Descrizione dell'opera
Giornalista e scrittore affermato e assai noto in area francofona, Jean-Maurice de Montremy intervista p. Xavier Léon-Dufour, uno tra i più qualificati esperti mondiali di Sacra Scrittura.
Affidando i propri ricordi e le proprie riflessioni a Jean-Maurice de Montremy, p. Léon-Dufour ripercorre l’itinerario intellettuale, atipico, che lo portò da studente di un collegio di Bordeaux a scegliere la Compagnia di Gesù, e a partire da questo pennella un’autobiografia. Senza scivolare nelle confessioni o nell’amarcord, il suo racconto si presenta come una riflessione sui momenti salienti di una vita che la frequentazione dei testi biblici non ha mai distolto dall’attenzione nei confronti del mondo.
Giunto alla sera della vita, l’uomo di studi che non ha mai cessato di lasciarsi stimolare dal dubbio appare in completa sintonia con l’uomo di fede, abitato dalla presenza di «Colui di cui non si può dire nulla» e sorretto da una convinzione ultima: «In questo momento posso dire che la morte è dietro di me».
Sommario
1. La certezza di essere amato. 2. Una grande pazienza. 3. L’incontro. 4. Epilogo. Allegato: Il frutto e la radice. Note di viaggio.
Note sull'autore
Xavier Léon-Dufour (1912-2007), sacerdote della Compagnia di Gesù, è stato esegeta di chiara fama. Ha pubblicato una ventina di opere, tra le quali vanno segnalati la Lettura dell’Evangelo secondo Giovanni (in 4 volumi) e il notissimo Dizionario di Teologia Biblica. Le EDB hanno pubblicato: Agire secondo il Vangelo (2003); Un biblista cerca Dio (2005) e Il pane della vita (2006).
Note sul curatore
Jean-Maurice de Montremy (1952), giornalista e scrittore, collabora stabilmente col quotidiano La Croix e con le testate Livres Hebdo, Magazin Littérarire e La Revue des Deux Mondes. A partire dal 1984 ha pubblicato tre romanzi e numerosi saggi.
È l'alba di un giorno festivo al parco dei Grandi Orsi Bruni, in località non svelata per esigenze di privacy. Un'orda di visitatori binocolodotati sta per riversarsi tra i sentieri per cogliere il fremito della vera vita selvaggia e vedere gli orsi allo stato brado. È l'alba dello stesso giorno, nello stesso parco, in una comoda tana dotata di tutti i comfort e Anatole e Adalbert, due esemplari della specie su menzionata, sono un po' accigliati. Sempre a loro tocca il Festino del miele selvatico. Lasciare il letto caldo, togliersi i vestiti, camminare a quattro zampe, senza scarpe sull'erba umidiccia, emettere quegli orribili versi da orsi preistorici. Per non dire della messinscena della caccia al miele, zampe impiastricciate, finta rissa, finte api.
Su un argomento tanto delicato come quello delle relazioni familiari viene oggi avanzata una nutrita serie di rivendicazioni. Si chiede che alla convivenza tra partner dello stesso sesso venga riconosciuto uno statuto identico alla costituzione di una famiglia da parte di un uomo e di una donna. O che venga decretato per legge che un bambino possa avere come genitori solo due padri, o solo due madri.
Xavier Lacroix, filosofo e teologo, affronta questi temi attuali e controversi con l’intento di offrire al grande pubblico dei ‘non specialisti’ strumenti analitici e criteri di giudizio per poter sostenere un dibattito ponderato. Egli ha ben presente, e da subito lo mette in chiaro, che la discussione in questo ambito è resa più delicata e faticosa da diversi fattori. Anzitutto, è difficile tenere nell’alveo della razionalità un discorso che tocca princìpi fondamentali per l’uomo. Poi, si deve fare i conti con un progressivo spostamento del significato delle parole, con la perdita di aderenza del linguaggio al reale. Nei dibattiti accalorati di questi ultimi tempi, parole come ‘padre’, ‘madre’, ‘genitore’, ‘matrimonio’ hanno perduto il loro senso univoco, fondato sull’esperienza del corpo, e vengono utilizzate da più parti in modi e con scopi diversi, spesso strumentali. Infine, è necessario non disgiungere il profilo dell’etica personale, con la sua enorme varietà di situazioni particolari, da quello istituzionale, cercando di riconoscere le strutture fondanti dell’essere umano. Procedendo in questa direzione, Lacroix fornisce al lettore una sorta di ‘argomentario’ per rispondere alle questioni sollevate in materia, valendosi anche del contributo di esperti in campo medico, filosofico, psicoterapeutico, giuridico.
