Nel 1956 Palazzo Strozzi ospitò la "Mostra del Pontormo e del primo manierismo fiorentino". Si trattava della prima importante rassegna dedicata al protagonista di un movimento che aveva da poco avuto una piena rivalutazione critica. Quasi sessant'anni dopo Palazzo Strozzi ripropone una mostra dedicata al Pontormo insieme all'altro principale protagonista di quel movimento, Rosso Fiorentino. Entrambi nacquero nel 1494, in un momento storico in cui Firenze e l'Italia assistevano alla rottura dell'equilibrio politico che aveva garantito loro prosperità e sicurezza, sul principio di una travagliata età di scontri religiosi e politici che avrebbero portato a un mutamento definitivo degli equilibri fra gli Stati. I due artisti, con attitudini e vicende che, a partire dal comune apprendistato alla bottega di Andrea del Sarto, si sarebbero sempre più distinte e allontanate, furono in egual misura artefici della trasformazione dei concetti di armonia ed equilibrio che avevano caratterizzato l'arte rinascimentale. Attraverso le opere dei due massimi protagonisti fiorentini della pittura che la critica novecentesca ha definito "manierista", il catalogo intende seguire lo svolgimento cronologico di quel movimento che Giorgio Vasari colloca agli inizi della "maniera moderna".
Nel 1956 Palazzo Strozzi ospitò la "Mostra del Pontormo e del primo manierismo fiorentino". Si trattava della prima importante rassegna dedicata al protagonista di un movimento che aveva da poco avuto una piena rivalutazione critica. Quasi sessant'anni dopo Palazzo Strozzi ripropone una mostra dedicata al Pontormo insieme all'altro principale protagonista di quel movimento, Rosso Fiorentino. Entrambi nacquero nel 1494, in un momento storico in cui Firenze e l'Italia assistevano alla rottura dell'equilibrio politico che aveva garantito loro prosperità e sicurezza, sul principio di una travagliata età di scontri religiosi e politici che avrebbero portato a un mutamento definitivo degli equilibri fra gli Stati. I due artisti, con attitudini e vicende che, a partire dal comune apprendistato alla bottega di Andrea del Sarto, si sarebbero sempre più distinte e allontanate, furono in egual misura artefici della trasformazione dei concetti di armonia ed equilibrio che avevano caratterizzato l'arte rinascimentale. Attraverso le opere dei due massimi protagonisti fiorentini della pittura che la critica novecentesca ha definito "manierista", il catalogo intende seguire lo svolgimento cronologico di quel movimento che Giorgio Vasari colloca agli inizi della "maniera moderna".
Nel 1956 Palazzo Strozzi ospitò la "Mostra del Pontormo e del primo manierismo fiorentino". Si trattava della prima importante rassegna dedicata al protagonista di un movimento che aveva da poco avuto una piena rivalutazione critica. Quasi sessant'anni dopo Palazzo Strozzi ripropone una mostra dedicata al Pontormo insieme all'altro principale protagonista di quel movimento, Rosso Fiorentino. Entrambi nacquero nel 1494, in un momento storico in cui Firenze e l'Italia assistevano alla rottura dell'equilibrio politico che aveva garantito loro prosperità e sicurezza, sul principio di una travagliata età di scontri religiosi e politici che avrebbero portato a un mutamento definitivo degli equilibri fra gli Stati. I due artisti, con attitudini e vicende che, a partire dal comune apprendistato alla bottega di Andrea del Sarto, si sarebbero sempre più distinte e allontanate, furono in egual misura artefici della trasformazione dei concetti di armonia ed equilibrio che avevano caratterizzato l'arte rinascimentale. Attraverso le opere dei due massimi protagonisti fiorentini della pittura che la critica novecentesca ha definito "manierista", il catalogo intende seguire lo svolgimento cronologico di quel movimento che Giorgio Vasari colloca agli inizi della "maniera moderna".
Niente è puramente naturale nell'uomo. Anche la soddisfazione dei bisogni fisiologici è plasmata dalla cultura: le società infatti non danno sempre le medesime risposte a questi bisogni. Perfino le differenze legate a fattori di tipo genetico, come quella fra i sessi, non possono essere osservate allo stato naturale perché vengono immediatamente filtrate dalla cultura che presiede alla divisione di ruoli e compiti nelle società umane. Il volume ricostruisce l'origine e la storia dell'idea di cultura e presenta i problemi delle gerarchie e dei mutamenti culturali, fino ad affrontare temi oggi cruciali nelle società attraversate dal multiculturalismo: le questioni delle identità culturali e dell'incontro fra culture diverse.
