Viviamo, oggi, una babele di linguaggi, creata dalle tecnologie sempre più sofisticate: linguaggi utili, certamente, ma inadatti all'articolazione del pensiero. Siamo sommersi da continue informazioni, sondaggi, notizie false o manipolate. Di fronte a tutto questo, si fa urgente l'esigenza di una corretta informazione e dei valori etici che devono guidarla. È ciò che abbiamo tentato di fare in questa lunga conversazione, convinti che solo attraverso una comunicazione che si fa dialogo e una informazione fondata, chiara e a tutti accessibile sia possibile capirci e convivere. Prefazione di Gianpiero Gamaleri. Appendice di Franco Ferrarotti.
Nascere, vivere, morire sono tre verbi che esprimono altrettanti aspetti fondamentali dell'esistenza, divenuti assai problematici in seguito allo sviluppo della scienza e della tecnica. Il progresso della pratica medica, la maggiore durata della vita, la complessità delle decisioni che possono intervenire sulla prosecuzione o sulla fine anticipata dell'esistenza suscitano una riflessione per definire i criteri e i limiti (se possono essercene) del progresso e quali criteri adottare per rispettare la dignità di ogni essere umano nelle situazioni problematiche della malattia. Nel dibattito scientifico si sono inseriti i filosofi, i teologi, gli umanisti, dando vita a confronti complessi, a dispute culturali, ideologiche, scientifiche, religiose. Questo libro si propone di presentare in modo non specialistico i contenuti di una riflessione sulle nuove responsabilità dell'era tecnologica condotta dalla Pontificia Accademia per la Vita, di cui fanno parte 158 esperti nei vari settori delle scienze e delle scienze umane.
Il primo destinatario di questo libro è il parroco, che deve far funzionare al meglio la struttura affidatagli. Egli sa bene di essere il primo motore di ogni attività e che che ogni cambiamento si scontrerà con obiezioni e resistenze, e produrrà uno strascico di stress da saper riconoscere per poterlo eliminare.
Chi è investito di un ruolo di responsabilità sa anche che non può fare tutto da solo, che deve scegliere collaboratori validi e che serve una buona dose di attenzione per far sì che le persone condividano obiettivi comuni e si sentano realizzate e impegnate. Nel caso delle strutture ecclesiali, la situazione è ancor più complicata: la motivazione religiosa è infatti una spinta molto forte che può tuttavia portare a squilibri radicali.
Al di là di casi particolari, è bene essere consapevoli che chi va in chiesa, partecipa e si impegna in parrocchia è portatore di una specifica ricerca di significato, che si esprime nel desiderio di darsi da fare e rendersi utile. I testo suggerisce sette «regole d’oro» utili a valorizzare questo patrimonio personale non sempre pienamente messo a frutto.
Sommario
Introduzione. I. Esistere per lavorare. II. Ognuno al proprio posto. III. Due o tre riuniti nel mio Nome. IV. Il prete sei tu, non gli altri. V. Dai spazio ai laici. VI. I lati nascosti. VII. Gestire lo stress. Conclusione. La misericordia in azione. Per approfondire.
Note sull'autore
Fabrizio Mastrofini, psicologo, giornalista alla Radio Vaticana e collaboratore del quotidiano Avvenire, è specializzato sui temi dell’informazione religiosa e della psicologia della comunicazione. Lavora con famiglie in difficoltà nelle strutture di sostegno collegate al mondo cattolico. Con EDB ha pubblicato: Animare i gruppi e costruire la comunità. Indicazioni e metodi per una leadership responsabile (22004, con Giuseppe Crea), Info-etica. L’informazione e le sue logiche (2010), Preti e suore oggi. Come riconoscere e prevenire i problemi (2012), Le malattie della fede. Patologia religiosa e strutture pastorali (con Giuseppe Crea, Leslie J. Francis e Domenica Visalli, 2014) e Né castello né prigione. Come affrontare i problemi della vita in famiglia (2014).
Le statistiche su separazioni e divorzi evidenziano la fragilità della famiglia e dei suoi componenti. Tuttavia, anche se vivere insieme è difficile, ci si continua a sposare, affrontando delusioni e superando problemi complicati. La vita domestica può trasformarsi in conflitto, il dialogo tradursi in incomprensione, i contrasti emotivi sfociare in litigi e, nei casi più eclatanti, in drammi umani dagli esiti tragici, come purtroppo la cronaca segnala di continuo. Appartenere a un gruppo, una confessione religiosa o a una scuola psicoterapeutica non mette per forza al riparo. Il libro si rivolge a tutte le persone che si domandano perché le relazioni possono diventare difficili, che si chiedono come è possibile migliorare la vita di coppia e della famiglia, che non si arrendono di fronte alla conflittualità e intendono trasformare i dissapori in opportunità di cambiamento. La prima parte illustra tre approcci teorici che inquadrano le relazioni interpersonali, la seconda analizza le più comuni difficoltà della vita familiare e la terza si propone di offrire indicazioni pratiche per considerare la propria famiglia non un romantico castello o una prigione soffocante, ma un luogo in cui poter maturare e crescere.
