Dopo le cubiste dodicenni, un'altra inchiesta sconvolgente sui ragazzi di oggi, dove a parlare sono proprio loro, i protagonisti. Spesso basta chiedere una "caramella". E poi inizia lo sballo: in discoteca o a casa, fra amici. Sniffando o fumando. In un crescendo di eccitazione. Quella che ti salva anche da un'interrogazione che ti fa paura, e ti fa sniffare nel bagno del liceo. Fino a non temere più niente. Fino all'inconsapevolezza. Fino a dimenticarti di tutto. In tre ore scarse di ricerca, in un locale qualunque di Roma, senza conoscere né il gergo né i prezzi, gli autori hanno raccolto otto dosi di "neve", sacchetti comprati qua e là, con la facilità con cui si può chiedere un caffè. Una droga alla portata di tutti... Basta chiedere. E pagare.
Il toccante e inedito diario di una giovanissima vittima dell'Olocausto, scoperto a Gerusalemme. Un nuovo Diario di Anna Frank destinato a diventare un nuovo classico della nostra formazione civile e umana.
ìCon "L'anima del vino" Massimo Donà ci propone nuove frizzanti divagazioni sul segreto della vite; perché il vino è alimento inesauribile della riflessione filosofica, che vi vede riflesse buona parte delle proprie magnifiche ossessioni. L'autore vuole invitarci a bere con cognizione di causa, possibilmente guidati da quel senso di responsabilità che dovrebbe in verità ispirare ogni atto della nostra esistenza mortale. E poi, finalmente, le due anime di Dona riescono a fondersi in un'unica proposta editoriale: perché questo volume propone in allegato il nuovo CD musicale che il filosofo-jazzista ha voluto dedicare alla bevanda legata a Dionisio. Il CD si intitola "Ahmbè" e contiene due composizioni esplicitamente ispirate al nettare di-vino.
Si tratta di due scritti in forma di orazione", uno di metafisica e uno di metodo filosofico. Con testo latino a fronte. "
Achille Serra narra in questo libro la straordinaria esperienza di chi ha vissuto in prima persona gli anni terribili e infuocati della recente storia italiana, ripercorrendo il periodo compreso fra il 1969 e il 1990: gli anni in Polizia a Milano, la "città che non dorme mai". Ne emerge il nitido, quasi accecante spaccato di una vita spesa con radicale coraggio in prima linea, sulle barricate della babele contemporanea: dalla bomba di piazza Fontana all'omicidio Calabresi, dalle manifestazioni del movimento studentesco al boom dei sequestri di persona e al caso Vallanzasca. È la storia, scritta con un ritmo agile e nervoso che lascia senza fiato, di un funzionario integerrimo che si cala nel clima arroventato di quegli anni memorabili. Ma è anche la storia di chi cerca di vivere la sua vita privata conciliando i problemi personali con gli impegni di lavoro. E sempre rischiando sulla propria pelle, con l'orgoglio di chi non ha e non vuole controfigure. Una vicenda esemplare che non è solo una biografia, non è solo una storia e non solo una cronaca: è vita, vista e rappresentata, innanzitutto, con gli occhi di un uomo.
Per chi non ha il coraggio di affrontare la lettura del Capitale, questo breve scritto di Marx ne rappresenta un utile compendio. Con testo tedesco a fronte.
Giovanni Reale torna al pubblico degli appassionati e degli studiosi d'arte con una nuova riflessione artistica (ampiamente illustrata) sul capolavoro di Botticelli. Al centro della lettura di Reale, un'ipotesi originale e affascinante: l'idea che il quadro generalmente noto come "La Primavera" sia in realtà una rappresentazione allegorica ispirata al romanzo enciclopedico di Marziano Capella, "Le Nozze di Filologia e Mercurio". Attraverso l'individuazione di paralleli letterari tratti dai testi classici e dell'Accademia platonica fiorentina, e mediante il riesame delle più importanti interpretazioni, antiche e moderne, del quadro, l'autore fa emergere le componenti platoniche del capolavoro del Botticelli. Insieme al volume, un DVD con un nuovo film sulla Primavera di Botticelli, di Elisabetta Sgarbi: una primavera notturna, attraversata da un turbine di petali di vario colore e coperta di veli che sollevati dal vento rivelano il mistero di questo dipinto.
