Negli ultimi anni, le tecnologie digitali sono diventate sempre più pervasive: ormai non si devono considerare come una realtà a sé stante ma come elementi costitutivi del mondo in cui viviamo. In questo contesto anche le professionalità più distanti tradizionalmente dal mondo dei media digitali, come l'educatore socio-pedagogico, sono chiamate a ripensarsi. Quali sono le teorie e i metodi rilevanti per l'azione socio-educativa e formativa mediata dalle tecnologie? La scuola, la strada, la comunità per minori, il carcere: in che modo si può articolare un programma educativo per cogliere proficuamente le opportunità dei cosiddetti nuovi media? Quali dimensioni tecnologico-educative privilegiare in relazione alle diverse fasi della vita? Il volume risponde a tali domande attraverso un approccio metodologicamente situato, guardando al digitale nel contesto dell'educazione sociale, in modo da fornire strumenti utili a educatori e formatori per la progettazione e gestione di programmi socio-educativi.
Secondo il dogma musulmano, il testo canonico del Corano imposto a partire dal primo secolo dell'islam riflette scrupolosamente la parola divina custodita in un "archetipo celeste". Questo studio, attraverso un'analisi dei testi della tradizione musulmana e di antichi manoscritti coranici, mostra tuttavia che la genesi e la trasmissione iniziale del Corano sono state caratterizzate dalla pluralità e che diverse varianti sono state in circolazione per secoli, prima che il Corano delle origini fosse ridotto a una versione unica.
Nei dieci saggi qui raccolti Franco Moretti mette alla prova un modello teorico originale e straniante che rilancia le sfide dell'interpretazione esercitando sui testi uno sguardo a distanza. Dal modello evolutivo di "La letteratura europea", attraverso la dominante geoculturale di "Congetture sulla letteratura mondiale" e di Planet Hollywood, ai risultati quantitativi di Stile SRL e agli schemi astratti di Teoria delle reti e analisi della trama, il volume segue due decenni di esplorazioni critiche che hanno prodotto metodi nuovi, rigorosi e non ortodossi per interrogare le forme letterarie nelle loro relazioni più complesse e inaspettate. Nel 2013 l'edizione inglese del libro ha ricevuto il prestigioso premio del National Book Critics Circle per la Critica letteraria.
«Ma davvero tu credi che la Luna non sia lì quando nessuno la guarda?», così Albert Einstein esprime tutte le sue perplessità al collega e futuro biografo Abraham Pais. Esse riguardano i fondamenti della meccanica quantistica, la nuova finestra che i fisici hanno spalancato sul mondo naturale all'inizio del Novecento. Una visione molto lontana dal senso comune, che mette in discussione persino il concetto di realtà oggettiva. Gli interrogativi di Einstein sono uno degli elementi principali del confronto intorno alla meccanica quantistica, a sua volta uno dei dibattiti più elevati e profondi nella storia della cultura umana. La vicenda dei quanti, delle sue stranezze, dei suoi paradossi, della sua estrema precisione, delle sue domande filosofi che sulla realtà e sull'oggettività ha attraversato tutto il XX secolo. E non ha raggiunto ancora un approdo sicuro. La discussione è più che mai aperta e va di pari passo con i risultati empirici e le straordinarie tecnologie che ha prodotto. La domanda resta aperta: «Ma davvero tu credi che la Luna non sia lì quando nessuna la guarda?».
Il libro racconta la storia dei testi cristiani, dalle origini lontane della Bibbia ebraica fino ai clamorosi ritrovamenti negli ultimi decenni di manoscritti che si credevano perduti, tra le sabbie dei deserti ma anche in biblioteche europee. Traduttori e filologi, eretici e vescovi, patriarchi e stampatori, chierici e laici, eremiti e umanisti, imprenditori e falsari, uomini e donne spesso dimenticate: ecco alcuni tra i protagonisti di vicende che per oltre due millenni hanno unito, ma anche separato, Oriente e Occidente. È la storia della ricerca intorno a una parola che si crede ispirata divinamente e si trasforma in scrittura sacra. Scrittura che a sua volta dà vita a innumerevoli altre scritture che la traducono e la commentano, libri di Dio da allineare in un'ideale immensa biblioteca. Al centro di una vicenda poco conosciuta che aiuta a capire anche l'oggi.
Con il design e la moda, il cinema concorre in modo significativo alla creazione del "made in Italy": da La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell'Oscar come miglior film in lingua straniera nel 2014, a Io sono l'amore e Chiamami col tuo nome - campione di incassi sui mercati internazionali - di Luca Guadagnino, fino ai lavori di Nanni Moretti, Matteo Garrone, Giuseppe Tornatore e Gianfranco Rosi, il cinema porta nel mondo non solo storie e ambienti, ma anche un'idea di italianità. La circolazione internazionale del film ha contribuito a mettere a fuoco l'identità del cinema nazionale, a evidenziarne punti di forza e debolezze. Il cinema italiano ha vissuto fasi alterne per quanto riguarda la sua capacità di essere esportato: quello contemporaneo, grazie anche a una serie di trasformazioni che hanno riguardato il sistema dei media negli anni Duemila, presenta elementi positivi, tratti ancora poco studiati, perduranti criticità industriali e aperture al futuro. Il libro, frutto di una ricerca pluriennale, ricostruisce per la prima volta gli avventurosi percorsi di circolazione dell'audiovisivo italiano, che oggi prende inedite strade anche grazie al recente successo della serialità nazionale.
