In breve
«Il mondo che ruota attorno alle funzioni, alla produzione e alla ricezione del testo sta oggi subendo una trasformazione radicale di cui molti parlano (perché il fenomeno è sotto gli occhi di tutti) ma di cui pochi sono in grado di apprezzare compiutamente le origini e l’esatto significato, e dunque le possibili conseguenze».
Questo manuale, insieme teorico e pratico, espone le metodologie che governano l’applicazione degli strumenti informatici in ambito testuale e guida alla riproduzione, all’edizione e all’analisi dei testi nell’era dell’informatica umanistica.
Indice
Introduzione - I. Il testo - II. Il testo digitale - III. L’edizione digitale - IV. L’analisi del testo - Appendice: concetti dell’informatica - Bibliografia
Viaggiando con Giuseppe, ho incontrato il Signore. A 44 anni, con limitatissima preparazione scolastica, ho imparato molto, dopo essermi innamorato della Parola di Dio. In Giappone, dove sono in missione con mia moglie e 8 figli, il Signore mi ha donato luoghi e tempi in cui potermi avvicinare con calma al figlio di Giacobbe, che mi ha affascinato da sempre. Accompagnato dai padri della sapienza ebraica, dai padri della Chiesa e da alcuni moderni esegeti, ho seguito le tracce di colui che ha incarnato il “tipos” di Gesù Cristo. Ogni aspetto della vita di Giuseppe è “tipo” della vita del Signore. Nelle pagine di questo libro, semplicemente e senza pretese “scientifiche”, ho cercato di far emergere quanto il testo biblico mi ha ispirato. Esso è frutto di preghiera, soprattutto, e di un’esperienza di vita.
«Trovo magistralmente ben narrata la squallida storia, perfettamente collegati i movimenti psicologici. Gli ultimi tre capitoli sono i migliori: vi è una reale progressione drammatica, come dicevano gli antichi; e in tutta l'opera del resto, la sensazione "temporale" è eccellentemente resa. I capitoli finali sono avvolti in una luce di grigia poesia».
Così scrisse di questo libro, letto inedito in un abbozzo giovanile, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Per aggiungere, dopo una serie di osservazioni stilistiche costruttive: «Queste mende sono poche; il riferimento a loro occupa molta carta, ma il loro valore è minimo in confronto della salda bellezza dell'opera».
Il celebre critico e teorico letterario scrisse ventenne un romanzo idealmente suggerito dall'autore del Gattopardo, lo lasciò quarant'anni in un cassetto, l'ha riscritto dai 65 ai 75 anni. I decenni intercorsi trasformano oggi in un romanzo storico quello che non lo era nei primi anni Cinquanta.
Prima liceo, 1947. Perché Mario, conquistatore di donne, è tenuto a distanza da Ferdinando che ama in segreto proprio ragazzi come lui? Lo si capirà solo alla fine. Ferdinando perde la testa per uno sportivo piú bello e piú sano ma totalmente incolto, Mario innamora la nipote di una duchessa in uno strambo salotto nobiliare e comunista. Quando il reciproco bisogno di confidenze li avvicina, l'affetto sincero degenera in una spirale sadica e masochistica di terribile violenza.
Entrambi ne escono annientati.
Una storia trascinante, che non nasconde i suoi debiti (il romanzo breve francese, Stendhal, la Carmen di Bizet), e dove l'ironia filtra le scene piú divertenti come le piú crudeli. Ci cattura per la rilucente bellezza e l'originale velocità dello stile, ci dà da riflettere sul fondo bisessuale di noi tutti quale lo vedeva Freud.
“Penso che il buio nel quale la tua cecità ti ha avvolto ti abbia fatto trovare la luce, che è il tuo silenzio. Ho intuito il tuo segreto, trasformare il buio in silenzio: due vuoti per accogliere, due vuoti che accolgono e accolgono indifferentemente la paura o la gioia, il buio la paura e il silenzio la gioia.”
dalla presentazione di Arturo Paoli
Un viaggio nelle dimensioni di ciò che non si vede con gli occhi, guidati da un cieco. È questa la straordinaria avventura di Invisibile agli occhi: il percorso di vita di Wolfgang Fasser che non si è fermato sul suo limite, ma lo ha utilizzato per orientarsi verso altre dimensioni che sfuggono alla nostra vista.
