La grammatica non è una monarchia assoluta ma una confederazione di territori diversi, retti ciascuno da una costituzione propria. In alcune zone, la grammatica ci impone regole non negoziabili; in altri, ci offre vasti repertori di opzioni all'in - terno dei quali siamo liberi di fare scelte consapevoli. La struttura dei suoni, delle sillabe e delle parole risponde a regole rigide; all'estremo opposto, un testo è il risultato delle scelte del suo autore. Nella frase, che è il punto di arrivo della costruzione di strutture e il punto di partenza dell'avventura comunicativa, i due modi di funzionare si danno il cambio. Ogni frase contiene un nucleo di relazioni grammaticali formali indipendenti dai contenuti organizzati, circondato da strati di espressioni al servizio di relazioni concettuali indipendenti che motivano la loro struttura. Le regole e le scelte analizza le risorse grammaticali dell'italiano alla luce degli sviluppi della ricerca linguistica di punta, utilizzando strumenti concettuali e descrittivi differenziati per strutture differenziate. In due punti l'impianto della grammatica si discosta dallo schema tradizionale. La morfologia è spostata alla fine del volume, nella convinzione che lo studio delle classi di parole non possa che essere un bilancio del loro funzionamento nella frase e nel testo. L'analisi delle relazioni tra processi come la causa e la concessione, tradizionalmente confinata all'analisi del periodo, include le strategie testuali. In questo modo, la descrizione delle strutture portanti del testo non è un capitolo separato ma trova il suo posto nell'architettura della grammatica. Una grammatica che non si limita a esporre regole e strutture, ma si propone di promuovere nel lettore la consapevolezza delle risorse della lingua e del ruolo attivo del parlante.
Viviamo nell'era del digitale, è un dato di fatto, e gli schermi sono ovunque: in ufficio, a scuola, a casa, nelle nostre tasche. Per dovere o per svago, gli occhi tornano sempre lì. Specie quelli dei più giovani, visto che li usano come principale - se non unico - canale d'intrattenimento. Qualche cifra? In Occidente, i bambini sotto i due anni trascorrono in media tre ore al giorno davanti a un monitor. Tra gli otto e i dodici anni le ore diventano cinque, e salgono a sette tra i tredici e i diciotto. Possibile che un'attività tanto pervasiva non impatti sul loro sviluppo? Per anni ci siamo lasciati cullare dal mito che vedeva nei nativi digitali i fortunati destinatari di un balzo evolutivo, da Homo sapiens a Homo numericus: multitasking, più attento e intuitivo, pronto a cogliere le infinite possibilità offerte dalla Rete. Una visione dorata diffusa anche da media, sedicenti «esperti» e divulgatori non meglio qualificati. Troppo a lungo gli interessi di pochi e l'accondiscendenza di molti ci hanno spinti a ignorare i messaggi allarmati della scienza, proprio come è successo per il tabacco, i cambiamenti climatici e gli alimenti pieni di zuccheri. Sì, perché le ricerche sono ormai concordi: tutto quel tempo passato davanti a uno schermo ha gravi conseguenze su salute, comportamento e capacità intellettuali dei nostri figli. Finalmente, in queste pagine, un neuroscienziato ci presenta i dati per come sono: preoccupanti, e tali da imporre un immediato cambio di rotta.
In questo volume Foucault affronta i nuovi scenari della comunicazione su scala mondiale, le forme di produzione della verità, e analizza i sistemi di controllo del potere sull'individuo. La decifrazione di forme inedite della produzione della verità e l'individuazione di straordinarie possibilità espressive per la libertà degli individui rovesciano le prospettive precedenti, caratterizzate dal predominio dei dispositivi di sapere/potere, e comportano la necessità per Foucault di proporre la questione dell'etica. Nel riprendere la lezione dell'Illuminismo e dell'etica antica, sostiene pertanto l'attualità di un'estetica dell'esistenza (fare dello stile di vita un'opera autonoma e consapevole) e di un'etica come le sole vie accessibili al soggetto nell'epoca dell'estrema instabilità degli ordini normativi (declino dei progetti politici, metamorfosi della religione, insignificanza della morale, impraticabilità del diritto). Con questo terzo volume si conclude la pubblicazione italiana del cosiddetto Archivio Foucault, che raccoglie interviste, colloqui e interventi di vario tipo, importanti per definire al meglio la personalità del grande filosofo francese.
Un manuale di «primo soccorso» per ragazzi e famiglie, utile per comunicare sempre meglio in rete, sviluppare la propria autonomia senza rinunciare a neanche un follower o un like, diventare più abili nel distinguere i fatti verificati dalle bufale, imparare a riconoscere ciò che più ci serve nella tv in streaming, nei giornali online, nei siti e nei più diversi link. A farci da guida un giornalista di lungo corso che racconta - con la sua esperienza un po' in tutti i media - i suoi punti di vista a proposito di rete e tv, radio e giornali, public speaking e social. E contemporaneamente suggerisce a giovani e genitori di non considerare i nuovi modi di comunicare solo passatempi o poco più, o semplici scorciatoie per fare incontri e amicizie, ma nuove, importanti opportunità di lavoro. Dall'influencer allo sviluppatore di app, grazie ai new media stanno nascendo di continuo nuovi mestieri: ne potrà approfittare chi comunica meglio, chi sa individuare e coltivare le proprie attitudini, puntando a migliorarsi sfruttando la stessa rete. È la scommessa (e l'augurio) che questo libro vi propone di accettare. Senza paure e con lucidità. Prefazione di Mario Morcellini.
