«Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente, danzerà di gioia per te» così si esprimeva il profeta Sofonia duemilaseicento anni fa. La preghiera non è qualcosa che noi diamo a Dio ma qualcosa che egli dona a noi. Pregare, prima che un dovere, è una necessità e un piacere. I Salmi sono come uno spartito che Dio ci offre per danzare con lui. Non hanno lo scopo di piegare Dio alle nostre attese ma di aprire noi ai progetti che egli ha su di noi. I Salmi hanno la capacità di svegliare in noi quella ricchezza che il Padre ci ha affidato, introducendoci nell'avventura della vita.
Meditazioni profonde sul Libro dei Salmi, scritte con linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Lo scopo di questo libro, che raccoglie le letture dei salmi proposte dal cardinale Martini, è quello di aiutare chiunque lo desideri ad avvicinare le preghiere del salterio. Nelle diverse situazioni il cardinale ha utilizzato il metodo della "lectio divina" per rileggere con maggiore profondità il testo dei salmi e mostrare come quste antiche preghiere possano scendere nel profondo di ogni persona "come una spada a due tagli". Ogni capitolo del libro presenta il testo del salmo seguito dall'intervento del cardinale. La "lectio divina" non occupa mai troppe pagine e così ciascun salmo può diventare un'occasione per vivere un momento di sosta nel corso della giornata, in cui leggere un testo e poi lasciare spazio ad un tempo di silenzio, seguendo in questo modo un invito che il cardinale ha proposto in divese occasioni.
I Salmi secondo il noto teologo Paolo Ricca
Il patrimonio di spiritualità e preghiera dei Salmi
I Salmi come strumento per ritrovare il senso autentico della vita cristiana
In questo volume Paolo Ricca offre una lettura di grande profondità e sensibilità del patrimonio di spiritualità e preghiera dei Salmi biblici.
Le sue parole invitano i lettori a immergersi nella loro profonda spiritualità per dar forza alla fede e ritrovare il senso autentico della vita cristiana.
Dalla quarta di copertina:
"Il Libro dei Salmi potrebbe a ragione chiamarsi una piccola Bibbia in cui è presente nella maniera più bella e più concisa tutto quello che si trova nell'intera Bibbia, confezionato e preparato come un elegante manuale".
Martin Lutero
Paolo Ricca ci presenta il Libro dei Salmi come uno specchio della realtà dell'essere umano, del mondo e di Dio, e quindi non solo come scuola di preghiera e di fede ma come fonte della più alta conoscenza – di sé, del mondo e di Dio – che sia dato raggiungere a noi esseri umani.
Guidandoci nella lettura di otto salmi, il teologo offre una chiave interpretativa per tutto il Salterio, e quindi, seguendo Lutero, di tutta la Bibbia.
I salmi le preghiere suggerite da Dio
di Vincenzo Paglia.
Il testo completo dei salmi, commentato da mons. Vincenzo Paglia con una lettura sapiente e profonda. Un libro che accompagnerà la preghiera e la meditazioni di quanti trovano nei salmi biblici una fonte inesauribile di nutrimento spirituale.
Libro di Dio perché collocato nelle Sacre Scritture, ma anche libro dell’uomo perché fatto di preghiere. Il Salterio è stato il costante libro di preghiera della Chiesa, lo spartito dei suoi canti, la sostanza della sua devozione. E il vescovo Vincenzo Paglia ci conduce per mano lungo l’itinerario di queste invocazioni poetiche che vogliono, però, approdare a un incontro, anzi a un abbraccio con Dio: «Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto “Io sono tuo” Come un bimbo svezzato in braccio a sua madre è l’anima mia» (Sal 27; 119; 131).
destinatari
Fedeli e comunità cristiane
autore
Vincenzo Paglia è vescovo di Terni-NarniAmelia e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale. Collabora a quotidiani e riviste, oltre che a trasmissioni radio e televisive. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato:Rinascere.IlVangelo di Giovanni in un tempo di crisi (1995); Il Vangelo ogni giorno (1997); All’alba del nuovo millennio (1999); La domenica salva il mondo (2000); «Duc in altum» (2001); Il nuovo Rosario per le famiglie (20032); Via Crucis per l’uomo del nostro tempo (20052); L’amore cristiano (2006); Domenica è festa (2007); Il vescovo e la sua diocesi (2007); Ecco l’agnello di Dio (2007); Maestro, è bello stare qui (2008); Tu sei la mia roccia. Voci e immagini dai Salmi (2008); Fenomeno Bibbia. Una sorprendente inchiesta sul libro più letto del mondo (cur., 2009).
