Pubblicato per la prima volta nel 1976, il "Grundkurs des Glaubens" di Karl Rahner si è imposto come un'opera cardine e mantiene intatto il suo fascino e la sua attualità. Ciò si spiega facilmente: qui l'autore fa proprie le questioni che ancora oggi tormentano innumerevoli cristiani, e le sviscera in maniera nuova con la potenza unica del suo pensiero: che significa essere cristiani oggi? Qual è il fondamento della nostra speranza? È possibile vivere responsabilmente il cristianesimo nel mondo odierno? L'introduzione di Rahner al cristianesimo risponde a due esigenze: connettere organicamente tutto il mistero cristiano e reintrodurre la fede in un mondo che ha perduto le convinzioni religiose tradizionali. La pubblicazione del Corso fondamentale sulla fede fu accolta all'epoca sia dalla critica cattolica sia da quella protestante come un "avvenimento culturale" da cui ancora oggi non si può prescindere.
Rahner afferma che il discorso metafisico di Tommaso d'Aquino riguarda anche la capacità conoscitiva dell'uomo, e perciò deve comprendere la conoscenza della natura dell'uomo, della sua anima, della sua facoltà intellettiva, ossia l'antropologia e la psicologia aristotelica. Il carattere trascendentale riconosciuto in questo discorso non vuole indicare in alcun modo un limite kantiano, ma solo sottolineare che la considerazione del pensato richiede la considerazione del pensante. La legge dell'essere è infatti la stessa legge del logos e del logos l'uomo può avere un'esperienza originale e per ciò fondante: nei modi della coscienza si possono in definitiva riconoscere le condizioni per l'apparire dell'essere. D'altra parte la reciprocità di essere e logos implica anche che l'essere sia logicamente anteriore alla conoscenza, non come conseguenza, ma come principio del conoscere. In altri termini si può anche dire che la conoscenza è originariamente riconoscenza.
Nella domanda Che significa amare Gesù? pulsa il cuore della fede cristiana. Ciò che la fede professa come sua realtà più intima, va incessantemente esaminato e fatto oggetto di riflessione se vogliamo sperimentare in maniera sempre più viva la sua incommensurabile profondità.
Questa meditazione teologica dimostra ancora una volta l’arte di Karl Rahner nel porre domande feconde, le quali fanno vedere come in ciò che appare la cosa più ovvia si celi la realtà più misteriosa: domande esistenziali,
che incalzano ogni cristiano. Come si invera propriamente, nei confronti di Gesù, quella vicinanza che ogni amore ricerca? Com’è possibile che Dio, in Gesù, mi abbia promesso se stesso in maniera definitiva e insuperabile?
La riflessione di Rahner si trasforma così in un incessante tentativo di ascolto di quanto Dio stesso dice, in Gesù, a ciascuno di noi.
L’AUTORE
Karl Rahner (1904-1984) fu filosofo
e teologo gesuita. Comunemente considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. XX, partecipò come perito al concilio Vaticano II. La sua amplissima e varia produzione teologica (più di 30 volumi e, complessivamente, circa 1.600 pubblicazioni) costituisce un autentico patrimonio per la riflessione credente del nostro tempo.
Libertà e manipolazione sono due termini antitetici, ma nello stesso tempo inscindibili. L'uomo può realizzare se stesso solo nella libertà, ma poiché il suo autocompimento non può avvenire al di fuori dell'ambito finito della storia egli è sempre anche soggetto alla manipolazione.
Nel corso dei secoli la Chiesa non è sempre stata un'istanza di libertà. Anche per questo, la funzione del magistero e l'esercizio dell'autorità devono essere ripensate in una nuova dimensione, in modo da garantire gli spazi necessari per fare scelte responsabili.
Il saggio di Karl Rahner viene riproposto a circa quarant'anni dalla prima edizione originale tedesca del 1970, stagione scossa dalle contestazioni giovanili e, all'interno della Chiesa, dal dibattito sull'enciclica Humanae vitae di Paolo VI. «Libertà è parola dalla storia lunga, che si fa parola-chiave negli ultimi due secoli, e il teologo la illumina nella sua dimensione sociale e soprattutto nel suo senso teologico ed ecclesiale», scrive nella prefazione Rosino Gibellini.
Sommario
Introduzione. Prefazione. Vita come storia di libertà (R. Gibellini). I. Significato di libertà e manipolazione. II. Il compito del cristiano di fronte alla manipolazione. III. La Chiesa deve essere il luogo della libertà. IV. Magistero e manipolazione.
Note sull'autore
Karl Rahner (1904-1984), gesuita tedesco, tra i più noti teologi cattolici del Novecento, ha partecipato ai lavori del Concilio Vaticano II e nel 1964 è succeduto a Romano Guardini sulla cattedra alla Ludwig-Maximilians Universität di Monaco. Ha in seguito insegnato Dogmatica e Storia del dogma alla Westfälischen Wilhelms-Universität di Münster. È stato autore di innumerevoli opere sul cristianesimo moderno e contemporaneo.
Nuova edizione rivista con Postfazione di Antonio Spadaro
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e con lui stabilisce un colloquio. Sono parole di fede accesa: non parole che denominano e distinguono, che descrivono e definiscono, che fissano e ordinano, come al solito. Le parole qui non sono un righello che squadra, ma un luogo di evocazione e di risonanza del mistero di Dio. «Siamo proprio davanti a una piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (dalla Postfazione di Antonio Spadaro).
Descrizione
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e stabilisce un colloquio con lui. Sicché ne nasce un testo di vibrante poesia e di alta spiritualità.