Il giornalista Massimo Orlandi accompagna questo percorso, le sue parole ci restitui- scono i passi di Wolfgang mostrando quanto la sua vita ci riguardi e ci coinvolga.
I responsabili del VIS hanno organizzato per i primi giorni di gennaio 2009 un Congresso Internazionale sul tema "sistema preventivo & diritti umani", suscitando un grande interesse per le prospettive che tale tema fanno intuire.
La via dei diritti umani, infatti, appare come una reale possibilità di "globalizzare l’impegno educativo" e di accrescere le opportunità di collaborazione con tutti "i benefattori dell’umanità" disposti a condividere l’impegno educativo.
Considerando attentamente queste opportunità, si è pensato di offrire un vero e proprio strumento di riflessione per aiutare a comprendere la fecondità di questa via educativa.
Se i salesiani scelgono di entrare decisamente in questa nuova prospettiva di attuazione della loro missione, devono essere convinti di diventare protagonisti di un percorso che li obbligherà a confrontarsi con la realtà attuale nei suoi limiti e nei suoi traguardi di umanizzazione. Questo confronto farà apparire tante volte insufficiente un adeguamento all’esistente e richiederà esigenze di superamento, di trascendimento del dato per ulteriori traguardi (sia nella definizione dei diritti che nei percorsi di umanizzazione) a cui solo per pigrizia si potrebbe rinunciare. Entrare in questo nuovo percorso è segno di speranza, di futuro, di coraggio profetico.
Karl Löwith (1897-1973) è stata una delle figure più significative del panorama intellettuale del XX secolo. Formatosi alla scuola di Husserl e Heidegger, nella Germania inquieta del primo dopoguerra, dedicò le sue prime indagini - oltre che alla rielaborazione delle tematiche fenomenologiche - al confronto con Hegel, Kierkegaard, Marx, Weber e soprattutto Nietzsche e Burckhardt, nel tentativo di aprire una strada di fronte alla radicale disumanizzazione portata dal nichilismo moderno e dallo stesso avvento del nazismo. A questa prima fase seguì la celebre polemica contro i surrogati secolari della fede cristiana e contro il "nichilismo cosmologico" cui saremmo condannati in un mondo reso assurdo e senza senso dalla "morte di Dio". Per Löwith se il Dio biblico diviene non più credibile, è alla nozione precristiana di natura che occorre, invece, di nuovo volgersi: anche l'uomo e la sua soggettività devono tornare ad appartenere all'ordine naturale del mondo. È precisamente tra Dio e nulla che Löwith, "al di là" di Nietzsche, ha cercato una strada praticabile. Franceschelli ripercorre l'intero arco di questa intensa avventura del pensiero: dagli esordi degli anni venti ai saggi sul buddismo, su Spinoza e Valéry. La lezione di Karl Löwith emerge qui in tutta la sua ricchezza e attualità: un salutare e sobrio affrancamento dall'orizzonte metafisico, che consente di fronteggiare le sfide teoriche - e pratiche - del disincanto moderno.
Descrizione dell'opera
In questo inizio millennio gli autori individuano due emergenze di notevole portata per la Chiesa italiana: una relativa all’educazione, ovvero alla capacità da parte degli adulti di accompagnare il processo di crescita delle nuove generazioni; l’altra relativa alla pastorale, cioè alla capacità della comunità ecclesiale di sostenere il cammino di maturazione dei propri membri nella fede.
Il volume è un percorso di riflessione e di strategia attuativa che pone in relazione educazione e pastorale, nell’intento di verificarne la reciproca utilità, nonché la possibilità di essere l’una per l’altra stimolo di autentica realizzazione. E lo fa utilizzando ampiamente i suggerimenti che emergono dai contributi presentati al Convegno ecclesiale nazionale di Verona.
Evangelizzare educando potrebbe essere lo slogan che declina l’impegno della nuova evangelizzazione: annunciare la Buona novella privilegiando un’azione educativa che promuova a un tempo l’umanità e l’identità cristiana. Elemento centrale della riflessione è la parrocchia, chiamata a realizzare un «laboratorio educativo» a cui tutti possano ricorrere per un aiuto e insieme contribuire per offrire un servizio educativo che ricalchi l’azione pedagogica di Dio.
