Vivere è sempre un vivere insieme, convivere: ciò accade in tutti i contesti della vita sociale, dalla famiglia alla scuola, dal condominio al lavoro, dal quartiere allo Stato. A partire da una tesi antica ma quanto mai attuale, secondo cui l'uomo è un animale sociale, Michele Tamponi analizza il concetto di socialità nel contesto in cui viviamo: neppure un'immaginaria campana di vetro potrebbe, insomma, sottrarre l'uomo alle varie forme di convivenza cui è destinato, senza le quali sarebbe condannato alla solitudine, alla noia e a un innaturale isolamento. La riflessione su questo tema, tuttavia, impone di analizzare la natura delle relazioni umane e affettive, non più ancorate ai modelli tradizionali. Le nuove forme di aggregazione familiare, infatti, vanno lette alla luce di una legislazione ampia e in grande fermento: tra omosessualità e famiglia allargata, tra dinamiche di coppia e tutela dei figli, tra genitorialità, adozioni e maternità surrogata, la famiglia è, oggi più che mai, la cartina al tornasole del nostro tempo, che ci dà la misura del cambiamento, delle questioni aperte e delle sfide più importanti.
Il volume fornisce una analisi completa e, tuttavia, sintetica e schematica, della disciplina, degli istituti di parte generale e speciale, con segnalazione anche della giurisprudenza più significativa illustrata in appositi Focus. Il Compendio è stato redatto per agevolare una rapida memorizzazione con l'esposizione "per punti" delle principali tesi emerse in dottrina e in giurisprudenza sulle questioni più problematiche: è frequente, inoltre, l'uso di grassetti e corsivi per i concetti-chiave di ogni singolo istituto; consente, infine, di saggiare il livello di preparazione, fornendo, per ciascun capitolo, le domande più probabili e ricorrenti su cui è utile che gli aspiranti avvocati, magistrati, funzionari e dirigenti si esercitino. L'edizione 2019 è aggiornata all'ultimissima giurisprudenza.
La mitologia di alberi e boschi, i bestiari delle fiabe, il gioco degli scacchi, la storia e l'archeologia dei colori, l'origine degli stemmi e delle bandiere, la leggenda di re Artù e quella di Ivanhoe. Un grande storico dei simboli alle prese con l'affascinante complessità di segni e sogni del nostro Medioevo. Un viaggio intrigante lungo il labile confine dove reale e immaginario si fondono e creano la storia delle idee, una passeggiata incantata lungo i sentieri della cultura e dei simboli.
Elisa Salerno (Vicenza, 16 giugno 1873 - 15 febbraio 1957) è impegnata, a cavallo tra due secoli, nella emancipazione culturale e religiosa delle donne. Da autodidatta, diventa un'acuta intellettuale che vota la sua esistenza al riconoscimento della dignità femminile. Da cattolica convinta, denuncia l'antifemminismo della Chiesa, considerandolo una forma di deviazione eretica. Il pensiero di Tommaso d'Aquino, con la sua definizione della donna come mas occasionatus, la cui ragione d'esistere è la procreazione, viene detto dalla Salerno, il cuore, da estirpare, dell'antifemminismo cristiano. Una notevole mole di scritti tra le lettere, articoli e volumi ci restituiscono il suo pensiero e la sua azione in difesa della donna nella Chisa. L'opposizione, l'ostracismo e le misure canoniche - come il divieto di accostarsi all'Eucarestia - di cui fu vittima, ne condannarono la figura all'oblio. Questo volume vuole essere un contributo al risarcimento che la sua memoria attende e un'occasione per far conoscere una donna che, come lei stessa ebbe a dire, aveva avuto la sorte di nascere in anticipo sulla storia.
Ogni domenica a messa noi professiamo la nostra fede e affermiamo che Gesù Cristo è «asceso al cielo e siede alla destra del Padre». Queste pagine si propongono di condurre per mano il lettore per scoprire cosa significhi l'ascensione di Gesù e il suo sedersi alla destra del padre. E anche cosa significhi per noi. Perché noi siamo membra del Corpo di cui Cristo è il capo, formando un unico Corpo. Nell'indagare tutto ciò è stata scelta come guida Tommaso d'Aquino, sapiente teologo domenicano, che ha scrutato questi misteri e ci ha lasciato profonde riflessioni. Per poter apprezzare il suo pensiero, sono anche state analizzate e presentate le fonti su cui esso si fonda e le riprese che esso ha avuto nei secoli successivi. Il quadro che ne risulta è completo e interessante per chiunque voglia approfondire la conoscenza di questi misteri di Cristo e dell'uomo.
"Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino – oggi rispettivamente Capo della Procura di Roma e Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma – ci svelano in questo libro le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la Capitale. Struttura unitaria e verticistica, presenza di una guida riconosciuta e autorevole; utilizzo della ferocia più spietata e, insieme, altissima capacità di mediazione all’interno e all’esterno dell’organizzazione. Queste le caratteristiche essenziali di Cosa nostra, che per decenni le hanno garantito un ruolo di grande rilievo inizialmente in Sicilia e poi – grazie al traffico degli stupefacenti – su scala mondiale. Anche la ’ndrangheta, storicamente nata e sviluppatasi in varie parti della provincia di Reggio Calabria, ha assunto nel tempo una strutturazione unitaria, che ha superato il tradizionale frazionamento e isolamento tra le ’ndrine. Ma una caratteristica peculiare della ’ndrangheta è il modello della ‘colonizzazione’: la tendenza a espandersi fuori dal territorio originario non solo per singole iniziative criminali, ma per radicarsi. Il libro analizza nella prima parte il DNA comune alla mafia siciliana e a quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la ‘famiglia’ di cui si entra a far parte mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni (imprenditori e manager, esponenti politici, uomini della burocrazia, liberi professionisti). La seconda parte – aggiornatissima alle ultime decisioni del Tribunale di Roma – è dedicata alla presenza della mafia nel Lazio e nella Capitale."
Niccolò Machiavelli è considerato uno dei più grandi teorici della ragione politica. In effetti è straordinaria la capacità con cui analizza le situazioni, i rapporti di forza, le alternative. Ma non è solo questo. È anche un visionario capace di sporgersi oltre le barriere dei canoni consueti, di vedere al di là delle situazioni di fatto, di proporre soluzioni 'eccessive', straordinarie: appunto, «pazze». Non per nulla gli amici gli attribuiscono capacità profetiche, cioè di prevedere cosa sarebbe, infine, accaduto. Machiavelli condivide naturalmente il giudizio sulla pazzia come mancanza di senso della realtà, stravaganza, addirittura idiozia: fare le cose «alla pazzeresca», come dice nella Mandragola, gli è completamente estraneo. La 'pazzia', però, può essere anche un'altra cosa: capacità di contrapporsi alle opinioni correnti, di rischiare il tutto per tutto inerpicandosi sul crinale che divide la vita dalla morte, di combattere affinché le ragioni della vita - cioè della politica, dello Stato - possano prevalere sulle forze della crisi, della degenerazione, pur sapendo che sarà infine la morte a prevalere sulla vita, perché questo è il destino di ogni cosa. Realismo e 'pazzia': è in questa tensione mai risolta che sta il carattere non comune, anzi eccezionale, dell'esperienza di Machiavelli rispetto ai suoi contemporanei. Una pazzia totalmente laica e mondana, senza alcun contatto con la follia cristiana di Erasmo.
Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht, ma è difficile credere che avesse ragione se poi le storie degli eroi sono le prime che sentiamo da bambini, le sole che studiamo da ragazzi e le uniche che ci ispirano da adulti. La figura del campione solitario è esaltante, ma non appartiene alla nostra norma: è l'eccezione. La vita quotidiana è fatta invece di imprese mirabili compiute da persone del tutto comuni che hanno saputo mettersi insieme e fidarsi le une delle altre. È così che è nata Wikipedia, che è stato svelato il codice segreto dei nazisti in guerra e che la lotta al razzismo è entrata in tutte le case di chi nel '68 guardava le Olimpiadi. Michela Murgia ha scelto sedici avventure collettive famosissime o del tutto sconosciute e le ha raccontate come imprese corali, perché l'eroismo è la strada di pochi, ma la collaborazione creativa è un superpotere che appartiene a tutti. Una tempesta alla fine sono solo milioni di gocce d'acqua, ma col giusto vento. Disegnato da The World of Dot. Con un fumetto di Paolo Bacilieri. Età di lettura: da 12 anni.
