Troppo a lungo si è pensato che per capire il peso del cristianesimo nella storia italiana bastasse parlare dei rapporti Chiesa-Stato o rintracciare le radici del cattolicesimo politico. Anche se è proprio su questo che è cresciuta tutta una storiografia di grande valore, chi oggi si proponga di comprendere il peso dei cristiani come tali nella storia d'Italia non si trova davanti identità astratte, ma una fede concreta che appartiene a luoghi, culture, letture, mode, ideologie diverse e le percorre tutte. Questo saggio si propone di sondare lo spessore storico di questa realtà e mostra come dimensioni trascurate - le forme della devozione o le estetiche del religioso, le culture del nemico e le concezioni del potere - siano decisive per capire gli snodi storici, ecclesiologici e politici dell'Italia, dalla sua unità fino alle cesure che segnano il nostro presente.
Letteralmente "luogo chiuso in cui si riuniscono i cardinali per eleggere il pontefice", il conclave è un'istituzione quasi millenaria che si immagina caratterizzata per le procedure immutabili e fuori del tempo. Ripercorrendo la storia dell'elezione del papa nelle sue complesse stratificazioni politiche e teologiche, fino alle innovazioni novecentesche del "conclave segreto", Alberto Melloni mostra come quest'assemblea adatti procedure e intenti al bisogno di dare un vescovo a Roma e un pastore alla chiesa universale. Questa nuova edizione è arricchita da un'analisi del conclave del 2005 e da una valutazione storica dell'inatteso gesto di Benedetto XVI, che rinunciando al soglio nel febbraio 2013 ha portato, per la prima volta dopo molti secoli, a un conclave destinato a eleggere il successore di un pontefice ancora vivente.
A tre mesi dalle elezioni del 18 aprile 1948, "Cronache sociali", la rivista di Giuseppe Dossetti, annuncia l'imminente pubblicazione di un volumetto su "Chiesa e politica, gerarchia e partito": quel quaderno speciale non uscirà mai. Oggi sappiamo il perché. Il libro di Alberto Melloni, nel centenario della nascita di Dossetti (13 febbraio 1913), permette di rileggere quello che è insieme un giallo politico e uno spaccato dei problemi che agitano i rapporti fra Chiesa e politica. Gli articoli del quaderno "scomparso", finalmente recuperati grazie al lavoro di riordino del fondo della rivista salvato da Giuseppe Alberigo, si rivelano scritti dirompenti, che affrontano con forza e passione questioni centrali per la vita democratica e per la presenza cattolica nella storia italiana, come il nodo dell'autonomia dei cattolici nella vita pubblica e il fondamento dell'esigenza di militare in un solo partito. Gli autori di questa impresa mancata, molti nemmeno quarantenni, sono convinti che spetti proprio a loro prendersi la responsabilità di dotare l'Italia degli strumenti adeguati per impedire la replica di quel fragile moderatismo, di quel conservatorismo che non era stato capace di impedire il fascismo. A spingerli in questa direzione agisce un solido ragionamento dottrinale e filosofico, in virtù del quale emerge con estrema chiarezza l'urgenza di un partito capace di raccogliere le esigenze cattoliche di rinnovamento.
Mano a mano che passano gli anni, il giudizio sul pontificatodi Giovanni Paolo II diventa più difficile: i coraggiosi gestipubblici e le scelte di politica vaticana si mescolano inevitabilmenteai ricordi e alle nostalgie per una figura storica ereligiosa talmente importante da essere oggetto di un processodi beatificazione rapidissimo.Secondo Alberto Melloni si possono distinguere cinque“perle” fondamentali di Giovanni Paolo II, cinque atti chehanno agito dentro e fuori dalla Chiesa e al di là, forse, dellesue stesse intenzioni. Dalla difesa strenua del Concilio VaticanoII durante l’assise del 1985 alla deplorazionedell’antisemitismo durante un incontro alla sinagoga diRoma nel 1986, dal famoso “mea culpa” nel 2000,all’appello per la pace in occasione dell’attacco americanoin Iraq, fino all’offerta ai fedeli e al mondo intero del propriocorpo malato nelle ultime settimane di vita: tutti momentiche si caratterizzano non per una ragione ideologica maper la capacità narrativa e la forza simbolica che hannosprigionato e che rimarranno impressi nella memoria collettivaper aver segnato profondamente il percorso della Chiesae della società negli ultimi trent’anni.
