Il Sistema non può essere messo in discussione e, nella mente di tutti, deve rappresentare it migliore dei mondi possibili. Per questo ha imparato a distogliere l'attenzione creando di volta in volta un nemico da combattere, che in questo caso è il virus. La massa rimane nell'ignoranza, nella mediocrità, nel senso di colpa e continua a ridurre a "complotto" un progressivo colpo di stato mondiale, che ha già reso schiava buona parte dell'umanità. La propaganda passa per visionari coloro che hanno compreso, mentre gli altri sono politicamente ammaestrati a rispettare correttamente le regole imposte dall'oligarchia. Una minoranza reqge le sorti del pianeta e, in modo consapevole o meno, buona parte dell'umanità la sostiene: sono coloro che traggono vantaggi dal Sistema e da quello che "conviene" o che hanno sposato l'ideologia transumanista. Ricoprono posti di potere, dell'alta finanza, operano in Borsa, traggono guadagno dal caos e dalla disperazione. Viene loro assicurato successo, denaro, visibilità, potere: in cambio si devono impegnare a tradire i valori dell'umanesimo, della cultura, del classicismo, della bellezza, del sentimento. Il mondo è oggi diviso in transumanisti, che sostengono il Sistema a suon di crimini e menzogne, e umanisti che difendono la vita. Il Sistema è come una grande mela marcia. E in una mela marcia vivono bene soltanto i vermi. Apocalisse l'Eresia continua.
Massimo Citro, Verona, 1956, è laureato in Medicina e Chirurgia, in Lettere Classiche a indirizzo Storico e Specializzato in Psicoterapia. Lavora a Torino come medico e come ricercatore indipendente. Autore del caso editoriale dell'anno 2021, Eresia (Byoblu Edizioni, 2021} e di numerose altre pubblicazioni, tra cui i saggi The Basic Code of the Universe (Inner Traditions, Usa, 2011, prefazione di Ervin Laszlo], Rischi di star bene (Verdechiaro, 2017), il romanzo lavé, il delirio segreto di Hitler (Verdechiaro, 2019) e Auscultando il passato (Lindau, 2022).
L’istituto del “papa emerito” – giuridicamente – non esiste e, da nove anni, Benedetto XVI ripete: «Il papa è uno solo»… ma non spiega mai quale sia dei due. Nella Declaratio con cui si “dimise” nel febbraio 2013, autorevoli latinisti individuarono subito errori e imperfezioni di sintassi, ma papa Ratzinger ha affermato, tre anni dopo: «Ho scritto la Declaratio in latino per non commettere errori». Possibile che tutte queste stranezze provengano da un teologo coltissimo e adamantino, nonché raffinato latinista? E se davvero papa Benedetto avesse voluto abdicare, perché continuare a vivere in Vaticano, vestendo la talare bianca, conservando il nome pontificale e altre prerogative da pontefice regnante? Dopo due anni di inchiesta, pazientemente svolta dall’autore attraverso più di 200 articoli sulle testate Libero, Byoblu, RomaIT, questo gigantesco mosaico è stato lentamente ricomposto, tessera per tessera. Lo scenario che si configura è scioccante, di importanza millenaria, e non è stato smentito da nessuno, nemmeno dal Santo Padre Benedetto XVI in persona.
Attraverso la sua sottile forma di comunicazione logica, il “Codice Ratzinger”, il papa ci riconcilia con il Logos, la ragione che svela la verità, e fa comprenderla sua situazione canonica che avrà effetti dirompenti. Un libro-inchiesta destinato a laici e credenti, a tutti coloro che sono innamorati della verità.
Tragedia per alcuni, commedia per altri, farsa per altri ancora la pandemia 2020 è stata una rappresentazione. Un virus che non vuole saperne di abbandonare le scene, dalla sua prima comparsa sul palcoscenico, il laboratorio di Wuhan, l'OMS e il ritardo nell'annunciare l'emergenza e prendere provvedimenti, e infine la Paura, leva di un apparato messo in atto dai media per mantenere alta la tensione e perpetrare una coreografia del terrore. In questa scenografia sono tanti gli interrogativi che si pone il dottor Massimo Citro, dai quali si originano le riflessioni politicamente scorrette di "Eresia", che intendono esortare il lettore a ritornare a considerare i fatti in modo obiettivo, non attraverso il clamore mediatico, e a esaminare le innumerevoli coincidenze. Perché quando le coincidenze sono tante è sempre arduo pensare alla fatalità. Prefazione di Alessandro Merluzzi.