17 marzo 1861. Concluso il tempo delle battaglie risorgimentali e dell'epopea, l'Italia trova espressione in un Parlamento che è insieme istituzione e prassi politica, cassa di risonanza per dibattiti infuocati ed espressione unanime della scommessa unitaria. A dar voce alla Nazione in fieri c'è anche Matteo Raeli, avvocato di Noto, reduce da una convinta adesione al liberalismo che lo ha portato a sperimentare la sconfitta della rivoluzione del 1848 e la solitudine dell'esilio. I suoi discorsi parlamentari sono l'espressione di questo impegno costante in direzione dello State e del Nation building, la testimonianza di una carriera di respiro "italiano" che non dimentica la centralità del Mezzogiorno, la rappresentazione più autentica di un uomo che affronta da protagonista le questioni cruciali della politica nazionale, senza mai smarrire la difesa della libertà e la coerenza ideologica e morale.
All'interno del "Satyricon" Petronio, il grande affresco noto come Cena Trimalchionis, concentra in uno spazio delimitato e racchiuso - scena fatta di parole - un campionario spettacolare di prim'ordine. In tale spazio prendono vita le differenze socio-culturali dei commensali: da un lato il padrone di casa e i colliberti, fieri delle proprie ascese sociali e detentori di ricchezze esibite e ostentate con dubbio gusto; dall'altro gli scholastici un maestro di retorica e i suoi due scolari -, detentori della scienza del linguaggio pubblico, narratori e spettatori interni della Cena. Ben calibrati e sapientemente intercalati, i dislivelli tra i due gruppi danno vita a esiti molteplici.
Il volume si struttura in due parti: una prima parte storica che prende in considerazione le origini e gli sviluppi della Grounded Theory e una seconda parte che analizza gli elementi costitutivi del metodo. In particolare nella seconda parte l'attenzione è focalizzata sul processo di produzione della teoria e sulle pratiche di ricerca, considerando anche le tecniche di analisi. Il testo propone inoltre una riflessione sul concetto di teoria processuale grounded come tratto di originalità dell'approccio e di stimolo rispetto alla ricerca psico-sociale nel suo complesso.
Il percorso lavorativo di Pariante scivola con la piacevolezza di scoprire nuove cose su film dei quali si pensava di conoscere molto. Il suo racconto è piano, pacato, appassionato anche quando traspare una certa amarezza. Ma più forte di tutto appare sempre la volontà di fare il film, dei portarlo alla fine. Era il lavoro per cui era pagato. Ma era anche una scelta di vita. Sono stati uomini come lui a fare grande il nostro cinema. E di conseguenza sono anche quelli come lui che lo sanno raccontare meglio.
Dalle pagine qui di seguito allineate, tratte da romanzi, racconti, pagine di diario di scrittori italiani più o meno frequentati del secolo scorso, ma che lambiscono pure la nostra contemporaneità, si affacciano personaggi "diversamente eroi", come recita il titolo. Che magari non vantano certe eccezionali qualità fisiche, tra le quali sicuramente la bellezza, il vigore, una floridezza immarcescibile (punti di forza immancabili nel curriculum del perfetto eroe); che non si distinguono per imprese titaniche, gesta prodigiose. Si tratta di protagonisti o figure laterali, colpiti da qualche menomazione, diversi per aspetto fisico, non allineati dunque rispetto alla schiera di quanti si fregiano di una normalità conclamata, troppe volte tirata in ballo, evocata a sproposito, quasi alla stregua di un talismano. "Ai disabili che lottano non per diventare normali ma se stessi" si legge non a caso nella dedica che apre il romanzo "Nati due volte" di Giuseppe Pontiggia. Insomma, questi eroi diversi rappresentano l'altra faccia della medaglia letteraria.
Il volume indaga la filosofia morale di Luigi Sturzo (1871-1959) ritrovando nel suo pensiero storico-sociologico il valore della sintesi della persona quale asse del primato della libertà personale nella storicità del sociale. L'autonomia della persona, infatti, rende presente il trascendente nelle forme sociali e manifesta l'infinita vita di Dio a fondamento etico del personalismo spirituale sturziano. Entrare in comunione con Dio e con gli uomini nella verità dell'amore implica per Sturzo trovare il termine assoluto in quanto tutto il mondo, sia naturale che storico, si risolve in Dio.