Nell'aprile del 1963 ai paesi e alle terre che erano stati a un passo dalla guerra atomica nella crisi di Cuba, un papa anziano e malato, Giovanni XXIII, indirizza la sua ultima enciclica, la Pacem in terris: la prima che si sia rivolta non solo ai cattolici, ma a tutti gli uomini di buona volontà. Di questa enciclica, che fu uno dei principali contributi di papa Roncalli al suo concilio, conoscevamo il testo e la portata. In questo volume Alberto Melloni porta alla luce per la prima volta le discussioni che ne hanno accompagnato la redazione, le varianti proposte da coloro con cui il papa lavora a questo documento che prende posizione come mai era accaduto prima sulla dignità della coscienza, sulla distinzione fra movimenti e ideologie, sulla mentalità della ‘guerra giusta’. In una politica che ha alle spalle il muro di Berlino e davanti le tensioni che uccideranno Kennedy e destituiranno Chruščёv, la Pacem in terris interpreta il futuro senza moralismi e cambia il modo di sentire della chiesa e del mondo.
Indice
1. L’11 aprile 1963... – 2. Sfondi – 3. Antefatti – 4. Proposte – 5. Pareri – 6. Explicit - Appendice: I. I documenti di lavoro - II. Sinossi delle redazioni a stampa - Indice dei nomi
Le questioni bioetiche, il dialogo con il mondo ebraico e musulmano, la riforma liturgica, il ruolo stesso della chiesa nella società contemporanea, hanno rappresentato negli ultimi anni il terreno di un confronto, talvolta aspro, tra le diverse "anime" della chiesa italiana. Questo volume - che sintetizza alcuni spunti emersi in un incontro di riflessione promosso da un gruppo di cristiani lo scorso maggio a Firenze - propone una riflessione comune e allargata sulle ragioni fondamentali della vita cristiana oggi, indicando nel Vangelo la migliore risposta al disagio ecclesiale di tanti.
Odo Marquard è tra gli studiosi del Novecento che hanno riflettuto sulla tribunalizzazione della storia, svelandone i meccanismi. Le sentenze del "tribunale della storia" non possono che essere assolutorie per l'umanità nel suo insieme e in realtà svolgono la funzione di liberare gli uomini dal fardello della colpa, esonerandoli da ogni altra riflessione. Con l'Illuminismo l'uomo ha preso il posto di Dio: questo comporta che anziché accusare Dio del male del mondo e mostrarne le compensazioni, l'uomo si accusa e si assolve di un male ormai suo, trovando le vie di fuga. L'estetica, l'antropologia filosofica e la filosofia della storia diventano cosi strumenti per questo irrinunciabile esonero dell'uomo dal ruolo di accusato per definizione. Il secondo Novecento vede le ricadute e le ombre di questo processo nel concreto lavoro storico, all'ombra del grande spartiacque della Shoah e a valle dei processi di Norimberga. Nell'altro saggio che compone il volume, Alberto Melloni racconta come questa dimensione del tribunale della storia sia entrata sempre più profondamente nella pratica storico-critica della seconda metà del secolo scorso. Insidiata dalla memoria e in lotta con essa, la storia è diventata oggetto di leggi non sue: le leggi penali che sono intervenute laddove la fragilità dell'operazione conoscitiva sembrava debole rispetto al male compiuto. Ma anche le leggi della comunicazione mediatica, che hanno reso l'opinione pubblica presenza ingombrante e ineludibile.
La fisionomia intellettuale e spirituale di papa Ratzinger, a dispetto dei semplicismi adulatori e denigratori, è tutta nota. I capisaldi del suo pensiero emergono nella biblioteca di studi, saggi, conferenze che egli aveva già pubblicato prima dell'elezione al soglio pontificio. Al contrario, lo stile di governo di Benedetto XVI rappresenta una incognita sulla quale i primi mesi del pontificato gettano luci diverse rispetto a quelle dell'èra Wojtyla. Nel conclave del 2005 ci sono alcune chiavi di lettura e forse anche un'agenda capace di spiegare lo stile del nuovo papa. Alberto Melloni ci offre un profilo del nuovo papa ripercorrendone l'elezione e l'avvio del pontificato.