Un impegno stimolante, afferma l’autore, che comporta un’attenzione particolare verso ciò che costituisce il nucleo irriducibile della vita familiare. «Chi dice famiglia» puntualizza Lacroix «dice nascita, crescita, genealogia, parentela e, dunque, simbolizzazione di realtà incise nel corpo. La costruzione della vita familiare non è un gioco».
Padre di tre figli, filosofo e teologo, Xavier Lacroix insegna Teologia morale all’Università Cattolica di Lione. Tra i suoi libri tradotti in italiano, Il corpo e lo spirito. Sessualità e vita cristiana (1996), Il corpo di carne. La dimensione etica, estetica e spirituale dell’amore (2001), Il matrimonio... semplicemente (2002).
In una stagione che conosce la crisi della figura paterna, il volume mira a esplicitare il significato dell’essere padre. È padre colui che è testimone dell’origine, sostegno della crescita, traghettatore verso il futuro. È padre colui che, pur non avendo partorito, ha generato, cioè ricevuto, a fianco della madre, la missione d’inserire nel genere umano. È padre colui che, fin dal concepimento, rende presente ciò che viene da altrove, assumendo la responsabilità di essere mediatore dell’alterità.
I primi tre capitoli esaminano le condizioni della comparsa della relazione paterna e della figura paterna: il legame col padre in quanto tale (cap. 1); il punto di vista del bambino (cap. 2); la tesi che la paternità non possa essere pensata senza interazione con la maternità.
Il saggio imbocca poi la strada di una fenomenologia della figura paterna (cap. 4) per arrivare al nocciolo della questione (cap. 5): spostando lo sguardo dalla prospettiva dei figli a quella dei padri, la paternità apparirà essenzialmente come un’avventura spirituale.
Nella storia di ogni uomo la figura del padre viene inoltre incarnata da una pluralità di persone (cap. 6): chi non ricorda un nonno, un padrino, un professore, un sacerdote, un amico dei genitori che, in un qualche momento della propria vita, non abbia svolto nei suoi confronti un ruolo paterno?
Dal canto suo il Vangelo afferma che abbiamo un Padre solo, quello celeste: il volume si chiude affrontando la dimensione propriamente religiosa del legame paterno, dimensione annunciata sin dall’inizio e che attraversa in filigrana numerose pagine della riflessione dell’autore.
Sommario
Introduzione. 1. Un legame fatto di vari fili. 2. Appelli al padre. 3. Per fare un padre occorrono un uomo e una donna. 4. Il padre, come in se stesso... 5. Un’avventura spirituale. 6. Paternità plurale. 7. Voi avete un solo Padre. Conclusione. Allegato I: Testimonianze. Allegato II: La genealogia del genere umano secondo Denis Vasse.
Note sull'autore
Xavier Lacroix, nato a Lione nel 1947, è sposato e padre di tre figli. Filosofo, teologo, insegna etica all’Istituto di scienze della famiglia e alla Facoltà di teologia dell’Università cattolica di Lione. È autore di varie opere sull’amore e sulla famiglia, fra cui Il corpo di carne. La dimensione etica, estetica e spirituale dell’amore (EDB 42005).
