Nel linguaggio comune, per profezia si intende la predizione del futuro, la conoscenza anticipata degli eventi. Non è così nel caso del testo biblico: i profeti, nella Scrittura, sono donne e uomini chiamati da Dio per annunciare la sua volontà nella storia: sono lo sguardo di Dio su ciò che stiamo vivendo oggi. Paolo Curtaz, con il linguaggio fresco e insieme profondo che lo caratterizza, ci guida alla scoperta delle figure che vanno a comporre la grande tradizione profetica dell’Antico Testamento: da Mosè a Elia, da Isaia ad Amos, da Geremia a Osea. Siamo così condotti, attraverso un approccio esegetico rigoroso, a calare nella vita quotidiana di oggi la Parola e la sua eterna ricchezza. Con questo testo, l’autore conclude una trilogia affascinante, un approccio originale ricco di stimoli su quel grande affresco che è l’Antico testamento.
Questo libro vuole offrire un ritratto dell'amore di Dio, un amore simile al fuoco. Ci fara da guida e da maestra nell'andare incontro a questo Fuoco" Maria, Madre di Dio e Madre Nostra. " Tracce per un cammino interiore incontro a Dio, Fuoco d'Amore, con Maria, Madre di Dio del Roveto Ardente, con la Chiesa, custode della Scrittura e della fede con un'antica Icona e un nuovo Inno con San Francesco, Santa Chiara e la loro eredita.
Qual è stata la prima volta che ho incontrato Dio? Con questa domanda Paolo Curtaz apre una nuova serie di letture bibliche intorno al tema giubilare della misericordia. "Forse che la donna si dimentica del suo lattante, cessa dall'aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se si dimenticasse, io non ti dimenticherò". Dio è misericordia, una parola che sin dalle antiche Scritture sta a indicare la pietà e la compassione unite allo slancio fisico, all'azione in soccorso di colui per cui si provano questi sentimenti. Intrecciando la meditazione su testi dell'Antico e del Nuovo Testamento con testimonianze contemporanee di uomini e donne che hanno incontrato la misericordia del Signore nella propria vita, questo libro diventa un'ottima occasione per conoscere un po' più da vicino il vero volto di Dio.
Autorevoli maestri introducono e commentano il "Credo del popolo di Dio": la più significativa, recente e sintetica presentazione della fede cattolica. Contiene la versione integrale della preghiera proclamata da Paolo VI come atto conclusivo dell'Anno della Fede. Il 30 giugno 1968 - al termine dell'Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo - Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora "Credo del popolo di Dio". In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate ad autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Il 30 giugno 1968 – al termine dell’Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo – Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora Credo del popolo di Dio.
Il Successore di Pietro ritenne utile, per confermare la fede dei propri fratelli, ricordare loro la ricchezza e la profondità delle verità rivelate e invitarli ad aderire col pensiero e col cuore a Cristo, Maestro e Salvatore.
In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate a d autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Resta infatti attuale la domanda posta da Paolo VI il 30 ottobre 1968: “Che sarà di noi? Saremo tra i fortunati che avranno il dono della fede? Si, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo”.
Nel magistero di Giovanni Paolo II i contenuti e le problematiche sociali e, nello specifico, i numerosi aspetti legati al mondo del lavoro sono oggetto di costante attenzione. Con la sensibilità che gli derivava anche dall'esperienza fatta da giovane come operaio, Giovanni Paolo II ha messo al centro delle sue priorità pastorali il lavoro e lo sviluppo sociale, ponendo in risalto ciò che ne costituisce il fondamento e il valore. Tenendo ben presente il contesto generale nel quale va inserito anche il discorso sul lavoro il punto di partenza della riflessione del papa è il concetto cristiano di lavoro. Attraverso il lavoro, si realizza una vera vocazione all'umanizzazione del mondo e delle sue strutture, essendo il lavoro concepito come la chiamata che Dio fa all'uomo perché domini e trasformi la terra, proseguendo in spirito di servizio e amore la sua opera creatrice.
Si tratta di un sussidio di catechesi utile per:
i catechisti dei bambini che si apprestano all’iniziazione cristiana;
i genitori che vogliono approfondire il significato dei sacramenti insieme ai loro figli;
gli adulti che ricevono per la prima volta i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
La struttura è molto semplice: un’introduzione e sette capitoli, ognuno dedicato a un sacramento. Ogni capitolo è costituito a sua volta da un’introduzione, una storia, una serie di luoghi comuni da sfatare, la spiegazione del rito e di alcuni particolari aspetti, un brano del Vangelo e un pensiero per vivere il sacramento in modo più consapevole.
Paola Radif è nata a Rapallo nel 1943, sposata, tre figli, ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere. Già membro dell’Associazione ItalianaTraduttori e Interpreti, ha svolto l’attività di traduttrice dal tedesco, inglese e francese. Collaboratrice dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Genova, con particolare riguardo alla formazione dei catechisti, ha pubblicato per Paoline Corso di formazione base per catechisti con Gianfranco Calabrese (2001) e Alzo gli occhi verso i monti (2007). Scrive sul settimanale diocesano Il Cittadino.