La morte di papa Paolo VI, avvenuta nell'estate del 1978 a pochi mesi dall'omicidio di Aldo Moro, segna un passaggio decisivo per la Chiesa cattolica e riaccende il dibattito sul concilio Vaticano II. In quei mesi, un gruppo di studiosi e ricercatori dell'Istituto di scienze religiose di Bologna, nato dall'intuizione di Giuseppe Dossetti, decide di scrivere un memorandum per i cardinali convocati in Conclave. Non si tratta di un appello pubblico o di un'azione di lobbying a favore di un candidato, ma di una riflessione riservata sul "rinnovamento del servizio papale nella Chiesa alla fine del XX secolo" volta a suggerire al nuovo pontefice atteggiamenti, idee, letture. Redatto inizialmente da Giuseppe Alberigo, Giuseppe Ruggieri e Massimo Toschi, il documento riceve apporti di altri, primi fra tutti Antonio Acerbi ed Enzo Bianchi, e viene recapitato ai cardinali prima dell'elezione di Giovanni Paolo I. Il memorandum torna a più riprese sui modi di un esercizio collegiale, e per questo libero, credibile, povero, del ministero petrino ed evoca i grandi nodi di un cattolicesimo che ha davanti a sé la possibilità di una riforma. Quel documento, riletto a distanza di 35 anni e dopo la rinuncia di papa Benedetto XVI, rivela visioni datate, ma anche una paradossale attualità poiché rimette al centro i temi della povertà, della collegialità, della credibilità ecumenica e della magnanimità misericordiosa verso tutti.
Volume I. A-F: Introduzione, di Alberto Melloni. - Apocalittica, millenarismo e profezia, di Roberto Rusconi. - Apocrifi e pseudoepigrafi dell'Antico Testamento, di James H. Charlesworth. - Apocrifi e pseudoepigrafi del Nuovo Testamento, di Pierluigi Piovanelli. - Arabia preislamica, di Claudio Lo Jacono. - Arabistica, di Paolo Branca. - Archeologia biblica, di Jean-Baptiste Humbert. - Ateismo, di Giovanni Turbanti. - Bibbia - Antico Testamento, di John Barton. - Bibbia - Nuovo Testamento, di Larry W. Hurtado. - Bibbia - Tradizione ed ermeneutica cristiana, di Pier Cesare Bori. - Bizantinistica, di Rosa Maria Parrinello. - Buddha, di Hubert Durt. - Buddhismo della Cina e dell'Asia centrale e orientale, di Ester Bianchi. - Canone buddhista cinese, di Stefano Zacchetti. - Canone confuciano, di Amina Crisma. - Canone pali, di Margherita Serena Saccone. - Canone taoista, di Franco Gatti. - Canoni tibetani, di Fabian Sanders. - Chiesa cattolico-romana, Chiesa latina e Chiese unite, di Mauro Velati. - Chiesa degli armeni, di Marco Bais e Boghos Levon Zekiyan. - Chiesa d'Inghilterra e anglicanesimo, di Torrance Kirby. - Chiesa e cristianesimi antichi, di Americo Miranda. - Chiesa e cristianesimi medievali, di Giacomo Bettini. - Chiesa evangelica-luterana, di Reinhold Rieger. - Chiesa ortodossa greca, di Enrico Morini. - Chiesa ortodossa russa, di Simona Merlo. - Chiese anabattiste e battiste, di Lothar Vogel. - Chiese di tradizione siriaca, di Sabino Chialà. - Chiese e cristianesimi profetici novecenteschi, di Stefano Picciaredda. - Chiese e movimenti del protestantesimo evangelico, di Massimo Rubboli. - Chiese metodiste, di Massimo Rubboli. - Chiese non-calcedonesi, di Igor Dorfmann-Lazarev. - Chiese presbiteriane, di Leonardo De Chirico. - Concili, di Giuseppe Alberigo. - Confucianesimo, di Amina Crisma. - Corano, di Massimo Campanini. - Correnti esoteriche occidentali, di Marco Pasi. - Cristologia, di Giuseppe Ruggieri. - Culti e liturgie cristiane, di Andrea