Contro l'arte romanica? Da qualche decennio l'arte romanica è alla moda. Ma la basilica di Ripoll o il Fondaco dei Turchi a Venezia sono veramente edifici romanici? Le statue lignee raffiguranti la Madonna e Cristo con il volto nero erano proprio così anticamente? In questo libro si mette in discussione il concetto stesso di romanico e di arte romanica, se ne indagano le origini, e soprattutto si contestualizza la sua genesi storiografica nel particolare ambiente culturale della prima metà dell'Ottocento, quando in tutta Europa per la prima volta si scoprì, come d'improvviso, la produzione artistica anteriore all'avvento di quella maniera di costruire che Vasari definì come tedesca o portata dai Goti. Il libro analizza l'elaborazione storiografica e nazionalistica dell'idea di romanico, decostruendone invenzioni ed errori, ponendo l'accento su alcune questioni controverse come la popolarità degli artisti, il ruolo della donna nell'universo artistico misogino dell'epoca o la ricca policromia degli edifici. Ma nello stesso tempo svela la vera personalità del Medioevo romanico, dalla Francia all'Italia, dall'Inghilterra alla Catalogna, mettendo a confronto idee e modelli architettonici e figurativi, in un dialogo che probabilmente in quei secoli fu molto più vivace e vitale di quanto oggi pensiamo. Prefazione di Serena Romano.
Qualcuno certamente continua a domandarsi se, a trattare per mestiere la parola di Dio come parola umana sottoponendola ‘nuda’ alle irriverenti metodologie della critica testuale, non si finisca ineluttabilmente col perdere la fede.
Il volume, a firma di un grande esegeta che ha consacrato la vita alla ricerca scientifica sui sacri testi, offre a suo modo una rasserenante risposta a tale preoccupazione. Léon-Dufour corona infatti il proprio cammino di studioso proponendo una serie di contributi che ripercorrono le tappe della sua scoperta di Dio e che consentono di percepire ciò che è Dio per lui oggi, ciò che è stato in cinquant’anni di attività.
«Ho distribuito i testi in funzione dell’itinerario che ho seguito, cioè andando dal problema storico (cos’è veramente accaduto?) a quello del linguaggio (come viene detto?), infine a quello del significato (che cosa vuol dire?)» (dalla Prefazione). Il testo traccia un esempio di esegesi in atto, un esempio lungo quanto una vita, ove si affacciano passi e temi biblici di particolare difficoltà, con un’ampia parte dedicata alla lettura simbolica del IV Vangelo; non disdegna infine un confronto con temi proposti dall’attualità sociale ed ecclesiale.
Sommario
Prefazione. I. Esegeta e teologo. 1. Che cosa aspettarsi da un esegeta? 2. Credere in Dio.
3. Uomo di fede e uomo di scienza. 4. Gesù, uomo-Dio. 5. Io credo in Gesù Cristo. II. Alla ricerca dell’avvenimento. 6. I Vangeli e la storia di Gesù. 7. L’esegeta e l’avvenimento storico. 8. L’ultimo grido di Gesù. 9. La domanda: «Per voi, chi sono?». III. Alle prese con il linguaggio. 10. Il buon uso della Bibbia. 11. Il linguaggio in movimento. 12. Del buon uso di questo mondo. 13. «Fate questo in memoria di me».
14. L’Eucaristia nell’itinerario del cristiano. 15. Parlare di miracolo oggi. 16. Perdere la propria vita secondo il Vangelo. 17. Quale linguaggio su Gesù trionfatore della morte? IV. Per una lettura simbolica del IV Vangelo. 18. Presenza reale, presenza simbolica. 19. Per una lettura simbolica del IV Vangelo. 20. Ascoltare incessantemente il Vangelo. 21. Volto glorioso di Gesù e volto del credente. 22. Le due memorie del cristiano. V. Ouverture. 23. Dal presente alla presenza secondo il Vangelo. 24. Prospettive giovannee sulla mistica.
