Ci sono modi diversi per raccontare le storie di vita di persone che sentiamo... Ecco forse basta scrivere solo "sentiamo" per avvertire tutto intero il movimento che alcuni destano con forza dentro di noi. La loro storia si può raccontare e scrivere mettendoli al centro di un canovaccio oppure si può raccontare di quello che accade alle vite degli altri grazie alla vita di quello solo. Oltretutto è questo: una biografia delle vite che hanno in modi diversi incrociato la vita di don Tonino Bello. Perché, come scrive Michele Santeramo, "ci sono vite che cambiano le vite".
Il continente della sessualità è al centro di questo corso di Michel Foucault. Dopo aver studiato l'età moderna in libri e lezioni memorabili, Foucault fa un passo indietro di alcuni secoli e si rivolge al mondo antico. Lo fa per cogliere alla radice il delinearsi di un intero campo di pratiche e riflessioni che nell'antichità classica investono il corpo, i suoi piaceri, le turbolenze che l'esperienza dell'erotismo impone al soggetto. Foucault studia un ampio spettro di testi e documenti classici: medici, pedagogici, morali, religiosi. Tra il IV secolo a.C. e il II secolo d.C. questo insieme di riflessioni definisce un universo di atti sessuali, gli aphrodisia di cui parlano i greci, i veneria di cui parlano i latini, che si annunciano con precise caratteristiche: la violenza del desiderio, l'intensità del piacere che vi si accompagna, la passività del soggetto a fronte di queste forze intime quanto estranee, la difficoltà e insieme la necessità di governare questo insieme di esperienze soverchianti. Ciò che Foucault mostra, risalendo alla radice di queste riflessioni sulla sessualità, è che nell'evento sconcertante degli "aphrodisia" il mondo antico ha pensato che il soggetto sia chiamato a riconoscere una verità che lo riguarda intimamente, una verità che egli dovrà interrogare e approfondire, una verità preziosa quanto sfuggente, enigmatica quanto pericolosa. Primo lontano annuncio, per Foucault, di quanto verrà ereditato dalla riflessione successiva e dalle forme di vita occidentali, in una sostanziale continuità fatta di lenti slittamenti, trovando ad esempio nella prima morale del cristianesimo e nell'istituzione della confessione, o nell'invenzione moderna della psicoanalisi e del colloquio psicoanalitico, due lontane e sorprendenti riconfigurazioni.
A pensarci sembra incredibile, tanto che spesso tendiamo a dimenticarcene, ma il nostro corpo è guidato da 1500 grammi di materia grigia e indecifrabile: il nostro cervello. È lui che riceve le informazioni trasmesse dai cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto, tatto), è ancora lui che le interpreta ed è sempre lui che "ordina" al corpo come reagire. Quindi, se il cervello non funziona in modo adeguato, è sicuro che un bel po' di organi andranno in tilt, e con loro la maggior parte delle nostre funzioni vitali. Se invece va a pieno regime, fa miracoli. Michel Cymes ci svela tutti i segreti di questo organo così misterioso e al contempo così centrale nella nostra esistenza, ci insegna a mantenere la mente sana e giovane - sia a quindici anni che a settanta - e lo fa con la leggerezza e la chiarezza che lo hanno reso uno dei più amati divulgatori scientifici francesi. "Usa il cervello" è un viaggio alla scoperta dell'organo più importante e affascinante del corpo umano per imparare a prendercene cura con piccoli accorgimenti quotidiani: gestire al meglio le ore di sonno, sconfiggere lo stress anche solo dicendo un "Ciao", seguire una dieta consapevole e allenare la memoria. Basta questo per coccolare il nostro cervello e avere in cambio "semplicemente" una vita migliore, più sana, più attiva e più lunga!
Febbraio 1969. La giovane Palmina corre sconvolta per le strade di Acquaviva, paesino siciliano di tremila anime, cercando rifugio a casa della madre Concetta. Palmina ha abbandonato il tetto coniugale: un reato piuttosto grave, a quei tempi. Ma cosa l'ha spinta a lasciare il marito Vincenzino, che ora vorrebbe riprendersela? Ed è mai possibile che, dopo cinque anni di convivenza, la bella Palmina sia ancora illibata? Ad Acquaviva ci sono solo due avvocati, che quindi prendono in carico il caso dei coniugi, ma anche tutto il resto del paese si butta con gusto nello scandalo: il maresciallo dei carabinieri, il parroco, il farmacista, il barbiere, le dame di carità e perfino alcuni lontani parenti americani. Con il procedere della causa, i sussurri e le voci divampano come un incendio, fino a mettere seriamente a rischio la reputazione di maschio di Vincenzino: la faccenda si complica e diventa una «questione d'onore», per i due e per le loro famiglie, con in testa le formidabili e agguerrite consuocere. E, quando di mezzo c'è l'onore, madri come quelle sono dispostissime anche a sacrificare la felicità dei propri figli... Tra segreti inconfessabili e colpi di scena, si dipana una vicenda dai toni leggeri e dal retrogusto agrodolce, che si iscrive nella migliore tradizione della commedia all'italiana. Michele Guardì attinge ai suoi ricordi di giovane avvocato e racconta, con sguardo ironico e carico di profonda umanità, una storia (quasi) vera di gente comune. E, sullo sfondo, dipinge un vivido affresco dell'Italia a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e di una Sicilia che guardava al futuro, ma che restava fatalmente ancorata al passato e alle sue tradizioni.
