Riedizione della famosa lettera enciclica del sommo pontefice Beato papa Giovanni XXIII nel 50mo anniversario della sua pubblicazione. La famosa enciclica sociale promulgata il 15 maggio 1961 da papa Giovanni XXIII fu un evento particolarmente rilevante, tuttora attuale nella continuità della dottrina sociale della Chiesa.
Per le sue esplicite finalità, per il metodo coerentemente applicato, per la sua stessa articolazione, questo Dizionario si presenta come un’opera speciale. Essa consiste di dieci voci fondamentali, centotrentuno tematiche e quattordici approfondimenti, dedicati al magistero sociale della Chiesa. Gli autori sono per grandissima parte scienziati sociali, che, nei loro contributi, intendono individuare e illustrare non solo i punti di più feconda intersezione tra il Magistero e le scienze sociali, ma anche le concrete forme con cui i principi fondamentali della dottrina sociale sono collocabili alla base e a guida dei comportamenti e delle azioni di singoli, gruppi, grandi collettività.
Come tutti i repertori sistematici (siano essi dizionari, enciclopedie, o meno esaustive raccolte di lemmi e concetti fondamentali per delimitare aree del sapere e dell’agire) che non casualmente compaiono in certi snodi della cultura e della vita associata, anche questo Dizionario porta già in sé un significato e un valore. Analizza le ricadute concrete dei principi fondamentali della dottrina sociale, che auspica espressamente il confronto e l’apporto delle scienze politiche ed economiche. Più che per ciò che delimita, è importante per i nuovi campi che apre.
A cura del Centro di ricerche per lo studio della dottrina sociale della Chiesa
Comitato di direzione: Carlo Beretta, Evandro Botto, Ferdinando Citterio, Michele Colasanto, Alessandro Colombo, Giorgio Feliciani, Lorenzo Ornaghi, Daniela Parisi, Eugenia Scabini, Sergio Zaninelli
L’enciclica Ut unum sint e la lettera apostolica Orientale Lumen costituiscono il testamento ecumenico di Giovanni Paolo II, la conferma e il nuovo slancio per un cammino che attende con evangelica impazienza di divenire piena ed esplicita comunione. L’autore, docente di ecumenismo alla pontificia Facoltà teologica “Marianum”, fa emergere dai due testi l’intenzione che soggiace a entrambi: rivolgere un pressante invito a varcare la soglia del confessionalismo e a inoltrarsi nel mare aperto della conoscenza e della frequentazione reciproche, liberi dalla paura della diversità e grati al Signore che ha saputo destare in tanti cuori lo zelo per l’ adempimento della sua volontà: che tutti siano una cosa sola perché il mondo creda.