Nella ricorrenza del quarto centenario della sua morte, mi sono interrogato sull'eredità di san Francesco di Sales per la nostra epoca», scrive papa Francesco, e ho trovato illuminanti la sua duttilità e la sua capacità di visione. Un po' per dono di Dio, un po' per indole personale, e anche per la sua tenace coltivazione del vissuto, egli aveva avuto la nitida percezione del cambiamento dei tempi. Lui stesso non avrebbe mai immaginato di riconoscervi una tale opportunità per l'annuncio del Vangelo. La Parola che aveva amato fin dalla sua giovinezza era capace di farsi largo, aprendo nuovi e imprevedibili orizzonti, in un mondo in rapida transizione. Così, con questa lettera apostolica, scritta in occasione del IV centenario della morte di san Francesco di Sales, papa Francesco ripropone al popolo di Dio un modello di santità, possibile, per quanto alto e radicale, per ridonare freschezza alla fede, per riscoprire nell'amore il fondamento di ogni relazione: con gli altri e con Dio. Accostare la figura e i testi di San Francesco di Sales è sempre una sorpresa appassionante, perché in essi viene proiettata una visione cristiana adulta, intensa e tutt’altro che pesante. Proporlo oggi significa aiutare tutti ad essere accompagnati da un maestro di vita spirituale, esperto di umanità e profondamente sapiente nelle cose di Dio. Davvero "Dio è il Dio del cuore umano" e andiamo a lui con tutto noi stessi perché è lì che tutto giunge a maturazione e a pienezza»
(Dal commento di Michele Molinar)
Le due forze motrici della nostra vita sono: la paura e l'amore. La paura ci protegge, l'amore crea e sviluppa la nostra vita. Come possiamo far diventare la paura un dono? Scrivere un libro sulle paure rappresenta un viaggio verso la nostra libertà e, per arrivarci, abbiamo bisogno di incontrare le tortuosità della vita. Spesso queste tortuosità si presentano sotto forma di dolori, mal di vivere, palpitazioni, incontri, scontri, paure... A cosa serve tutto questo? A scorgere le parti migliori di noi. Ecco perché la paura può essere un dono, può cioè proteggerci e farci notare che abbiamo bisogno di liberare le nostre potenzialità. Dietro le paure fobiche si nascondono i nostri talenti, la nostra voglia di libertà, il coraggio di vivere.
Non perdiamo la speranza! Tutti siamo fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace. Sì, quest'ultima è dono di Dio e opera degli uomini. La pace è dono di Dio, ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne, che sono chiamati a realizzarlo.
Papa Francesco, in questa lettera apostolica, si sofferma sulla esemplare figura di Francesco di Sales e sui suoi insegnamenti, a quattrocento anni dalla morte del santo vescovo. Dalle sue riflessioni sull'amore di Dio, il Papa trae spunto per sollecitare atteggiamenti di rinnovamento nella Chiesa e porre nuovi interrogativi, che l'arcivescovo Mario Delpini raccoglie nella sua Prefazione.
Scrive papa Francesco: «È quanto ci attende come compito essenziale anche per questo nostro passaggio d'epoca: una Chiesa non autoreferenziale, libera da ogni mondanità ma capace di abitare il mondo, di condividere la vita della gente, di camminare insieme, di ascoltare e accogliere. È quello che Francesco di Sales ha compiuto, leggendo, con l'aiuto della grazia, la sua epoca. Perciò egli ci invita a uscire da una preoccupazione eccessiva per noi stessi, per le strutture, per l'immagine sociale e a chiederci piuttosto quali sono i bisogni concreti e le attese spirituali del nostro popolo. È importante, dunque, anche per l'oggi, rileggere alcune sue scelte cruciali, per abitare il cambiamento con saggezza evangelica».
In un mondo che corre verso la guerra, la voce di Papa Francesco, a costo di apparire stonata, continua a richiamare l'umanità a un solo dovere: quello di lavorare per la pace. In questi anni di azione e predicazione è andato ripetendolo in ogni occasione, tentando di curare così la miopia dei politici e dei popoli. Tutto il pontificato di Papa Francesco può essere letto in questa prospettiva: "giustizia", "fratellanza", "economia integrale", "umanità", "tenerezza" - tutti concetti cardine della sua attività pastorale - richiamano al dovere verso la pace, al rifiuto della guerra che è, nelle parole di Bergoglio, semplicemente "una pazzia". Oggi che la guerra è arrivata in Europa, dove si credeva di averla ormai scacciata per sempre, quest'uomo saggio è divenuto un riferimento imprescindibile per la nostra epoca incerta e dolorosa, il protagonista di un pacifismo che non è di maniera, che distingue tra vittime e carnefici, ma non smette di richiamare a tutto ciò che, giorno dopo giorno, deve essere fatto, detto e pensato per costruire un mondo di pace, nella politica così come nella vita di ciascuno. Non si arriva alla pace una volta per tutte bisogna conquistarla giorno per giorno «C'è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l'uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!» (Papa Francesco)
Raccogliendo alcune frasi pronunciate da papa Francesco sul Natale, il libretto vuole esprimere un augurio significativo per la festa più sentita dell'anno. Il messaggio di fondo: contemplando il mistero del Natale, che si incarna nei diversi protagonisti della pagina evangelica, riscopriamo la tenerezza che Dio ha riservato all'umanità, abbracciando il mondo.
