Tra fede e analisi letteraria, un percorso contro la distruzione del nostro patrimonio spirituale, alla ricerca dell'autentica ricchezza umana: l'amore per l'altro. L'uomo, essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Ecco perché - in ogni tempo e in ogni luogo - ha sempre puntato lo sguardo su qualcun altro per capire se stesso. Nascono così le grandi storie: l'Iliade e l'Odissea, ma anche i testi sacri come la Bibbia e il Corano; e poi la Divina Commedia, le opere di Shakespeare, passando per Il Signore degli Anelli e Harry Potter. Testi che raggiungono, sollecitano e guidano, attraverso i secoli e le generazioni, l'immaginario collettivo. Tra tutte queste opere, tuttavia, ce n'è una che si presta forse più delle altre a fungere da chiave di lettura per il presente: si tratta dell'Eneide di Virgilio. Tra riscrittura e riflessione, "La scelta di Enea" illumina quindi il ruolo di un'opera fondante della nostra cultura come strumento per interpretare la contemporaneità: una lente attraverso la quale analizzare l'inverno che la nostra società sta attraversando, in attesa di una nuova primavera.
Come passare da un'esistenza grigia ad una vita gioiosa lasciandosi alle spalle scoraggiamento, tristezza, inquietudine, paura, insoddisfazione, rancore, vuoto interiore, relazioni ferite. "Nella sua lettera apostolica Salvifici doloris, Papa Giovanni Paolo Il distingue la sofferenza fisica, in cui duole il corpo dalla sofferenza morale, che è il dolore dell'anima, ed aggiunge si tratta infatti del dolore di natura spirituale, e non solo della dimensione psichica del dolore che accompagna sia la sofferenza morale, sia quella fisica. La vastità e la multiformità della sofferenza morale non sono certamente minori di quella fisica; al tempo stesso, però, essa sembra quasi meno identificata e meno raggiungibile dalla terapia. Ebbene, l'haghioterapia cerca di identificare proprio la sofferenza morale mostrando come essa possa essere definita e raggiunta dalla terapia. Non si tratta di una ricerca psicologica, ma filosofica e teologica. Essa propone un modello filosofico - teologico di aiuto per le persone che vivono l'esperienza della sofferenza morale o spirituale. Lo spirito nella persona porta la vita all'intera dimensione psico-fisica. Ciò significa che la salute e la malattia non sono solo determinate da cause psico-fisiche, ma anche da cause spirituali. Per questo ritengo sia necessario un approccio filosofico e teologico per comprendere e trattare la sofferenza globalmente e con maggiore successo". (Diagnosing the soul and baghioterapy, Tomislav Ivancié) L'haghioterapia cerca di identificare da sofferenza morale mostrando come essa possa essere definita e raggiunta dalla terapia. La salute e la malattia non sono solo determinate da cause psico-fisiche, ma anche da cause spirituali.
Questa raccolta di articoli traccia una drammatica e personale geografia della Spagna del Ventesimo secolo. Dopo una vita dominata dall'esilio, María Zambrano fa ritorno a Madrid e riconosce nella sua esperienza una dimensione privilegiata in cui la rivelazione della verità personale e storica diviene possibile. L'esule è capace di farsi occhio contemplante della Storia perché trova davanti a sé solamente l'essenziale; lasciato fuori da tutto, egli riscatta la storia tragica. Nel parallelismo tra l'impianto metafisico che caratterizza la sua opera e la critica al pensiero dittatoriale occidentale, si delinea un percorso che mai dimentica le sorti di un Paese che Zambrano vorrebbe salvare dall'oblio della memoria. Introduzione di Mercedes Gómez Blesa.
Chiusure, allarmismi, distanziamento, passaporti vaccinali, violazione delle libertà fondamentali, misure punitive nei confronti dei contestatori della narrazione dominante: la recente pandemia ha prodotto una gestione basata su un'errata concezione di bene comune inteso come assenza di malattia senza considerare la dimensione psicofisica, mentale e spirituale delle persone. Ma cosa c'è dietro? Quale visione di uomo si vuole far emergere da parte di chi ha in mano le leve del potere? Questo libro risponde a tali domande, evidenziando l'emergere di un nuovo tipo di totalitarismo basato sulla manipolazione della paura e sulla continua gestione delle emergenze: un regime che rende suoi complici anche coloro ai quali il totalitarismo è rivolto.
La storia personale dell'autore si intreccia con la storia del decennio più drammatico del secolo scorso. Le tumultuose trasformazioni culturali sociali e politiche avvenute in Italia dopo il '68 sono descritte con ricchezza di episodi realmente vissuti dall'autore e dal gruppo di suoi coetanei. Il rapido cambiamento del sentire comune, l'eccessiva ideologizzazione prima della scuola e poi della società e l'apparire della violenza nella trama dei rapporti pubblici è come fotografata dal basso, senza la pretesa delle molte analisi sociologiche che si sono susseguite ma con la freschezza degli episodi reali di vita vissuta. In mezzo a questo è ben descritta l'esperienza del sorgere dei primi gruppi di Gioventù Studentesca nelle scuole, unica realtà che aveva la forza di resistere alle bufere ideologiche che si susseguivano in quel periodo anche drammatico della storia del nostro paese.