Sommario
Introduzione: la pastorale come «arte» della comunità educante. 1. Rampa di lancio: la pedagogia di Dio. 2. Una ricognizione delle esperienze attuali e dell’identità educativa delle comunità ecclesiali. 3. La comunità ecclesiale è comunità educante se... 4. Il «qui e ora» dell’animazione educativa. 5. La parrocchia soggetto comunitario di una pastorale incentrata sull’educazione. 6. Le attenzioni e le scelte educative della pastorale parrocchiale. 7. Gli orientamenti operativi: alcune proposte concrete. 8. Gli educatori ecclesiali: vocazione e ministerialità educativa nella comunità locale. Conclusione. Bibliografia.
Note sugli autori
Vito Orlando, sacerdote salesiano, ha lavorato per vent’anni a Bari, nel Centro pedagogico salesiano meridionale, di cui è stato per dieci anni direttore. Nel lungo servizio alle strutture salesiane e alle Chiese del Sud Italia ha realizzato, insieme con Marianna Pacucci, numerosi studi e indagini per conto di istituzioni civili e religiose, accompagnandole nella loro missione educativa e pastorale. Dal 2000 insegna alla Facoltà di scienze dell’educazione dell’Università Pontificia Salesiana, ove attualmente è ordinario di pedagogia sociale, direttore dell’Istituto di metodologia pedagogica e coordinatore del corso di laurea di pedagogia sociale.
Marianna Pacucci ha collaborato con la cattedra di sociologia presso l’Università di Bari e con il Centro pedagogico salesiano meridionale di Bari. Si è occupata di famiglia, giovani, scuola, parrocchie e diocesi, con ricerche confluite in una trentina di pubblicazioni.
Insieme, i due autori hanno pubblicato alcuni importanti contributi e sintesi per individuare prospettive educative e pastorali nella Chiesa italiana e in particolare nella realtà meridionale.
Un testo singolare tra il saggio e il pamphlet di grande interesse e attualità per il fatto che l'autore affronta temi che riguardano tutti noi molto da vicino come l'economia, sempre più disastrata, ed un sistema politico più che mai vacillante, con le difficoltà, piuttosto marcate, della famiglia media italiana; il rapporto difficoltoso con le banche; l'allettante ma non sempre redditizio investimento in Borsa.
In "Guerra e Pace", la contessa Natasha ascoltando una melodia popolare, riconosce d'istinto il ritmo e i passi e comincia a ballare. Da questo episodio l'autore trae spunto per un'esplorazione attraverso le contraddizioni e le sensibilità condivise della cultura russa. L'identità russa appare incarnata nella sua cultura: non soltanto nella letteratura, nella poesia, nella musica o nella pittura, ma anche nelle idee, abitudini e credenze più comuni. Un singolare temperamento che ha tenuto insieme una popolazione sparsa tra Europa e Asia, permettendole di sopravvivere anche nei momenti più drammatici. Questo studio è l'affermazione della grandezza della cultura russa e delle vite di coloro che l'hanno modellata.
Un'opera densa e impegnativa, che affronta una vasta tematica, originale e attuale, di solito poco considerata dalla saggistica corrente.Come spiega il sottotitolo si tratta di un confronto, di livello intellettuale e speculativo piuttosto elevato, tra il pensiero tipico della filosofia-teologia francescana e alcuni qualificati pensatori contemporanei. Nella prima parte si mettono a fuoco i temi caratteristici della Scuola francescana (Bonaventura da Bagnoregio, Duns Scoto e Guglielmo d'Occam), in particolare il primato del bene rispetto al vero e della volontà rispetto all'intelletto. Nella seconda parte si illuminano le posizioni più originali della filosofia moderna rispetto al pensiero francescano, anche nel campo dell'etica. Infine nella terza parte vengono illustrate alcune vicinanze e riprese di temi francescani da parte di pensatori contemporanei: R. Girard, E. Lévinas e L. Wittgenstein.
Destinatari
Si tratta di un testo specialistico, per studiosi o studenti forniti di una buona cultura filosofico-teologica, che spazi dal medioevo al Novecento.
Autore
Orlando Todisco, francescano conventuale, è docente di Storia della filosofia medievale all'Università di Cassino e al Seraphicum di Roma. Fra le sue recenti pubblicazioni: G. Duns Scoto filosofo della contingenza (Padova 1996); Guglielmo d'Occam filosofo della libertà (Padova 1998); Averroè nel dibattito medievale (Milano 2000); Il De Magistro di sant'Agostino (Roma 2001).