IL LIBRO E`STATO PENSATO IN OCCASONE DEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI GIOVANNI BATTISTA MONTINI, SERVO DI DIO" PAPA PAOLO VI (26 SETTEMBRE 1998) ED H STATO VOLUTO DALLA DIOCESI DI ROMA PER ONORARNE LA MEMORIA." questa raccolta dei principali discorsi di paolo vi nel corso del suo pontificato dal 1963 al 1978 permette di riconsiderare la figura di questo papa in tuuo il suo valore. Egli fu l'animatore e l'interprete di una nuova vitalita della chiesa, che per roma si tradusse nella crescita dello spirito diocesano, in una maggiore consapevolezza del suo essere chiesa particolare, nel risveglio delle sue forze migliori, premessa di quel grande impegno sinodale e missionario che il suo successore giovanni paolo ii ha potuto suscitare, sviluppare e guidare verso nuovi traguardi. Non bastano certo tutti i suoi discorsi a rivelare la grandezza della mente e del cuore di paolo vi, nh quella parte di essi che furono rivolti al popolo di dio che e`in roma bastano a corprire la vasta tela di operae e giorni, costruita durante un pontificato che fu, come tutti riconoscono, di eccezionale irradiazione per la chiesa e per il mondo. Tuttavia in queste parole, quasi mai formali anche se espresse in termini di grande finezza, entro le quali si sente vibrare la sua passione di pastore rivolta a questo gregge particolare". "
Il volume presenta la biografia di fra Nicola da Gesturi, cappuccino (1882–1958). Vissuto a Cagliari, per trentaquattro anni ha fatto la questua, camminando a piedi in ogni stagione, chiedendo la carità in nome di san Francesco per aiutare i più poveri. Molto amato da tutti, non chiedeva ma la gente gli andava incontro, riconoscendo in lui dedizione, amore ai bisognosi e santità. Fu soprannominato «frate Silenzio» perché taceva per vivere in contatto con il Signore e riversare sulle persone che incontrava pace e amore. Fra Nicola si spese per tutti ma soprattutto portò conforto e offri ospitalità a quanti avevano perso tutto durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Morto nel 1958, è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999.
Paolo VI, maestro e testimone della fede e dell’amore incondizionato per Dio e per l’uomo, ha portato su di sé le ansie e le speranze del suo tempo. La pubblicazione de «Il Credo del Popolo di Dio» è un omaggio al grande Papa, l’opportunità di riaccostarsi ai temi del concilio Vaticano II, nella felice ricorrenza del 50° anniversario, attraverso una selezione di brani tratti da vari documenti del suo magistero. La lettura e la meditazione della professione di fede che egli ha pronunciato il 30 giugno 1968 a conclusione dell’Anno della fede, indetto per il XIX Centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo, è un contributo per vivere questo nuovo Anno della fede.
L’organizzazione dei brani segue la successione degli articoli della professione di fede formando sei blocchi tematici: Crediamo in un solo Dio, Padre Figlio e Spirito Santo; Crediamo in Gesù Cristo centro della storia; Crediamo nello Spirito Santo che è Signore e dona la vita; Crediamo in Maria madre del Verbo incarnato e madre della Chiesa; Crediamo nella Chiesa popolo di Dio pellegrinante; Crediamo nella vita eterna impegno e dialogo con Dio e con l’uomo.
L’insegnamento di Paolo VI e la sua testimonianza di vita sono il commento più appropriato e la migliore spiegazione del testo del Credo*...
*[Il Credo] non si tratta di una definizione dogmatica propriamente detta, ma è richiesto dalle condizioni spirituali del nostro tempo, per il dovere che la Chiesa ha di approfondire costantemente e di presentare in maniera sempre più confacente alle generazioni che si succedono, gli imperscrutabili misteri di Dio, fecondi di frutti di salvezza per tutti. Paolo VI
Punti Forti
Autorevolezza dell’Autore; attualità del magistero di Paolo VI; testi di Paolo VI sulla fede come sviluppo del Credo.
Ricorrenze Particolari
50° anniversario del Concilio.
Anno della Fede 11 Ottobre 2012 - 24 novembre 2013.
Capita a tutti prima o poi di pregare per non soccombere alla tentazione di mollare tutto. Avere delle debolezze è normale, le ha avute anche Gesù. Bisogna però trovare - e avere l'umiltà di chiedere aiuto se necessario - la forza per andare avanti. In queste pagine Curtaz racconta di come Gesù scelse di affrontare per noi il dolore e morire - Lui che è Dio - solo come un cane: «tutto è compiuto, il sì è stato detto, Dio ha dato tutto. Il velo del tempio è squarciato: questo è il volto del Dio cercato dall'uomo».
Che cosa significa per la Chiesa vivere e testimoniare la dimensione comunitaria? Come questa testimonianza può essere estesa all'intera umanità? Quale compito spetta alla teologia in questo ambito? I due autori scelgono il tema del "camminare insieme" come compito e stile della Chiesa dei nostri tempi, accompagnano i lettori a riscoprirne le radici.
L'opera, dopo aver ripercorso l'evolversi della teologia prima e dopo il Concilio Vaticano II, conclude proponendo una "nuova umanità" basata sulla dimensione comunitaria, che va oltre gli schematismi per aprirsi a un incontro personale.
Un saggio di antropologia teologica che approda a una visione di speranza per la Chiesa e per l'umanità: dalla dimensione comunitaria può sgorgare una testimonianza autentica e gioiosa.
Ecco il sogno di Dio per l'umanità.
Don Paolo Scarafoni e Filomena Rizzo sono ben consapevoli della forte "crisi antropologica" che il mondo di oggi sta affrontando. Per questo propongono una "nuova umanità" basata su una dimensione comunitaria autentica, che proviene dalla chiamata alla salvezza rivolta a tutti da Cristo.
Dalla Prefazione di mons. Rino Fisichella