Dal X all'VIII secolo prima dell'era cristiana due regni ebraici sono vissuti fianco a fianco: Israele a nord e Giuda a sud. Scritti a Gerusalemme, capitale di Giuda, a partire dal VII secolo, i testi biblici presentano il Regno del Nord come empio, e come maledetti i suoi re. Biblisti e storici hanno largamente seguito questa ricostruzione, sapendo che Israele era stata un'entità politica ed economica ben più importante e potente rispetto al piccolo regno di Giuda, ma senza mai tentare di scriverne le vicende. Proseguendo il percorso intrapreso in altre sue opere Finkelstein accetta la sfida e presenta una storia di questo regno dimenticato. Il volume, che nasce da un ciclo di conferenze tenute al Collège de France, ha ottenuto il premio Delalande-Guérineau.
L'economia del film è un'area di ricerca relativamente nuova e in espansione, dedicata allo studio delle logiche che governano le attività dell'industria cinematografica. Il volume analizza le fasi di finanziamento, produzione, distribuzione e circolazione dei film, il mercato cinematografico, i protagonisti tradizionali e di più recente comparsa che operano nel settore (come Netflix e Amazon), e la fitta rete di politiche europee, nazionali e locali che regolamentano e sostengono il sistema, soffermandosi di volta in volta sulle diverse forme di valore che il film assume per i soggetti coinvolti. Si tratta infatti di un prodotto complesso, su cui convergono numerosi interessi pubblici e privati, istanze artistiche ed economiche, frutto di un processo che si declina in maniera differente a seconda della cultura produttiva di cui è espressione. Questa complessità, da una parte, articola il ruolo che il film ricopre all'interno del sistema economico e della società contemporanea; dall'altra, rende più che mai arduo quantificarne e determinarne il successo.
La Costituzione italiana è la più longeva della sua "generazione" in Europa. Come la Carta del 1948 entri nel vivo della storia italiana (ed europea), al di là delle retoriche, è la questione al centro di questa ricerca. Che propone un punto di vista inedito, lo studio critico delle sette ricorrenze decennali, ad opera rispettivamente di Giuseppe Parlato, Ester Capuzzo, Francesco Soddu, Mauro Moretti, Paolo Soddu, Daniela Novarese, Giovanni Orsina. Gli anniversari e l'impatto delle celebrazioni nella fibrillante storia politica, sociale e istituzionale disegnano un percorso originale e suggestivo tra priorità, cortocircuiti, e attori - prima di tutto i partiti - posizionati in una scala multilivello. I percorsi dell'attuazione e della riforma si rincorrono e si intrecciano, in una storia molto articolata e non priva di contraddizioni, che implica in ogni caso un quadro segnato da un lato dai molteplici "vincoli" esterni di una Italia europea, dall'altro dal tema sempre vivo dell'articolazione interna di una Italia plurale. Anche attraverso la periodizzante cesura dei primi anni Novanta. La Costituzione, si conferma così, in una storia accidentata, ma lineare, ricostruita nei diversi contributi con sensibilità e tagli differenti, elemento conformativo, propulsivo e dialettico.
Le serie televisive oggi sono al contempo un oggetto di culto per milioni di fan e un argomento di studio che sfida le categorie analitiche tradizionali per linguaggi, modelli produttivi e forme di consumo. Il testo offre una chiave di lettura in grado di tenere insieme tutti questi ambiti e, tramite lo strumento teorico dell'analisi testuale applicata a numerosi esempi italiani e internazionali, affronta le pratiche di costruzione (dall'ideazione alla scrittura fino al montaggio) e la maniera in cui le serie dialogano con altri prodotti mediali - dai libri ai film - attraverso adattamenti, citazioni, traduzioni e remake, fino ad arrivare alle modalità transmediali con cui il pubblico le reinterpreta. Il volume propone così un percorso dal semplice al complesso, seguendo le serie tv dall'idea di base all'espansione testuale e alla proliferazione transmediale ed è destinato a chi - studente, professionista o appassionato - vuole comprendere meglio questo mondo sfaccettato e affascinante.
La pandemia di Covid-19 è il più importante evento accaduto in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. Ha provocato effetti devastanti, a cominciare dalla morte di centinaia di migliaia di individui e dal confinamento domestico obbligato per alcuni mesi di metà della popolazione mondiale. Ma quali sono le conseguenze di questa pandemia a breve e a lungo termine? Come ha cambiato, o sta cambiando, le nostre vite? In questo suo libro, Vanni Codeluppi analizza, da acuto studioso di fenomeni sociali, le principali modificazioni che questa pandemia sta determinando nella vita quotidiana delle persone. Ne emerge un quadro complesso e problematico, che mette in crisi tutte le nostre certezze e scopre tutte le fragilità delle nostre società più avanzate.
Il volume tratta dei giudizi e, principalmente, delle critiche dei pagani sul conto dei cristiani, della loro fede e delle loro Scritture. Il campo d'indagine copre i primi quattro secoli. Il libro è articolato in due parti: la prima presenta, nel quadro della storia politica e culturale del periodo, i profili e le opere dei principali oppositori; la seconda passa in rassegna alcuni tra i più rilevanti temi di controversia. Emerge una rete di interazioni più fitta di quel che si possa prevedere: il pensiero teologico dei cristiani, così come la loro esegesi biblica, deve tenere conto di una lunga serie di accuse formulate in opere smarrite o censurate. Il testo vuole restituirci una storia scritta dalla prospettiva dei vinti. Questo nuovo punto di osservazione integra e completa quello solitamente già noto.