Tutti conoscono oramai il grande scrittore John Reuel Ronald Tolkien, l'autore del romanzo "II Signore degli Anelli" portato con grande successo sugli schermi dal regista Peter Jackson. In Italia ancora troppo pochi conoscono invece il maggior ispiratore della sua narrativa, lo scrittore scozzese George McDonald (1824-1905), maestro indiscusso del fantastico "nobile" ottocentesco inglese, sontuoso cantore del "mondo intermedio" delle fate, dei giganti, degli gnomi, che dopo decenni di notorietà internazionale volle finire i suoi giorni nelle bellezze dell'Italia, venendo sepolto a Bordighera. Questo saggio ne scopre la grandezza letteraria e culturale, restituendoci la bellezza di un grande scrittore veramente europeo.
In un momento particolarmente drammatico dell'interminabile conflitto arabo-israeliano, questo provocatorio libro, giunto alla 3ª edizione ampliata e aggiornata, parte dall'attentato dell'11 settembre 2001 per ricostruire, con accuratezza e ricchezza di documentazione, i retroscena di un situazione apparentemente senza sbocco.
II poema di Dante ha assunto con il tempo il titolo definitivo di "Divina Commedia", per sottolinearne la sacralità, la maestà, la grandezza. Però non si spiega il senso, perché il divino o il sacro non è rappresentabile. Mentre la commedia è una rappresentazione oltre ogni limite scandalosa del mondo. Nel commentare a uno a uno i Canti della Divina Commedia, Caleo mette in evidenza questo aspetto del poema di Dante non ancora notato. Ecco: il nostro poeta si prende gioco del sacro. Ma anche, come, dire il sacro si prende gioco di lui. Perché per poter essere rappresentabile il sacro deve farsi persona. E la persona tragica o sacra della commedia è lo stesso Dante, che da solo si fa oggetto di riso e di disprezzo. Il lettore che legge questo lavoro si troverà a cospetto di un altro Dante. Di un Dante che la letteratura ha voluto ignorare perché attenta allo spettacolo da lui offerto. E non ha guardato al quel Dio nascosto che lo muoveva sul palcoscenico del mondo.
Da un'accurata analisi delle fonti storiche e letterarie, dell'iconografia e dei più recenti ritrovamenti archeologici, nasce un'opera per gli appassionati italiani di ricostruzione dell'esercito Romano. In questo libro - il primo di tre volumi - vengono minuziosamente descritti e analizzati l'armamento, l'equipaggiamento, l'addestramento e le tecniche di battaglia dell'esercito romano, nel periodo che va dalla fondazione della Città Eterna alle imprese di Giulio Cesare. Con l'aiuto dell'esperienza acquisita dall'autore nell'ambito dell'archeologia sperimentale, l'opera copre una lacuna nel campo della conoscenza della materia. Il testo è corredato da oltre 200 disegni e schemi originali, foto, tabelle e 16 tavole a colori.