Studi storici sul segno e l’interpretazione
Dall’antichità classica ai giorni nostri si sono susseguite molteplici filosofie del segno e dell’interpretazione, talvolta alternative, talvolta complementari, sensibili per lo più a questioni tra loro molto differenti, specchio dei tempi.
L’autore ne ha scritto negli ultimi decenni e qui ne presenta una silloge, aggiornando e riadattando per questa raccolta i testi scritti in occasioni precedenti. Si va da un’ampia ricerca (che parte da Aristotele e arriva all’odierna intelligenza artificiale) su due rappresentazioni della nostra conoscenza, esemplificate nei due modelli dell’albero e del labirinto, a due studi che seguono la vicenda della metafora da Aristotele al Medioevo. Da uno studio che verte su come i medievali classificavano il latrato canino
e gli altri suoni animali, alla rilettura del caotico commento di Beato di Liebana all’Apocalisse. Dagli studi sulle tecniche medievali di falsificazione, a un excursus sulla storia dell’ars combinatoria da Lullo a Pico della Mirandola. Dalla ricerca secolare di una lingua perfetta alla semiotica implicita nei Promessi sposi, fino ad arrivare a una serie di studi su Kant, Peirce, Croce, le teorie semantiche di Bréal e un confronto polemico col “pensiero debole”.
Quello che l’autore ci propone è dunque, certamente, un libro per studiosi, che però può anche invitare il lettore colto ad alcune esplorazioni nei meandri periferici della storia della filosofia e della semiotica.
Giuseppe Leonelli firma un saggio panoramico sulla critica degli anni '80. È un decennio in cui sono ancora attivi alcuni dei maggiori rappresentanti della cultura letteraria nazionale ed escono libri fondamentali come "Una pietra sopra" di Italo Calvino, alcuni dei più avvincenti saggi di Macchia, quali "Pirandello o la stanza della tortura", "Tra don Giovanni e Don Rodrigo", "Scenari secenteschi", "Proust e dintorni", cui si affiancano "Penna papers e Scritti servili" di Cesare Garboli, e testi vari di Baldacci, Citati, Magris, Calasse, Asor Rosa. Filippo La Porta prende idealmente la "staffetta" da Leonelli per introdurre il lettore agli anni '90, quando una "nuova critica" comincia a consolidarsi attraverso articoli, convegni, primi bilanci, e in forte intreccio con la narrativa. I compiti che si pone la nuova critica appaiono a volte eccessivi, ma fondamentali: l'analisi dei testi come discorso sulla società italiana, la critica letteraria come critica della cultura, il tentativo di ripensare il presente alla luce di una tradizione ancora viva, il contributo alla formulazione di una idea di modernità.
Quest'opera puo' considerarsi il testamento spirituale di Edmund Husserl.
Questo trattato affronta in forma di dialogo uno dei temi cruciali per il rapporto tra Platonismo e Cristianesimo: la conciliabilita' della dottrina platonica dell'immortalita' dell'anima con la dottrina cristiana della resurrezione del corpo. Con testo greco a fronte.
Le opere in greco di Euclide sono il fondamento della geometria occidentale, e pertanto l'elaborazione dei teoremi matematici qui proposta sta anche alla base dell'impresa scientifica dell'Europa. Questo corpus di colossale importanza nacque nell'ambiente filosofico dell'Accademia platonica, grazie a quei pensatori come Teeteto che, accogliendo e rilanciando le istanze del Pitagorismo antico, avevano posto l'aritmetica e la geometria al centro della conoscenza. Gli "Elementi", in particolare, costituirono il manuale di matematica dell'antichità classica e del Medioevo.