25. Un santo chi è? 26. Sospeso a Dio: la preghiera. 27. A proposito del mio celibato. 28. Oltre la morte...
29. La festa dell’eternamente nuovo. 30. Dio per me oggi.
Note sull'autore
Xavier Léon-Dufour (Parigi 1912), sacerdote della Compagnia di Gesù, professore emerito di Sacra Scrittura del Centre Sèvres di Parigi, è uno dei più noti esegeti viventi. Ha pubblicato una ventina di volumi, tra cui vanno certamente segnalati la Lettura dell’Evangelo secondo Giovanni (in 4 voll.), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), il notissimo Dizionario di teologia biblica, Marietti, Torino 1967 e, con le EDB, Agire secondo il Vangelo, Bologna 2003.
XAVIER ZUBIRI (1898-1983) ha dedicato la sua vita alla ricerca in solitudine avendo rinunciato giovanissimo alla cattedra per motivi politici in connessione alla tragica vicenda franchista. Ha elaborato in dialogo con Ortega, Husserl ed Heidegger, un vero e proprio sistema filosofico riproponendo un ritorno alla metafisica sulla base di un’originale teoria dell’intelligenza senziente espressa in una celebre trilogia. Dello stesso autore Marietti ha pubblicato L’uomo e Dio (2003).
Come accettare di legare la propria vita, tutta la vita, a qualcuno, per il meglio e per il peggio? Non basta l’amore? Il matrimonio in chiesa e in comune è veramente utile? Alcune coppie lo esprimono così: «Se ci si sposa perché ci si ama, perché sposarsi? Perché sposarsi per poi divorziare qualche anno dopo?»
Sposato, padre di tre figli, teologo oltre che responsabile della pastorale familiare, Xavier Lacroix parla per esperienza. Il viaggio che egli intraprende tiene conto delle vicende e delle questioni delle coppie di oggi, delle coppie che scelgono di convivere, di quelle che sono in crisi, di quelle che s’interrogano sulla finalità del matrimonio. Un libro di grande utilità.
Xavier Lacroix, nato nel 1947, sposato, padre di tre figli, è stato direttore dell’Istituto di Scienze della Famiglia dal 1986 al 1994. Membro del Consiglio nazionale di pastorale familiare della Chiesa cattolica francese e dottore in teologia, insegna morale familiare presso la Facoltà di teologia di Lione, di cui è decano dal 1997.
Come si può vivere, e vivere bene, aderendo nel contempo alla dinamica dell’Evangelo? Come si può agire senza cedere al diffuso utilitarismo mentre ci si apre alla gratuità del Dio di Gesù Cristo? Tali sono le sfide che il mondo di oggi lancia ai cristiani attraverso le domande che pone o con situazioni inedite. Queste pagine offrono al lettore un sapiente aiuto per comprendere che lo Spirito – anima di ogni autentica vita morale – non spinge a fuggire il mondo ma invita ogni uomo ad assumere pienamente la propria condizione di “essere fatto di terra” e a correre in avanti verso una vita piena, conforme al desiderio di Dio.
Xavier Thévenot (1938), salesiano, è professore onorario dell’Institut catholique di Parigi, dove ha insegnato a lungo teologia morale. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Avanza su acque profonde!, un libro che ha ottenuto in Francia il Premio dei Librai religiosi.
«Intorno a noi tutto cambia. Bisogna seguire il ritmo…
Il nostro mondo ha fatto del movimento un imperativo universale. E se la vita è evoluzione, se l’economia è crescita, se la politica è progresso, allora tutto ciò che non si trasforma deve sparire.
In un tempo in cui il mondo occidentale è reso fragile per una sorta di spossatezza interiore e poiché il rapporto che avremo con la rapida evoluzione delle innovazioni tecnologiche rappresenterà la grande sfida politica degli anni a venire, mi è sembrato fondamentale mostrare lo squilibrio che si è venuto a creare in seguito alla dimenticanza della stabilità necessaria alla nostra vita.
Ciò che rende possibile il movimento di ogni vita e le dona un senso è sempre ciò che permane.
Abbiamo bisogno di una dimora, di un luogo da abitare dove ci possiamo ritrovare, un luogo che diventi familiare, un punto fisso, un riferimento intorno al quale il mondo intero si organizzi».
Fran“´ois-Xavier Bellamy
Prefazione di Gigi De Palo
Presentazione di Lorenzo Malagola