Un Paese sospeso tra un passato fragile e un futuro incerto: questa è oggi la Libia. Il presente non c'è. Manca dal 2011, quando gli attori internazionali, con il consenso delle Nazioni unite, decidono di intervenire nelle rivolte in corso nel Paese per mettere le mani sulle sue risorse. Oggi quelle stesse mani che volevano giocare con le pedine del nuovo risiko libico si ritrovano "con un pugno di mosche". Uno Stato controllato dalle milizie, in piena crisi economica, terreno fertile per gli jihadisti e per i gruppi criminali che lucrano sul traffico dei migranti diretti verso l'Italia. Le rivolte del 2011 hanno decretato la fine del regime di Gheddafi chiudendo un capitolo durato più di quarant'anni. Qualcuno, allora, si era illuso che il Paese potesse incamminarsi verso un sistema democratico. Non è stato così e oggi stiamo pagando il conto dei nostri "calcoli errati". Che ne sarà, dunque, della Libia? Come siamo arrivati a questo punto? Ripercorrendo le fasi salienti della storia del Paese fino ai fatti più recenti, l'Autrice spiega incognite e contraddizioni.
«Mi sono occupato di Ildegarda di Bingen senza sapere cosa mi avrebbe dato. Oggi lo so. In cambio di un anno di duro studio, ho ricevuto la conoscenza della vita di un essere unico. Ho imparato molto da lei, soprattutto ho capito come un desiderio possa diventare realtà, se temprato da sette ben precise virtù. E penso a come, grazie a quelle virtù, pochi, ma grandi personaggi, siano riusciti a "suonare" sé stessi fino a quell'Ottava che porta tutti noi via da questa realtà. Ci sono voluti anni, per me, per capire come per loro fosse possibile imitare Dio e il suo talento più grande: quello di creare infiniti mondi, come Giordano Bruno ben sapeva. Oggi ce l'ho fatta ed esco da questa impresa conoscitiva completamente frastornato ma sicuramente più ricco. Ora spero di poter anch'io usare dentro di me il Settenario come fece Ildegarda, per diventare un uomo diverso e migliore. Vorrei migliorare attraverso quello che ho appreso ma, come Ildegarda ci svela, al sapere non consegue sempre un cambiamento dell'Essere. Vi esorto a leggere ciò che ho dedotto e ipotizzato, perché forse vi aiuterà a trasformarvi. Di questo lavoro non ho scritto le conclusioni... quello è stato un compito di Claudia, mia figlia, e ciò mi ha reso fiero per sempre.» (Michele Proclamato)
Il 18 novembre 2007 sarà beatificato Antonio Rosmini il più grande filosofo italiano dell'Ottocento. Perseguitato in vita, oggi sale all'onore degli altari. Ma chi era? Quali sono i capisaldi del suo pensiero e le vicende della sua vita tormentata? E perché fu perseguitato? Questo agile libro, scritto per un ampio pubblico, risponde a queste domande
"Se la luce è il linguaggio, come egli stesso afferma, essa è interna ai testi, s'irradia nell'ordito delle parole, dei sintagmi, delle frasi, delle immagini, dei versi. Il vocabolo non è provvisto di un'espressione piena, non è fermo punto di riferimento che attesti e fondi la consistenza del reale. L'esitazione, conseguente all'estrema consapevolezza che il poeta possiede, tra cosa e parola, tra cosa e immagine, tra presenza e il fatto di nominarla, dirla, interna al sentire e al fare poetico, sviluppa perifrasi e salti associativi a volte ardui ma avvincenti seppure 'legati' da amarezza, dolore, angoscia. E in ciò risiede in ultimo forse il segreto dell'opera di Michel Deguy." (Mario Benedetti)
La crisi del liceo classico sollecita riflessioni di varia natura, in molte e diverse sedi. Dilaga una generale disaffezione per le civiltà antiche? Eppure il successo di recenti operazioni editoriali, la vivacità del dibattito, anche in rete, e altri segnali lasciano credere che il greco e il latino abbiano ancora una prospettiva. Come rendere allora il classico più appetibile senza snaturarne le ragioni e le prerogative storiche profonde? Senza puntare, soprattutto, al ribasso? Da qui una serie di proposte, anche in relazione alla dibattuta questione della riforma della seconda prova di maturità.
I sogni sono uno dei modi in cui gli Angeli Custodi possono mettersi in contatto con noi, trasmettendoci amore, consolazione e consigli. Con l’aiuto di questo libro scopriamo come invitare l’Angelo Custode nei nostri sogni e come ricevere i suoi consigli. Quando dormiamo, infatti, abbandoniamo i rigidi schemi di pensiero e così, più aperti e ricettivi, siamo in grado di accogliere nuovi progetti, idee e soluzioni suggeriteci da Dio tramite il nostro Angelo. Nelle Sacre Scritture, del resto, il Signore non usa proprio i sogni per parlare al suo popolo? Lo stesso può fare con noi!
Michele Pio Cardone (Vieste 1971), “Amico degli Angeli”, è esperto di angeli e autore di vari libri. Scrive per la rivista “Il mio Angelo” e ha collaborato con numerose televisioni e radio, tra le quali Italia 1 nella trasmissione “Mistero”, Raiuno, Raidue, Radio Maria e molte altre. Ha fondato e seguito per alcuni anni una radio web, Radionewdimension, molto apprezzata nel mondo cattolico e non solo. Matteo Iannacone (San Marco in Lamis 1991), laureato in scienze motorie, è un grande appassionato di disegno angelico, al quale ha iniziato ad applicarsi da autodidatta fin da piccolo. I suoi disegni, realizzati completamente a mano, aiutano ad entrare in sintonia con il mondo degli arcangeli e degli angeli. È coautore con Michele Pio Cardone di diverse pubblicazioni.