Queste dense pagine attestano innanzitutto una continua ricerca di Dio. Tale ricerca, che è risposta all’appello di Dio stesso, viene affrontata con grande onestà, con totale impegno esistenziale. E in tal modo vi confluiscono scienza teologica e conoscenza dell’uomo, della sua sofferenza, dei suoi limiti, della sua grandezza.
Questa «piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (A. Spadaro), inoltre, pubblicata per la prima volta nel 1938 – negli anni in cui Rahner elaborava la sua prospettiva filosofica –, permette di gettare uno sguardo «nella profondità delle tendenze motrici dello spirito rahneriano e nella vigorosa capacità d’azione del suo pensiero teologico» (K. Lehmann).
Questo colloquio rahneriano con Dio è ora corredato da una Postfazione, dotta e ispirata, a firma di Antonio Spadaro, attuale direttore de La Civiltà Cattolica.
Una raccolta di saggi scelti di Karl Rahner sul Concilio; sul nuovo volto della Chiesa dopo di esso; sull’interpretazione teologica dell’evento e sul suo significato permanente per la Chiesa e per l’umanità. Scritti di grande attualità, considerando anche i richiami frequenti di papa Francesco a questo grande momento comunitario della Chiesa. Rahner denuncia con coraggio quello che, già negli anni Settanta, era considerato un grave oblio dell’eredità del Concilio.
Karl Rahner (1904-1984) fu filosofo e teologo gesuita. Comunemente considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. XX, partecipò come perito al concilio Vaticano II. La sua amplissima e varia produzione teologica (più di 30 volumi e, complessivamente, circa 1.600 pubblicazioni), costituisce un autentico patrimonio per la riflessione credente del nostro tempo.
Una mini-raccolta di saggi scelti di Karl Rahner su fede, razionalità ed emozione. Si tratta di contributi che il celeberrimo teologo di Friburgo ha offerto tra il 1972 e il 1975. Li riproponiamo, dopo molti anni dalla loro prima apparizione in lingua italiana, in tutta la loro ricchezza e profondità.
Non ha pretese apologetiche il Rahner di queste pagine. Il suo interesse principale non è dimostrare perché si debba credere, ma suggerirne in un certo senso il come. Si crede con tutti se stessi: razionalità, emozione, slancio esistenziale e razionalità. Le migliori pagine di Rahner, per tutti.
"Dio ha proferito la sua rivelazione nel cuore d'un mondo che è quello dello spirito greco e dell'impero romano, e la Chiesa ne custodisce la verità nell'eloquio greco del suo libro sacro e nell'eredità dottrinale che proviene dalla Roma latina. [...] L'umanesimo dei cristiani è l'amore per la Parola di Dio. E nella vicenda di quella cultura che ha offerto il linguaggio umano al Dio rivelante, esso vede la mano dello Spirito che addita il Cristo." (dalla Premessa) Secondo l'autore, nella tradizione cristiana vive e si rinnova l'aspirazione greca per il mito e per il mistero che in esso si rispecchia, ed è in ciò che si ritrova il messaggio più autentico dell'antichità classica, nutrimento all'indigenza in cui attualmente si vive, quali barbari odierni, e insieme il farmaco che può aiutare a guarire.
Che cosa significa, oggi, fratellanza cristiana? L'amore del prossimo è la conseguenza dell'amore di Dio e viceversa: solo chi ama il suo prossimo può sapere chi sia veramente Dio e amarlo. San Giovanni stesso dice che nessuno può dire di amare Dio che non vede, se non ama il fratello che vede. Oggi, però, chi è il fratello del cristiano? Karl Rahner analizza con grande incisività la nuova situazione storica in cui si trova, oggi, il cristianesimo. In questa meditazione si tratta di scoprire mezzi e vie per collaborare fraternamente nell'amore con i cristiani e con tutti gli uomini.
Destinatari
Quanti sentono la necessità e l'urgenza di capire chi è il fratello e perché lo si deve amare.
Autore
Il gesuita KARL RAHNER è stato uno dei più grandi filosofi e teologi del secolo scorso. Insegnante e conferenziere, era uno dei periti del Concilio Vaticano II. Spese tutta la vita studiando, insegnando e scrivendo. Dal 1939 fino alla morte, nel 1984, ha pubblicato una serie di opere, raccolte negli Schriften zur Theologie ' 'Scritti teologici', in 16 volumi: una vera e propria miniera per lo studioso di teologia.
Il libro
Con quest'opera, scrive Alfredo Marranzini nell'introduzione, Rahner ha contribuito non senza difficoltà allo sviluppo del pensiero teologico contemporaneo. Sviluppa in essa una antropologia teologica fondamentale, che può aiutare non poco l'uomo di oggi a orientare la propria vita a Colui che si è degnato di rivolgergli la sua "Parola" nella più autentica con cretezza storica.
In questa prospettiva Rahner esamina i rapporti tra rivelazione e grazia, tra filosofia della religione, metafisica e teologia. La filosofia per lui è autenticamente cristiana quando, come antropologia teologica fonda sua costituzione dev'essere sempre in ascolto di una possibile rivela forma l'uomo come possibile uditore del messaggio di Dio, nei limiti in cui tale capacità di ascolto deriva dalla natura stessa della creatura umana. Questo libro è considerato il testo più profondo e valido di filosofia della religione.
Profonda riflessione sui compiti concreti della chiesa di oggi e di domani.
In un'eta dominata dal pluralismo e dalle relativizzazioni, sono propria le evidenze della fede ad essere messe in dubbio. Chiariscono il tema due insigni teologi.