Talvolta si coltiva un'immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l'insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare ?davanti a Dio' fatto dei molteplici toni e colori dell'esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell'invocazione e perfino dell'invettiva. I salmi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell'esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in lui. La tensione così disegnata è all'origine del fascino che queste preghiere tutt'oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti al libro dei salmi mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima. Questi sobri suggerimenti di lettura conducono fino alla soglia del salmo. Tocca al lettore varcarla.
“Nel libro del Salterio, secondo l’uso recepito dalle chiese, i penitenti vengono ammaestrati da sette particolari insegnamenti, utilissimi a chi vuole chiedere perdono al Signore … Questi salmi sono gli strumenti più efficaci per la purificazione del nostro cuore, dal pianto alla gioia nel Signore”. (Origene)
Massimo PAZZINI è nato a Verucchio nel 1955. È licenziato in Teologia dogmatica (STAB di Bologna 1982) e in Teologia biblica (SBF di Gerusalemme 1985). Ha conseguito il BA in Lingua ebraica e Lingue semitiche antiche all’Università Ebraica di Gerusalemme (1990) e la laurea in Lingue e civiltà orientali all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (1998). Insegna ebraico, aramaico e siriaco allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia, dal 1991. È stato professore invitato di siriaco e di ebraico all’Ècole Biblique di Gerusalemme. Accanto a diversi articoli, ha pubblicato: Grammatica siriaca (1999); (con A. Niccacci) Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico (2001); Il Libro di Rut la moabita. Analisi del testo siriaco (2002); Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco, Jerusalem 2004 (ristampa 2014); (con A. Niccacci e R. Tadiello) Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto, Jerusalem 2004; Il libro dei Dodici profeti. Versione siriaca. Vocalizzazione completa, Milano-Gerusalemme 2009; Il libro di Rut. Analisi del testo aramaico, Milano-Gerusalemme 2009; (con S. Cavalli e Frédéric Manns) Tutto è vanità. Il libro di Qoèlet nelle versioni della LXX, della Pesitta e del Targum, Napoli 2015; L’antenata del Messia. Il libro di Rut versioni antiche e moderne a confronto, Napoli 2019; La moabita. Il Midrash Rabbah del libro di Rut, Napoli 2019; Pietà di me, o Dio. I sette Salmi penitenziali nel Midrash Tehillim, Napoli 2020.
Un percorso attraverso i Salmi, mettendo al centro questa problematica, ci consente di scrutare/il mistero dell'animo umano che è costituito essenzialmente da questa fondamentale domanda che è la stessa per l'uomo di ieri e di oggi: è il tema dell'idolatria e dell'ateismo nei Salmi. L'ateismo è infatti una realtà che non riguarda solo i non credenti, ma in qualche modo lambisce anche l'anima del credente. Ecco allora la coraggiosa affermazione in alcuni Salmi circa l'assenza o lontananza di Dio lamentata, sofferta e perfino rimproverata a Dio stesso nella preghiera, tanto da apparire quasi il suo contrario. Un percorso a tappe, un viaggio faticoso, talvolta doloroso, che si conclude con una esperienza decisiva: l'esperienza viva, forte e dolcissima di una trascendente Presenza che dà certezza, solidità e gioia all'avventura umana.
Talvolta si coltiva un’immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l’insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare ‘davanti a Dio’ fatto dei molteplici toni e colori dell’esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell’invocazione e perfino dell’invettiva. Essi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell’esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in Lui. La tensione così disegnata è all’origine del fascino che queste preghiere tutt’oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti alla prima parte del libro dei salmi (è in programma un secondo volume a completamento per il 2002) mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima. Questi sobri suggerimenti di lettura conducono fino alla soglia del salmo. Tocca al lettore varcarla.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. è docente di Esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica. è autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Il vangelo di Giovanni (Assisi 1985); Il racconto di Marco (Assisi 1985); Il racconto di Matteo (Assisi 1986); Uomo e società nella Bibbia (Milano 1991); La vita nelle prime comunità cristiane (Roma 1991); Le parabole evangeliche (Vita e Pensiero, Milano 1992); I racconti evangelici della Passione (Assisi 1994); Padre nostro (Vita e Pensiero, Milano 1995); La pazienza del contadino (Vita e Pensiero, Milano 1996); La brocca dimenticata (Vita e Pensiero, Milano 1999); Davanti a Dio. I salmi 76-150 (Vita e Pensiero, Milano 2002).
