C'è prima la persona o prima la società? Per non cadere in una risposta dualistica, bisogna risalire alle radici antropologiche della vita sociale, che stanno alla base delle diverse forme che essa storicamente può assumere. Questo saggio esamina il rapporto tra le tendenze socializzanti innate e le virtù relazionali, alla luce di un'antropologia integrale, nella quale la persona umana è considerata nella sua globalità somatico-psichico-spirituale. Vengono qui esaminati il tessuto di legami in cui è inserita la nostra esistenza e la responsabilità che compete a ognuno nei confronti del cosiddetto capitale sociale.
Chi sono io? Chi siamo noi? Per rispondere a queste domande, il presente volume segue un itinerario speculativo che parte da un’indagine sulla nozione adeguata di persona, per mostrarla come un vivente corporeo-spirituale e dinamico, liberamente orientato a svolgere il compito di essere se stesso, costitutivamente relazionale, contraddistinto dalla cultura che egli stesso contribuisce a creare, proteso alla ricerca di senso e alla realizzazione di valori, pienamente inserito in un ambiente da modellare e custodire tramite il lavoro, contrassegnato dalla storicità e dalla spinta a trascendere il tempo. Viene offerto, quindi, un utile sussidio per lo studio e la riflessione sull’essere umano. Francesco Russo è Professore Ordinario di Antropologia della cultura e della società nella facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce. Socio del Centro Studi Filosofico-religiosi Luigi Pareyson e membro del consiglio scientifico della Fondazione Centro Studi Filosofici Gallarate. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Passioni tristi, decisioni morali e speranza educativa (2020), Antropologia delle relazioni. Tendenze e virtù relazionali (2019), La libertà in discussione. Tra cambiamenti culturali e progresso scientifico (2016).
Nel giorno in cui veniva autorizzata la promulgazione del decreto della congregazione per le cause dei santi circa il miracolo attribuito all’intercessione del beato Giovanni Paolo II, che ha aperto la strada alla sua canonizzazione, papa Francesco autorizzava anche la promulgazione del decreto sul miracolo per intercessione di mons. Álvaro del Portillo (1914-1994), il primo successore di San Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus dei, aprendo così la strada per la sua beatificazione. Era il 5 luglio 2013. Álvaro del Portillo è stato poi beatificato il 27 settembre 2014 a Madrid. Questo libro offre una piccola selezione delle numerose narrazioni di grazie ricevute per l’intercessione del beato Álvaro del Portillo, provenienti da diverse parti del mondo. Segno eloquente di come tanta gente abbia trovato in questo vescovo benigno e amabile un amico sicuro.
El obispo Álvaro del Portillo (1914-1994), primer sucesor de san Josemaría al frente del Opus Dei, fue beatificado en Madrid el 27 de septiembre de 2014. Ahora, al cabo de pocos años, unos cuantos factores parecen indicar que el Señor quiere que el beato Álvaro sea, además, declarado santo. Para mostrarlo, siempre a la espera del juicio definitivo de la Iglesia, aquí está este libro, editado por el postulador de su causa de canonización.
Estas páginas recogen una selección de los numerosos relatos de favores recibidos de Dios, en muy diferentes circunstancias, a través de la intercesión del beato Álvaro. Llegados de distintas naciones, constituyen un signo elocuente de cómo tantas personas han encontrado, en este obispo comprensivo y amable, un intercesor y un amigo. Previamente, el primer capítulo cuenta en detalle el milagro de la curación del niño chileno que le llevó a la beatificación. Junto a la homilía del cardenal Amato en esa ceremonia y unos breves textos de la predicación del beato Álvaro, diversas fotografías ilustran los rasgos serenos de su personalidad.
Para los lectores, estas páginas quieren ser un motivo de esperanza, así como un estímulo y una invitación a recurrir a la protección del beato Álvaro del Portillo.
Francesco Russo (Nápoles, 1958), sacerdote de la prelatura del Opus Dei, doctor en Filosofía, profesor ordinario de Antropología de la cultura y de la sociedad en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz (Roma), es el postulador de la causa de canonización del beato Álvaro del Portillo.
È il 1931, Graziano Biagioni ha compiuto dieci anni, l'Italia è sempre più fascista e la squadra della Fiorentina, nata da poco, è appena approdata in serie A. Graziano vive a Brozzi, borgo alle porte di Firenze, e con gli amici Barnaba, Gigli e Montini condivide un'estrema passione per la maglia viola. "Viola! Viola! Duce! Duce!" è il loro motto. Nessuno dei quattro ha idea delle vicende che stanno per investirli. Ognuno, a suo modo, dovrà fare i conti con la crescita, le donne, la storia, le ragioni e le conseguenze della dittatura.
