Quando Agostino nelle Confessiones scrive “Quaestio mihi factus sum”, apre una grande questione, la possibilità che l’uomo non soltanto s’interroghi su di sé ma possa domandare di sé. Con la tradizione fenomenologica, ci chiediamo come la quaestio che l’uomo diventa a e per se stesso possa farsi fenomeno, rivelando chi l’uomo è al di là di ogni sua arbitraria e idolatrica oggettivazione, giungendo fino al ripensamento dell’umanesimo. Umanesimo che, lungi dall’essere espressione di un momento storico o espressione culturale di un uomo che già sa “che cosa” è, vuole piuttosto essere l’espressione culturale della medesima domanda a sé e di sé che l’uomo, indefinibilità inoggettivabile, pone.
Un testo fondamentale per comprendere il processo filosofico di ricerca elaborato da Edmund Husserl. Un'analisi dettagliata in cui l'autrice non perde, in nessun momento, l'orizzonte della totalità della proposta husserliana, il cui nucleo originario consiste nella questione relativa alla complessa interrogazione: che cos'è l'essere umano? Il percorso di indagine scelto da Ales Bello consiste in un doppio dialogo, che ella realizza con l'opera di Husserl, e con gli scritti di Edith Stein, discepola del grande maestro della fenomenologia tedesca.
Il volume illustra la teoria di Plotino secondo cui solo attraverso l'esperienza totalizzante dell'unione mistica l'anima umana può liberarsi dei legami che la incatenano al corpo e al mondo sensibile e riunirsi con il Primo Principio, l'Essere supremo, che realizza i desideri e appaga tutte le aspirazioni dei mortali.
Perché parlare nuovamente di persona? L’intento pedagogico di fondo, che emerge qua e là in tutti i contributi di questo saggio (Emilio Baccarini, Giuseppe Busiello, Edda Ducci, Andrea Milano, Dalmazio Mongillo, Armando Rigobello, Carla Roverselli, Tommaso Stancati), può considerarsi triplice: per evitare l’omologazione; per sostenere una formazione che aiuti a diventare umani, mediante la personalizzazione critica della fruizione dei messaggi; per sostenere una formazione che non sfoci nell’individualismo ma che sappia realizzarsi nell’apertura disinteressata agli altri e alla solidarietà.Come parlare di persona? Facendo dialogare disciplinaristi diversi, per evidenziare non solo la multidimensionalità della realtà che si sta studiando, ma anche per far emergere la ricchezza che si può trarre da una ricerca svolta in ottica interdisciplinare.