Il presente studio comprende il più ampio commento al mistero del concepimento del corpo di Cristo, con cui si avvia storicamen­te l’incarnazione del Figlio di Dio. Risalta l’impostazione teologica di san Tommaso, fondata sulla connessione tra il mistero dell’Incarnazione e i misteri della vita di Cristo, trascurata dalla riflessione teologica fin quasi ad oggi. Non solo, ma tale connes­sione s’inquadra all’interno della totale con­nexio mysteriorum, centrata sul Mistero dei misteri, quello della Trinità di Dio uno, per­so di vista da un riduttivo cristologismo ra­dicale. Da queste “novità” della teologia di Cristo tommasiana, ancor oggi “insuperata”, al dire di Papa Benedetto XVI, emerge come l’intera storia della salvezza, guidata dal my­sterion eterno della volontà di Dio, sia ordi­nata in senso eucaristico sul corpo vero di Cristo e sul suo corpo mistico che è la Chie­sa. Questa visione “summatica” del tutto di Dio, dell’uomo, del creato e della storia, è tutta fondata sulla Parola di Dio, trasmessa e insegnata dalla Chiesa. Si riscopre, così, un san Tommaso “biblico”, maestro in sacra Scrittura, dal quale dipende il sommo teolo­go, l’ardente mistico, il grande filosofo.
L'arte indiana ha le sue origini in un passato remoto che vede la nascita nel III millennio a.C. della civiltà dell'Indo (Pakistan). La discesa degli "Indoeuropei" porterà in seguito alla nascita della civiltà dei "Veda", che prende il nome dai testi sacri che saranno prodotti durante molti secoli. Una civiltà costruita attorno alla parola, ricca di ritualità ma priva di immagini create dall'uomo e basata sui simboli, come la luce, di ordine naturale. Con la crisi della società brahamanica nasce il buddhismo (fine del VI secolo a.C.), che porterà nuove simbologie, come la ruota o il loto. Nascerà infine l'arte indiana, con architetture e sculture, intorno alla nostra epoca, inizialmente buddhista, espandendosi in tutta l'India e in Sri Lanka. L'arte classica indiana vedrà il suo splendore tra il IV e l'VIII secolo e sarà buddhista e induista. Da allora sarà espressione di entrambe le religioni, sino alla compresenza dell'islam, che nell'India si acculturerà in forma peculiare. L'impronta artistica indiana darà vita nel Tibet a quella tibetana, ma si espanderà anzitutto nel Sud-Est asiatico, dove possiamo, pur nel matrimonio con culture e civiltà differenti, parlare sempre di arte indiana.
La condizione di straniero è destinata a diffondersi. Ma la mobilità che ci piace celebrare si scontra con le frontiere che gli Stati-nazione erigono contro i “migranti”, trattati più come nemici che come ospiti. Spinti a compensare l’ostilità dei loro governi, molti cittadini si sono trovati costretti a fare qualcosa: accogliere, sfamare o trasportare viaggiatori in difficoltà. Hanno così ridestato un’antica tradizione antropologica che sembrava sopita: l’ospitalità. Questo modo di entrare in politica aprendo la porta di casa rivela però i suoi limiti. Ogni sistemazione è una goccia d’acqua nell’oceano del peregrinare globale e la benevolenza alla base di questi gesti non può fungere da salvacondotto permanente.
"Possano queste meditazioni essere utili a quanti si ritrovano nella spiritualità ignaziana, per la crescita spirituale e per un servizio più attento alla Chiesa e al mondo di oggi. E' la speranza e la preghiera nel consegnare alle stampe questo tributo".
Per la prima volta arriva in Italia il Piccolo Apostolo dell’Amore! Marcel Van, il redentorista vietnamita, martire d’amore. In questo libro è raccontata la sua intensa ed unica avventura spirituale. Fratello spirituale di Santa Teresa di Lisieux, lascia fluire in queste pagine autobiografiche, passo dopo passo, tutta l’eredità teresiana dell’infanzia spirituale: amore e fiducia, soltanto amore e fiducia! L’Amore non può morire... Van ci insegna come il Regno d’Amore di Gesù troverà pieno compimento attraverso le nostre vite. Basterà l’abbandono nel Padre che sa solo amare!
Molte questioni aperte che interessano la nostra società e ci fanno preoccupare per il futuro ruotano intorno a un problema fondamentale: capire chi sia davvero esperto in un determinato ambito e, di conseguenza, decidere di chi possiamo fidarci. È inevitabile che ognuno di noi debba riporre la propria fiducia in altri individui quando si tratta di questioni quali il riscaldamento globale e la tutela dell'ambiente, le terapie mediche a cui sottoporsi, la sicurezza informatica e l'istruzione dei propri figli. Ma come dovremmo scegliere le persone a cui affidarci? E cosa dobbiamo fare quando il parere dell'esperto si discosta dalla nostra opinione? Il libro si propone di rispondere a queste domande offrendo una chiave di lettura originale e innovativa dell'attuale dibattito sulle nozioni di esperto e di autorità nella filosofia della conoscenza e nella filosofia morale di matrice analitica.