"La mia anima ha sete di Dio - del Dio vivente - quando verrò, e vedrò il volto di Dio?" (Sal 42-43). Questa domanda apre il secondo libro del Salterio (Sal 42-72) e lo caratterizza in profondo nel segno di "libro degli esilii" dove il problema di chi prega non è più soprattutto e soltanto ?esterno', costituito dagli avversari del giusto, ma piuttosto personale e interiore, focalizzato dal rapporto - diventato sempre più difficile e impegnativo - tra Dio e l'orante, che ne è l'anima più viva e più vera, lungo tutti i suoi diversi tornanti. Su questo tema le voci di esperti biblisti offrono una sorta di ?piccola grammatica della preghiera' di chi fatica a trovare la relazione con Dio, non ne coglie le tracce nella propria vita, se ne sente distante, talvolta come abbandonato. Muovendo dalla coppia dei salmi iniziali "Tristezza dell'anima e sete di Dio" (Sal 42-43, R. Vignolo), "Quando Dio si dimentica di noi" (Sal 44, F. Dalla Vecchia) -, viene valorizzato il luminoso esito finale del percorso, raggiunto nel Sal 72, espressione della migliore speranza messianica degli afflitti e dei miseri ("Il regno del Messia", G. Barbiero). Tra l'inizio e la fine del secondo libro dei Salmi, spiccano tre tappe del cammino, centrate su "Sapienza di vita e speranza in Dio" (Sal 49, P. Bovati), sulla sete di Dio (Sal 63: "Il tuo amore vale più della vita", L. Invernizzi) e infine sul Sal 68 ("Una casa dona Dio ai solitari", M.I. Angelini), un salmo di speciale importanza per la tradizione monastica.
La Bibbia conosce, dalla prima all’ultima pagina, un apprezzamento radicale per il mondo e la vita. Dio stesso, nel racconto della Genesi, manifesta compiacimento per la creazione, in particolare davanti ad Adamo («e vide che era cosa molto buona»). È quanto accade anche agli inizi di ogni vita umana, quando essa appare gravida di un futuro promettente. Ma è esperienza di ogni uomo che questa promessa prima o poi venga smentita: la vita è continuamente esposta alla precarietà ed è comunque destinata al declino e alla fine. La contraddizione è espressa con forza dall’immagine del Salmo 90, che dà il titolo al libro: «L’uomo è come l’erba: al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca». Se questa è la condizione umana, sorge un interrogativo a proposito di Dio, che la Scrittura mette in bocca a Giobbe, simbolo universale del dolore innocente: «Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte: vorresti ora distruggermi?». La Bibbia non è affatto imbarazzata nel dare eco a questo dubbio che spesso il cuore umano nutre a proposito di Dio. E tuttavia mostra, più forte del dubbio, la fiducia in Dio, nella sua cura di quella fragilissima creatura che è l’uomo e del suo insopprimibile desiderio di vita. È dentro questa tensione tra precarietà umana e fedeltà di Dio che si muove Bruno Maggioni, in aderenza alla logica originale della Bibbia: le sue oneste pagine sono attente a non attenuare né l’una né l’altra in nome di un qualche schema teologico intenzionato a far quadrare i conti. La domanda ostinata sulla caducità dell’uomo imprime alla ricerca dell’uomo biblico un dinamismo nel quale si è fatta strada l’attesa di qualcosa di più, di una soluzione che tocca a Dio svelare oltre la barriera della morte. Nella storia di Nazareth avviene l’inimmaginabile: al Figlio, che fiduciosamente consegna la propria vita nelle mani del Padre, Dio risponde con la Risurrezione. Anche a noi, nel Figlio, diventa possibile abbandonarci al ‘Dio affidabile’. Non soltanto nell’ultimo passaggio, che cessa di apparire un salto nel buio, ma in ogni momento della vita, circondato da un mistero che sostiene e custodisce, come promesso dalla Parola delle origini.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato Teologia e Scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica di Milano. Autore di numerosi libri, con Vita e Pensiero ha pubblicato: Le parabole evangeliche (1992), Padre nostro (1995), La pazienza del contadino (1996), La brocca dimenticata (1999), Davanti a Dio (2 voll., 2001-2002), Il seme e la terra (2003), Un tesoro in vasi di coccio (2005), Come la pioggia e la neve (2006).