Grillo. - Dialogo ebraico-cristiano, di Massimo Giuliani. - Diritto canonico, di Alberto Melloni. - Diritto canonico codificato, di Carlo Fantappiè. - Diritto canonico ortodosso, di Dimitrios Salachas. - Diritto delle religioni, di Silvio Ferrari. - Diritto ecclesiastico, di Marco Ventura. - Diritto e ordinamento della Chiesa d'Inghilterra e della Comunione anglicana, di Norman Doe e Russell Sand-berg. - Diritto e scuole dell'ebraismo, di Alfredo Mordechai Rabello. - Diritto e scuole islamiche, di Roberta Aluffi. - Ebraismo antico e medio giudaismo, di Elena Lea Bartolini. - Ebraismo della diaspora, di Anna Foa. - Ecclesiologia, di Serena Noceti. - Ecumenismo, di Étienne Fouilloux. - Esegesi storico-critica della Bibbia, di Rinaldo Fabris. - Filologia e critica testuale dei testi sacri del Giappone, di Aldo Tollini. - Filologia e critica testuale dei testi sacri dell'India, di Stefano Piano. - Filologia e critica testuale dell'Antico Testamento, di Agustinus Gianto. - Filologia e critica testuale del Nuovo Testamento, di James Keith Elliott. - Filosofia delle religioni moderne e contemporanee, di Andrea Aguti.
Volume II. G-Z: Gesù, di Giuseppe Barbaglio. - Gnosticismo, di Giovanni Filoramo. - Induismo, di Giorgio Renato Franci. - Islam sciita, di Biancamaria Scarcia Amoretti. - Islam sunnita, di Alessandro Vanoli. - Ius commune, di Manlio Bellomo. - Libertà religiosa, di Vincenzo Pacillo. - Missiologia, di Jean Pirotte. - Modernismi, di Maurilio Guasco. - Monachesimo cristiano, di Rosa Maria Parrinello. - Movimenti di Riforma in Italia, di Mila Fumini e Isabella Gagliardi. - Movimenti religiosi, di Massimo Faggioli. - Muhammad, di Massimo Campanini. - Nag Hammadi, di James M. Robinson. - Paolo, di Giuseppe Barbaglio. - Papi e papato, di Maria Teresa Fattori. - Patrologia e letteratura cristiana antica, di Emanuela Valeriani. - Psicologia della religione, di Hans Zollner. - Qumran, di Giovanni Ibba. - Religioni. Studi storico-comparativi, di Natale Spineto. - Religioni precolombiane, di Laura Laurencich-Minelli. - Religioni primitive, di Enrico Comba. - Rito, di Andrea Grillo. - Shoah, di Donald J. Dietrich. - Sikh, di Stefano Piano. - Sociologia del diritto delle religioni, di Russell Sandberg. - Sociologia delle religioni, di Enzo Pace. - Storia sociale delle religioni, di Solange Lefebvre. - Teologia biblica, di Robert Morgan, Leo G. Perdue e Benjamin D. Sommer. - Teologia cristiana cattolica, di Peter Hünermann. - Teologia cristiana ortodossa, di Michel Stavrou. - Teologia cristiana protestante, di Fulvio Ferrario. - Teologia della liberazione, di Lucia Ceci. - Teologia delle religioni e del dialogo interreligioso, di Carlo Molari. - Teologia dogmatica e sistematica, di Giacomo Canobbio. - Teologia ebraica, di Massimo Giuliani. - Teologia ecumenica, di Angelo Maffeis. - Teologia femminista, di Jeannine Hill Fletcher. - Teologia fondamentale, di Giuseppe Ruggieri. - Teologia islamica, di Leonardo Capezzone. - Teologia islamica della liberazione, di Massimo Campanini. - Teologia morale, di Giannino Piana. - Teologia politica, di Edmund Arens. - Teologia sacramentaria, di Andrea Bozzolo. - Tradizioni del pensiero buddhista giapponese, di Matteo Cestari. - Tradizioni del pensiero cinese, di Amina Crisma. - Tradizioni del pensiero induista, di Stefano Piano. - Weltethos, di Günther Gebhardt. - Zoroastrismo e religioni dell'Iran preislamico, di Antonio C.D. Panaino.