"Quante volte di fronte a un parroco o a un sacerdote che ha un comportamento scontroso, duro, attivista, irrefrenabile, ci sentiamo rispondere: "Che cosa vuoi farci, è così. E tuttavia è tanto bravo!"?" (dall'Introduzione). Il libro affronta il tema della formazione e della qualità dei rapporti interpersonali che riguardano quanti, come i preti e le suore, si impegnano in attività educative, sociali e culturali. Situazioni in cui l'attivismo, la dedizione e il coinvolgimento totale corrono il rischio di trasformare le parrocchie e le comunità in luoghi dove le gelosie, i rancori, le discussioni, gli scontri e i personalismi spesso hanno il sopravvento. Atteggiamenti negativi sia sul piano personale sia su quello comunitario, con l'immediato risultato di allontanare persone che potrebbero impegnarsi e contribuire a dare spessore alle molte iniziative. L'idea di fondo degli autori si riassume in poche parole: possono esserci delle relazioni conflittuali; occorre individuarle, ammetterle e imparare ad affrontarle, gestirle, risolverle. Il testo fornisce alcuni strumenti concreti per riconoscere quando si è in presenza di un problema relazionale e di problematiche socio-affettive che rischiano di tramutarsi in comportamenti negativi a scapito del bene comune. Presentazione del card. Carlo Maria Martini.
Due spettri gemelli prendono sottobraccio la Chiesa cattolica in Italia. Il primo chiama in causa il rapporto con la politica e la società. Si è sviluppato dopo la dissoluzione del partito cattolico negli anni Novanta e con la scelta dei vescovi di tenere direttamente le fila dei rapporti con la politica e le istituzioni, fino a fornire indicazioni concrete di voto. Rapporti e indicazioni che hanno privilegiato in maniera strumentale l'elettorato cattolico nell'area politica di centro-destra, ma hanno avuto l'effetto di un silenzio fragoroso sulla crisi etica della vita pubblica e sociale del paese. Il secondo spettro soffia potente per cancellare la strada nuova aperta dal Concilio Vaticano II. Nel lontano 1965 si era delineata l'importanza di un diverso e consapevole ruolo dei laici, invece negli ultimi vent'anni è stata ratificata la subalternità dei laici rispetto alle scelte e alle decisioni prese dal vertice dell'episcopato. L'associazionismo è diventato strumento delle decisioni prese in altra sede dai vescovi. I due spettri sono gemelli, rovesci del medesimo problema che chiama in causa il difficile rapporto con la società italiana in rapido mutamento.
Dalle ricerche recenti risulta che i sacerdoti in Italia invecchiano sempre più soli, con carichi di lavoro in crescita, abituati a gestire tutto da soli. Due terzi del clero è stanco, insoddisfatto, con problemi di sovraccarico di lavoro. Il libro riprende i dati degli psicoterapeuti che lavorano con sacerdoti e suore in difficoltà relazionali (con esempi di sedute) presentando una galleria di problematiche: chi si sente indispensabile, chi lavora troppo, chi non si sente compreso, chi è vessato dal superiore o dal vescovo, chi non sopporta i laici che l'aiutano. Si mettono in evidenza i problemi affettivi e la scarsa formazione ricevuta per affrontarli. In considerazione di ciò si analizzano le prospettive future per affrontare tali fenomeni, interrogandosi sul ruolo di questi funzionari del sacro formati a vivere una vita separata dalla gente. È in questi contesti che prolifera la pedofilia, come dimostrano le ricerche svolte dalle associazioni di psicologi cattolici negli Usa.
Un lungo reportage, che attraversa tutta la nostra penisola, per scoprire punti di forza, ricchezze, debolezze e sfide di religiosi e religiose in un mondo che sta cambiando rapidamente.
Si parla e si scrive molto su Joseph Ratzinger, passando alla lente di ingrandimento tutto ciò che dice e fa. Molto poco, secondo l'autore, invece si collegano gesti, parole e atti di governo alla sua formazione teologica, alle tappe del suo pensiero, al contributo che egli ha fornito nel modellare la storia recente della Chiesa e la forma con cui la Chiesa stessa si esprime nel mondo contemporaneo. Da sempre teologo, per oltre venti anni cardinale e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede con il compito di vigilare sull'ortodossia degli altri, oggi Joseph Ratzinger - in quanto papa deve fare i conti con un cambiamento epocale nello stile e nel modo di concepire il papato, che deriva direttamente dall'opera dei suoi diretti predecessori: Paolo VI e soprattutto Giovanni Paolo II. Entrambi, infatti, hanno letteralmente spalancato le porte della Chiesa, dilatandole ad accogliere tutta l'umanità senza chiedere a nessuno certificati di battesimo o attestati di credenza. Papa Wojtyla in modo particolare ha dimostrato che la Chiesa può e deve parlare a tutti, credenti e non, al di là degli steccati e delle qualifiche. Ma cosa ha da dire Ratzinger, teologo e papa, ai non credenti di oggi? Che idea ha del dialogo? In che modo declina il rapporto tra fede e ragione?