Maria grembo di Dio è una selezione di brani di papa Francesco, intercalati da immagini sacre e foto che, quasi fossero un commento artistico-esistenziale dei suoi pensieri, rendono queste pagine un significativo piccolo libro-regalo, occasione per un "pensierino" semplice ma significativo. La scelta dei brani ruota attorno alla figura di Maria, madre di Dio e dell'umanità, donna e sorella nel cammino di fede, icona di una pienezza che Dio realizza nel cuore di ogni creatura che sa farsi casa di Dio. Accanto ai brani tratti da omelie e riflessioni, anche alcune preghiere a Maria, tratte dal suo magistero.
Prima parola della missione, è un elemento imprescindibile e prioritario nella vita del cristiano, sia esso consacrato o laico. Fin dai tempi dell’arcivescovato di Buenos Aires, per papa Francesco «si conosce Dio frequentando le Parole di Dio», e se non si è in relazione con Colui che invia, è impossibile annunciarlo.
La preghiera è necessaria per entrare nella perfetta relazione d’amore con Dio, che si esprime in un continuo donarci e riceverci per poter trovare così la pienezza del nostro essere.
In un'edizione speciale ad alta leggibilità concepita come un "Calendario dell'Avvento", giorno per giorno dal 1° al 25 dicembre, è raccolta una silloge di pensieri dedicata alla nascita di Nostro Signore Gesù: un'antologia di parole e versi tratta da omelie e documenti magisteriali che Papa Francesco ha riservato dal 2013 al 2018 al tema del Natale. Uno strumento di preghiera e meditazione per giovani e adulti, famiglie e comunità.
Il volume contiene il testo del Messaggio del Santo Padre Francesco in occasione della celebrazione della sesta Giornata Mondiale dei Poveri.
"Cari sposi e spose di tutto il mondo!-. È con queste parole che ha inizio la lettera che papa Francesco ha voluto indirizzare a tutti gli sposi in occasione dell'Anno "Famiglia Amoris laetitia". Si tratta di un testo di grande profondità spirituale che affronta - pur se in poche pagine - tutti i temi che stanno a cuore agli sposi: le gioie e le difficoltà della vita in due, diventare genitori ed educare i figli, l'impegno costante nella società e la partecipazione alla vita della Chiesa, in particolare nella pastorale familiare. Scrive il Papa: "Le tante sfide non possono rubare la gioia di quanti sanno che stanno camminando con il Signore. Vivete intensamente la vostra vocazione. Non lasciate che la tristezza trasformi i vostri volti. Il vostro coniuge ha bisogno del vostro sorriso. I vostri figli hanno bisogno dei vostri sguardi che li incoraggino. I pastori e le altre famiglie hanno bisogno della vostra presenza e della vostra gioia: la gioia che viene dal Signore!".
La pace è molto più della semplice assenza di guerra. La parola biblica shalom indica una condizione di pienezza di vita che la violenza distrugge e annienta alla radice. Ed è proprio una riflessione radicale quella che Papa Francesco offre in queste pagine, nelle quali dispiega il suo insegnamento sulla necessità della fraternità e l'assurdità della guerra. Pagine intrise della sofferenza delle vittime in Ucraina, dei volti di quanti hanno patito il conflitto in Iraq, delle vicende storiche di Hiroshima, fino all'eredità, purtroppo inascoltata, dei due conflitti mondiali del Novecento. Francesco non fa sconti a nessuno e individua nella bramosia del potere, nelle relazioni internazionali dominate dalla forza militare, nell'ostentazione degli arsenali bellici le motivazioni profonde che stanno dietro alle guerre che ancora oggi insanguinano il pianeta. Scontri che seminano morte, distruzione e rancori e che porteranno nuova morte e nuova distruzione, in una spirale cui solo la conversione dei cuori può porre fine. Il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace, che parte dal cuore e si estende al mondo, il bando delle armi atomiche, il disarmo come scelta strategica sono le indicazioni concrete che Francesco ci affida affinché la pacificazione diventi realmente l'orizzonte condiviso su cui costruire il nostro futuro. Perché dalla guerra non può nascere nulla di veramente umano.