La Cina di oggi appare come un enorme drago con due teste: da una parte la testa ultra comunista e dall’altra quella ultra capitalista. Nel mezzo un corpo, fatto di centinaia di milioni di persone, che paga quotidianamente il prezzo di questa realtà inconciliabile.
Un paese dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, nel quale i diritti umani e le libertà religiose sono ridotti a un lumicino.
In questa situazione di “normale incertezza” c’è un elemento che paradossalmente vive un momento di grande sviluppo: è l’elemento religioso.
Dopo la crisi del materialismo comunista e l’incipiente crisi del materialismo consumista sarà la religione ad influenzare dal basso lo sviluppo armonico del paese più popoloso del mondo?
Sergio Quinzio (1927-1996), saggista e teologo, si è dedicato per anni allo studio approfondito della Bibbia e alla riflessione sui fondamentali temi cristiani, soprattutto in rapporto alle origini ebraiche e agli esiti moderni della fede.
Articolato in due parti - il primo capitolo ricostruisce il percorso biografico di Quinzio; gli altri tre esaminano invece i temi fondamentali della sua riflessione religiosa - questo saggio si propone come un "invito alla lettura", grazie alla ricostruzione biografica (fondamentale per comprendere le opere cruciali di Quinzio) e l’analisi dei temi fondamentali.
Un testo critico di approfondimento, per la capacità di cogliere i nessi presenti nell’opera di un pensatore non sistematico ed evidenziare i punti di prestito e di contatto di Quinzio con altri filosofi, teologi e letterati, contemporanei e non.
Ritorna un testo classico per il tempo di Quaresima e Pasqua che raccoglie le meditazioni svolte dall’allora cardinal Ratzinger per Esercizi spirituali tenuti al Papa e ai membri della Curia romana all’inizio della Quaresima 1983, arricchite da alcune riflessioni sul mistero di Cristo, la Chiesa e il sacerdozio. Si tratta di pagine in cui la densità del pensiero teologico si accompagna alla ricchezza della riflessione spirituale: una caratteristica della predicazione di Ratzinger che i fedeli cattolici e l’opinione pubblica hanno "scoperto" durante la Via Crucis al Colosseo del 2005 e l’omelia dei funerali di Giovanni Paolo II.
Si tratta della raccolta di contributi diversi proposti ai preti della Diocesi di Milano a cura del Vicariato per la formazione permanente del Clero (anno pastorale 2004-2005).
Tema centrale è la Domenica, come giorno privilegiato per riscoprire i temi della festa (sua dimensione comunitaria e familiare) all’interno della tradizione biblica in generale e cristiana in particolare, agganciandosi così al Congresso eucaristico di Bari di quest’estate.
Dire che la domenica è il giorno del Signore significa dire che nel tempo degli uomini si iscrive la presenza del mistero di Dio, della storia della salvezza: è un tempo che rivaluta appieno il valore della vita umana, oltre ogni logica funzionale.
Natale e il "classico" per eccellenza, forse l’ultimo in quest’epoca post-moderna. Un appuntamento al quale nessuno si sente ancora di poter mancare.
E anche Giorgio Torelli nella veste di grande cultore di ricordi e, quindi, di Natali, fa riaffiorare in questo libro dal sapore semplice e antico, gli incontri, le facce, i ricordi e gli "effetti" che il Natale suscita nell’animo di tutti noi.
Appuntamenti con il Bambin Gesù, nei posti più disparati, nelle circostanze più strane ai quali ognuno si sente di non mancare, anche se a volte… arriva un po’ in ritardo.
Compiendo una sorta di pellegrinaggio l’autrice entra in questi luoghi di pace e spiritualità usando la porta della cucina e propone ricette originali che suore e frati cucinieri le hanno voluto regalare più o meno volentieri.
Attraverso i piatti proposti (tutti fattibili e ben spiegati), il libro fa scoprire un mondo ancora oggi carico di fascino, quello della vita in monastero in un percorso che é – insieme - gastronomico, culturale ed esistenziale.
Ogni tappa é introdotta da una breve presentazione dell’ordine ospitante e del monastero, con storia, notizie e curiosità. Il volume é corredato infine da una serie di indici, che rendono più facile l’utilizzo in ogni circostanza.
