposte vie che hanno segnato la vicenda politica dell'ultimo secolo, il socialismo e il nazionalismo (Marx Engels, Maurras, Sorel, Lenin, Hitler).
Il libretto parla con semplicità e competenza di un fenomeno tipicamente contemporaneo che colpisce persone di qualunque condizione sociale e di ogni età, giungendo alla conclusione che l'unica vera soluzione a questo problema è l'amore.
IL MIRACOLO GRECO" - CHE SOCRATE HA CONOSCIUTO - NON FU QUELLO DEL RISVEGLIO CALMO E SERENO DELLA SCIENZA, DELLE ARTI E DELLE LETTERE IN SENO A UNA DEMOCRAZIA DI SOGNO. "