Oggi abbondano le feste, ma secondo molti la vera festa è in crisi. Questo libro cerca di capire le ragioni di tale crisi e di riflettere sull'importanza della celebrazione festiva nell'esistenza umana. Nella festa autentica, in effetti, sono implicati il legame con le proprie origini e la relazionalità, l'esercizio della libertà e la cultura, il senso del lavoro e del riposo, la capacità contemplativa e la corporeità, ma soprattutto il peculiare rapporto della persona con il tempo, la sua speranza e il suo anelito di felicità, la sua apertura alla trascendenza. La riflessione sulla festa diventa, quindi, un itinerario antropologico alla riscoperta della propria identità.
Un libro pionieristico sull'organizzazione del lavoro. Quale sarà il futuro del lavoro e la sua organizzazione nel mondo occidentale? Il lavoro è conciliabile con lo sviluppo integrale della persona?
Questo libro è una cronaca che vuole far rivivere la progressione di quei 30 giorni che hanno cambiato la Tunisia e hanno dato inizio alla "primavera araba", tentando di far rivivere al lettore quei momenti storici e spiegare come il gesto di un povero ambulante, che si è immolato per rivendicare la propria dignità, abbia coinvolto un intero popolo, abbattendo il "muro della paura" e dando il via a un cambiamento inaspettato. Oltre che sull'esperienza personale degli autori e su interviste a familiari dei "martiri della rivoluzione", avvocati, artisti, bloggers e giornalisti, il racconto si basa sulle centinaia di messaggi scambiati all'epoca della rivolta sui social network come Facebook e Twitter, che durante la "primavera araba" si sono trasformati in una piazza virtuale in cui esprimere il proprio dissenso.
Venti racconti, venti semplici favole sui grandi temi dell’esistenza, scritti con un linguaggio agile e immediato,lieve e a volte ironico. La penna dell’Autore sa agganciare la complessità dell’esistenza nelle sue multiformi sfaccettature per riproporla poi in immagini fantasiose e colorate,senza la pretesa di esaurirne la ricchezza. I brevi racconti mettono al centro l’uomo e le sue relazioni, attorno al quale prendono forma emozioni,passioni,desideri e paure che intessono il vivere quotidiano,quei temi universali,cioè,che vanno dall’amicizia all’amore,dalla gelosia alla delusione,dall’entusiasmo gioioso alla fatica nella debolezza. Forte della propria esperienza come educatore nell’Azione Cattolica, l’Autore riesce a cogliere ogni volta nelle fragilità e nei limiti che contraddistinguono l’uomo la ricchezza che si annida nel profondo che porta a saper cambiare e crescere. Quest’attenzione rende il volume un utile sussidio in percorsi di carattere educativo.
AUTORE
Francesco Russo, avvocato, ha una lunga esperienza come educatore e presidente in Azione Cattolica. Nel 1997 ha vinto il premio giornalistico Buone notizie. Nel 2007 è stato finalista al premio Parole in corsae finalista al premio L.I.T.T.L.E.II Una favola per l’Europa.
La pubblicazione affronta le principali questioni dibattute a livello europeo riguardo l'alternanza scuola-lavoro, partendo da un progetto biennale di sperimentazione segnalatosi a livello italiano e internazionale. Contiene una trattazione completa delle metodologie, dei modelli teorici e degli strumenti operativi che consentono di sviluppare un'offerta formativa realmente integrata tra scuola, azienda e attori del territorio, oltre ad una serie di indicazioni e osservazioni critiche tratte dall'esperienza concreta. La riflessione e la successiva attività sperimentale sono articolate in modo da assicurare sia alla scuola che all'impresa un ruolo attivo e una reale possibilità di interrelazione, anche nei termini di un costante e mutuo apprendimento dei diversi valori che le connotano. Il volume intende offrire, inoltre, una risposta circa il meccanismo con cui la formazione aziendale può integrarsi con i programmi scolastici in funzione della costruzione di competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Il dolore si presenta come un mistero, perché indica l'umanità della persona e la profondità della sua singolarità. È un argomento che mette alla prova la capacità di riflessione e coinvolge chi vi si avvicina, come si vede in questo volume, in cui sono raccolti i contributi di medici, filosofi e teologi, che guidano in modo interdisciplinare ad un'attenta riflessione sulla sofferenza.