Nel dialogo tra le scienze della natura e il pensiero filosofico si presenta in modo ricorrente il problema di Dio. I lavori che formano questo libro, vogliono stabilire un quadro epistemologico nel quale il rapporto tra scienza sperimentale, discorso metafisico su Dio e teologia sia affrontabile con legittimità razionale, per evitare confusioni, mescolanze di piani o false incompatibilità.
L'autore, a seguito di esperienze personali sostanziate da una profonda ricerca bibliografica, ha sviluppato una ricerca volta a distinguere il creato (l'esistenza) dal non creato (la non esistenza). Lo scopo di questo lavoro consiste nel rispondere a domande quali: che cos'è il non creato? È possibile trascendere dal creato al non creato? E poi, ammesso che sia possibile vivere una simile esperienza, in cosa consiste un contatto con il non creato e quali cambiamenti comporta? Dalla risposta a questi ed altri interrogativi è nata un'attenta riflessione sull'esperienza dell'illuminazione. L'autore ha cercato di individuarne le caratteristiche e analizzarne le fasi, mettendole in relazione con la psicologia junghiana e la filosofia orientale. La forma semplice e chiara con la quale sono presentati i vari concetti, consente anche al lettore che si avvicina per la prima volta a questi argomenti di intraprendere un viaggio nel proprio universo interiore: un viaggio volto a conoscere qualcosa in più di se stessi.
Il saggio ripercorre la traccia sulla quale hanno camminato i maestri della riflessione recente, per ascoltarli con disponibilità e vigilanza. Il loro linguaggio scava nelle pieghe dell'esistenza: non presumono di dire chi sia Dio, ma ne presagiscono la presenza, ne scrutano l'orma. Su questa si piegano per leggerla, indagarne il rimando, elaborarne i connotati in parole allusive, simboliche, sempre allegoriche. Il volto di Dio resta avvolto di mistero. Ma la sua presenza illumina i contorni vasti dell'universo materiale e placa l'anelito dell'attesa interiore, anelante e mai paga.
La domanda su Dio non si è mai limitata ad essere una questione esclusivamente teoretica: nell'interrogarsi dell'uomo è sempre stata coinvolta la sua stessa dimensione esistenziale. Non è possibile, infatti, separare la domanda su Dio da quella sull'origine radicale e sul senso definitivo della vita umana. Nel presente volume l'argomento viene affrontato con contributi di diversi Autori tra i quali Poupard, Torrance, Romera, Polo.
Questo studio si pone all'incrocio tra la filosofia e la pedagogia religiosa. La spinta iniziale è venuta dalla pedagogia religiosa ispirata alla fede cristiana, e in particolare dalla sensazione che le difficoltà in cui essa si dibatte riguardino la sua stessa impostazione di fondo, che sembra non "tenere" sia in rapporto alla cultura attuale, sia in quanto cassa di risonanza della Rivelazione biblica. La sensazione si è trasformata in interrogativo: è possibile una via pedagogico-religiosa che esprima una radicale fedeltà alla rivelazione e allo stesso tempo al senso dell'umano?
corsi di lezione del 1955 e 1956 svolsero un tema che era largamente richiesto da tutta la speculazione del Moretti-Costanzi e che avrebbe costituito il fondamento di tutta l'indagine successiva: il tema "Dio". Eppure il loro contenuto, primario e decisivo, non ebbe poi un esito editoriale specifico, diversamente da quanto era solito accadere, e restò affidato solo alla parola. Perciò assume oggi tanto più rilievo la pubblicazione di questi "appunti" che fanno seguito a quelli relativi agli anni 1953 e 1954 gia pubblicati a cura di Marco Moschini.