Una campagna elettorale lunga e dai toni esasperati, uno scrutinio incerto fino all'ultimo, una vittoria (e una sconfitta) per un pugno di voti, polemiche su sospetti di brogli: le elezioni politiche del 2006 sono forse state le più drammatiche della nostra storia recente, paragonabili solo a quelle - altrettanto travagliate - di trent'anni prima (1976) e di trent'anni prima ancora (1948). Questo volume cerca di offrire alcuni percorsi di lettura di una votazione tanto controversa. Nasce dal miracoloso lavoro del gruppo di studiosi che si raccoglie intorno a "Polena", la rivista quadrimestrale diretta da Luca Ricolfi che da anni approfondisce i principali temi di discussione politica ed elettorale. Gli studi raccolti in questo volume riguardano i diversi aspetti della campagna elettorale, l'effetto della televisione sul voto, il funzionamento della legge elettorale, la decisività delle regioni meridionali, i flussi di voto, il voto dei cittadini italiani residenti all'estero, gli errori dei sondaggi e le polemiche sui brogli elettorali. L'ultima parte ripercorre infine i primi passi della nuova legislatura, tanto sul piano elettorale - voto amministrativo e referendum quanto sul piano dell'evoluzione del clima di opinione.
Se, nei vari sistemi religiosi, il tempo "sacro" si definisce spesso nei termini di una rottura o una interruzione rispetto alla successione temporale ordinaria, gli aspetti che esso presenta, le sue peculiarità, i suoi modi di porsi in rapporto con la quotidianità, le concezioni del mondo dalle quali dipende e che contribuisce a determinare cambiano a seconda dei contesti culturali di riferimento. L'individuazione della stessa categoria di "tempo sacro", inoltre, non manca di porre questioni teoriche e metodologiche. In questo volume nove specialisti di storia delle religioni hanno affrontato il tema dell'esperienza religiosa del tempo, analizzando i modi in cui alcune civiltà costruiscono e definiscono la loro idea del tempo.
«Perché la liturgia ha sempre avvertito come un ‘bisogno’ la presenza della forma artistica in tutte le sue modulazioni (architettura delle chiese, musica, iconografia e arredo)? […] La risposta può essere semplice, anche se questa semplicità può apparire esagerata. La liturgia vuole la bellezza perché tutto ciò che è ‘celebrazione di Dio e dell’uomo’ pre-tende alla bellezza, desidera lo splendore, anela alla Gloria» (dall’Introduzione).
Nell’ambito della riflessione teologica sulla complessità del fenomeno artistico legato alla storia del cristianesimo, l’attenzione è stata spesso concentrata allo sviluppo dell’arte nei primi secoli e in area orientale (si pensi ad esempio alla ‘teologia dell’icona’). In realtà, la produzione artistica nell’Occidente cristiano è un patrimonio straordinario, che non ha certo mancato di stimolare il pensiero teologico sul tema della bellezza. Nello sforzo di testimoniare tanta ricchezza, il volume propone una raccolta di testi che attraversa tutto il secondo millennio della riflessione della teologia occidentale sull’arte.
L’antologia si offre anche a quanti sono chiamati a creare arte sacra nell’oggi, affinché possano avere prontamente a disposizione un alveo cui riferirsi e da cui prendere le mosse per innovare a partire dalla tradizione.
Il volume è strutturato in cinque parti, che abbracciano i grandi ambiti della riflessione cristiana sull’arte. Ogni sezione è costituita da una breve introduzione e da una serie di testi ordinati cronologicamente.
Note sul curatore
Natale Benazzi (1961) ha conseguito il baccalaureato in teologia nel 1985. Collabora con diverse case editrici come autore ed editor di opere saggistiche e narrative per ragazzi.
L'adolescenza, più delle altre fasi del ciclo di vita, è un periodo di transizione caratterizzato da cambiamenti fisici, intellettivi, affettivi e sociali profondi e significativi. In particolare rappresenta un periodo cruciale per l'evoluzione del concetto di sé. Una delle conseguenze consiste nell'emergere dell'atteggiamento critico nei confronti della realtà così com'è: aspetto fisico, talenti, genitori, condizioni di vita. La ricerca, effettuata nelle Scuole Superiori della città di Bari, intende indagare le rappresentazioni che gli adolescenti hanno della propria famiglia, a partire dalla consapevolezza dell'importanza dei modelli educativi e delle istanze genitoriali nella definizione e costruzione dell'identità. Il focus del lavoro consiste nel comprendere come gli adolescenti si posizionano rispetto alla famiglia d'origine. L'obiettivo è di produrre dati conoscitivi sulle nuove sfide educative che chiamano in causa il mondo contemporaneo.
Il Creada si qualifica come Centro pedagogico di riferimento per le famiglie, gli adulti e le istituzioni che siano in relazione educativa con gli adolescenti. La pubblicazione segna l'avvio delle attività nel territorio pugliese su sollecitazione del mondo della scuola, particolarmente dell'Istituto Vito Fornari in Molfetta, liceo sociopsicopedagogico, linguistico e delle scienze sociali. L'itinerario di ricerca-intervento, svoltosi in un biennio con la partecipazione di studenti, genitori e docenti, lascia emergere in modo esemplare i bisogni educativi di cui la realtà è portatrice, e le risorse di cui dispone, secondo un percorso di educazione lifelong, cioè improntato al principio del costante coinvolgimento riflessivo, critico e creativo - dei protagonisti. Metodologia, relazioni e documentazione finale costituiscono il nocciolo della pubblicazione.
Questo libro nasce dal bisogno di studiare il difficile rapporto esistente tra culturazione ed evangelizzazione e il ruolo importante che in esso ha la liturgia.