Il collocamento avviene a seguito dell'allontanamento del bambino dalla sua famiglia, quando arrivano in comunità i neonati e i bambini portano su di sé i segni dell'abbandono ed è possibile cogliere nel loro comportamento alcuni elementi disfunzionali dello sviluppo, Al bambino allontanato dalla famiglia d'origine perché rifiutato, trascurato o abusato manca soprattutto quel sentimento di sicurezza, di «continuità dell'essere» a partire dal quale ciascuno comincia a costruire la propria identità e a esplorare ciò che lo circonda. Da venticinque anni, il Polo Accoglienza Prima Infanzia Il Girotondo di Roma Capitale si impegna a offrire ai suoi piccoli ospiti la stabilità e il sostegno di cui hanno bisogno per svilupparsi in maniera piena e armoniosa: organizzata secondo i principi della pedagogia di Maria Montessori, la comunità si configura come un contesto educativo e di cura, in cui ogni aspetto è pensato per garantire l'unità della persona in divenire e per promuovere fiducia, autonomia e libertà.
Undici donne che non ci sono più. Undici voci di donne ricostruite con gli atti processuali e con testimonianze dirette. Undici donne che si tolgono il velo della violenza subita e ci raccontano la loro versione della storia. Le voci di queste undici vite spezzate ci aprono gli occhi e rispondono a domande che non possiamo evitare: Cosa pensavano queste donne della loro vita, dei loro uomini, del loro essere mogli e madri? Come hanno lottato per riacquistare una vita libera dalla violenza maschile? Chi poteva e doveva aiutarle? Cosa ha fatto per loro lo Stato di cui erano cittadine? Cosa deve cambiare nella nostra cultura e nel rapporto tra uomini e donne? E cosa può fare ciascuno e ciascuna di noi per cambiarlo? "Offesa credo sia il termine che meglio descrive la mia prima reazione emotiva alla lettura, o meglio all'ascolto, di queste voci di donne private della vita, e prima ancora, da vive, del diritto di parola. D'altronde io sono donna, con l'aggravante di essere madre di una di queste vittime di femminicidio: parte offesa a pieno titolo... (dalla postfazione di Giovanna Ferrari). "Dare voce alle donne è una parte fondamentale di questo cambiamento, a quelle accolte nei centri antiviolenza, ma anche a tutte quelle che sono state uccise da uomini che con lucida determinazione hanno voluto ridurle al silenzio" (dalla prefazione di Nadia Somma).
Il Sistina è sempre stato, dalla sua inaugurazione, il teatro numero uno della capitale. Si sono esibiti, in questi settanta anni, i più grandi artisti del mondo, che hanno avuto modo di portare a Roma gli spettacoli più famosi del loro repertorio; sono transitati compagnie e gruppi, cantanti, strumentisti, fantasisti ed artisti di ogni genere conosciuti in tutti i continenti. Sontuoso palcoscenico della rivista, del varietà, del musical è diventato ben presto il tempio della commedia musicale, soprattutto per opera di Garinei e Giovannini, che lo hanno gestito fino al 2006. Il Sistina è oggi diretto dal Maestro Massimo Romeo Piparo, affermato artista e regista, che produce già da alcuni anni i suoi spettacoli o presenta repliche di classici nazionali ed internazionali, ma consente anche l’utilizzo del teatro ad artisti e compagnie che desiderano portare a Roma le loro rappresentazioni; ha assunto quindi una connotazione molto simile a quella dell’Olympia di Parigi e del Palladium di Londra. Questo volume, con la prefazione del Professor Umberto Broccoli, comprende la storia della costruzione del Palazzo Sistina, una biografia degli autori Garinei e Giovannini, una sintetica presentazione delle loro circa cento opere, tra riviste e commedie e di tutti gli altri spettacoli che vi hanno trovato posto in questi settanta anni. Il testo è corredato da 283 foto in bianco e nero e a colori. La maggior parte del volume contiene la raccolta di 80 interviste di personaggi che hanno reso celebre questo teatro o questo teatro ha reso celebri loro.
Nella storia della Chiesa cattolica Tommaso d'Aquino - il "dottore angelico" - è considerato il teologo per eccellenza. Con sintesi e chiarezza, questo libro spiega chi era, il contesto storico, culturale, religioso e spirituale in cui visse e insegnò e il valore di questa teologia oggi. Mette inoltre in luce, grazie ad alcuni brani riportati a fine capitolo, il rapporto tra fede e ragione, tra Vangelo e teologia. È completato da un'Introduzione del curatore che presenta Chenu al lettore italiano e da una cronologia sulla vita di Tommaso, le sue opere e i principali avvenimenti del suo tempo.