Può un bambino avere due madri, anzi tre? Che succede se lo stesso bambino è il testimone chiave di una rapina finita in tragedia? L'azione dell'inconsueto thriller si svolge a Le Havre, importante porto commerciale francese sulla costa della Manica: moli immensi, piramidi di container, dighe, bacini di compensazione, piroscafi, gru, e in mezzo a tutto questo le difficili condizioni di vita dei portuali, sempre più sostituiti da macchine, la disoccupazione, lo spettro della fame. E in questo contesto che, spinti dalla speranza di una vita migliore, quattro amici d'infanzia si mettono nelle mani di un balordo di professione per compiere la rapina del secolo. A occuparsi del caso è Marianne Augresse, quarantenne funzionarla di polizia con una passione sfegatata per i bambini, coadiuvata dallo psicologo per l'infanzia Vasil Dragonman. La sua inchiesta è una lotta contro il tempo per acciuffare il cervello della banda, che nella sua fuga si lascia dietro una scia di cadaveri, e recuperare la refurtiva. Ma chi è lo spietato killer? E dov'è finito il malloppo? L'unico a saperlo è il piccolo Malone, un bambino di tre anni che dialoga col suo peluche.
Florent-Claude Labrouste è un quarantaseienne funzionario del ministero dell'Agricoltura, vive una relazione oramai al tramonto con una torbida donna giapponese, più giovane di lui, con la quale condivide un appartamento in un anonimo grattacielo alla periferia di Parigi. L'incalzante depressione induce Florent-Claude all'assunzione in dosi sempre più intense di Captorix, grazie al quale affronta la vita, un amore perduto che vorrebbe ritrovare, la crisi della industria agricola francese che non resiste alla globalizzazione, la deriva della classe media. Una vitalità rinnovata ogni volta grazie al Captorix, che chiede tuttavia un sacrificio, uno solo, che pochi uomini sarebbero disposti ad accettare.
Negli ultimi tempi papa Francesco è intervenuto su alcuni temi di grande rilevanza bioetica: l'accanimento terapeutico, l'eutanasia, le cure palliative e la sedazione profonda. Quasi in contemporanea il Parlamento italiano ha approvato la legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento (DAP). Francesco svolge lo sguardo all'umanità concreta a cui il Vangelo deve essere annunciato, e vi legge una condizione di bisogno, di cura di difesa, di misericordia, dalla quale la Chiesa non può non sentirsi interpellata. Ne emerge anche un'analisi circa l'attuale situazione dell'eutanasia nel mondo e le ragioni pro e contro tale pratica e viene esaminata la recente legge italiana sul biotestamento.
Un manuale della materia che contiene tutte le nozioni esposte in modo didascalico ed essenziale. Si qualifica per la modernità degli argomenti trattati essendo la "famiglia" intesa nel suo senso più ampio e attuale. Questa nuova edizione si presenta aggiornata alle più recenti novità legislative e giurisprudenziali. A ciò si aggiunge - così come già trattato nella precedente edizione - la disciplina della filiazione e dell'affidamento dei figli, attribuzione del cognome familiare e abrogazione dell'addebito nella separazione, modifica in fase di approvazione della disciplina che abbrevia i tempi che intercorrono tra la separazione ed il divorzio, proposta di eventuale semplificazione o abrogazione della comunione legale, introduzione della negoziazione assistita da avvocati in materia di separazione e divorzio al fine di favorire la soluzione stragiudiziale della crisi della coppia coniugata, panoramica dell'evoluzione del diritto internazionale nei confronti del diritto del fanciullo e del riconoscimento dell'identità e della dignità del bambino, disamina sui rapporti tra i diritto di famiglia e l'imponente flusso migratorio che interessa il Paese, l'applicazione dei principi della responsabilità civile nell'area dei rapporti tra coniugi e tra genitori e figli. L'edizione è corredata da un'Appendice di schemi che guidano lo studente nello studio della materia.