Per i critici è una multinazionale del sacro. Per i credenti è una realtà fondata sulla Rivelazione di Dio agli uomini. Da sempre la Chiesa è un'istituzione globale, anzi la prima veramente globale della storia, capace di radicarsi in Occidente e in Oriente, a nord e a sud del pianeta. In una guida unica in Italia, i problemi che la Chiesa affronta nei cinque continenti e i motivi e gli scopi degli interventi del Papa e dei vescovi sui temi controversi del rapporto con il mondo contemporaneo. Fabrizio Mastrofini, giornalista, è specializzato nell'informazione religiosa. Ha seguito diversi viaggi all'estero di Giovanni Paolo Il e Benedetto XVI.
Si tratta di libro che nasce per contribuire all’impegno assunto dalla Chiesa italiana negli ultimi anni in questo settore, soprattutto attraverso il Direttorio “Comunicazione e Missione”, pubblicato dalla CEI il 14 ottobre 2004, nel quale viene introdotta e definita la nuova figura di “Animatore della comunicazione e della cultura”.
Questa in sintesi la struttura del libro:
• le “regole” che presiedono alla comunicazione;
• quali sono gli “attori” della comunicazione;
• come diventare “attori” della “nostra comunicazione”;
• strumenti ed esempi concreti
L’ultimo capitolo illustra quali iniziative, corsi, scuole, esistono oggi in ambito cattolico in Italia, per chi intenda formarsi nel settore.
I risultati dell’evangelizzazione non si misurano certo in termini di “obiettivi” e “progetti”, tuttavia se le parrocchie, i gruppi di volontariato o di catechesi, i movimenti ecclesiali imparassero un poco dalle teorie aziendali delle risorse umane potrebbero certamente ottenerne grandi benefici. Al di là dei fini specifici, tutte queste esperienze presentano infatti una caratteristica comune: sono formate da persone che si incontrano, si riuniscono, crescono insieme, condividono un pezzo del cammino della vita. La gestione della leadership e delle dinamiche di gruppo diviene quindi fondamentale per creare un tessuto di relazioni serene e stimolanti. Spesso, osservando il fenomeno dei gruppi, sorgono non pochi interrogativi sulle dinamiche interne ed esterne ad essi, a cominciare dalla figura dell’animatore che talora si riduce a manovratore di consensi, controllore di pensieri e sentimenti altrui.
Gli autori mettono in guardia da questo e da molti altri rischi e propongono il servizio del responsabile di gruppo come un’arte che ha regole scritte e non scritte. Lungi dall’essere colui che ha sempre la risposta a ogni problema il leader deve mirare a essere una guida sufficientemente autorevole per dare direzione al progetto comune e allo stesso tempo sufficientemente amorevole per accogliere le risorse, i bisogni e le differenze delle persone, valorizzandole come preziosi contributi necessari per costruire una vera fraternità. Per orientarsi in questa direzione il servizio dell’autorità necessita oggi più che mai di un costante supporto formativo: il volume apporta un contributo di sostanza in questa direzione.
Sommario
Presentazione (P. Bustaffa, direttore del SIR della CEI). I. Teoria e pratica. 1. Dinamiche di gruppo e organizzazione. 2. Per una leadership autorevole e amorevole nei gruppi. 3. In principio era la comunicazione.
4. L’animatore come mediatore di risorse nel gruppo. II. Pratica e teoria. 1. La comunità: una bella esperienza a patto che... 2. Fare il leader, essere il leader. 3. «Tutto è comunicazione» e dinamica di gruppo. 4. La comunità: costruzione, tensione e benessere. Conclusione: guida breve per il team di successo. Bibliografia.
Note sugli autori
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente invitato presso la Pontificia Università Salesiana (cattedra di psicologia e di tecniche dei test), nonché presso l’Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum (psicologia transculturale). Lavora nel campo della formazione permanente, interessandosi particolarmente del problema delle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, ha pubblicato I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi, EDB, Bologna 22002, uno studio sul burnout negli operatori pastorali e sui conflitti nei gruppi comunitari.
Fabrizio Mastrofini vive e lavora a Roma, dove segue le attività della Chiesa italiana e della Santa Sede. Si occupa delle attività dei movimenti, dei gruppi giovanili e delle congregazioni religiose. Ha pubblicato Giovani oggi. Una generazione tra utopia e disincanto, Roma 1984; Pace: quale futuro?, Roma 1986; Rapporto sulla Chiesa. Il vento del Sud, Bologna 1986; collabora con diversi giornali e riviste.