Con Giochi da Hobbit si conclude la trilogia dedicata all’arte del "buon vivere" nella Terra di Mezzo. Dopo la cucina e la cura di sé, è il momento di una dimensione fondamentale della vita degli Hobbit: il "playing", ovvero la dimensione "ludica" del vivere, così cara a JRR Tolkien.
l libro è un vero e proprio "ricettario" di quest’arte dello stare insieme, che si ispira direttamente alla saga del Signore degli Anelli e da essa trae i riferimenti a giochi, feste e scherzi, alternando parti "saggistiche" (affidate a Paolo Gulisano) ad altre più pratiche (a cura di Luisa Vassallo) nelle quali viene spiegato passo come poter costruire, giochi, costumi, strumenti musicali per divertirsi alla maniera della Contea.
Consigliato a piccoli e grandi appassionati del genere, "Giochi da Hobbit" si rivolge sia ai tolkieniani doc., sia ai molti cultori di giochi, da quelli classici e tradizionali a quelli di ruolo, che troveranno in questo volume nuove e inaspettate sorprese dalla Terra di Mezzo.
Una moderna filiera produttiva al servizio di un'antica ragione rituale. La fortuna del presepe, considerato il simbolo un po' nostalgico del natale tradizionale, è legata a grandi trasformazioni sociali e culturali: la produzione seriale, la valorizzazione degli affetti famigliari e dell'interno domestico, la celebrazione della natività che fa da sfondo sacro all'emergere di una piccola e media borghesia, vera protagonista dell'affermazione di questa teatralissima macchina devota. Cellula generativa di un'autentica economia del sacro, il presepe rende attuale la buona novella, la ambienta in un presente in cui tutti possono star di casa. Il volume è corredato dalle fotografie delle sculture del laboratorio d'arte La Scarabattola.
In una semplice e raffinata confezione, con testo tedesco a fronte interposti a leggeri disegni al tratto, viene proposta questa inedita ed originale traduzione delle poesie di Rilke dedicate al tema a lui più caro: l’angelo.
Un filo conduttore che attraversa tutta la poetica rilkiana e che questo piccolo volume vuole raccogliere seguendo i passi della sua produzione poetica.
Il titolo, Engellieder, è l’inizio di questo percorso, è tratto infatti dalla raccolta giovanile, scritta a soli 23 anni dal poeta, nella quale per la prima volta s’incontra il tema dell’angelo, seguono poi tutte le versioni successive di questa figura celeste, sino a quella "terribile e spaventevole" delle mature Elegie Duinesi.
Michelangelo era credente, come testimoniano non solo le opere di scultura e pittura ma anche le sue poesie, il suo epistolario. Quest’opera, scritta da un autorevole storico d’arte, scandaglia questa dimensione centrale della vita del Buonarroti, attraverso una lettura delle sue opere principali, mettendone in risalto il senso cristiano.
Il saggio e corredato dalle illustrazioni, in particolare o a pagina intera, delle maggiori produzioni artistiche di Michelangelo, tutte a colori oltre a una sezione di immagini in bianco e nero. Il Tondo Doni, il ciclo d’affreschi della volta della Sistina, tutte le Pietà, il Giudizio Universale, il Mosè, descritte e commentate seguendo l’evolvere della maturazione artistica e spirituale del grande maestro fiorentino.
I due autori da quattro anni conducono con successo "Totem e tabù", una trasmissione radiofonica sul canale regionale del Trentino Alto Adige di RAI Radiodue. Si parla di grandi temi senza tempo: amore, donna, diavolo, guerra, religione, sesso prendendo lo spunto da alcuni aforismi, celebri o quasi inediti, a cui seguono le libere conversazioni dei due autori.
Un sottile ed elegante ping-pong, pieno di semplicità e saggezza, tra il sacerdote-teologo e il medico-scienzato nel quale, al di là delle divergenze, resta sempre sullo sfondo un "humus umano" comune, un terreno d’incontro nel quale ognuna delle due parti si arricchisce e si integra con l’altra. Completa il libro un’appendice con i dati essenziali relativi a personaggi e opere citati nel testo, in ordine alfabetico.