Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell'umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell'antico telo ha avvolto davvero Gesù? L'immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com'è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare. Il libro - curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli - aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute sul sacro Lino. Offrono qui il loro contributo Pierluigi Baima Bollone, Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Stefano Orfei, Alessandro Piana, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nel capitolo conclusivo, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell'Uomo della Sindone.
Un libro di italiano pratico e dinamico con frasi, parole, modi di dire più comuni, nozioni grammaticali e di costume, aggiornato con i più recenti test per immigrati entrati in vigore nel settembre 2011. Contiene dialoghi per una pronuncia corretta.
Le tecnologie digitali sono state, nel corso degli anni, accusate di danneggiare i rapporti sociali, fino a condurre gli individui all'isolamento, o entusiasticamente esaltate come infallibile strumento di democrazia e di coesione sociale. "Networked" propone una lettura finalmente libera da accentuazioni utopiche e distopiche, attenta solo a "ciò che le persone fanno con le tecnologie". Gli autori illustrano la tripla rivoluzione (la diffusione dei network sociali, di internet e del mobile) attraverso un solido apparato teorico e un'ampia evidenza empirica, in larga parte basata sulle ricerche del Pew Internet and American Life Project.
Frutto del lavoro di dieci studiosi italiani, quest'opera colma una lacuna e chiarisce l'importante funzione di mediazione svolta dalla Polonia fra le due culture che geograficamente unisce. Un profilo storico che intende mostrare come da secoli la Polonia partecipi della cultura europea, in virtù di una intima e plurisecolare vocazione. Emergono così alcune consonanze con le altre letterature europee, come ad esempio la letteratura latina e quella italiana. È dedicato ampio spazio al Romanticismo, al romanzo storico, a Schulz, Witkiewicz e Gombrowicz, risalendo fino ai grandi poeti novecenteschi. Un'appendice sulla letterauta yiddish sottolinea il contributo degli scrittori ebrei alla formazione dell'identità culturale polacca.
Alcuni fra i maggiori studiosi della Sindone, coordinati dalla professoressa Marinelli hanno fatto confluire in questo volume i risultati delle loro idagini più recenti. Si ridefinisce così, dal punto di vista storico e scientifico, il mistero del Sacro Lino che si svela sempre più come il reperto più importante della vicenda cristiana, la reliquia lasciata da Cristo nel Sepolcro di Gerusalemme. Completano il volume alcune meditazioni sindonologiche di Orazio Petrosillo (1947- 2007).
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare.
Nelle prime duecento pagine il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute fino a oggi sul sacro Lino.
Offrono qui il loro contributo Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nella sezione conclusiva, invece, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone.
Le anoressie, le bulimie, i disturbi alimentari, le dismorfofobie, le modificazioni volontarie corporee, le pratiche di piercing e tatuaggio, gli atti autolesivi come ferirsi, tagliarsi fino a sanguinare sui polsi, sulle braccia od in altre parti del corpo, procurarsi cicatrici, bruciature: certe pratiche estreme di body art sono comportamenti sempre più diffusi nella nostra società e fonte di crescente allarme sociale. Le sole ragioni estetiche, sociali o culturali non sono sufficienti di fronte a fenomeni così inquietanti che ci mostrano come il nostro corpo possa diventarci così estraneo, alieno o addirittura nemico da spezzare il senso della nostra identità. La psicoanalisi nei suoi sviluppi più attuali, soprattutto la concezione della mente di Bion e delle prospettive che essa apre, permette un vertice osservativo nuovo dei fenomeni legati alla relazione corpo-mente diverso dalla patologia psicosomatica tradizionalmente intesa. Il corpo è una presenza attiva che manda segnali, che si fa sentire; il suo riconoscimento mette in contatto con la realtà e rivela la esperienza dell'io di fronte ai suoi bisogni, esperienza che può essere segnata da impotenza, angoscia, rabbia, rifiuto, disconoscimento ma anche dal riconoscimento dei propri mezzi e delle proprie possibilità che permette il confronto con la realtà e quindi il rapporto con gli altri. Gli autori del libro esplorano i principali aspetti psicopatologici, clinici e terapeutici delle anoressie e disturbi collegati.
Le presentazioni sono numerose, di notevole valore per la ricerca sull'attualita' del pensiero di Bion, e provenienti da situazioni fra loro distanti.
Il libro rappresenta l'esito finale di un progetto curato dal Coordinamento delle Teologhe Italiane che ha voluto e vuole confrontarsi con il pensiero femminista e con la lettura in chiave di genere, in modo da rinsaldare il rapporto con il pensiero della differenza sessuale e da recuperare quanto non è affrontato (voluto) dalla critica femminista, cioè che il sapere, consapevole della sessuazione, può esprimersi a due voci. Infatti, il presupposto alla base del libro è che la questione femminile riguardi non le donne, bensì l'intera umanità; che la dimensione del simbolico è centrale e decisiva. Il volume è diviso in due parti: la prima epistemologica, la seconda sul rapporto tra gli studi di genere e le discipline teologiche.
Il genio di Mantegna, uno dei grandi maestri del Rinascimento italiano è stato celebrato attraverso tre mostre aperte in contemporanea, il 16 settembre 2006, a Padova, Verona e Mantova. A Verona il nucleo della mostra è stato rappresentato dalle due grandi opere realizzate da Andrea Mantegna per la città: il Trittico di San Zeno del 1456-1459, voluto dall'abate Gregorio Correr, e la Madonna in gloria fra santi e angeli per gli olivetani di Santa Maria in Organo, del 1497, ora al Castello Sforzesco di Milano, e sul forte impatto che esse hanno esercitato sulla cultura figurativa locale dando l'avvio ad uno dei periodi più alti della storia artistica veronese, come sottolineò per primo, fin dalla metà del Cinquecento, Giorgio Vasari e poi grandi studiosi dell'età moderna come Bernard Berenson, Rudolph Wittkower. Il catalogo presenta il multiforme panorama culturale veronese, dal quale emergono personalità di grande interesse, ancora poco studiate ma tutt'altro che minori: Francesco Benaglio (circa 1432 - 1492), Francesco Bonsignori (circa 1460 - 1519), Liberale da Verona (1445 - 1526/29), Francesco Dai Libri (circa 1474 - 1555), Girolamo Dai Libri (circa 1452 - prima del 1514), Domenico Morone (circa 1442 - dopo il 1518).
L'opera, dedicata ad Agnese Cini per i suoi ottanta anni, raccoglie alcuni scritti intorno a tre idee di fondo: che, come canta il Salmo 119, la Torà è una delizia per chi la conosce, la studia e la ama; che, come attestato in molti modi, alla forza della Bibbia nessuna roccia può resistere; che in tanti all'opera delle "mani" di Agnese devono riconoscenza.