Nel trecentesimo anniversario della nascita della massoneria moderna, avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, un gruppo di studiosi ripercorre la storia di una Istituzione le cui vicende sono intimamente connesse al divenire d'Europa e del mondo. Dalla complessa questione delle origini della massoneria al ruolo da essa svolto nelle grandi rivoluzioni dell'età moderna e nella fase culminante dell'affermazione della civiltà europea, dagli snodi cruciali dei rapporti col movimento operaio e socialista, della grande guerra e dell'avvento dei totalitarismi sino alle vicende più recenti, 300 anni di storia della Massoneria europea sono ripercorsi in un volume che approfondisce altresì i rapporti della Libera Muratoria con la tradizione esoterica, con la cultura musicale e con le fedi religiose. Il tutto in pagine che coniugano il rigore dell'argomentazione critica con la linearità e la scioltezza della trattazione di un'opera che si rivolge non solo agli studiosi ma anche al vasto pubblico dei non specialisti.
Si può guardare alla poesia contemporanea, come alla scrittura creativa tout court, da molti punti di vista. La scelta di questo libro è molto chiara ed è quella dell'ascolto. Si tratta cioè, ben prima di dichiarare intenzioni, di formulare poetiche o di emettere giudizi, di tendere l'orecchio alla parola dei poeti, per accoglierla e farle spazio. Come un modo di essere lettori che lasci con gioia il primato alla poesia, e al contempo la interroghi sul suo destino e sul suo futuro, in un tempo sempre più distante dai presupposti scontati della grande lirica del Novecento.
Di Agostino d'Ippona si ricorda sempre che in gioventù era stato un professore di grammatica e retorica, eppure nell'abbondantissima letteratura su di lui scarseggiano gli studi che indagano la sua figura di filosofo del linguaggio. I sei interventi raccolti in questo libro mettono in luce alcune sfaccettature del suo pensiero semiotico-linguistico, che ha esercitato un influsso profondo sulla cultura occidentale, e ragionano su temi quali il ruolo dei segni, l'apprendimento linguistico, la natura della frase, il rapporto fra tempo e linguaggio, la persuasione. La prospettiva storico-teorica che li unifica, senza alcun intento di completezza, fa del libro un interessante invito alla lettura.
La Società filosofica italiana (SFI) è la più antica istituzione della filosofia in Italia, che ha avuto una presenza costante nella sua cultura. Essa ha attraversato i tre grandi periodi della storia istituzionale italiana dall'Unità ad oggi: liberale, fascista, democratico, riuscendo a fare dei congressi il luogo di confronto tra i diversi orientamenti. Nata nel 1906, ha tenuto fino dagli anni Cinquanta al 2013 ben trentotto congressi (circa uno ogni tre anni), dei quali in questo lavoro si fornisce una cronaca delle relazioni e dei dibattiti, sottolineando il ruolo che ha avuto il contesto culturale e politico. Inoltre, la SFI ha sollecitato la nascita di sue sezioni in molte città, che in tempi e modi diversi hanno organizzato seminari, convegni, conferenze su argomenti filosofici. Essa ha promosso la presenza della filosofia nella scuola italiana, contribuendo a rinnovarne l'insegnamento e promuovendo corsi di aggiornamento e sperimentazioni.
Il discorrere sulle vicende di Malta - già dal tempo anteriore al dominio instauratovi da Roma - e la cronografia storica dei Cavalieri Ospedalieri -che vi giunsero al definitivo tramonto delle Crociate - sono collocate nel contesto, allargato alla stessa Europa, in cui accaddero le conquiste longitudinali da parte delle popolazioni nord-europee e arabe, e poi quelle latitudinali dell'impero ottomano. L'arcipelago diverrà quindi un topos partecipe e un osservatorio privilegiato dal centro del Mediterraneo della protratta resistenza dell'impero bizantino e del contenimento della Spagna, del tentativo di penetrazione in quel mare della Russia e dell'impresa progettata dalla Francia verso l'India, in antagonismo coloniale con l'Inghilterra. Punteggiato da richiami bibliografici e stilisticamente intenso, il trailer degli accadimenti non è evenemenziale, poiché raccoglie l'eziologia, né trascura gli effetti socio-politici, stimolando riflessioni su popoli e Stati, sui contorni figurali di personaggi nelle dinamiche storiche.